11 Settembre 2012

Come sta Acegas Aps?

Negli ultimi giorni si parla e si scrive molto dell’annunciata fusione Acegas Aps-Hera.
A questo proposito pubblichiamo di seguito il post del blog personale di Giulio Curiel, il quale fa un’analisi precisa dello stato di salute dell’azienda.

La recente decisione delle giunte comunali di Padova e Trieste (entrambe di centro-sinistra) di procedere a una fusione della multiutility ACEGAS-APS nel Gruppo Hera si sta dimostrando ghiotta occasione di polemica politica per le opposizioni. A Trieste queste parlano di perdita di sovranità locale, di “svendita” di un’azienda sana, di futura subalternità alle “coop rosse” (Hera ha il suo cuore in Emilia Romagna, dov’è nata aggregando 11 multiutility locali), condendo il tutto con presunte contraddizioni e discrepanze all’interno della maggioranza politica di centro-sinistra che ha promosso l’iniziativa.

Incuriosito, sono andato a vedere come stanno le cose, soprattutto dopo aver letto un post di un esponente del PdL triestino in cui si affermava che ACEGAS-APS è “un’azienda in salute”. I miei ricordi contabili erano un po’ diversi e allora sono andato a ripescarmi tutti i bilanci di ACEGAS-APS dal 2005 al 2011. Poi ho messo i numeri in una tabellina Excel e ho fatto una semplice analisi di bilancio. Attenzione: non ho selezionato “a mano” i dati e i periodi che più mi facevano comodo per dimostrare la mia tesi. Come sa chiunque abbia fatto un po’ di ragioneria a livello universitario, se si ha malizia i risultati di bilancio si possono taroccare abbastanza facilmente, basta scegliere gli indicatori “giusti” e confrontare solo i periodi che dimostrano ciò che si voleva in partenza.

Io non ho fatto così: ho preso i bilanci ufficiali che chiunque può scaricare qui e ho confrontato i dati fondamentali di una gestione:

Ricavi netti
Reddito operativo netto
Utile netto di gruppo
Capitale investito
Patrimonio netto
Posizione finanziaria netta

Analisi di bilancio ACEGAS-APS 2005-2011

Sulla base di questi dati ho calcolato il tradizionale ROI (Return On Investment) dividendo Reddito operativo netto per Capitale investito, e infine e ho graficato il tutto. I risultati sono ben più significativi dell’analisi dell’esponente PdL sopra citato: la sua si limitava a confrontare i primi sei mesi del 2012 con quelli del 2011, cosa che può essere sicuramente utile per comparare due gestioni ma che nulla dice di come effettivamente ACEGAS-APS chiuderà l’intera annualità 2012. La mia analisi inoltre abbraccia ben sette anni e non confronta due semestri. In questo modo permette di cogliere i veri trend dei numeri dell’azienda. Che sono questi:

1) Il fatturato è crollato nel triennio 2007/2009, per poi risalire nel 2010 e 2011 ma senza ancora raggiungere l’eccellente risultato del 2006. E questo, si badi bene, con un mercato di riferimento che nel frattempo per ACEGAS-APS si è ampliato visto che la società nel corso di questi anni ha acquisito parte delle utenze dell’isontina IRIS e si è impegnata in Bulgaria con l’acquisizione della locale RilaGas.

2) A fronte di fatturati in calo, l’utile netto di gruppo è sempre rimasto intorno ai 20 milioni di Euro, evidentemente grazie a scelte di bilancio volte a garantire la stessa remunerazione all’azionariato.

3) Il capitale investito è cresciuto del 44,6% in sette anni. Ma poiché nel frattempo il patrimonio netto è rimasto sostanzialmente invariato (passando da 336,4 a 368,4 M€), questo vuol dire che i maggiori investimenti sono stati sostenuti con un pesante indebitamento. Il quale infatti è passato dai 228,1 M€ del 2005 ai 447,4 del 2011. Insomma, in sette anni ACEGAS-APS ha raddoppiato i debiti, e questo vuol dire maggiori oneri finanziari per interessi da pagare, maggiore fragilità verso le banche, mani legate nel caso si rendessero necessari ulteriori investimenti. Non giungo al punto di dire che ACEGAS-APS sarebbe a un passo dal crac come qualcuno ha fatto, ma certo non sta bene per niente. E nel trionfalistico post del consigliere pidiellino in cui si affermava che è “un’azienda in salute”, si scrive nero su bianco che l’indebitamento al 30/6/2012 vale 459,0 M€: ma questo vuol dire che da inizio anno a oggi esso è cresciuto ancora di 11,6 M€!

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6 commenti a Come sta Acegas Aps?

