3 Settembre 2012

Dubbi e consapevolezze alimentari a margine del Festival Vegetariano

Premetto che il Festival Vegetariano mi è piaciuto fin dal suo pionieristico esordio: uno spazio alternativo, dove incontrare persone ispirate da qualcos’altro rispetto le solite manifestazioni gastronomiche e fieristiche. Gente serissima e serissimamente motivata, gente attratta dall’occasione di approfondire proprie convinzioni e consuetudini, gente incuriosita che forse si porrà interrogativi sulla qualità della propria alimentazione e del proprio stile di vita. Per noi delle estreme province, afflitti da un certo isolamento culturale sui temi della crescita sostenibile e della responsabilità in materia ambientale, il Festival consente, attraverso gli appuntamenti collaterali ( conferenze, film, mostre) di affacciarci direttamente sui flussi di idee, di vicende e di progetti altrimenti abbastanza lontani.
Però non mi piace che sotto le filosofie ed i principi ci sfugga un intento commerciale ( rispetto il quale non ho nulla in contrario, sia ben chiaro) che corrompe un poco la coerenza se non addirittura la logica del discorso di cui il Festival si dichiara portatore: vorrei insomma che ci dicessimo un paio di cosette ( adesso che ormai si smontano gli stand, così non diamo fastidio a nessuno).
Nel senso che mi pare giusto far osservare alla mamma preoccupata a che il proprio bimbo non mangi schifezze che la merendina assemblata di ingredienti biologici e chiusa nel suo solido involucro di plastica ben poco ha da invidiare in termini di impatto ambientale all’analogo prodotto imbottito di conservanti e coloranti: certamente la provenienza delle materie prime ha causato meno danni all’ambiente ma chiediamoci da dove provengono i non meglio precisati grassi vegetali non idrogenati – di solito olii di cocco e palma ; di che materiale sono fatti gli imballi delle singole confezioni; quanti chilometri di percorrenza si riuniscono nella fatidica merendina, prima e dopo la sua cottura…questi e altri dettagli non li conosciamo proprio. Pur tuttavia la merendina è biologica, anche se probabilmente di difficilissima digestione, visti i famosi grassi vegetali non idrogenati, ricchissimi di grassi saturi a dispetto della dicitura che con il “non” ci fa ritenere una qualche virtù per la salute.
Ecco la spinta al consumo, allora, fine a se stessa: perchè una reale educazione alimentare in una prospettiva di sostenibilità e riduzione degli sprechi dovrebbe spingere a sostituire quel prodotto con la fetta di pane ( e non certo quello insacchettato anche lui nella plastica e a spasso per il mondo su un bel furgone a gasolio) spalmata di burro ( se non siamo vegani integrali) e marmellata. O la torta preparata dalla mamma! Altrettanto per i purea di frutta, evidentemente indirizzati a piccoli consumatori: ma mangiarsi una bella mela, con la buccia e il suo torsolo con i semini, lo sanno ancora fare, i nostri figli?
Mi sta bene che l’industria dell’alimentare biologico prosperi e cresca, ne sono la prima cliente ( seppur in stato di perenne vigilanza armata) ma spero che il consumatore abbia la consapevolezza che la catena del consumismo non è certamente spezzata preferendo un sugo pronto di nobili origini chimicamente parlando al sugo di oscuri natali per quanto riguarda la coltivazione delle materie prime. L’invito, dunque, è a inserire in manifestazioni come questa anche riflessioni ulteriori nel senso della maggior consapevolezza dei consumatori. E se una torta a base di uova e burro è guardata con sospetto e con accusa dal vegano integrale, ahimè il dolce che ho mangiato al chiosco del Festival – dichiarato vegano – è stata, per me onnivora con scarsissima predilezione per la carne, una delle esperienze digestive più difficili che io ricordi. Le patate fritte colavano grasso, la polpetta vegetale era irritata dall’esser definita hamburger , il cous cous era scipito e via dicendo….ahi ahi!, non è così che si conquistano i mangiatori di carne , anzi si presta il fianco alle critiche anche del più moderato dei buongustai. Vabbè, il prossimo anno, il cous cous – una delle pietanze più profumate e disponibili alla creatività – vengo a cuocervelo io, cari amici vegani!

