18 Settembre 2012

Noam Chomsky a Trieste: diteci la vostra!

Il linguista Noam Chonsky ha tenuto una lezione pubblica al Rossetti. Qual è stata la vostra impressione? Diteci la vostra!

Di seguito le foto di Bruno Carini.

Qui un resoconto de La Stampa

Tag: , , .

73 commenti a Noam Chomsky a Trieste: diteci la vostra!

  1. capitano ha detto:

    Dico la mia… il periodo ipotetico come rapporto interpersonale, inter-relazionale… la costruzione del periodo come rapporto … 😀

  2. maja ha detto:

    è possibile, egregio professore, è possibile?

    “it’s a question worth investigating.”

    (chissà come ha tradotto la povera interprete.)

    la parte migliore della conferenza, secondo me. 😀

  3. capitano ha detto:

    Domanda fatta subito dopo il discorso sugli intellettuali che parlano difficile 🙂

  4. maja ha detto:

    e il povero tizio che ha fatto la domanda in inglese?

  5. Luciano ha detto:

    Più triestin dei triestini… un vecio che parla del dopoguerra e che xe lamenta de tutto e tutti. No ocoreva andar a Boston a prenderlo, bastava far un giro in un bar de Roian.

  6. capitano ha detto:

    😀

  7. capitano ha detto:

    #5 a quei ghe manca qualche publicazion valida.

  8. Elena Clari ha detto:

    C’ero, ho ascoltato…ma non ho sentito niente di nuovo. Mi aspettavo uno spunto di riflessione originale ed eccellente, che aprisse nuovi squarci di comprensione. Se c’è stato, io non l’ho percepito…

  9. hozaka ha detto:

    Alla fine è stato come leggere un numero di Internazionale. Non è stato un intervento illuminante e il professore non ha nemmeno sfiorato due temi secondo me fondamentali, ovvero l’avvento di internet e la primavera araba.
    Comunque sappiate tutti che una specie ha un’aspettativa di vita di circa 100mila anni e l’homo sapiens gli ha raggiunti.

  10. nick ha detto:

    ahahahah!!! Forte il paragone con Internazionale.
    Non c’ero, ieri. La sensazione che ho è che anche lui sia entrato a far parte dei venerati maestri di berselliana memoria…..

  11. capitano ha detto:

    #10 io c’ero perchè rimane pur sempre uno che la sa lunga. Nessuna venerazione e poi mica tutti si accontentano di un Nolte…

  12. Lo.Fi. ha detto:

    #9 In verità ha parlato diffusamente di primavera araba (e anche nello specifico di piazza tahrir) e pure di internet. I traduttori si sono persi qualcosa per strada più volte (ironia della sorte, avevo preso le cuffie proprio per non perdermi niente, diffidando del mio inglese, ma il dott. parlava molto basic). Per un buon riassunto di quanto detto: http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/469061/

    Spunti interessanti ce ne sono stati par mio (specie sul medioriente, sul declino auto-inflittosi dall’establishment occidentale e sulla propaganda dei mass media che nonostante la relativamente alta libertà d’informazione distorcono pesantemente l’opinione pubblica… cose forse “sapute” ma è sempre buona cosa quando vengono illustrate con esempi lampanti)

  13. sfsn ha detto:

    el ga parlà ben, ma nol ga dito niente de novo e tuto robe che un che ga un minimo de testa e se informa sa za.
    Probabilmente a una platea de conservatori americani ghe gavessi sembrà tute eresie, ma quei che iera a Trieste iera 3/4 “alternativi” e un quarto gente che no saveva gnanche chi che el xe e xe ndai solo per farse veder che i iera (e no i ga capì gnente).
    Me piasessi che ghe fussi andà Nick, ma se sa che gente cussì no va perchè xe tropo destabilizzante per la propria fede

  14. Lo.Fi. ha detto:

    #13 concordo sulla presenza di molti e molte “poseurs” fra il pubblico, veramente esilaranti ma fanno folklore 🙂
    Ho apprezzato l’accenno di Chomsky, pur generico, sull’importanza dell’esperienza politica. Fa meditare in un panorama come il nostro popolato da molti “cola di rienzo” che reclamano l’esclusione di certe fasce di età dalla vita politica… (lungi da me il difendere la gerontocrazia ma altrettanto lungi dal seguirne l’opposto slogan acritico)

  15. nick ha detto:

    @13, ma no, non scherziamo. Non sono andato perchè vivo a Milano. Se fossi stato a Trieste non me lo sarei perso.

