12 Ottobre 2012

Referendum abrogativi: a Gorizia la Federazione della Sinistra inizia la raccolta firme

Oggi la Federazione della Sinistra inaugura la raccolta di firme per la presentazione di tre referendum abrogativi: i punti di raccolta sono organizzati davanti al mercato coperto di Corso Verdi dalle 9.30, sabato pomeriggio davanti al Teatro Verdi in via Garibaldi, dalle ore 16.00.
I primi due referendum riguardano il lavoro, in particolare la cancellazione delle norme di modifica dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori volute dal governo Monti, e dell’articolo 8 della legge 148 del 2011 promulgata dal governo Berlusconi, che dà alla contrattazione aziendale facoltà di deroga rispetto alla contrattazione nazionale.
Il terzo riguarda la cancellazione della riforma Fornero sulle pensioni, ovvero la cancellazione della norma che prevede la messa in pensione dei lavoratori a 67 anni. Quindi se approvato dai cittadini decreterà il ritorno alla situazione precedente.
“ Ci sembra – afferma in una nota Roberto Criscitiello, segretario del circolo di Gorizia della Federazione della Sinistra e consigliere comunale – che i contenuti dei quesiti siano estremamente comprensibili per tutti. I referendum sul lavoro sono tesi a ridare dignità ai lavoratori ed a restituire i diritti conquistati nei decenni scorsi. Quello sulle pensioni da un lato vuole cancellare una norma che penalizza una volta di più il lavoro dipendente, dall’altro si rivolge ai giovani che devono poter contare su un turnover dei lavoratori più anziani per poter trovare un’occupazione.”
A Gorizia, sostengono la presentazione dei tre referendum la Federazione della Sinistra, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, la FIOM, Sinistra Critica e il Forum per Gorizia. Il progetto però è quello di costituire un comitato unitario per coordinare il lavoro e per allargare ulteriormente il numero di soggetti politici coinvolti nella raccolta delle firme ( che devono essere almeno 500.000 in tutta Italia e devono essere raccolte entro tre mesi).

25 commenti a Referendum abrogativi: a Gorizia la Federazione della Sinistra inizia la raccolta firme

  1. Paolo Del Ponte ha detto:

    Da domani mattina la Federazione della Sinistra e SEL cominceranno assieme la raccolta delle firme a Gorizia. E sarà questo uno dei punti importanti di relazione che ci saranno nei prossimi mesi fra le foze della sinistra italiana

  2. Paolo Nanut ha detto:

    Colgo l’occasione per dire a tutti che non faccio più parte della FDS, perchè non condivido il percorso intrapreso;di consegnuenza non ho rinnovato la tessera, quindi ho abbandonato la politica attiva. Ogni cosa al suo tempo, il mio è passato. Pur restando fedele ai simboli li cercherò a sinistra della fds. Non intendo neanche parlarne più su questo sito.

  3. Dragan ha detto:

    premetto che sono di sinistra, fieramente di sinistra. ma forse di una sinistra intelligente, utile, propositiva che non è più rappresentate.

    Voi invece fate parte, e pertanto rappresentate una sinistra qualunquista, priva di idee, che si occupa di attrarre a sè approvazione tramite sciocchi e FALSI slogan.

    la riforma dell’art. 18 è fatta abbastanza bene, il lavoratore continua ad essere (iper)tutelato ma finalmente si cerca di dare agilità e velocità nelle pratiche di licenziamento per GIUSTA CAUSA.
    invece di continuare a starnazzare travestiti da sindacalisti (la peggio specie) perchè non inziate, cari signori di questa sinistra finta, a tutelare il datore di lavoro? perchè non proponete una legge per la radiazione dei medici di famiglia che rilasciano certificati di malattia al telefono ad ogni pisciata di storto? perchè non cercate di evitare che un lavoratore possa starsene a casa quando gli pare e piace, perchè non cercate di far si che ai sindacati non vadano ad impugnare ogni licenziamento senza avere idea di cosa stiano facendo?

