E’ stata approvata nei giorni scorsi la legge sul riordino degli enti regionali, gli Erdisu di Trieste e di Udine sono soppressi. Al loro posto è nata l’ARDISS (Agenzia Regionale Diritto agli Studi Superiori).
Ampliata la gamma dei potenziali beneficiari del diritto allo studio: oltre agli studenti iscritti ai corsi di istruzione superiore attivati dalle Università, dagli istituti superiori di grado universitario, dalle istituzioni di alta formazione artistica e musicale con sede legale in Friuli Venezia Giulia, sono previsti i neolaureati – anche stranieri – inseriti in programmi di ricerca, gli specializzandi, i ricercatori e i professori provenienti da altre università, gli studenti frequentanti gli istituti tecnici superiori della regione. Ma si terrà conto delle risorse finanziarie disponibili.
Viene inoltre ampliata la tipologia degli interventi oggi prevista (borse di studio, prestiti e contributi) ed è inserito un Servizio abitativo destinato, tramite concorso, agli studenti più meritevoli o carenti di mezzi, affiancato a un sistema di accreditamento dell’offerta abitativa.
Il nuovo modello di Ente previsto è quello di un’Agenzia, avente il compito di attuare gli interventi in base alle linee di indirizzo approvate dalla Regione, su proposta della Conferenza regionale per il diritto agli studi superiori. Quest’ultima è un organo regionale con funzioni consultive e di coordinamento, rappresentativo dei principali portatori di interesse sul territorio, ossia degli studenti, dei dottorandi, delle Università, della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (SISSA), dei Conservatori di musica, degli enti locali e dei consorzi universitari. La responsabilità della gestione dell’Agenzia, e quindi del raggiungimento degli obiettivi, è affidata al direttore generale, cui si affianca il Collegio dei revisori contabili. Si tratta, quindi, di un assetto caratterizzato da due soli organi, pertanto semplificato rispetto a quello degli ERDISU. Al fine di assicurare agli studenti la possibilità di esprimersi, è prevista la costituzione, all’interno dell’Agenzia, del Nucleo di valutazione studentesco.
Il passaggio del subentro vedrà la decadenza dall’incarico dei direttori degli Erdisu e la contestuale attribuzione agli stessi delle funzioni di Commissari straordinari e liquidatori degli enti. Sono altresì sciolti i Consigli di amministrazione degli enti medesimi e decadono i rispettivi presidenti, mentre gli attuali organi di revisione continuano a espletare le loro attività fino all’approvazione, da parte della Giunta regionale, dei bilanci di liquidazione degli enti, assumendo peraltro anche le funzioni di certificazione contabile dell’ultimo rendiconto e dei dati contabili della gestione liquidatoria. Il secondo passaggio prevede la costituzione dell’Ardiss con trasferimento alla nuova Agenzia di tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, del personale e del patrimonio mobiliare e immobiliare.
Il regime transitorio comprende pure la determinazione della tassa regionale per il diritto allo studio universitario per l’anno accademico 2012-2013, il cui importo è di 140 euro.
“Un’operazione scombinata e di basso profilo”, commenta il
consigliere regionale del PD Franco Codega, che motiva la sua critica.
Scombinata in quanto si è voluto procedere a marce forzate pur di portare a casa il risultato prima dell’estate. Il provvedimento è stato esaminato non nella Commissione competente (che ha espresso solo un parere), ma dalla I Commissione, del tutto inconferente a tema. Si sottolinea il risparmio di 600.000 euro per effetto di economie di scala, ma è lo stesso risparmio che si portava con l’unificazione degli Erdisu secondo il modello proposto dallo stesso Partito Democratico. Quindi, nessun risparmio rispetto alla proposta PD.
Il lungo dibattito del provvedimento e le proposte dell’opposizione di centro sinistra sono state decisive nell’apportare alcuni miglioramenti al testo iniziale: l’inserimento della clausola valutativa, la ripartizione in tre fasce della tassa universitaria, l’obbligo del rinnovo annuale della programmazione, una cadenza almeno trimensile delle riunioni del consiglio di indirizzo.
Segue il servizio di Telequattro sulla conferenza stampa del 5 luglio, organizzata dal Consiglio degli studenti dell’Università degli Studi di Trieste.
Sì, ma in concreto che cosa prevede il progetto di maggioranza e in cosa differisce da quello dell’opposizione? Perché altrimenti non si capisce cosa ci cambia.
La maggioranza ha approvato una agenzia unica regionale, dove l’organo decisionale è solo il direttore e ci sono organi consultivi con studenti e rappresentanti degli universitari. L’organo consultivo degli studenti definisce d’intesa col direttore il piano degli interventi: devono essere d’accordo. Se non c’è l’accordo, si acquisisce il parere anche dei rappresentanti delle università e dei comuni, poi decide definitivamente mi pare la giunta regionale (o il direttore). Viene pagato solo il direttore, gli altri non hanno gettone.
L’opposizione voleva un ente unico regionale dove decideva un consiglio d’amministrazione, composto da studenti, rettori, un presidente nominato dalla giunta regionale, il direttore dell’ente e consiglieri d’amministrazione nominati dal consiglio regionale. Tutti con gettone.
” ….Il nuovo modello di Ente previsto è quello di un’Agenzia”
Cioè di una struttura a carattere privatistico. Attendo fiducioso l’ Agenzia per l’ aria che respiriamo …….
