28 Agosto 2012

Secondo il Sole 24 Ore Trieste è la città con il rischio minore di evasione in Italia

Trieste’ e’ la citta’ d’Italia con il piu’ basso tasso di rischio evasione fiscale. Lo sostiene uno studio de Il Sole-24 Ore dal quale si evince anche che il capoluogo giuliano nella precedente rilevazione figurava al 16/o posto. A seguire, Milano e Bologna. Le altre tre provincie si sono classificate al 17/o posto (Gorizia), al 19/o (Pordenone) e al 34/o (Udine). Nella classifica per regioni, il Fvg figura al secondo posto, dopo l’Emilia Romagna; pari al terzo posto, Marche e Piemonte.

47 commenti a Secondo il Sole 24 Ore Trieste è la città con il rischio minore di evasione in Italia

  1. sfsn ha detto:

    e per premio che paghemo le tasse più de tuti i italiani i ne cava i treni…

  2. nick ha detto:

    i treni non ci sono perchè non c’è domanda…..
    e comunque, meglio le fs in utile così che stare ogni anno a ripianare i debiti, come fino a qualche anno fa

  3. Albino Suligoj ha detto:

    Dove sono andati a finire i 100.000.000 euro stanziati per il dragaggio dei canali e del risanamento della
    laguna di Grado e Marano?

  4. capitano ha detto:

    Ma pieno e sigarette in Slo valgono come evasione fiscale?

  5. sfsn ha detto:

    ma dai Nick, ancora con le tue fandonie liberiste!
    1. I treni no xe perchè a livel nazional (e per avvantaggiar la Fiat) nei ultimi trenta anni xe sta fata una politica tesa a favorir el trasporto (de merci e persone) su gomma;
    2. I treni no xe perchè el FVG xe considerada un’area marginale. La domanda ghe sarìa ecòme, solo che di fronte ai gioghi fati e ai treni sopressi la gente ghe toca rangiarse in altro modo (auto).
    3. I treni fin a 20 ani fa iera strumentali al funzionamento del aparato militar. De quando i ga cavà la leva obligatorio e i ga dismesso le caserme sul confin orientale no ghe servi più. E che i citadini se ciavi.
    Nick, svéite!

  6. nick ha detto:

    nessuna fandonia liberista; scusa, se ci fosse una domanda sufficienza, penso che Trenitalia per prima metterebbe i treni. Non ce ne sono perchè la domanda non c’è (lo dici tu stesse, osservando quanto è diminuita la presenza militare sul territorio regionale).

  7. sfsn ha detto:

    Nick, daaaaaiii!
    Trenitalia no ragiona sicuramente in base a quela che xe la domanda visto che i ga taià anche treni de pendolari al sud e altri che congiungeva l’Hinterland a Roma e iera sempre pieni. Semplicemente el sistema feroviario va ridoto per favorir business come la TAV che servi per riempirghe el cul ai soliti imprenditori noti (Montezemolo, Impregilo, ecc.) e che vegnerà usada solo dai soliti ricconi a scapito dei citadini comuni.
    La presenza militare no c’entra niente cola domanda e cool mercato (visto anche che i militari no se pagava el biglieto da soli ma ghe lo pagava lo stato), semplicemente le ferovie in sta region ga servì principalmente come strutura da apogio logistico al aparato militare fin dal 1918 (come d’altronde xe sta anche in Germania, visto che le ferrovie tedesche xe nate principalmente per mover rapidamente le truppe da un eventuale fronte orientale a un eventuale fronte occidentale)

  8. ufo ha detto:

    Uff, quanti complotti che vedè… Xe solo l’Italia che ve sta discretamente mandando a dir: “No ve volemo. Tornè de dove che se vignui.”

  9. nick ha detto:

    Guarda che non si punta sulla tav per rimpierghe il cul, come dici tu ai soliti noti. Ma semplicemente perchè è su quella infrastruttura che si possono proporre servizi caratterizzati da un certo valore aggiunto, e quindi premianti in termini di mercato.
    Che fastidio questa dietrologia ignorante!
    E comunque è pieno di gente comune che prende la tav, altroche ricconi….

  10. Kaiokasin ha detto:

    🙂 Ah, ha, ha, bela, Nick. 🙂
    (spero che te scherzavi, vero?)

  11. nick ha detto:

    un conto è l’appalto, un conto l’infrastruttura. Non sarà un caso se ovunque nel mondo si punta sull’alta velocità…

  12. giorgio (on work) ha detto:

    e in Francia ci stanno ripensando. Nick non avrai problemi a trovar posto: su quei treni, se ci saranno, sarai da solo.

