Le cinque di mattina, la città è ancora completamente avvolta dal buio, ma sul Molo audace c’è una piccola folla: chi è “reduce” da una nottata a barcola, chi si sta “preparando” per andare a lavoro e chi è un semplice appassionato. Un centinaio sono stati gli spettatori ieri mattina per il “Concerto all’alba: Inno al sole nascente” di Juri dal Dan, un concerto dal “format” informale. Niente palco per il pianista, il suo strumento poggia sul molo, suggerendo un dialogo intimo tra dal Dan e il mare. L’atmosera ricorda la celebre sequenza del film “Lezioni di piano” di Jane Campion in cui la protagonista, Ada, suona il suo amato pianoforte sulla spiaggia.
Un concerto breve, di appena poco più di mezz’ora, ma di una grande suggestività, tanto per lo scenario, quanto per le melodie. Le composizioni che Juri dal Dan ha scelto per accompagnare l’alba hanno un sapore Gershwiniano: note “legatissime” e sonorità briose, che hanno però, una “sottotraccia” struggente. Ma il pianista podenonese preferisce porre l’accento solo sulla musica e decide di non svelare i titoli dei pezzi che esegue, presentandoli, sorridendo, solamente come <delle mie composizioni>. Le note di dal Dan si fondono con la bora, accentuando così quel “feeling” di intimità, di assistere ad un evento irrepetibile. Effetto finale: l’esecuzione “delicata” del pianista che accompagna lo spettacolo dell’alba “rapisce” il pubblico.
E’ di “eventi” cosi che abbiamo bisogno!
Mi go visto tardi, no son riva andar. I me ga dito che no iera tuta sta roba.
ad averlo saputo… ormai intossicata dal frastuono a tutte le ore…quegli assordanti insulsi ritornelli provenienti dal Ferroviario fino a notte inoltrata..quel pestare simile ad una grancassa proveniente da macchine evidentemente di sordi…non vorrei fare la Porfiria di turno ,ma francamente non ne posso più del fracasso di quest’estate.
Peccato davvero! mi sono persa un’emozione e l’opportunità d’iniziare la giornata con il piede giusto.