12 Settembre 2012

Cormons: giovane operaio muore schiacciato da una ruspa

Un giovane di 20 anni é morto stamani Cormons, mentre era a bordo di una piccola ruspa. Il ragazzo lavorava per conto di una ditta che svolge lavori di riasfaltatura della banchina della ss 56 che collega Gorizia a Udine. La ruspa era su un camioncino e doveva essere portata a terra; il giovane la stava conducendo quando il mezzo si è ribaltato e lui è rimasto schiacciato. E’ morto all’istante.
Le indagini sono condotte dai Carabinieri di Cormons, giunti sul posto insieme con i Vigili del Fuoco.

26 commenti a Cormons: giovane operaio muore schiacciato da una ruspa

  1. capitano ha detto:

    Che senso di schifo a leggere certe cose soprattutto quando il giorno prima il presidente del consiglio si permette di fare certe reprimende

  2. giorgio (no events) ha detto:

    Nel 2012 sinora 8 morti sul lavoro in regione. Per fortuna siamo in crisi, altrimenti quanti sarebbero stati?
    Ha ragione, capitano: la gente che sopravvive al lavoro non compra più nulla ed il professore vuole aumentare la produttività!

  3. furlan inside ha detto:

    si sta poco a parlare di politica.
    si sta anche poco a morire se non si agganciano le rampe e non ci si allaccia al sedile del bobcat come prescrivono le norme di sicurezza. altrimenti sarebbe stato impossibile quello che è accaduto. facile puntare il dito sui datori di lavoro quando nessuno indossa le protezioni.
    condoglianze ai famigliari.

  4. giorgio (no events) ha detto:

    @furlan inside: io non accuso nessuno perché non conosco la dinamica dell’incidente, ma rilevo che si vuole aumentare la produttività e non fermare questo stillicidio.
    Se lei sa che il datore di lavoro ha fornito i dispositivi di protezione, ha formato il lavoratore ed ha vigilato affinché lavorasse in sicurezza, vada dal magistrato: la sua testimonianza sarà preziosa per le indagini.

  5. furlan inside ha detto:

    il datore di lavoro è telecom, le rampe nascono con i ganci ed i bobcat con le cinghie al sedile.
    se tu hai una fiat, non penso che la responsabilità sia di marchionne se non ti allacci la cintura, ma della tua cultura personale sulla sicurezza. è risaputo che i datori di lavoro spendono soldoni per le dotazioni e gli operai si vergognano ad indossarle. non conosco la dinamica, ma so che una rampa si potrebbe anche rompere, ma se si è assicurati ad un sedile è impossibile essere sbalzati fuori.

  6. gigi ha detto:

    Massimo rispetto per il ragazzo morto. Mi chiedo, perchè sul territorio ci sono parecchie ditte che vengono da lontano anche per appalti di poco cont. Non vorrei che poi per stare dentro con i costi, risparmiano sui DPI, sulla formazione e sulla sicurezza.

  7. nick ha detto:

    @1 mischiare la tragedia di cormons con il tema della produttività non ha alcun senso.

  8. capitano ha detto:

    @7 Non è mai successo che uno morisse sul lavoro perchè un altro coglione gli diceva di fare in fretta sotto ricatto di licenziamento. Nooooo, mai successo.

  9. dimaco il discolo ha detto:

    una cosa é risaputa, la sicurezza rallenta il lavoro, ma ai padroni non interessa la sicurezza ma solo il profitto.

  10. nick ha detto:

    @8 confondi il tema della produttività con la scelleratezza di certi datori di lavoro, e questo in via generale. Sul caso specifico, penso che si debba attendere l’esito delle indagini.

  11. furlan inside ha detto:

    personalmente so solamente di datori di lavoro che devono minacciare i dipendenti di sanzioni se non indossano il kit antinfortunistico. ed in ogni caso tutto deve essere indossato prima di iniziare il turno di lavoro, perciò poco conta l’aumento della produttività. purtroppo tutti si sentono invincibili e si pensa che non toccherà mai, ma la fatalità è sempre dietro l’angolo, e si continuano a piangere morti.
    va fatta una campagna informativa a favore della sicurezza sensibilizzando gli operai, non condannare sempre i datori di lavoro.

