9 Ottobre 2012

Nikolić: “Tutti noi andavamo in bus a Trieste, a comprare vestiti sul Ponte Rosso o il caffè: Trieste, e l’Italia, erano l’affaccio al mondo”

E’ apparsa oggi un’intervista al presidente serbo sul Corriere della Sera, di cui riprendiamo il pezzo che riguarda da vicino il nostro territorio:

«L’Italia con noi ha legami da decenni, la Fiat costruì ai tempi dei comunisti lo stabilimento a Kragujevac, dove sono nato, vidi gli italiani fidanzarsi con le serbe. E tutti noi andavamo in bus a Trieste, a comprare vestiti sul Ponte Rosso o il caffè: Trieste, e l’Italia, erano l’affaccio al mondo. ». Così il neo presidente serbo Tomislav Nikolić ricorda il suo primo viaggio in Italia in un’intervista su Il Corriere della sera.

In programma per Nikolić in questi giorni un incontro con Napolitano e Monti. “Nei corridoi gira voce che voglia portare al presidente Napolitano in regalo la rakija, la grappa che produce personalmente a casa.” scrive Mara Gergolet.

Leggi l’intervista a Nikolic su Il Corriere.

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12 commenti a Nikolić: “Tutti noi andavamo in bus a Trieste, a comprare vestiti sul Ponte Rosso o il caffè: Trieste, e l’Italia, erano l’affaccio al mondo”

  1. Radimiro ha detto:

    Finalmente la Serbia ha un presidente che protegge gli interessi nazionali ed ho piacere che il succitato apprezzi la nostra città !

  2. Fiora ha detto:

    Ne sono contenta anch’io,ma non avevo bisogno di conferme così ufficiali dell’apprezzamento Serbo per Trieste e i Triestini…quelli almeno senza paraocchi e disinformazione.
    Gli anni delle “pupize” e dei Lewis contraffatti che fruttavano ai jensinari milioni di dinari sono lontani..che tempi! che ridade…Spariti i dinari,spariti i jensinari e in questo grigio presente, prodromico di un nero futuro, tra noi che c’eravamo anche prima e che siamo rimasti anche dopo, mi consento un apolitico sospiro di rimpianto…

  3. effebi ha detto:

    🙂 e no digo altro…

  4. Jack ha detto:

    Complimenti a Mara Gergolet (è di Doberdob)! 🙂

  5. Miro ha detto:

    La Serbia non deve riconoscere alcunchè. Del resto molti paesi UE non riconoscono quello stato. Sono stati espulsi dall’UE? No.

  6. aldo ha detto:

    de quela volta una roba no xe cambiada:
    italiani che se fidanza cole serbe
    solo che adesso i se fidanza qua e no là

  7. Franco Tremul ha detto:

    “Tutti noi andavamo in bus a Trieste, a comprare vestiti sul Ponte Rosso o il caffè”.
    Certo, cussì come “la palla è rotonda” e “non esistono più le mezze stagioni”.
    Se queste xè notizie…

  8. sfsn ha detto:

    speremo che napolitano se bechi una bumba enorme de rakija, cussì forse el se cava dei c…

  9. Fiora ha detto:

    …Caspita però come ch’el se ga disimpegnà su Srebenica, Karadzic e Mladic… secondo solo a Ponzio Pilato 😉

  10. Mauricets ha detto:

    8

    sfsn

    ma meglio che si levi il presidente serbo.

    nazionalista da paura.

  11. ufo ha detto:

    Femo una coleta per mandarghe una damigiana de rakija a re Giorgio? Perché Nikolić danni qua de noi no pol far, sto altro invece…

    Anca un dopio de peteš per Spadaro? Magari quei i danni li ga za fati, e no ghe ga servido per ciapar la poltrona, ma meti caso che se liberi altre careghe…

  12. Fiora ha detto:

    Parlando con parecchi patòc-serbi (residenti a Trieste da più di un ventennio, taluni con cittadinanza italiana, altri titolari di carta di soggiorno permanente) pare che non ci sia tutto questo entusiasmo alla prospettiva che la Serbia entri nell’U.E.
    Che sia la sindrome della volpe e dell’uva? 😉

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