    la contrattazione aziendale: il discorso è più ampio. magari prima insistete perchè i contratti vengano aggiornati alle cadenze richieste e a necessità, e non lasciati sospesi per anni.

    la pensione a 66 anni?
    è giusto, in europa tutti vanno in pensione almeno a 65 anni, solamente in italia abbiamo avuto i baby pensionati, ed i pensionamenti a 60 (e neppure) anni oppure, ancora più tragica, le forze armate che vanno in pensione a 45 anni (o li attorno). da notare che anche chi sta in torre di controllo, dopo qualche anno di gavetta militare in aeronautica, ha il pensionamento giovane.

    voi che proponete queste catastrofiche raccolte firme basate esclusivamente sull’acchiappo facile (piove, governo ladro!) fate parte di quella generazione che, tra i balletti dei sindacati (a casa tutti, manica di incompetenti incompetenti) e le inutili manifestazioni di piazza avete, probabilmente per utilità personale, lasciato che per decenni questo sistema paese sprecasse, lasciandolo ora in braghe di tela.

  4. Giò ha detto:

    Sottoscrivo Dragan !!!

  5. capitano ha detto:

    A me ha dato qualche motivo in più per andare a firmare. Grazie.

  6. giorgio (no events) ha detto:

    @Dragan: evidentemente viviamo in due diversi paesi. Anzi, devono essere proprio pianeti diversi. Nel mio, cercano di far pagare la crisi, nata a causa della “finanza allegra”, alle classi più deboli e fanno un favore agli imprenditori rendendo più facile il licenziamento dicendo agli stupidotti che è un modo per creare posti di lavoro.
    Sono così poche occasioni per opporsi al pensiero unico che questa non la lascio scappare.

  7. Sandi Stark ha detto:

    El lupo vestì de pecora ghe diseva all’agnellìn:

    “Io sono di una razza intelligente e propositiva. E’ giusto che i lupi mangino le pecore, altrimenti come sopravviverebbero?

    E’ anche giusto che vi corriamo dietro, così aiutiamo la selezione naturale.

    Dovete chiedere ai vostri padroni che abbattano gli steccati che ci separano, nell’interesse delle pecore, perchè la selezione naturale torna a vostro vantaggio.”

    Dopo el ghe gaveva dito: “Vai nella cabina elettorale a votare a favore delle pecore.”

    Ma l’agnellin no xe mai tornà fora da la cabina elettorale. I

    n seguito, i lupi democratici mostrava i risultati elettorali dove i dimostrava che i magnava i agnellini col loro consenso.

  8. Paolo Geri ha detto:

    #3. Dragan

    Ognuno ha le sue libere opinioni ma per favore chi la pensa in questo modo eviti di definirsi “di sinistra”.

    La sinistra “intelligente, utile, propositiva” è stata rappresentata dal PCI in primo luogo ed è oggi rappresentata da quelle migliaia di uomini e donne che si riconoscono nelle forze politiche e sociali che propongono i referendum. Il resto non è “sinistra” è solo pseudoriformismo social-democratico o forse nemmeno quello.

  9. Rosi ha detto:

    Dragan,
    con Hollande in Francia si è tornati ad andare in pensione a 60 anni.
    Inoltre non è mai stata abrogata la settimana da 35 ore.
    Che la Francia non sia un paese moderno?

  10. giorgio (no events) ha detto:

    Dragan, ma allora tu sei di sinistra come lo sono quelli di Goldman Sachs:
    http://www.partitodemocratico.it/doc/243468/goldman-sachs-vota-per-il-pd.htm

  11. Io vorrei... ha detto:

    @ Rosi

    Si capirà solo nel tempo se è Hollande ad aver visto lungo o gli altri paesi europei. Fra l’altro, ha anche annunciato un’aliquota del 75% sui redditi superiori al milione di Euro, col risultato che in un paio di mesi circa 2 miliardi di Euro sono stati spostati dalla Francia in altri paesi, e circa cento plurimilionari si sono spostati in Svizzera, in Belgio o in Olanda.