  1. Franco Tremul ha detto:

    Comunque la si pensi sulla vicenda Acegas, a quasi vent’anni dalla prima (1994-Comit) si può tranquillamente fare un bilancio sullo stato delle privatizzazioni in Italia: decisamente negativo. Abbiamo svenduto gran parte del patrimonio pubblico senza sostanziali benefici al bilancio, senza che migliorasse l’efficienza e la qualità dei servizi, arricchendo i soliti noti e depauperando i cittadini con un aumento astronomico delle tariffe. E’ il fallimento palese del pensiero unico economico che ha governato il pianeta e l’Italia negli ultimi 30 anni. Che in questo contesto l’Acegas potesse rappresentare l’eccezione era palesemente illusorio. Per la cronaca ancrebbe ricordato che solo il compianto Giogio Canciani fu l’unico in consiglio comunale ad opporsi alla privatizzazione della minicipalizzata.
    Inoltre, per completezza d’informazione, Bora.La infatti sembra non essere venuta a conoscenza dell’iniziativa, segnalo che questa sera il M5S promuove un’iniziativa pubblica alle 17.30 presso la Sala Oceania della Stazione Marittima sul argomento fusione AcegasAps-Hera: http://www.triesteallnews.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2410:fusione-acegasaps-hera-il-movimento-5-stelle-si-mobilita-contro-qloperazione-finanziariaq&catid=2&Itemid=104

  2. Franco Tremul ha detto:

    E fra un poco magari apparirà dove ancora non c’era, ovvero nel link agli “articoli precedenti”…

  3. sergio zerial ha detto:

    non solo ma una volta avevamo un’azienda efficiente e professionale, ora qualsiasi intervento anche minimo costa fior di euro, lavori fatti malissimo, ormai nelle varie ditte la professionalità è un ricordo, i politici ora fanno i manager alle nostre spalle senza avere nessuna esperienza, presidenti direttori consiglieri di amministrazione che prendono troppi soldi per quello che fanno, il cittadino dovrebbe avere dai nostri politici sempre una chiara situazione di una azienda al 51% (se è vero) che è dei cittadini, come giustamente detto da Tremul, ci avevano garantito che con questa operazione avremmo avuto dei grossi vantaggi, mentre i vantaggi gli hanno avuto gli amici della politica, ora il comune dovrebbe rientrare come nel passato, riassumere personale qualificato ed operare da solo, l’Acegat allargandosi perderà il potere a scapito di altre società, ma la morale di tutto che se questi signori ci porteranno alla rovina non pagheranno niente come avviene dappertutto, abbiamo migliaia di esempi di cose fallimentari fatte dalla politica, avete mai visto qualcuno addossarsi le colpe ed essere condannato?? Mi domando perche il comune non appalta direttamente per esempio le ditte di pulitura per la città, cosa al comune non abbiamo persone che lo potrebbero fare?? Perche non si può cambiare azienda se l’esistente Acegas non è all’altezza del compito, ma come il signor illy diceva che ci vuole la concorrenza?, l’ Acegas non ha concorrenza pratica le tariffe che vuole e lavora male, e qui si possono fare molte polemiche, tanto in finale paga sempre pantalon, cittadino di Trieste che va avanti a votare politici che fanno poco o niente, politici che hanno da anni esaurito le loro idee, manca gente nuova con idee nuove, è ora di finirla con questi politici vecchi, bisogna dare la città in mano a persone che amano questa città e vogliono migliorarla

  4. Kaiokasin ha detto:

    Aldilà dei bilanci e i progetti di fusione, importantissimi per carità, resta il totale fallimento nella gestione dei rifiuti in Provincia:
    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/09/14/news/differenziata-flop-e-a-quota-26-1-1.5689960
    Di fronte a una situazione del genere i Comuni secondo me dovrebbero prendere i manager dell’Acegas per le orecchie e chiedere loro conto.
    Tremenda la chiusa “negazionista” del consigliere comunale Rovis.

  5. fusii ha detto:

    La “fusione per incorporazione” di acegas-aps con Hera mette fine, di fatto, alla posibilità di rendere l’acqua che è uno dei beni comuni, pubblica davvero! Questo, in contrasto con il risultato referendario del luglio dello scorso anno, che sancisce che: l’acqua è un bene comune sul quale non si può fare profitto: Già acegas-aps continua ad applicare il 7% di remunerazione in bolletta! Ma se le ue società , quotate in borsa, hanno circa 500.000euro di debito aaps, e circa 2.000.000 hera, Come possiamo pensare che questi faranno l’interesse dei cittadini? hera punta all’acqua in bottiglia! E noi dovremmo lasciarci scippare un bene comune (finito, cioè :la natura ne produce meno di quanta ne consumiamo). Svegliatevi!!!! sel, al consiglio comunale ha fatto un voltafaccia e all’ultimo, in accirdo col sindaco, ha votato a favore della infausta fusione!!!!!! peggio di idv che almeno ha sempre manifestato l’idea di votare a favore!!!

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