  16. capitano ha detto:

    #15 Il pezzo su Smith e Ricardo lo aveva fatto apposta per te. Peccato.

  17. nick ha detto:

    spero di poter vedere da qualche parte la registrazione

  18. capitano ha detto:

    Anche io, come i tanti che si erano iscritti e non sono riusciti ad entrare.

  19. erika ha detto:

    mi spero per el presentator che i video no salti fora.
    Concordo sul fatto che el discorso gavessi strabilià un pubblico de statunitensi conservatori. Ma xe sempre un piazer sentir parlar un statunitense moderato, attento ed esperto. Forsi per noi iera più interessante se el puntava de più sulle dinamiche del divario tra i ricchi e i poveri in usa, per capir cossa succedi in un paese che ne precedi, opur sulle strategie dell’europa. Fa sempre ben saver cossa pensa un che vedi de fora. Me gavessi forsi fato piazer capir de più perchè xe difficile parlar alla media borghesia. Poi qualcossa go capì quando i ghe ga chiesto de esser coinciso nelle risposte e lui ga dito, che xe nema problema, che ga imparà coi fioi. (ma el ga dito cussì o me son sognada mi??) 🙂

  20. erika ha detto:

    ma coinciso con cossa? 😀 diosantissimo: conciso.

  21. siani ha detto:

    avendo letto diversi suoi libri, ieri non ho sentito nulla di nuovo ed eclatante. mi aspettavo parlasse maggiormente della stretta attualità (della primavera araba ha detto poco – indipendentemente dalla “non ottima” traduzione – mentre di occupy ed indignados ha parlato solo rispondendo a domande specifiche sulla questione).
    cmq pur sempre interessante e sempre sempre sempre utile che uno così giri il mondo e racconti, parli, spieghi perché, anche in un pubblico prevalentemente composto da suoi aficionados, si troverà sempre qualcuno che ignora tali questioni e che, forse, tornerà a casa un po’ più “imparato”.

  22. sfsn ha detto:

    @ erika:
    me piasi che te ga scrito “statunitense moderato”: sula stampa (e anche nela presentazion che i ghe ga fato al politeama) el figura come “guru dela sinistra radicale”…

  23. erika ha detto:

    @sfsn:
    😀 xe vero, che rider, go sempre de eser bastian contrario! nooo, desso tuti penserà che son una de quele estremistoidi e i me darà zo ogni volta che scriverò qualcossa :D, ben dei! …non intendevo in senso politico, ma moderato nei modi de dialogar e de esprimerse. Go noiosissime esperienze con “made in USA immoderati”. Per fortuna no i parlava con mi cussì go anche podudo far nannette dopo gaver tentado invano de far de moderatrice! 🙂

  24. sfsn ha detto:

    comunque sta storia del uso dei termini “moderato” e “radicale” me ga sempre fato rider e me xe sempre sembrà un paradosso: quei che caldeggiava i bombardamenti in Iraq, per esempio, iera moderati, inveze quei che manifestava per la pace iera pericolosi estremisti radicali…

  25. nick ha detto:

    ehehe…..che semplificazione furbesca!!!

  26. sfsn ha detto:

    ops, go sbaglià:
    pericolosi estremisti terroristi anarcoinsurrezionalisti radicali.
    Disi poco…

  27. nick ha detto:

    io direi, più semplicemente, “poco realisti”.

  28. sfsn ha detto:

    col realismo no se cambia mai niente.

  29. nick ha detto:

    non direi…

  30. Paolo Stanese ha detto:

    col realismo socialista, forsi 😉

  31. capitano ha detto:

    Un’altra roba che me stava per far rider quando che gà sugerido de verzer coffee shop vicin le caserme. Dopo me son ricordado che i americani intendi i bar.

  32. MassimilianoR ha detto:

    …e qua le caserme xe svode… 😉

  33. effebi ha detto:

    Insomma sto linguista…
    …xe noam ma no xe mona (!?)