  12. giorgio (no events) ha detto:

    @furlan inside:
    I datori di lavoro che lei conosce si comportano correttamente, in quanto “richiedono l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione” (punto f art. 18 D.Lgs. 81/2008).
    Credo che gli articoli 18, 19 e 20 del D.Lgs. 81/2008 siano molto espliciti ed è importante che siano rispettati da tutti i soggetti.

  13. capitano ha detto:

    10 il tema della produttività è lo stesso tema. Se il datore di lavoro prende un appalto al massimo ribasso e non deve sforare i tempi per non pagare penali direttamente o indirettamente farà pressione sugli operai affinchè alcune procedure vengano accorciate. Ti pare una favola campata in aria?

  14. John Remada ha detto:

    @8 Ma certo cap.ne sa qualcosa l’ex console del compagnia portuale di Monfalcone,con due condanne in I° grado,e una pesante,per omicidio colposo;peccato che il signore era un giovane rampante del Pci,poi con le ciurme successive Pds,Ds…al Pd non ci è arrivato…peccato che l’ultima amnistia ha incluso anche i responsabili degli infortuni sul lavoro,voto a favore di rifondazione comunista,perchè i malviventi vanno tutelati….e tu Cap.sei sempre a caccia di fascisti…secondo me,oltre al fatto che la tua caccia non darà frutti,credo,dovresti cambiare terreno di battuta.Detto questo,dovuto a mr.Cap.per il resto,se non c’è una relazione sul tragico fatto,inutile dare colpe a casaccio;purtroppo resta il fatto irreparabile,se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi senza indulgenze varie.

  15. capitano ha detto:

    Con chi ce l’hai scusa?

  16. John Remada ha detto:

    Con te!

  17. sfsn ha detto:

    ve ricordé el rogo della Thyssen?
    iera colpa dei lavoratori se i estintori e tutte le misure de sicurezza iera fora uso perchè i paroni voleva risparmiar?

  18. John Remada ha detto:

    No,ma mi sembra che i responsabili hanno avuto dure condanne,in quel caso.

  19. sfsn ha detto:

    caso più unico che raro

  20. giorgio (no events) ha detto:

    Visto che si è tirata in ballo la Thyssenkrupp e che si è parlato di produzione, è bene leggere le motivazioni di quella sentenza dove si afferma:
    “Continuare la produzione e’ stata una scelta sciagurata compiuta in prima persona proprio da Espenhahn” (a.d. Thyssen)

  21. furlan inside ha detto:

    fatto sta che per allacciarsi le cinture ci si impiega lo stesso tempo che per morire: 2 secondi.

  22. nick ha detto:

    ma cosa c’entra il caso della Thyssen con quello che è successo a Cormons?!?! Dai, non serve a niente mischiare cose così diverse tra loro.

  23. pulce tala recia ha detto:

    …i giornai de ogi scrive che il povero mulo no iera ligado (e forse non gaveva nianche il cascheto in testa a ‘sto punto).
    ..ma se ricordemo dela sicureza sul lavoro sempre e solo dopo le disgrazie,stavolta proprio brute…per la prevenzion dela 626 e compagnia bela se spende miliardi de euro ogni ano:ma se i morti e gli infortunadi sul lavoro non cala mai no sorge il dubio che forse la lege no funzia come dovesi e ciucia solo soldi pel solito bancheto del magna magna dei soliti…?
    in galera la burocrazia e i suoi pupazi!che no serve a una minchia e xe complici de queste stragi!

  24. nick ha detto:

    premesso che prima di formulare un giudizio bisogna attendere gli accertamenti del caso, va detto che la legge può poco secondo me se poi uno non si allaccia le cinture (se effettivamente le cose sono andate così)…..un po’ come avviene quando si va in macchina. Possono esserci anche multe pesantissime e pattuglie di polizia ogni chilometro; ma se poi uno non si allaccia la cintura….

  25. isabella ha detto:

    Concordo con nick.
    Le leggi ci sono, bisogna rispettarle, sia da parte dei datori di lavoro sia dei lavoratori e sappiamo benissimo che entrambi, spesso, non le osservano.

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