16 Ottobre 2012

Trieste guarda alle donne

Diverse sono le situazioni di sfruttamento latenti di cui è conosciuta e accettata l’esistenza di fatto. La più diffusa e “normalizzata” a livello internazionale rimane ancora oggi la tratta umana, uno dei meccanismi più antichi e che pare inarrestabile. <Che sia lavoro forzato o sfruttamento sessuale, la tratta di esseri umani va chiamata con il suo vero nome: schiavitù moderna>: queste le parole usate dalla Commissaria europea Cecilia Malmström per denunciare il funzionamento di queste realtà. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, ogni anno circa 800.000 persone in tutto il mondo sono vittime di tratta attraverso i confini nazionali, l’80% dei quali sono donne e ragazze e “fino al 50%” sono i bambini.

Il 18 ottobre è la giornata internazionale (istituita dalla Commission Europea nel 2007) della lotta contro la tratta degli esseri umani. La città giuliana coglie l’occasione per porre l’attenzione ancora una volta sulla condizione femminile. Domani alle 11 le socie di Donne d’ Europa e de Il caffè delle donne dell’Udi Trieste  saranno ospiti alla prefettura per incontrare il prefetto Giacchetti ed esperte nella tematica provenienti da diversi Paesi. <E’ una manifestazione simultanea in tante città del nostro Paese ma che assume, a Trieste, città di confine che le donne della Tratta attraversano, un significato più pregnante e simbolico>commenta Ester Pacor, presidente di Udi.Durante la giornata le due associazioni “esporteranno” oltreconfine il messaggio: nel pomeriggio, infatti, si incontreranno  a Cittanova con le donne del Centro Antiviolenza.

Ancora alle 18, si terrà “Michela siamo noi”, un evento in ricordo del drammatico epilogo di Michela, rumena 22enne costretta a prostituirsi e bruciata dai suoi aguzzini. “Michela siamo noi” è una manifestazione  simultanea, organizzata in diverse città italiane (tra cui Roma, Milano, Reggio Calabria) e apartitica, a cui partecipano differenti realtà legate alla tutela della donna.  A Trieste l’appunamento è promosso dalLaboratorio Donnae, che coglie l’occasione per porre l’attenzione sulla petizione “Non volgiamo lo sguardo”, petizione contro la tratta umana che l’associazione ha lanciato il 2 giugno. <Le firme possono essere raccolte anche su carta, chiederemo un incontro ai Ministri Cancellieri e Riccardi per consegnarle. Se l’incontro ci sarà formeremo una delegazione tra le donne che hanno partecipato all’iniziativa> conclude Pina Nuzzo, coordinatrice di Laboratorio Donnae.

per firmare la petizione http://www.activism.com/it_IT/petizione/tratta-non-volgiamo-lo-sguardo/7806

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