  34. Sandi Stark ha detto:

    Inveze el xe un Guru anche per l’alimentazion, no capisso perchè nissun lo disi:

    http://imgur.com/ZRwfN

  35. erika ha detto:

    he-he! si, i xe furbacchioni! 🙂
    E ok, ammetto, quando da adolescente (radicale come tutti gli adolescenti) go letto Chomsky no lo go trovà all’altezza della mia radicalità 😛
    Comunque go l’impression che anche a certi sinistroidi ghe va ben questa definizion “radicale”, perchè no credo che a nissun de lori ghe piasessi un guru (“guru”?!? ma come parlemo?), disemo un condottiero, tanto ormai el significato dele parole xe andado a p*ff**e, moderato, ragionevole, educato, attento, sensibile e posato seppur fermo e lucido nelle sue convizioni.

  36. erika ha detto:

    ah, gli aggettivi iera solo per ricordarme che l’italian ga ancora più de 300 parole usabili 😛

  37. ufo ha detto:

    Più una non usabile: ‘radicale’, che ormai fora dela chimica pol voler dir ogni roba e el contrario del contrario.

    Erika, ma dopo te ga trovado un qualche autor al alteza dela tua radicalità?

  38. erika ha detto:

    @ufo:
    no, poi credo che go cominciado a legger “NO LOGO”, ma iera talmente tanto longo che nel frattempo me xe svolada l’adolescenza e me son trasformada in “moderata”. Livello successivo, CARI! 🙂 Vecia insomma 🙂

  39. erika ha detto:

    A quel punto go comincià a leger el Limes. Eh, no eh, desso no steme dir che anche el Limes xe radicale perchè ve morsigo i calcagni! 🙂

  40. capitano ha detto:

    Xe ora de cominciar a scriver libri radicali 😉

  41. ufo ha detto:

    Del punto de vista de un merican ‘moderato’ penso che ogni pagina de Limes val una setimana de purgatorio (se po el parla de Medio oriente no tega più speranze). Guai se i lo scriveva in inglish, la redazion fazeva la fine de al-jazeera.

  42. sfsn ha detto:

    ma se la dieta mediterranea combatti i radicali liberi, vol dir automaticamente che frutta e verdura xe moderate!

  43. ufo ha detto:

    Aaaah. Eco perchè mi sto dela parte dele griliate e dei branzini al sal! Sempre sta curioso de dove che me vien ste preferenzije…

  44. sfsn ha detto:

    dele ultime informazioni dela DIGOS, i ga dito che la pleskavica xe bolscevica, i raznici ze slavocomunisti e i cevapcici xe anarcoinsurrezionalisti.
    Inveze le blede xe Udc, ma ultimamente le se sta orientando verso la Serracchiani

  45. hobo ha detto:

    @ vegetariani centristi

    lo disi anche žižek:

    http://www.youtube.com/watch?v=Maex3jW0Yw8

  46. hobo ha detto:

    @sfsn

    e el odojak?

  47. ufo ha detto:

    Insoma anca sula carbonela xe pasa el cominform a far zizaznia? Coi raznici che acusa la pleskavica per i sui parenti espatriadi che desso se fa ciamar McDonalds, e cevapcici che ghe ziga al orada “te son bianca, dentro”. Almeno odojek se pol, o dovemo rifugiarse la dei scampi ala busara per eser sicuri?

  48. sfsn ha detto:

    @ hobo
    mi i vegetariani e i astemi li ciamo “moralisti gastrici”

    odojak xe vizin ai khmer rossi

  49. capitano ha detto:

    #45 Ottimo spunto la savè quela de Zizek e Chomsky?

    The cynical reading of Obama’s success culminated in Noam Chomsky’s biting remark that Obama is a white man blackened by a couple of hours of sun-tanning.

    http://www.harpers.org/archive/2009/01/hbc-90004183

    Lettre International (solo nella version tedesca) xè moderato o radicale?

    E Mladina?

  50. capitano ha detto:

    http://www.youtube.com/watch?v=GnFk1g2P_3M

    Chomsky e Zizek xe i ghostwriters de Berlusconi. 😀

  51. Mauricets ha detto:

    ma questo uomo non è forse nato Filadelfia, 7 dicembre 1928.

    ma non erano gli USA il male assoluto?

  52. Mauricets ha detto:

    Voio veder el reddito de sto omo!!!