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38 commenti a Dubbi e consapevolezze alimentari a margine del Festival Vegetariano

  1. marco ha detto:

    ad alcuni la cucina è piaciuta (posso documentare con commenti trovati in fb) ed anche a me… e non ho avuto problemi digestivi (ma non credo che l’argomento digestione sia interessante, visto che ognuno è diverso) e ho trovato la birra veramente buona…
    complimenti all’organizzazione tutta per questo fantastico festival, quali altre aziende goriziane hanno mai osato tanto?

  2. erfiodena ha detto:

    Bel festival davvero.. anche le manifestazioni collaterali!!!

  3. Kaiokasin ha detto:

    A me i cibi sono piaciuti (casomai i prezzi un attimino troppo alti): polpettine, parmigiana, verdure in umido e dolce di mandorle, tutto gradevole. Sui prodotti confezionati e “bio-industriali” un po’ di verità c’è, ma prima per cambiare il mondo bisogna iniziare da qualche parte. In fondo c’erano anche i produttori bio locali (il “guru” di Fossalon e altri) con mele vere e tutte intere. Il banchetto con i dolci e granita di mandorle, proveniente da Verona, copriva tutta la filiera, dalla coltivazione delle mandorle alla trasformazione, confezionamento e vendita, quindi un esempio positivo di filiera cortissima. Io promuovo abbondantemente la manifestazione!

  4. marco ha detto:

    sappiamo che i “media” devono creare polemiche ad arte… altrimenti chi li legge poi…

  5. gigi ha detto:

    Tutto molto bene, complimenti a Massimo ed al suo staff. Critiche invece ai negozianti attorno la piazza e via Rastello che ancora una volta non hanno aperto ed approfittato ( evidentemente hanno ancora il “culo pieno” per aver per anni fatto i soldi con i Yugoslavi). Infine complimenti alla signora Luciani per voler denigrare una delle proposte che avvengono in città. Ovviamente ci aspettiamo che la signora proponga una bella manifestazione che attiri gente ecc. ecc.

  6. Adi ha detto:

    Complimenti a Massimo e il suo staff, hanno dimostrato che “non se pol” è da leggersi “non semo capaci”.

    ciao

  7. Dexter ha detto:

    Mah, io sono passato e sono rimasto molto deluso dal trovare un unico stand con cucina e panche per consumare il pranzo. Stand i quali prezzi mi hanno invogliato a tornare a casa a farmi il pranzo da solo.

  8. isabella ha detto:

    Che i prodotti siano bio o non bio oramai lo sanno anche i muri che per mangiare sano bisogna imparare a leggere bene le etichette.
    Sinceramente ho mangiato un’ottima crostata di mele che ho digerito benissimo (mi piacerebbe molto avere la ricetta) ed un discreto seitan in saor (ho cucinato delle scaloppine di seitan più gustose a casa e il saor che fa mia mamma mi piace di più).
    Ho trovato molto bella la manifestazione in toto, ci sono stata tutti i giorni.
    Ho assaggiato ed acquistato i “formaggi vegetali”, davvero gustosi.

  9. isabella ha detto:

    I prezzi del self service mi sembravano allineati a qualsiasi altra manifestazione, sagre comprese.

  10. isabella ha detto:

    Ma avete letto sul piccolo la beffa della raccolta dei rifiuti?
    “Al festival superlavoro dei volontari per selezionare i rifiuti, ma arriva un solo camion che mescola tutte le immondizie”.

    Che vergogna!