No, l’agenzia approvata è un ente amministrativo a carattere pubblicistico, come l’ARPA (agenzia regionale protezione civile), che in effetti si preoccupa anche dell’aria che respiriamo con le rilevazioni a Servola. 😉
http://www.consiglio.regione.fvg.it/iterdocs/Serv-LC/ITER_LEGGI/LEGISLATURA_X/TESTI_COMMISSIONE/208-181_A_ART.pdf
“Art. 34
Per il perseguimento delle finalità di cui all’articolo 15 è istituita l’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori (ARDISS), ente funzionale della Regione, avente personalità giuridica di diritto pubblico, dotato di autonomia gestionale, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria e sottoposto alla vigilanza e al controllo della Regione.”
Domando scusa. ARPA, agenzia regionale protezione dell’ambiente.
#4. marco
Lasciamo perdere le disquisizuioni giuridiche e guardiamo alla sostanza. Non risponde a logiche “privatistiche” una realtà che non ha nemmeno un CdA ma solo un ” …..direttore generale, cui si affianca il Collegio dei revisori contabili” ? Se non è privatizzazione questa cosa dovevano fare, fondare una S.p.A. ?
Quanto poi al ruolo degli studenti che in una realtà come quyesta dovrebbe essere fondamenatle ” ….. Al fine di assicurare agli studenti la possibilità di esprimersi, è prevista la costituzione, all’interno dell’Agenzia, del Nucleo di valutazione studentesco”. Bontà della Regione ! Gli studenti esistono, possono persino riunirsi, salvo poi esprimere un parere consultivo di cui non fregherà niente a nessuno.
Brontolada.la xe sai adeguà.
@Paolo Geri: Ma dai, che tecnicismo! Anche l’ARPA ha solo un direttore e nessun cda, mica ha una logica “privata”!
Casomai è burocratica e accentrata, come la pubblica amministrazione statale anni 70. 🙂
Un direttore è un normale dirigente della pubblica amministrazione. E’ soggetto al revisore dei conti, al controllo della giunta, dell’organo regionale per la valutazione, alla legge sui livelli essenziali di prestazione, alla corte dei conti. Ogni anno riceve degli obiettivi, se non li raggiunge dice ciao ciao al posto.
Hanno trasformato gli ERDiSU in una agenzia che assomiglia molto a un’area della regione, un “ministero” che sta sotto un assessore. Ecco, come un ministero! Questo è l’esempio perfetto.
Tutto qua.
Mi sembra che si voglia creare il caso giusto per far cagnara.
A me sembra più importante la questione ATER.
Poi, Paolo, ti sbagli.
Il “nucleo di valutazione studentesco” è stato sostituito, non c’è nel testo approvato.
C’è un altro organo che ha circa un ruolo sindacale, tipo le RSU in fabbrica.
Il direttore deve agire d’intesa con gli studenti sul piano di interventi per il diritto allo studio.
Solo se l’intesa fallisce può proporre alla giunta qualcosa di diverso, ma in quel caso deve sentire anche il parere delle università e dei comuni universitari.
Anche io preferivo il modello con un cda, ma capisco la prospettiva opposta.
In un cda, oltre agli studenti, finiscono inevitabilmente anche inutili scaldasedie di partito che non sono un bello spettacolo.
#8. marco
Non siamo d’ accordo in linea di principio.
” …..Un direttore è un normale dirigente della pubblica amministrazione. E’ soggetto al revisore dei conti, al controllo della giunta, dell’organo regionale per la valutazione, alla legge sui livelli essenziali di prestazione, alla corte dei conti”.
Perfetto. E dov’ è il ruolo, non solo di controllo, degli utenti della struttura (gli studenti) tramite i loro eletti ? Nell’ “essere sentiti” ma tanto poi decidono altri. Tu stesso fai l’ esempio delle RSU aziendali, siamo cioè in una logica perfettamente aziendale, cioè “privatistica”
Se poi per “fare cagnara” intendi contestare questo modo di essere sempre più presente nella pubblica amministrazione e insistere per strumemnti di gestione e di controllo che siano anche e soprattutto quelli partecipativi, sì bisogna “fare cagnara”.
Veramente le RSU non sono “aziendali”, sono ovunque.
Volevo fare un esempio più popolare, fabbriche e industria, ma le RSU sono anche nelle Pubbliche Amministrazioni: avevo in mente quel modello dove i sindacati non contano affatto poco.
La questione è più complicata di come la esponi tu.
Tu parli di un sistema ideale con nobili scopi che nella pratica, beh, insomma…
I cda degli ERDISU hanno perso da tempo il loro senso originario: i fondi che gestivano ormai erano quasi tutti vincolati e i fondi liberi con gli anni si sono assottigliati enormemente.
Ha senso un organo decisionale economico che decide su poco?
Comunque le decisioni essenziali le prendeva la giunta con gli uffici, perché ormai per ristrettezza si tratta di far quadrare il bilancio regionale.
Poi, grande ruolo degli utenti nei cda! Sai che hanno approvato un bando d’appalto sbagliato per le mense regionali? Ricorso al TAR, sospensiva, appalto da rifare. I servizi sono rimasti fermi per MESI, studenti incazzatissimi: non demonizziamo e non mitizziamo.
Sicuramente così uno studente che non è più consigliere d’amministrazione non può controllare direttamente l’operato degli uffici, vigilando sul buon andamento.
Questo è un difetto reale, perché un cda aveva un ruolo anche gestionale, ma è il solo.
Hai però messo alla luce un punto essenziale.
“Partecipazione”.
Vogliamo dirlo che quel modello serviva in primis come trampolino di lancio nella politica più che a rappresentare gli studenti e che ci si parcheggiavano i colleghi di partito non sistemabili altrove?
Queste sono le “politiche partecipative”: assemblearismo, sottogoverno, carrozzoni.
Una politica di sinistra accetta questo sistema, una politica liberale lo cancella.
Mi spiace che con tanta acqua sporca sia stato buttato via anche qualcosa di buono, ma certe facce non le voglio più vedere.