  53. Lo.Fi. ha detto:

    i radical chic, i qualunquisti e i mone…. no i mancherà mai, neanche se l’occidente sprofonda per sempre

    P.S. ma Zizek xè più che Chomsky? (cit.)

  54. erika ha detto:

    @Muricets: no te capisso.
    @44 sfsn: 😀 blede!!! ahahah!! Udc, blede…la parola “bleda” xe stupenda!!! 🙂

  55. Bibliotopa ha detto:

    ara ti..”Obama is a white man blackened by a couple of hours of sun-tanning.” de chi che ga ciapado el Berlusca. o al contrario xe Chomsky che lo copia? feme capire ben!

  56. hobo ha detto:

    @bibliotopa

    se te frachi sul link de youtube de capitano, e te meti i sototitoli, te gavera’ la spiegazion.

    qua no xe el caso de far i radicalchic. se ga de esser didatici, spiegar, spiegar e spiegar ancora, a costo de rovinar el clima scherzoso. quando chomsky o žižek disi che obama xe un bianco che se ga fato le lampade, questa afermazion, o batuda, al interno del loro discorso, la ga un preciso signifivato *politico*: e cioe’ che obama, per la sua posizion (de presidente) nel establishment statunitense (che xe bianco), no podera’ mai esprimer e portar avanti posizioni radicali de emancipazion sociale come quele che vigniva dai ghetti nei anni de martin luther king. in questo senso obama xe un bianco (politicamente, in quanto el xe agido dai dispositivi del establishment bianco) che se ga fato le lampade (cioe’ ga ostentado un finto radicalismo “black”, che iera incompatibile co’ la carica che el saria andado a ocupar).

    se pol esser o no esser dacordo con sta analisi. ma questo no ga gnente a che far co’ la batuda de berlusconi, che iera semplicemente una batuda da cumenda, tipo “alegher che ‘l bus l’e’ negher”, o “in un vilagio del centro katanga gh’e’ ‘na tribu di negher del menga”.

    capitano e i altri sta roba la sa benissimo. ma chi che legi qua podessi ciapar razzo per cazzo. per cui me ciapo la responsabilita’ de far el guastafeste e de far sto intervento serioso.

  57. aldo ha detto:

    mi gavevo ciolto el biglieto pel politeama rossetti ma…

    …devo gaver confuso le date e me ne son acorto quando son entrà perchè no iera pien de fighe come pensavo e alora go capì che…

    …no iera Miss Topolini!!!

  58. Pierpaolo ha detto:

    Ghe xe un registrazion (audio/video?) dela conferenza?

  59. capitano ha detto:

    C’è un abisso colossale con la battuta da osteria di Berlusconi, ringrazio e confermo tutta la spiegazione di hobo.

  60. nick ha detto:

    è assolutamente corretta la precisazione del post 56. Per come la penso io, però, Obama ha espresso eccome posizioni in linea con la sua storia politica e personale. Dalla riforma sanitaria ai soldi pubblici stanziati per l’industria, automotive in testa (vedi Chrysler). Non è così bianco come dicono Chomsky o Zizek, secondo me.