  11. cristina ha detto:

    Non conosco Martina Luciani, ma il commento di gigi mi ha fatto davvero sorridere: la signora, pochi giorni fa criticata per far pubblicità ad un imprenditore parlando bene del festival, oggi le sente da lui perché denigra la manifestazione… Mah! 😀 A me sembrano osservazioni leggitime, così come alcuni commenti che seguono, del resto, come quello di Kaiokasin.
    Della manifestazione promuovo l’assoluta serietà con cui i termini BIOLOGICO e VEGETARIANO vengono trattati, a differenza del 90% di pseudo manifestazioni biologiche (mi viene in mente Cormons) dove la stessa parola veniva denigrata.
    Decisamente troppo cari i pasti, tutti! Molte più persone ne avrebbero approfittato se i prezzi fossero stati lievemente più accessibili, ve l’assicuro! O almeno rendere le porzioni un po’ più sostanziose, insomma.
    Del resto sono anch’io sconvolta da quello che scrive isabella: chi ne sa qualcosa di più?

  12. cristina ha detto:

    … oddio, legittime, sorry :/

  13. gigi ha detto:

    @10 cadi dalle nuvole? dove vivi? anche sotto casa tua ogni giorno quando vengono a ritirare le immondizie osseva bene e vedrai che tutto va a finire nel stesso mucchio. D’altronde una ditta privata non può mandare 4 amino con 4 o più persone per fare la differenziata, è meglio mandare 1 solo per guadagnare un sacco di soldi. QUESTE SONO LE PRIVATIZZAZIONI, SVEGLIA ISABELLA

  14. isabella ha detto:

    Non serve dare dell’addormentato gigi.
    So come funzionano le cose, ma qui era stato pagato a parte per un tipo di trasporto differenziato.
    Quindi l’organizzazione ha tutto il diritto di chiedere un risarcimento.

  15. isabella ha detto:

    Comunque sotto casa mia passano con i mezzi della differenziata e non buttano tutto assieme.
    Cosa fanno poi dove smaltiscono i rifiuti non lo so.

  16. gigi ha detto:

    @14 non c’entra se è pagato separato, noi paghiamo profumatamente un servizio che fa acqua ogni giorno. A rispondere dovrebbe essere l’assessore, il dirigente, ovviamente non il presidente (politico di turno che non capisce un c.). Io vedo ogni volta il camion dell’umido con sopra carta e sacchetti di plastica, ribadisco, colpa delle privatizzazioni. Le ditte devono avere dei utili, i comunali invece dovevano svolgere soltanto un servizio pubblico.

  17. Giovanna Lorenzini ha detto:

    Ciao a tutti, sono una volontaria che per il 3 anno ha partecipato al festival, come tantissimi altri ragazzi come me. Più importante è l’argomento, più sono i temi da trattare; organizzare le conferenze significa dare spazio a diversi autori, giornalisti, attivisti e lasciare loro quello spazio per trasmettere il loro messaggio; parlare di etichette?insegnare a leggerle?ottime idee per il prox anno, bisogna trovare persone esperte che si offrono per venire a parlarne.
    Dei rifiuti non metto bocca perchè sono rimasta di stucco! non dico niente per non dire parolacce , la delusione di noi tutti, vi assicuro è stata forte. VERGOGNA.
    i prezzi so che possono non essere sempre alla portata di tutti (io sono una precaria e so quanto pesano anche solo 15 euro) ma vorrei farvi tenere in considerazione il punto di vista dei COSTI. questa manifestazione è tutta sponsorizzata privatamente da volontari, SE LE ISTITUZIONI PARTECIPASSERO per cultura e informazione per i propri cittadini, forse i prezzi sarebbero stati più bassi….spero invece che gli ospiti portino nel cuore il ricordo della splendida energia che l’organizzazione e i volontari trasmettevano con il messaggio del festival: divertiamoci e riflettiamo insieme.
    Grazie
    Giovanna

  18. Oslauc ha detto:

    Facendo il giro fra i vari stand, ho notato una certa “presunzione” dei venditori/seguaci, nel credere di essere i più bravi e i più puliti in termini di sostenibilità ambientale.
    Cmq l’iniziativa è interessante e mi ha sorpreso molto vedere visitatori di altre regioni (Lombardia), venuti a posta per il festival..
    p.s. la birra era pessima…..

