2 Agosto 2012

Lupieri (Pd): “La regione approvi una legge sul rigassificatore”

Il 24 luglio scorso, il Consiglio di Stato si è pronunciato circa l’eventuale autorizzazione unica riguardo al progetto del rigassificatore di Zaule (TS) alla luce del fatto che la Regione non ha mai disciplinato la materia. Nel parere, infatti, si legge che la disciplina statale non può che trovare applicazione anche a livello regionale, almeno fino a quando la Regione non abbia provveduto a disciplinare la specifica materia. Ne consegue che, nel caso in cui la Regione approvasse una legge sull’argomento, la competenza tornerebbe immediatamente in capo a essa.

A far presente la questione, il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, che prosegue ricordando che in Commissione consiliare è in esame il disegno di legge n. 210 in materia di energia e distribuzione dei carburanti, già valutato dal Consiglio delle Autonomie locali, all’interno del quale è possibile inserire un articolo che stabilisca la competenza regionale sull’argomento e determini l’inadeguatezza dell’impianto di Zaule.

Soltanto in queste condizioni – afferma Lupieri – la Regione può riappropriarsi della potestà legislativa che le compete, evitando la norma transitoria contenuta nel decreto secondo cui, fino all’entrata in vigore delle disposizioni regionali che disciplinano le funzioni trasferite, continuano a valere le norme statali.

L’esponente del PD invita quindi tutti i consiglieri che non sono favorevoli all’insediamento del rigassificatore di Zaule, particolarmente quelli triestini e di maggioranza, ad attivarsi presso i rispettivi capigruppo, l’assessore regionale competente Sandra Savino e il presidente Renzo Tondo per far sì che il disegno di legge sull’energia approdi quanto prima in Aula con un articolo che disciplini il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di rigassificatori.

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5 commenti a Lupieri (Pd): “La regione approvi una legge sul rigassificatore”

  1. Triestin - No se pol ha detto:

    difficile che la region in piena campagna elettorale cambi le regole decisorie sui rigassificadori proposti in region, che xe sempre due…

  2. Dario Predonzan ha detto:

    E anche, però, senza l’articolo 17 del disegno di legge 210, che serve solo alla Giunta regionale per ritagliarsi uno spazio di contrattazione economica “privata” con Gas Natural e le altre società energetiche. Una porcheria pericolosissima, di cui i consiglieri di opposizione non paiono – finora – essersi accorti.

  3. Stufo ara! ha detto:

    La sentenza gà fato un gran favor ai favorevoli…. maggior parte in coniglio regionale. Adesso pol andar vanti che tanto sarà il governo a decider e al popolino diranno che lori anche gavessi fato diverso, qualsiasi sarà la decision, ma noipodeva!

  4. Triestin - No se pol ha detto:

    non son tanto sicuro che deciderà el governo tecnico…

  5. Rigassificatori dove e come ???

    Penso sia comunque anche opportuno che in aggiunta alle doverose verifiche sull’idoneità e sulla sicurezza dei vari progetti presentati relativi alla realizzazione nel Golfo di Trieste in prossimità del Canale Navigabile di un impianto di rigassificazione, prima di concedere le varie ed indispensabili autorizzazioni per un impianto di questo tipo e del previsto gasdotto costiero sottomarino “Grado / Trieste” per potersi collegare poi con la rete di distribuzione Nazionale in prossimità di Villesse, venisse valutata attentamente soprattutto la compatibilità con quelli che dovrebbero essere i previsti futuri sviluppi della Portualità Triestina http://triestesuperporto.jimdo.com poiché va preso in debita considerazione il fatto che già l’attuale presenza e l’operatività dei pontili della S.I.O.T. generano una serie di vincoli e limitazioni sulla libertà di navigazione in questo ristretto specchio di mare, e quindi la presenza degl’ulteriori vincoli e limitazioni che normalmente sono previsti in prossimità di un impianto di rigassificazione come la delimitazione in prossimità dei pontili di un’ampia area di sicurezza del raggio di circa 3000 ml ed il corridoio di fuga per consentire alle gasiere di poter raggiungere rapidamente in caso d’incidente il mare aperto, non sarebbero certamente compatibili con l’operatività e lo sviluppo dello Scalo Triestino. Considerato che nelle citate aree purtroppo sarebbe previsto l’assoluto divieto di transito e ancoraggio almeno per il periodo relativo alla movimentazione ed allo scarico delle motonavi stesse, credo sia impensabile poter supporre che questa rilevante serie di vincoli/limitazioni siano in grado di generare le condizioni ideali per poter favorire l’eventuale insediamento e l’operatività delle nuove infrastrutture portuali pianificabili e realizzabili in futuro nel Vallone di Muggia “siano esse un moderno Terminal Contenitori realizzabile al posto della Ferriera di Servola oppure il nuovo Hub Ro/Ro da porre al servizio delle autostrade del mare previsto nell’area Ex Aquila”.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

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