  13. ufo ha detto:

    @9 Servizi a valore aggiunto? Ma certo, come abbiamo fatto a non pensarci? La possibilità di servire cocktail ai passeggeri e fargli pagare l’uso del WiFi vale certamente i settantadue milioni a chilometro che doveva costarci la “pista da go-kart” Trieste-Divača. Perchè è ovvio che su un treno normale non si può mica.

  14. hobo ha detto:

    ufo, sei il solito disfattista che critica a prescindere. trenitalia ha elaborato un progetto per il wifi sui treni normali:

    http://www.webalice.it/iw1pue/fono_barattoli/fono_barattoli.htm

    informati, prima di scrivere!

  15. ufo ha detto:

    Insomma te me disi che el xe fatibile un impianto baratolofonico de trasmision dati Trst-Divača, cussì che no cori mandar l’omo co una scatola de floppy in man? Geniale, no ghe gavessi mai pensà! Mi pensavo che bisoniava ricorer ala posta aerea

  16. hobo ha detto:

    sicuro. el progeto pilota xe za in fase de atuazion sul treno pavia-mortara-vercelli, conossudo come “freccia delle paludi”. e questo dimostra che el rinovamento dele linee normali no xe in contrasto col tav. infati in paralelo xe cominziadi anche i lavori pel traforo tra vercelli e pavia (a questo proposito, e no per far polemiche, va anche dito che i lavori pel traforo xe stadi ralentadi a causa dele proteste dele popolazioni locali, che gaveva usado i soliti argomenti populisti, tipo che tra pavia e vercelli xe tuta pianura. cussi’ se ga dovudo proveder ala costruzion de una cadena montuosa artificiale).

  17. nick ha detto:

    il valore aggiunto non è certamente il fatto di servire cocktail o avere il wifi. Ma viaggiare in sicurezza a velocità notevoli, che in un paese relativamente piccolo come il nostro permettono di trasformare il modo di muoversi.
    In francia ci staranno anche ripensando, ma intanto hanno la rete di av più estesa d’europa, e già venti anni fa i tgv facevano concorrenza agli aerei.
    Quanto all’uso dell’av, guardate un po’ come si riempiono i frecciabianca (che av ancora non so, a dire il vero) sulla ts – ve – milano, o i frecciarossa.

  18. Daniele Vatta ha detto:

    no xé che i triestini no vol, ma non i pol evader: tra pensionati, dipendenti pubblici (solo Roma ci batte in rapporto agli abitanti) e dipendenti di grandi aziende private (Generali, Allianz, Wartsila, Fincantieri), qua nessun pol scampar a sta tassazion oppressiva.

  19. @daniele ha detto:

    hai perfettamente centrato il punto.
    Cosa vuoi evadere se la busta paga ti arriva già decurtata da tutto quello che si sognano di mangiare?
    Le buste bache dei dipendenti sono il bancomat dello stato… e cmq sia ci sono un saaaacco di “privati” professionisti che evadono e lo sappiamo tutti, che si debbano fare meno sprechi in ca##ate per la politica che non servono a nulla?

  20. ufo ha detto:

    @18 prendo atto che il “viaggiare in sicurezza” è ora da considerarsi un valore aggiunto…

  21. Paolo Geri ha detto:

    Provare a chiedere uno scontrino in un locale della “movida” serale …… Oggetto sconosciuto. A proposito dov’ è la GdF che va così spesso a Cortina ?

  22. nick ha detto:

    @21 “viaggiare in sicurezza a velocità notevoli”, ho scritto. Non viaggiare in sicurezza, e basta.

  23. nick ha detto:

    @22: che strumentalizzazioni ridicole!

  24. ufo ha detto:

    OK, allora, viaggare in sicurezza a velocità che sarebbero notevoli rispetto alla Parenzana – ma che sono assai meno notevoli confrontate a quelle di RyanAir… che è il confronto adeguato.

    Resta un affare del piffero in generale, perchè:
    1) una volta piantata la TAV da una parte non si può più spostarla nel caso cambino i flussi di traffico e/o o la richiesta di mercato;
    2) essendo la TAV un affare escusivamente per il trasporto di passeggeri non serve a risolvere il problema molto più imèportante, sia per l’ambiente che per il mondo economico, di spostare almenoparte del traffico merci da gomma a rotaia;
    3) vista l’orografia della penisola costruirci linee ferroviarie ad alta velocità fuori della pianura padana viene a costare molto di più che nelle valli della Senna e del Rodano o nel nord della Germania;
    4) ci sono dei furbastri in giro che per puro interesse materiale privato cercano di sbolognarci, colla connivenza dell’azienda ferroviaria, come linee TAV e novelli Shinkasen dei progetti che non sono “alta velocità” secondo nessuna delle definizioni esistenti.