  19. Bartolomeo RISPOLI ha detto:

    facile scaricare sul comune da parte della MONOPOLIZZATA di turno. Ho potuto constatare di persona su come vengano trattati i “clienti” di NewC e & . Dopo aver riscontrato che le pesate effettuate in alcuni periodi presso le isole ecologiche risultavano essere con la data sbagliata (anno 2000) ho provato a segnalare telefonicamente l’inconveniente ma nessuna risposta quindi provo ad andare di persona e scopro dopo la fila all’ufficio clienti ” che arriva solo i Venerdì da Ronchi l’addetto..” Non mettere un cartello di avviso! Altro permesso dal lavoro e finalmente riesco ad interloquire .. o meglio ci provo! la risposta è stata “la gestione delle isole è del comune… il totale delle pesate e quelle effettuate non è possibile rilevarlo in quanto la rete dei telefonini slovena lo impedisce.. per avere una risposta bisogna andare a parlare con l’assessore o con qualcuno (?) dell’ufficio tecnico. La risposta io in comune l’ho avuta dopo aver parlato con delle persone gentilissime e disponibili che si sono interessate del problema senza fermarsi al classico ed endemico “no se pol”, “le pesate verranno caricate in seguito manualmente”. A questo punto le domande sorgono spontanee .. ma è davvero così facile scaricare ad altri le proprie manchevolezze? Chi pagherà per il mancato controllo delle bilance e per il lavoro in più? La ditta che rileva i materiali conferiti ha già pagato? Proposta: al fine di fugare i dubbi sul corretto trattamento dei rifiuti si potrebbe organizzare una “bella” gita scolastica per le classi delle medie .. sicuramente i ragazzi troverebbero anche modi nuovi per risparmiare e far risparmiare

  20. isabella ha detto:

    A me la birra è piaciuta e negli stand nei quali mi sono fermata ed ho acquistato qualcosa ho trovato persone molto gentili.

  21. Robbie McBetty ha detto:

    Per me il cibo era ottimo!!! E le conferenze interessantissime!!!

  22. cristina ha detto:

    @Oslauc “Facendo il giro fra i vari stand, ho notato una certa “presunzione” dei venditori/seguaci, nel credere di essere i più bravi e i più puliti in termini di sostenibilità ambientale” Secondo me erano tutti semplicemente gentili. Sicuro che l’impressione non dipenda semplicemente da un tuo pregiudizio per il semplice fatto che così, effettivamente, stanno le cose? 😉 O vogliamo confrontare la sostenibilità ambientale di una manifestazione come questa con, che so, “gusti di frontiera”?
    @Robbie anche secondo me le conferenze erano grandiose!

  23. isabella ha detto:

    Io ho sentito solo la Hack e mi è piaciuta.

  24. Dragan ha detto:

    @gigi
    @bartolomeo
    @altri

    bravi, vedo che alcuni hanno compreso dove sta il problema. la logica della privatizzazione al massimo ribasso fa contenti i sindaci, non i cittadini, che cmq. devono spendere cifre per assurde per non avere un servizio. i goriziani hanno votato romoli ed ora che se lo ciuccino. e quello da voi evidenziato è solamente uno dei tanti problemi (le strade devastate? i cantieri iniziati e mai finiti? le promesse false e mai mantenute? i costi di asili? la sanità? ecc.ecc.)
    rispetto al festival io non sono contrario alla sua esistenza, tanto più che riconosco nella buona ed equilibrata alimentazione un valore assoluto, sono assolutamente contro a chi a proprio nome si fa registrare alla camera di commercio di udine un prodotto di tutti, dei contadini e casomai del COMUNE.
    ps. molto di ciò che è propagandato come ecologico è una bufala, dalla soia alla bufala fate attenzione alle etichette (e sono un sostenitore accanito del biologico).