  61. Fiora ha detto:

    che vita ara…gnanca per Springsteen …gnanca per Pahor nostro tuto sto remitùr 🙁

  62. Erix ha detto:

    Qualche tempo fa lessi “L’utopia della realtà”, opera che racchiude una serie di scritti di Franco Basaglia e che, visto che ci siamo, suggerisco a tutti quanti… Il titolo dell’opera descrive bene quella che è stata la grande rivoluzione dello psichiatra veneziano (che qui a Trieste dovremmo conoscere bene) e cioè che utopia e realtà possono incontrarsi, comunicare e addirittura mescolarsi fino a perdersi l’una nell’altra.
    Diversamente, intitolerei la conferenza di Chomsky “L’utopia e la realtà” dove l’utopia è rappresentata dal discorso dell’illustre intellettuale statunitense, mentre la realtà è quella delle millequattrocento persone presenti al Rossetti. Una realtà eterogenea, costituita da amministratori locali, gente comune, intellettuali, studenti, (attivisti) anarchici, giornalisti, cattolici più o meno praticanti, borghesi più o meno benpensanti, esibizionisti di vario genere, tirapiedi di Corporation all’italiana, etc….
    Una realtà così multiforme, o meglio, ciascuna componente di tale realtà, può solo ascoltare e recepire, ognuna a modo suo ed entro i propri limiti, parti del Discorso pronunciato dal professore. Non può, però, recepirlo nel complesso perché essendo diretto a “tutti” è il discorso stesso che si perde in mille piccoli frammenti.
    Un intellettuale liberale, ad esempio, può sicuramente essere d’accordo con Chomsky che le persone sono molto più libere di quanto pensano di esserlo e che la funzione dei mass-media è quella di coprire le notizie importanti, non di divulgarle. Un operaio di sinistra, dal canto suo, dentro di sé avrà sicuramente applaudito mentre il professore parlava del partito comunista americano o della necessità della lotta di classe. Diversamente, un dirigente dell’industria privata, che passa il suo tempo a tenere alto il morale degli azionisti, licenziando personale o tenendone al minimo gli stipendi, si sarà probabilmente riempito di entusiasmo e di orgoglio nel sentire che i ricchi stanno diventando sempre più ricchi e che il declino degli Stati Uniti non significa certo il loro crollo definitivo (e che, quindi, c’è ancora margine per accumulare ulteriori ricchezze….). Probabilmente, infine, e senza nemmeno spingere l’immaginazione al di qua/là del fiume Giordano, anche un …cista o analogo…zista può sicuramente aver trovato nel discorso di Chomsky qualcosa che porta l’acqua al mulino del suo ….cismo/zismo.
    Tirando le somme, c’è qualcuno che mi sa dire qual è “la morale” del discorso di Chomsky? Non credo e questa è la vera ragione dello scarto tra intellettuali e politici da una parte e il resto del mondo dall’altra. Fintanto che gli intellettuali si rivolgeranno, con i loro discorsi, a Tutti (un po’ come fa il PD, che sta con gli imprenditori ma anche con gli operai, con i credenti e con gli agnostici, con gli abortisti e con gli antiabortisti – che è come dire che Dio esiste e non esiste allo stesso tempo -) non potranno mai comunicare veramente il loro pensiero al resto del mondo. E il resto del mondo non potrà mai recepire davvero né incidere su questo pensiero, fosse anche il migliore in assoluto dai tempi di Gesù Cristo o di Marx (… o di Kant….), a seconda dei punti di vista.

  63. erika ha detto:

    @Erix: vogliamo veramente imbarcarci nella super interessante, quanto lunghissima discussione sul ruolo degli intellettuali? E’ una discussione in cui si sono imbarcate un sacco di persone prima di noi e non si è ancora trovato un accordo. Semplicemente perchè gli intellettuali sono liberi e per questo non li metterei assolutamente assieme ai politici. Un intellettuale non ha bisogno di fare promesse, non ha bisogno di elettori, non ha bisogno di appoggio, non vende nulla, non ha bisogno di scrivere un programma avvincente e votabile. Infatti non credo proprio che Chomsky abbia detto le cose che ha detto per compiacere l’intellettuale liberale, l’operaio di sinistra, nè tantomeno il dirigente dell’industria privata (non lo vedevo particolarmente entusiasta e felice mentre diceva che il divario tra ricchi e poveri aumenta).
    Io personalmente dagli intellettuali mi aspetto osservazioni attente ed attuali, spunti per pensare, denuncia, moralità e sincerità. La morale la lascerei ai preti, agli istruttori e ai politici come compito da fare a casa.
    Fedro era un intellettuale, ma non tutti gli intellettuali son Fedro. E per fortuna!
    (ah, Fedro, no ciapartela el “per fortuna” iera riferido al fatto che xe una fortuna che sè diversi, ti te sa che te adoro!! <3 :))

  64. erika ha detto:

    😀 …cioè, no so se gavè fatto caso ma anche el concetto morale-moralità sta diventando ambiguo. Per un attimo go rileto quel che go scrito e go pensà: ara che sempia, chiedo moralità ma no la morale, come xe posibile? 😀
    Fedro: se te scrivi che la morale xe che son mona mi penserò che xe alta letteratura! 🙂