    Con monete diverse, sistemi fiscali diversi ma libertà di spostamento dei capitali in pochissimi secondi, nessun paese è da considerarsi immune da eventuali problemi presenti o futuri. Nemmeno la Francia o la Germania.

  12. Rosi ha detto:

    Senz’altro si capirà col tempo.
    Nel frattempo in Francia si va in pensione sei anni prima e si lavora 5 ore alla settimana di meno.
    Tra l’altro l’operaio francese guadagna ben di più…

  13. Alessio ha detto:

    @ Dragan
    Ma chi vuoi prendere per il qulo…

  14. Dragan ha detto:

    ma avete una vaga idea di cosa abbiano modificato all’art. 18 oppure correte nudi starnazzando idiozie per i campi?

    io mi definisco tranquillamente di sinistra, ma a differenza vostra ho l’intelligenza di guardarmi attorno e di valutare le questioni senza farmi trascinare dal “tifo”.

    vedete, piccoli sinistroidi di provincia, avete le palline per agitare il ditino su queste stupidaggini che servono solamente a creare facili consensi quando vi guardate bene dal colpire realmente le lobby di potere.
    ridicoli.

    perchè NESSUNO della federezione di sinistra ha mai detto che anche il datore di lavoro, in particolare nelle piccole medie imprese, è un lavoratore e pertanto deve essere tutelato?

  15. capitano ha detto:

    Perchè non ce lo spieghi tu cosa credi che abbiano cambiato? Magari ci siamo persi il pezzo migliore.

  16. Alessio ha detto:

    @ Dragan
    Proprio perchè ho ho letto cosa prevede la cosiddetta riforma dell’art. 18 ritengo che quello che scrivi siano delle emerite cazzate.
    Vai a contare favole a qualche tuo amico

  17. hobo ha detto:

    “piccoli sinistroidi di provincia” ROFL

  18. aldo ha detto:

    Posto che non sono d’accordo con quelle leggi e con le motivazioni a loro favore portate da Dragan…

    …però penso anche che Dragan abbia pienamente ragione quando dice al @15 “però vi guardate bene dal colpire le lobby di potere”.

    Allora su questo provo a fare un ragionamento. Visto che la coperta è stretta per le note ragioni di crisi e di bilancio, se si vogliono difendere le garanzie sociali realmente e non solo come campagna pre-elettorale, bisognerebbe anche dire:

    1) dove andare a prendere i soldi da sostituire a quelli prelevati alle pensioni medio-basse e dove prenderli dalla spesa pubblica (le tasse sono già elevatissime e se anche tutti le pagassero non si potrebbe aumentarne il totale che è già così alto da averci spedito in una super-recesione)
    2) dove permettere alle imprese di recuperare competitivià senza intaccare il lavoro.

    Allora:

    1) Chi far pagare al posto dei pensionati di medio-basso reddito? In Italia ci sono pensioni d’oro e d’argento “regalate” con il vecchio sistema retributivo, per le quali non sono stati versati i contributi corrispondenti, come si deve fare in un sistema normale e come hanno dovuto fare le generazioni più giovani. Per esempio Giuliano Amato incassa ogni mese un cumulo di circa 30.000 euro derivante da tre di queste pensioni per le quali non ha versato che modesti contribuiti. E allora perchè non stabilire che, oltre a una certa soglia, per esempio 1500 euro al mese, la cifra ulteriore viene versata solo in proporzione ai contributi effettivamente versati? O il ricercatore precario si deve rassegnare non solo a poche centinaia di euro di futura pensione, ma anche al fatto che l’ordinario è in pensione con cifre tipo 5000 euro, ma avendo versato solo contributi che porterebbero a una pensione tipo di 2500? Certo, questo attaccherebbe i privilegi delle tante potenti “lobby” di cui parla Dragan e su questo la sinistra è silente e induce al sospetto che troppi della “nomenclatura” di sinistra, politica, burocratica e intellettuale, non fornendo questa alternativa di classe alla riduzione delle pensioni medio-basse, pensino a difendere il proprio portafoglio.
    Anche l’assenza di reazioni reali da sinistra alla decisione della Corte Costituzionale di eliminare i tagli di stipendio agli alti burocrati dello stato, accampando con menate di incostituzionalità che strapuzzano di difesa castale e che porteranno a togliere quei soldi dalle tasche dei soliti redditi medio-bassi, avvalorano il sospetto che “però vi guardate bene dal colpire le vere lobby di potere”.