  25. Vico ha detto:

    Un frico(piccolo con un l’aggiunta della solita polenta di plastica) 7 euro!
    Francamente mi sembra esagerato visto che in un ristorante normale a udine te lo prendi per 3 o 4 euro.
    Comunque c’ra una piccola bancarella dove avevano frico alla zucca, mela, per 4 euro era più grande e più buono.
    La birra da da 0,5 a 3,50 euro invece non era male come prezzo(nei bar alla spina di costa 4,50 euro). comunque quella in bottiglia da mezzo nei bar di piazza vittoria (Union e Lasko costa dai 2,20 ai 2,50 euro).
    A parte questo non ho potuto fare a meno di notare che vegetariani e vegani tendono a stare lontani sia dal vino che dalla birra. Come mai?
    Non sono entrambi puri vegetali?

  26. isabella ha detto:

    Sinceramente conosco vegani e vegetariani che non stanno assolutamente lontani da vino e birra 😉

  27. Vico ha detto:

    @isabella
    mi fa piacere saperlo. Conosco alcuni vegani che sono contrari alla alterazione che dà aver bevuto del vino o della birra.
    Evidentemente sono una minoranza.

  28. isabella ha detto:

    In realtà forse questo pensiero non ha nulla a che vedere con il veganesimo, bensì con il voler essere sempre lucidi e non sotto l’effetto di sostanze che appunto alterino il sensorio.

  29. Vico ha detto:

    @isabella
    peccato perchè è così bello essere alterati…
    (intendo se uno ha la balla allegra ovviamente)

  30. Jack ha detto:

    Avete visto cos’è successo con la raccolta dei rifiuti del festival? Il direttore della NEWCO Zanotto si è lavato le mani dando la colpa all’operatore. Ma chi dà indicazioni all’operatore? Chi ci dice che non facciano sempre così?

  31. Un uccellino ha detto:

    Un uccellino mi ha detto che la raccolta dei rifiuti prodotti dalla manifestazione, opportunamente differenziati, non dovevano essere raccolti dall’operatore chiamato in causa, ma che quest’ultimo, nella zona per altro servizio con il camion dell’indiferenziato, ha provveduto a raccogliere il tutto su richiesta delle persone lì presenti che gli chiedevano come mai non provvedesse al servizio nonostante fosse lì. Vai tu a spiegare alla gente la differenza tra camion dell’indifferenziato e del riciclabile. In pratica avrebbe agito così per fare un favore, solo che poi qualcuno ha fatto le foto…

  32. Un uccellino ha detto:

    Ovviamente, per le conferme, sarebbe interessante sentire cosa ha da dire il diretto interessato

  33. Max ha detto:

    Una manifestazione ben articolata, un altra manifestazione che ci lascierà (ne sono convinto) per lasciar posto al dormitorio cittadino. Ciò che qui nasce e funziona sparisce, è il triste destino di chi vuole dare…

  34. gigi ha detto:

    …indipendentemente di cosa è avvenuto, io nei panni del presidente non avrei mai e poi mai dato la colpa all’operatore sui giornali, ma soltanto in sede separata. Da ciò si evince che il presidente è assolutamente inadeguato, infatti e un POLITICO e non uno che ha studiato dei problemi ambientali ecc. ecc.

  35. Max ha detto:

    …ma questi fatti spiacevoli accaduti, non sono perseguibili per legge ? Il privato che sbaglia e viene “pizzicato”, non viene giudicato da organi competenti ? Chi deve adoperarsi per far rispettare le regole ?

  36. massimo santinelli ha detto:

    Buon giorno a tutti.
    leggo con piacere tutti i vostri commenti e apprezzo sia quelli positivi che negativi. C’è ne qualcuno, di fazioso alla quale non intendo dar adito, in questa sede ( mi riferisco a rosa alla rosa di gorizia e alla sua registrazione del marchio).
    In merito all’evento posso dirvi che per noi tutti dell’organizzazione è stata una sfida molto importante dalla quale siamo partiti con l’intento di fare qualcosa di nuovo per la città.
    La manifestazione si è autofinaziata e posso garantirvi che il punto di pareggio è ben lontano, ma l’intento era un altro.
    L’obbiettivo che mi sono posto come responsabile dell’evento è stato di tre anni, per capire se questo tipo di “format” ( perdonatemi il termine televisivo) era accattivante e a quanto pare lo è stato.
    Ci sono stati dei punti critici che abbiamo già individuato e alla quale cercheremmo di fare delle migliorie in futuro e dei punti decisamente di forza.
    Per quanto riguarda il comune di Gorizia ci è stato molto vicino e ci ha concesso tutti gli strumenti indispensabili per realizzare l’evento nel migliore dei modi.
    L’inconveniente della differenziata è stato un incidente di percorso che è stato comunque affrontato e risolto nel migliore dei modi.
    Vorrei solo porvi una riflessione che credo sia doveroso fare.
    In momenti economici e politici come questi dove il servizio pubblico ha problemi ben diversi a cui rispondere, fare delle iniziative private, simili mettendo i propri sforzi e intenti,credo sia qualcosa da non sottovalutare.
    Personalemnte, adoro questa città e la sua gente e credo che ci siano dei potenziali unici a cui attingere per rilanciarla e fare di Gorizia una piccola oasi, dove vivere bene diventi una costante.
    Con lo sforzo di tutti, e ognuno a modo suo, possiamo farcela.
    Noi attraverso il festival vegetariano ci stiamo provando.

    grazie a tutti.

    massimo

  37. Soja ha detto:

    Ma signor massimo, scrivere queste parole vuol dire spiazzare il pensiero del 90% dei fruitori di questo sito. Scriva invece quello che vogliono sentir dire…che nulla è stato fatto, che i politici le hanno chiesto la mazzetta e che gorizia è morta. Che la sua manifestazione dal prossimo anno si farà a nova gorica o comunque in Slovenija nuova araba fenice.
    Saluti

  38. Vico ha detto:

    @36 Massimo Santinelli
    “Personalemnte, adoro questa città e la sua gente e credo che ci siano dei potenziali unici a cui attingere per rilanciarla e fare di Gorizia una piccola oasi, dove vivere bene diventi una costante.”
    Questa stessa frase l’avrò sentita milioni di volte dette da più di un imprenditore o politico etc.
    Puntualmente poi è arrivata la delusione.
    Non so se lei è di Gorizia o meno.
    Secondo me Gorizia è un oasi di pace rispetto alle altre città(più di una volta ho incontrato turisti italiani venire qui e rimanere affascinati dall’atmosfera ferma agli anni 50 che si respira a Gorizia(ripeto una frase che mi è stata detta molte volte)proprio perchè tutte le iniziative che si fanno dopo un pò si esauriscono e si isterliscono a contatto con lo scetticismo e la diffidenza dei goriziani(esempi ce ne sono a bizzeffe).
    Insomma la moda Vintage non ha senso a Gorizia perchè Gorizia non ha bisogno di far finta di essersi fermata.
    E’ proprio questa mentalità da “non se pol” che contemporaneamente impedisce qualsiasi tipo di crescita della città e la porta verso un lento esaurirsi del suo commercio e dei suoi abitanti e contemporaneamente la preserva dagli stravolgimenti che subiscono le altre città(omologazione dei locali pubbilici e della gente).
    Insomma non xe un mal che non xe un ben.
    Comunque a parte i prezzi un pò carucci dello stand gastronomico l’iniziativa è interessante.
    Buona Fortuna.

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