    Ed è un affare del piffero per noialtri in particolare perché:
    5) invece di fornirci collegamenti ragionevoli in direzione di Ljubljana, Vienna ed il mondo civile in generale ci viene prospettato il proposito di arrivare velocissimi al mare di Caorle, Jesolo e Bibione (hai seguito la discussione sul tracciato in Veneto?) – oppure alla Città eterna, fonte, guarda caso, delle nostre disgrazie e da cui faremmo piuttosto meglio a prendere le distanze.

    L’unico lato positivo è che con la TAV potremmo facilmente, velocemente ed “in tutta sicurezza” recarci al Mugello a vedere di persona com’è fatto un disastro ambientale. Sempre che non facciano calare le tende dei finestrini quando ci si passa.

  25. Kaiokasin ha detto:

    Prenditela col Corriere della Sera – notoriamente teste calde del movimento No Tav – io ho solo messo un link.

  26. hobo ha detto:

    @26

    e per noi (come per i valsusini) e’ un affare del piffero, perche queste “grandi opere” si risolvono in una militarizzazione del territorio e in una criminalizzazione del dissenso.

  27. nick ha detto:

    @26
    1)le città di riferimento sono quelle: tra vent’anni o quaranta non è che cambierà di molto lo scenario. Verona, Brescia, Milano, Bologna etc continueranno ad essere centri di riferimento.
    2) infatti si parla di ferrovie av \ ac, proprio per le merci
    3) e il Giappone?
    4) ?
    5) concordo, la discussione sul tracciato in veneto è stata delirante. Per quanto mi riguarda la tav deve fermare a Verona, Padova, Mestre e poi aver un hub unico in FVG, magari a Cervignano. E comunque, per quanto mi riguarda, di Roma mi interessa poco. Devono abbattere i tempi della mobilità nel nord italia, lungo l’asse est – ovest.

    @27: cosa c’entra con l’efficienza dei frecciarossa il fatto che ci sono dei folli che mettono in atto azioni pericolose contro i convogli?
    Prendo spesso il frecciarossa tra milano e roma, per lavoro, e il frecciabianca per tornare a Trieste e i ritardi sono abbastanza limitati. questa almeno è la mia esperienza

  28. nick ha detto:

    @28 ma dai! quello che succede in valsusa è inaccettabile! Non è possibile che in Italia minoranze delle minoranze blocchino opere di interesse strategico.

  29. hobo ha detto:

    @30 quello che e’ inaccettabile e’ il comportamento dello stato nei confronti dei cittadini. e’ inaccettabile che le persone in carne e ossa che vivono su un territorio siano considerate e trattate come un intralcio.

  30. nick ha detto:

    @31 il fatto non è che vengono considerate un intralcio. Il fatto è che non si possono subordinare opere di ordine generale alla volontà del singolo cittadino. Per come siamo fatti in Italia, tutti vogliono tutto, a patto che non si disturbi il loro cortile. Troppo comodo.

  31. ufo ha detto:

    1) passi Milano e (forse) Bologna, ma con Brescia e Verona siamo gia sulla via del farlo fermare a Padova, Mestre, Monfalcone…
    2) Av e AC sono cose ben differenti. Diffida di chiunque cerci di farle passare come compatibili (altrimenti, avrei un Colosseo da venderti).
    3) Il Giappone aveva, sotto i liberal-democratici, un meccanismo perverso in cui il partito al potere foraggiava i grandi costruttori edili e questi in cambio foraggiavano la casta, al punto che non gli è rimasto nemmeno un fiume non cementificato. Ti sarai accorto che nel frattempo hanno smesso, e non solo per aver esaurito i fiumi. Non è comunque un meccanismo da prendere ad esempio, a meno che uno non voglia tornare al clientelismo in stile demitiano. Tra l’altro, non hanno più costruito una linea TAV da quando hanno liberalizzato i voli nazionali rompendo il monopolio della comapgnia di bandiera. Usano quelle che hanno, visto che ci sono, ma di farne nuove…
    4) !
    5) E che ce ne importa a noi dei tempi della mobilità lungo l’asse est-ovest? E’ quello il collo di bottiglia del trasporto passeggeri nazionale?

  32. nick ha detto:

    1) non direi: 3 fermate nell’arco di 350 km ( Verona, Padova, Mestre) ci possono stare
    2) sono bene che l’av non è per le merci. Ma su binari per av ci puoi far passare treni ad ac per portare merci.
    3) l’esempio del Giappone era riferito al fatto che un paese con quell’orografia con articolata è comunque riuscito a realizzare linee av in modo diffuso. Quella dell’orografia complessa dell’Italia è un alibi. e comunque il nord italia è una tavola piatta da Torino a Udine per cui non vedo problemi
    4) chi sono i furbastri?
    5) secondo me se si abbattono i tempi per muoversi tra Trieste e Torino è un bene.

  33. capitano ha detto:

    Ma se siamo pieni di stazioni e linee soppresse.
    E’ chiaro che la direzione presa è quella di collegare grosse città (Verona in questo non vale più di Monfalcone o Trieste) perchè per il privato è l’unico modo per sperare di guadagnarci con buona pace dei pendolari che negli ultimi decenni hanno tappato i buchi di gestioni scandalose con i loro abbonamenti per carri bestiame.
    E allora perchè non se le costruisce il privato con i suoi soldi le linee AV/AC?
    Ci si chiederà cosa ci sia di scandaloso se lo stato costruisce le infrastrutture per farci correre sopra le auto ma farei presente che a bolli e accise e pedaggi strade e autostrade sono già state ripagate N volte. Ora paghiamo gli stipendi d’oro a poltronati di lusso da enti pararegionali o utili a ex venditori di maglioni che si sono presi concessioni a condizioni vergognose. Quindi il tutto diventa un rischio che è meglio lasciare allo stato, cosa vuoi che sia una linea dismessa in più?
    Perchè si è rinunciato sistematicamente alle piccole tratte? Per il semplice motivo per cui non trovi più un tram a Trieste, Gorizia o Udine. Tutti tengono famiglia e in Italia la famiglia da sfamare si chiama Agnelli.

  34. hobo ha detto:

    @32

    non si tratta del singolo cittadino, e nemmeno di 50mila singoli cittadini. si tratta di una comunita’, che e’ un’altra cosa.

  35. ufo ha detto:

    Sui binari dell’AV ci puoi far passare sia i treni merci che il tram de Opcina. Resta il fatto che i treni merci viaggiano alla velocità più economica per motivi economici (molto meno di qualsiasi TAV, per capirci), e fin quando non lasciano libero il passaggio il SuperMegaTAV dierto di loro non può far altro che adeguarsi e pazientare e sbuffare infastidito facendo ciuf-ciuf colla bocca.

    I furbastri sono i professionisti della variante in corso d’opera. Trieste-Divača ti dice niente?

    Nulla in contrario se calano i tempi di percorrenza tra Trieste e Torino, se investitori al 100% privati ci mettono soldi loro (e no, la Cassa Depositi e Prestiti col piffero che è privata). Se invece vogliono soldi nostri mentre coll’altra mano si tagliano istruzione e sanità – si mettano in coda. Abbiamo priorità più impellenti, e comunque non “a qualsiasi costo”. Come per il ponte sullo Stretto di Messina, c’è un punto in cui il gioco non vale la candela, neanche se paga il popolo bue.

    Shinkasen su Wikipedia: “Many other planned lines were delayed or scrapped entirely as Japan National Railways slid into debt throughout the late ’70s, largely because of the high cost of building the Shinkansen network. By the early 1980s, the company was practically insolvent, leading to its privatization in 1987.” E questo malgrado che “with an average of 23,000 passengers per hour per direction in 1992, the Tōkaidō Shinkansen is the world’s busiest high-speed rail line.“. E noi dovremmo ripetere questo splendido affare? Forse imparare dagli errori altrui qualche volta conviene.

  36. sfsn ha detto:

    Se te gavessi letto “Il libro nero dell’alta velocità” (come saggiamente consigliato da Kaiokasin), te savessi che la Germania ga investì molto poco nelle linee ad alta velocità, perchè essendo le città da collegar vicine tra de loro, el treno no riva a raggiunger le velocità elevate per cui el treno risulta conveniente. I ga inveze preferì investir nel rinnovamento della linea storica con l’utilizzo de treni “tipo pendolino” che permetti de raggiunger velocità inferiori alla TAV ma considerevoli anche su percorsi tortuosi e in curva. I unici paesi per cui la TAV continua a esser interessanti xe quei con grandi distanze tra i centri da raggiunger (in primis Spagna e Francia). Se la TAV in italia ferma a Trieste, Mestre, Verona, Brescia, Milan e Torino el giogo no val la candela.
    Intanto però la Fiat ga svendù el progetto del pendolino a una ditta canadese, che ga vendù el treno in Russia e in Cina guadagnandoghe una barca de soldi, che altrimenti gavessi podù rivar in Italia.
    Nick, informtie ti, inveze che far el pedissequo ripetitore della propaganda televisiva.

  37. sfsn ha detto:

    e poi no stemo dimenticar: un treno pien de pendolari soppresso significa 500 auti circa in più sull’autostrada. Il che a sua volta significa: niente spese per lo stato che no movimenta più el treno. Il che significa guadagno netto dello stato che pol incamerarse tutte le spese de benzina dei pendolari costretti a andar in macchina.

  38. ufo ha detto:

    Tra l’altro anche in Spagna piangono ora calde lacrime sui soldi buttati nell’alta velocità (quelli passati, per costruire, e quelli futuri, per ripianare ad oltranza i deficit cronici).

  39. John Remada ha detto:

    Sul momento pensavo evasione dal coroneo….per il resto,il detto “mandeghe la lista al Diavolo…”forse fa i suoi effetti….salda qualche debito a qualche parente povero(Diavolo),ma becca qualche anima di caratura superiore….per questo risulta meno evasione! Commento da valutare,per l’ape Maja,con espansioni da punti e virgole,nonchè rischi di botti vari…vediamo se viene vidimato? Per delucidazioni vedere le puntate precedenti.

  40. nick ha detto:

    sul fronte reti sono perfettamente d’accordo: l’infrastruttura (RFI) deve rimanere dello stato. Trenitalia da privatizzare e paghi il canone, come qualsiasi altro operatore privato che vorrà fare la stessa cosa. Fare una linea av non è un costo ma – in questo modo, mantenendo la rete pubblica – un investimento. Per guadagnarci.
    Sul Giappone: non conosco, mi informerò. Non solo su Wikipedia. Il riferimento che facevo era legato al fatto che l’orografia non è un problema insormontabile. Tutto qui.
    Che i problemi dello sviluppo ferroviario, in Italia, siano dovuti a scelte per favorire la Fiat non ci piove. Concordo in pieno. Ora però i tempi stanno cambiando e anche la Fiat è per fortuna un’altra cosa rispetto a venti o trenta anni fa.

  41. hobo ha detto:

    @32

    che poi sta storia del nimby e’ una stronzata. perche’ i valsusini non dicono: fate la tav, ma in un’altra valle. dicono: non fate la tav, ne’ qui, ne’ in nessun’ altra valle, perche’ non e’ giusto devastare la vita di una comunita’ per sparare treni a 300km/h. i very nimby sono i tecnocrati che progettano queste “grandi opere” ben lontane dal proprio cortile (che si trova in qualche villa immersa nel verde o in qualche palazzo storico nel centro di roma).

  42. giorgio (on work) ha detto:

    Quoto 43 sfsn. Il TGV francese impiega due ore tra Parigi e Lione senza fermate intermedie. In Italia vorrebbe dire Trieste Milano senza fermate: non ha senso.
    E comunque, che c’azzecca con il basso rischio di evasione che c’è a Trieste?

  43. giorgio (on work) ha detto:

    oops! 38 sfsn

  44. Kaiokasin ha detto:

    #42 “l’orografia non è un problema insormontabile”?! Secondo il parere dei Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali (di un Governo Berlusconi) il tunnel sotto il Carso della Monfalcone-Trieste non è tecnicamente realizzabile. Arrivare a Trieste bucando il Carso è pura follia, l’orografia rende questa ipotesi impossibile. Lo studio Debernardi proponeva di raggiungere il Porto Nuovo passando per Opicina Campagna, Divaccia, Koper-tunnel sotto Muggia: anche in questo caso ci sono impatti significativi ma è l’unica via (oltrettutto le merci non hanno nessun bisogno di correre, quindi anche se ci si mette qualche ora in più non cambia nulla).
    AV e AC sono chiaramente incompatibili non solo per la diversa velocità dei due tipi di convoglio, come già giustamente ricordato più sopra, ma anche per la forte usura che i merci provocano alla linea. La formula AV/AC non ha senso, sulle attuali linee AV italiane non passano i merci.

  45. sfsn ha detto:

    @ giorgio (sul lavor):
    la storia dela TAV xe nata dai primi due comenti. El mio primo comento iera una via de mezo tra un witz, una tacada e una riflession.
    Dopo xe riva Nick… e no son rivà a tratenirme

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