    2)Come far recuperare competitività alle imprese nella crisi senza colpire il lavoro? Alla fine il lavoro viene colpito perchè altri costi, ben più rilevanti, sono intoccabili in quanto sono l’altra faccia di poteri reali dello stato, come la burocrazia e la magistratura. La complessità e la lentezza delle procedure di entrambe, parte decisiva dell’enorme potere reale che esercitano in Italia, stanno portando le imprese a delocalizzare in Svizzera e in Austria, dove il costo del lavoro e più alto, ma la burocrazia è rapida e snella e nel processo civile un credito si recupera in N mesi e non in N anni. E’ per questo, non per il vecchio art.18 che gli stranieri non investono in Italia e gli italiani delocalizzano in Svizzera e Austria. Ma anche su questo fronte, che riguarda il potere delle “vere lobby” di cui credo parli Dragan, la sinistra non muove foglia, eppure sarebbe questo il modo concreto di difendere il lavoro, come ha fatto la sinistra in altre realtà europee.

    Continuando a non intaccare gli alti redditi e i poteri d’interdizione delle alte corporazioni pubbliche, i lavoratori e i pensionati di medio-basso livello resteranno l’unica variabile sulla quale agire sia per le imprese sia per i governi, in presenza di un’opposizione a queste misure che continuerà a rilevarsi inefficace in assenza di proposte alternative che non possono essere ulteriori tasse recessive.

  19. cinghialone ha detto:

    Quindi o si sconvolge il sistema o moriremo di stenti.

  20. luigi(goriziàn) ha detto:

    Anche IdV raccoglie le firme, non solo appoggia, sabato scorso c’eravamo all’angolo tra il Corso e Via Garibaldi e l’impegno è esserci ogni sabato.
    Rispetto ai commenti precedenti dico solo che i soldi ci sono, basta andarli a prendere dove stanno, solo che non sono dove li stanno andando a prendere. Ad esempio sarebbe già buono aumentare – di molto – le tasse per i redditi oltre i 60K(lordi) l’anno e mettere una tassa aggiuntiva (20/30% in più) alle pensioni e vitalizi sopra sempre il 60K(lordi). Aggiungiamoci una bella patrimoniale vera sopra 1MIL ed una penalizzazione dei comuni o aree dove il catasto immobili non funziona 😉
    Quanto si incasserebbe? Miliardi!!!
    Rispetto alle pensioni dopo 42 anni di contributi realmente versati direi che basta ed avanza con un minimo di 60/62 anni per tutti, forze dell’ordine comprese.
    Luigi

  21. Paolo Nanut ha detto:

    @21 Sarebbe troppo bello per essere vero

  22. Antonio ha detto:

    @ 21
    Il nodo sta nella patrimoniale: il 10% delle famiglie più ricche possiede un patrimonio di 3800 miliardi di € (in media 1,6 milioni di € per famiglia); basterebbe una patrimoniale all’1% di aliquota (non certo un esproprio proletario) per raccogliere 38 miliardi.

  23. Anomalo goriziano ha detto:

    @21
    Sempre ad aumentare le tasse, eh? Dev’essere un riflesso condizionato della sinistra… immagino che Monti vi faccia godere come ricci allora.

  24. Sandi Stark ha detto:

    Scusè un momento, me xe vignù in mente che nianche Gorizia ga mai podù sceglier la Costituzion italiana nè col referendum del 1946 nè in seguito.

    No ve sembra paradossale dopràr strumenti de una Costituzion che no esisti e/o che no xe mai stada approvada democraticamente dai abitanti de un territorio?

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