  65. Erix ha detto:

    @erika Premetto che io apprezzo Chomsky e ho letto un sacco di cose sue, condividendo molte delle analisi da lui fatte soprattutto per quanto riguarda il condizionamento mediatico.
    Non credo che volesse compiacere nessuno, semplicemente il suo discorso, di fatto è “arrivato” a tutti e in modo frammentato. Tutti vi hanno potuto cogliere quello che faceva più al caso loro a prescindere se questo corrispondesse al pensiero tout court del professore. Di certo non era felice, no, quando diceva che i ricchi sono diventati sempre più ricchi. Di fatto, qualcuno presente in sala è stato sicuramente lusingato dal fatto di sentirsi chiamato in causa da un grande intellettuale ebreo americano…
    Non sono d’accordo con te riguardo la morale: giammai lasciarla a preti e a politici, per l’amor di dio o come si chiama. Abbiamo visto cos’è successo a lasciare la morale a Woytila, Ratzinger e… a Berlusconi…. quindi… credo che ora più che mai sia la morale sia la teoria politica (da non confondere con la compravendita delle poltrone, lo scambio di favori, etc….che è effettivamente business di quelli che stanno comodamente seduti in quel di Roma e non solo) dovrebbero ritornare saldamente nelle mani dei filosofi (Chomsky e Zizek inclusi) come sono state per molto molto tempo, e non appannaggio del primo illusionista prestigiatore che cammina per la strada.

  66. erika ha detto:

    @Erix: hai perfettamente ragione, ognuno percepisce il messaggio che può e vuole sentire. Credo tuttavia che sia una parte, diciamo “onesta e genuina”, in questo complesso sistema di acquisizione dell’informazione. In fondo ognuno di noi con le sue esperienze crea un filtro e osserva la cose da prospettive differenti.
    Poi è altrettanto vero che esiste anche un processo amorale, disonesto e poco obbiettivo che ti fa prendere solo le informazioni che ti fanno più comodo. Diciamo che lo vedo come un “caso di coscienza” su cui negli ultimi decenni non ci siamo allenati molto bene 🙂
    A preti, istruttori e politici lascerei la morale come “compito” perchè sempre se la sono presa e purtroppo se la prenderanno come tale, gliela lascerei in particolare come “compito da svolgere a casa” perchè credo che abbiano ancora parecchio lavoro da fare per migliorala, ahimè! 😉

  67. capitano ha detto:

    Scusate ma non è semplicemente gran parte della platea si aspettava i fuochi d’artificio?
    Allora la domanda è: un intellettuale deve fare l’uomo di spettacolo con rivelazioni sconvolgenti per non addormentare il pubblico o deve fare semplicemente il suo lavoro di intel-leggere la realtà?

  68. erika ha detto:

    @capitano: si, ho l’impressione che alcuni si aspettassero l’oracolo. Ma lui a certe domande assurde ha semplicemente risposto “non lo so”, come in genere fanno i docenti, anche illustri, nelle università statunitensi. Noi qua non siamo abituati a queste risposte oneste.

  69. Erix ha detto:

    @erika: a preti, istruttori e politici non lascerei la morale come compito. Pretenderei, invece, da loro l’osservazione dei principi morali – definiti dai filosofi a partire da Aristotele – sia nella sfera pubblica che in quella privata, esattamente come auspico che tutti i privati e gli stati lo facciano nella stessa misura e nello stesso identico modo.
    @capitano: non credo che nessuno si aspettasse l’oracolo – Chomsky non mi pare sia un veggente. Io penso che mancasse il filo conduttore all’interno di un’argomentazione debole, se non assente e, proprio per questo, capace di arrivare a tutti, a prescindere da sesso, religione, appartenenza politica, livello di istruzione, altezza, peso, razza, etc…
    p.s. grazie per: http://www.youtube.com/watch?v=GnFk1g2P_3M — no lo gavevo visto….

  70. anisotropia ha detto:

    il periodo ipotetico:
    http://youtu.be/c3F1XteOKlE

  71. erika ha detto:

    @anisotropia: grazie! te adoro! 🙂

  72. Pierpaolo ha detto:

    x capitano
    grazie, iera fondamentale.

    Chissa che no esisti e che non salti fora anche una che se lo senti parlar a lui e no la traduzion.
    E magari anche el “question time”.
    Chi intervegniva gaveva un microfono, da poder registrar enza rimbombi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *