14 Agosto 2012

Trieste: nasce un comitato a difesa dei soci delle Cooperative operaie di Trieste Istria e Friuli

Oltre 100 a tutt’oggi i membri del comitato “Difendiamo le Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli” Un gruppo di soci “preoccupati” dell’attuale gestione delle Cooperative Operaie. In data 2 agosto 2012 si è svolta l’assemblea costituente; oltre 100 a tutt’oggi i membri del comitato, eletto anche il consiglio direttivo.
Le motivazioni per la nascita di questo comitato: “dal 2004, inizio della presidenza Marchetti, ad oggi, a livello di bilancio consolidato, le Coop Operaie hanno accumulato perdite per oltre 22 milioni di euro. Nello stesso periodo il patrimonio netto di gruppo è sceso da oltre 38 milioni di euro a poco più di 19 milioni di euro. Gli attuali amministratori osteggiano in tutti i modi una chiara e costruttiva “dialettica” volta a chiarire la situazione che comincia ad essere preoccupante.
Le Coop sono in ultima istanza una “public company “ perché composta da oltre 110.000 soci di cui 80.000 triestini ( più di 1/3 della popolazione di Trieste è socia Coop) e di questi 17.000 prestano alle Coop 160 milioni di euro concorrendo così in modo determinante all’operatività dell’azienda; da ricordare inoltre che per fatturato le Coop rientrano nelle prime 10 società con sede a Trieste.”

Il comitato vuole “difendere le Coop dall’attuale gruppo di amministratori composto da 19 consiglieri ( le Generali ne hanno 16 compresi: Presidente, 2 vicepresidenti e 2 amministratori delegati) che non riesce a portare il bilancio consolidato ( di gruppo ) della cooperativa perlomeno al pareggio e risulta pressoché inalterato da almeno 20 anni dovendo la propria longevità non tanto ai risultati della propria gestione quanto a meccanismi elettorali posti più a propria tutela che a garanzia di una vita democratica interna sostanziale volta a promuovere la reale partecipazione dei soci alla vita sociale come previsto dalla legge. Un chiaro esempio è rappresentato dal regolamento elettorale che in contrasto anche con lo statuto consente la possibilità di candidarsi solo agli amministratori e ai loro amici.”
Il comitato difenderà le Coop “attraverso una chiara informazione e sensibilizzazione dei soci sulla situazione attuale, con particolare riferimento al bilancio consolidato (di gruppo) e sui possibili sviluppi futuri: si continuano a sentire voci su una possibile cessione della Cooperativa che tra l’altro potrebbe non essere senza conseguenze per gli oltre 700 lavoratori. Presenterà inoltre una lista di candidati, alle ormai prossime elezioni, aperta alla partecipazione di quanti desiderino impegnarsi con professionalità per riportare il bilancio consolidato al pareggio, senza pregiudicare i livelli occupazionali e condividano l’obiettivo di ripristinare una reale vita democratica all’interno della Cooperativa. Inoltre promuoverà l’iscrizione a socio delle Cooperative Operaie, visto che le nuove adesioni sono in costante calo dal 2005 in poi, al fine di promuovere la crescita della base sociale.”

In programma oltre l’apertura di un sito internet e di un profilo Facebook, una serie di iniziative di volantinaggio e istituzione di banchetti in strada proprio per poter sensibilizzare il maggior numero di soci alla situazione sopra descritta.

Sulle Coop  scrive anche La Voce di Trieste

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5 commenti a Trieste: nasce un comitato a difesa dei soci delle Cooperative operaie di Trieste Istria e Friuli

  1. Paolo Geri ha detto:

    Ma per favore ! “Preoccupati dalla gestione” ? Vogliono semplicemente gestire loro. Legittimo. Poi in democrazia ci si conta. E hanno perso ! Adesso basta.

  2. ufo ha detto:

    riportare il bilancio consolidato al pareggio, senza pregiudicare i livelli occupazionali
    No go capì se i vol aumentar i prezzi, o smeter de pagar i fornitori. De chi i ga imparà a far programi eletorali, del 23+2?

  3. brancovig ha detto:

    una domanda qual’è lo stipendio (costo anno) dei 19 consiglieri

    per il resto le COOP sono una presenza fondamentale per la città ed il territorio… spero veramente che si rimettano in corsa

  4. MassimilianoR ha detto:

    Ok, ma i nomi che formano i due schieramenti?
    O per meglio dire: le due correnti.
    Mi ricorda qualcosa…. Contiamo le tessere? 😉

  5. brancovig ha detto:

    Vorrei anche un chiarimento su questo punto

    “Un chiaro esempio è rappresentato dal regolamento elettorale che in contrasto anche con lo statuto consente la possibilità di candidarsi solo agli amministratori e ai loro amici.”

    Troppo generica. Potremmo spiegare cosa nel regolamento permette questo?

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