24 Ottobre 2012

“Il discorso del re” inaugura la stagione del Teatro Rossetti

«Il discorso del Re per me si inserisce nel filone dove il teatro resta soprattutto un inno alla voce e all’importanza delle parole» scrive Luca Barbareschi nelle sue note di regia alla pièce di David Seidler, che grazie a lui debutta sui palcoscenici italiani e inaugura – giovedì 25 ottobre – la Stagione 2012-2013 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Un’inaugurazione dunque, volta a celebrare la parola, riscoprirne il mistero, la vita, l’essenza… in un tempo – il nostro – ove invece lo strumento “parola” viene troppo spesso privato del suo senso, della sua dignità, degradato per strumentalizzare e demolire.

Il lavoro di David Seidler è un ottimo esempio di drammaturgia contemporanea, che si apre a un ricco ventaglio di suggestioni e sottotesti. Colti con sensibilità da Luca Barbareschi, attento a quanto di nuovo offre la scrittura teatrale italiana e internazionale. Non solo per la pregnanza del testo ma anche per il suo accurato lavoro di regia e di interprete – a capo di un cast di qualità – Il discorso del Re è uno spettacolo godibile per la sua raffinata partitura dialettica, nonché per la caratura precisa nel risvolto umano, psicologico, oltre che storico, di ognuno dei personaggi (Barbareschi interpreta il logopedista mentre Filippo Dini ha l’emozionante ruolo del Re).

Siamo nella Londra, dei primi anni Trenta, la vicenda ruota attorno ad Albert, ultimogenito di re Giorgio V. Pur non essendo l’erede al trono, nell’infanzia soffre per i genitori anafettivi, riceve un’educazione rigida, e viene detestato da una bambinaia che lo mortifica. Tali umiliazioni gli provocano una grave balbuzie che lo rende inadatto a compiti di rappresentanza, in un’epoca in cui la comunicazione – soprattutto attraverso la radio – si rivela sempre più importante. Egli mantiene perciò un profilo riservato. È la moglie Elizabeth a indurlo a rivolgersi a Lionel Logue, un logopedista australiano dai metodi anticonformisti. Fra i due si crea un rapporto di forte reciprocità ma anche di conflittualità, rapporto che diviene fondamentale quando – alla morte di Giorgio V – appare evidente che la responsabilità del Paese ricadrà su Albert. Il fratello Edoardo VIII rinuncia infatti al trono, in nome dell’amore per Wallis Simpson, una donna divorziata e chiacchierata. Logue prepara Albert all’incoronazione, ma il suo ascendente sul Re non piace all’arcivescovo di Canterbury che lo osteggia rivelando il suo passato di ex attore e non di medico. In una delle scene più toccanti e ironiche della commedia però il logopedista riconquista la stima del re: gli rimarrà accanto in tutta la sua parabola di sovrano, connotata da momenti difficili – come il doloroso annuncio dell’entrata in guerra – ma anche da un profondo legame di affetto e stima con il proprio popolo.

David Seidler ha scritto Il discorso del Re per il teatro e prima di questa edizione italiana, va di certo segnalata quella debuttata ad aprile scorso in Inghilterra, per la regia di Adrian Noble, ex Direttore Artistico della Royal Shakespeare Company: la grande popolarità al titolo però, giunge dal cinema. È stato lo stesso Seidler a adattare in termini di sceneggiatura questo suo lavoro per il regista Tom Hooper che ha diretto Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter e Guy Pearce in un film che ha meritato 12 nomination all’Oscar e 4 statuette ottenute (fra cui quella alla miglior sceneggiatura), Academy Award, 7 BAFTA, un Golden Globe…

Un successo che trova le proprie motivazioni soprattutto nella scrittura di David Seidler: «È una bellissima storia sul senso di responsabilità e sulla dignità del ruolo – commenta infatti Barbareschi – anche quando tale ruolo non è atteso né desiderato, sulla solidarietà familiare e sulla forza di volontà che permette di superare ogni ostacolo. Una commedia umana, sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze pregna d’amore per il teatro. Il personaggio di Logue diventa il punto focale intorno a cui ruota il conflitto interiore di Albert. La scrittura del testo sottolinea il conflitto mostrandoci il logopedista, ex attore e appassionato scespiriano alle prese con brani tratti non a caso dall’Amleto, dal Riccardo III e da La tempesta: opere in cui un fratello minore usurpa un trono a cui non aveva diritto»

Amore per il teatro, celebrazione della parola e dell’attore, rispetto per ogni “diversità” e per chi con forza riesce a superarne gli ostacoli… nel segno di queste induzioni, il Teatro Stabile regionale guarda al futuro e apre una nuova stagione di attività, offrendosi alla comunità quale luogo di proposte artistiche, di sortilegi, di pensiero.

Il discorso del Re di David Seidler, nella traduzione e regia di Luca Barbareschi è una produzione Casanova Multimedia e va in scena alla Sala Assicurazioni del Politeama Rossetti dal 25 al 28 ottobre, ogni giorno alle ore 20.30 e – domenica 28 – anche alle 16, in abbonamento Prosa.

Il cast è così impegnato: Luca Barbareschi (Lionel Logue, logoterapista australiano), Filippo Dini (Bertie, Duca di York), Astrid Meloni (Elizabeth, Duchessa di York), Chiara Claudi (Myrtle, moglie di Lionel), Roberto Mantovani (Cosmo Lang, Arcivescovo di Canterbury), Ruggero Cara (Winston Churcill), Mauro Santopietro (David, Principe del Galles), Giancarlo Previati (Re Giorgio V, padre di Bertie e David), Giancarlo Previati (Stanley Baldwin, Primo Ministro).

La concezione dello spettacolo è stata affidata a Massimiliano Nocente per le scene, Andrea Viotti per i costumi, Iuraj Saleri per il disegno luci, Marco Zurzolo per le musiche originali.

De Il discorso del Re si discuterà venerdì 26 ottobre alle ore 18 alla Sala Bartoli, in un incontro con Luca Barbareschi e il cast condotto dal direttore della British School del Friuli Venezia Giulia, Peter Brown. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Informazioni e biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, sul sito www.ilrossetti.it. Per informazioni si può contattare anche il centralino del Teatro allo 040.3593511.

La Stagione 2012-2013 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste. Si ringraziano tutti i Soci, in particolare il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trieste.

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2 commenti a “Il discorso del re” inaugura la stagione del Teatro Rossetti

  1. Martina Luciani ha detto:

    Durissima venir fuori decentemente dal paragone con Geoffrey Rush, caro Barbareschi!

  2. sfsn ha detto:

    concordo. Speremo che la prossima volta Barbareschi no zerchi de far Shine, sonando el Bayer inveze che Rachmaninov…

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