9 Ottobre 2012

Piattaforma porto Trieste: pervenute nove domande per costruzione e gestione

Sono nove le domande per la costruzione e gestione della Piattaforma Logistica nel Porto di Trieste pervenute entro il termine all’Autorita’ portuale giuliana. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della deliberazione Cipe di approvazione del progetto definitivo, l’Authority ha dato avvio alla procedura di gara.

3 commenti a Piattaforma porto Trieste: pervenute nove domande per costruzione e gestione

  1. Quale futuro per la Nuova Piattaforma Logistica dello Scalo Triestino.

    >>> http://triestesuperporto.jimdo.com

    Se non saranno risolte a breve le problematiche inerenti al futuro dello Stabilimento Siderurgico di Servola, l’infrastruttura prevista tra lo Scalo Legnami e la Ferriera rischia purtroppo di rimanere un’opera mozza, poiché questo primo lotto non è altro che la radice del Molo VIII quella che dovrebbe diventare la vera nuova Piattaforma Logistica del Porto di Trieste, quindi dovremmo essere tutti ben coscienti che se in tempi ragionevolmente contenuti non sarà disponibile almeno una significativa parte della superficie attualmente occupata dal citato Stabilimento Siderurgico, il futuro operativo di questa infrastruttura e purtroppo anche le giustificate ambizioni dello Scalo Triestino saranno inevitabilmente notevolmente ridimensionate.

    Bisogna essere razionalmente consapevoli che se per mancanza di spazi a disposizione non sarà possibile creare un’area in cui poter adeguatamente assecondare le notevoli e sempre più crescenti esigenze della logistica di retroporto, non potremmo certamente concretizzare quelle che sono le nostre giustificate ambizioni, poiché le necessità funzionali di un moderno Terminal Contenitori sono drasticamente cambiati in questi ultimi anni, e non è più sufficiente avere ampi piazzali e banchine con fondali adeguati, poiché determinanti saranno le potenzialità dei suoi collegamenti gomma/rotaia e le caratteristiche relative all’urbanizzazione di superficie dell’Infrastruttura riferite sia alle sue dimensioni che alle potenzialità dei sistemi di movimentazione e stoccaggio, in quanto il Terminalista dovrà essere in grado di smaltire le migliaia di contenitori che giornalmente verranno sbarcati/imbarcati dai vettori marittimi.

    Penso che dovrebbe essere tenuto in debita considerazione il fatto che Un milione di teu. movimentati annualmente da un Terminal Contenitori corrispondono a circa 3.000 teu. sbarcati/imbarcati giornalmente dalle motonavi, il che significa che se ipotizziamo una paritetica ripartizione tra i vettori terrestri, i collegamenti nell’arco delle 24 h dovranno essere approssimativamente in grado di smaltire 1.500 teu. su gomma e 1.500 teu. su rotaia, immaginiamoci dunque quali dovrebbero essere le notevoli potenzialità dei collegamenti gomma/rotaia necessari se si dovrebbero realmente concretizzare le nostre giustificate ambizioni “poter un giorno spostare un po’ più a sud verso l’Alto Adriatico il baricentro del sistema Trasportistico Comunitario” e che quindi in quel caso i teu. potrebbero ammontare a diversi milioni.

    Brunello Zanitti Giuliano

  2. zerial sergio ha detto:

    tutto perfetto e giusto, ma purtroppo siamo a Trieste e con questi cervelloni politici sappiamo come andrà a finire , in quarant’anni non sono riusciti a riempire il terrapieno di Barcola, che poteva venir riempito con il materiale ecologico scavato per fare la superstrada, avanzava anche per fare una bella riviera tra Barcola e Miramar, non parliamo di ferrovie, che futuro ha Trieste?? Bisogna cambiare assolutamente tutta la politica specialmente chi frena e si fa gli affari propri, la disgrazia di Trieste sono i triestini che per fiducia o clientelismo hanno dato fiducia a questa scassata classe politica saluti sergio

  3. Servola quale futuro per la siderurgia ???

    Il futuro della siderurgia in questo sito sarà purtroppo inevitabilmente determinato dal mercato, poiché soltanto se i presumibili futuri ricavi saranno tali da poter supportare l’ammodernamento degl’impianti per renderli ecocompatibili con il territorio circostante, si potrà realmente ipotizzare una continuità produttiva dell’impianto, altrimenti bisognerà pensare e pianificare una modifica della destinazione d’uso dell’area che però dovrà chiaramente contemplare una preventiva bonifica ambientale.

    La bonifica ambientale, considerate le farraginose normative che regolano questa materia che sono purtroppo tendenzialmente in grado di generare una serie d’interminabili contenziosi e la rilevanza dei suoi costi, “sarà inevitabilmente il maggiore ostacolo da superare poiché se non saranno reperibili adeguati finanziamenti pubblici o comunitari per poter portare a termina l’operazione” penso sia purtroppo inimmaginabile sperare o pensare che dei soggetti privati approdino dalle nostre parti per insediare nuove e fruttuose attività e quindi se non saremo in grado di porre rimedio alle citate problematiche la sorte di questo sito sarà inevitabilmente una amara fotocopia di quanto purtroppo avvenuto con l’area Ex Aquila.

    Il sito considerate le sue notevoli peculiarità – ampio dimensionamento – possibili collegamenti gomma/rotaia – profondi fondali – se adeguatamente bonificato sarebbe molto appetibile e certamente in grado di stimolare vari interessi ed attrarre quindi potenziali investitori/imprenditori, tra i quali considerata la strategicità dell’Alto Adriatico non dovrebbero certamente mancare Operatori della “Logistica di Porto e Retroporto” ed Armatori.

    Brunello Zanitti Giuliano http://triestesuperporto.jimdo.com

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