Domani pomeriggio, alle 14,nell’ambito degli eventi speciali del Premio Amidei, al Kinemax, esordisce il Cineclub di Gorizia: si presenta al pubblico e propone inoltre la visione di “ Ladri di saponette” di Maurizio Nichetti. Comincia così la sua attività, deciso a costruire qualcosa di bello e importante nell’ambito della settima arte.
Un nome glorioso, questo della nuova associazione, visto che richiama il Cineclub fondato nel 1951 da sette personaggi della Gorizia di allora, e cioè Anna Caravaglio, Alvise Duca, Roberto Joos, Aldo Geotti, Umberto Merlo, Giorgio Osbat, Ugo Pilato. Lo scopo di quel gruppo di convinti cineamatori era di realizzare cortometraggi in formato ridotto. Lo fecero, eccome: ne produssero circa una quarantina fino al 1967.
Del nuovo Cineclub ci parla Silvio Celli, che è consulente scientifico della Mediateca di Gorizia.
“Il Cineclub che abbiamo fondato – ci dice Celli – vuole in primo luogo restituire dignità allo spettatore, troppo spesso trattato come un bambino cui si può ammansire qualsiasi prodotto.”
Celli ci spiega che un manipolo di persone appassionate di cinema (esattamente, quindi, come nel 1950) ha deciso di unirsi, di incontrarsi per discutere di cinema e, nel corso di diverse serate, ha sviscerato le rispettive passioni, per scegliere infine, dopo un lungo dibattito, quali film programmare.
“ Ecco, questi momenti assembleari – prosegue – mi sono sembrati una bella pagina di democrazia in atto. Giovani laureati DAMS, pensionati, casalinghe e, in generale, donne e uomini di ogni condizione sociale, economica e professionale si sono confrontati, animati da una comune passione.
Mi sono trovato ad osservare che forse il risultato del Cineclub era già stato raggiunto, prima ancora di aver proiettato un solo film…”
Tornando all’antico Cineclub, molti dei tanti cortometraggi sono andati perduti: ed è un vero rammarico visto che costituivano un autentico patrimonio, una importante testimonianza della vita e della cultura locale. La città, tra l’altro, esprimeva allora un forte interesse per il cinema: basta ricordare quante erano le sale cinematografiche a Gorizia. Se grande era la passione, risulta facile comprendere l’esigenza di passare dall’altra parte della macchina da presa, e da utenti e spettatori diventare registi, attori, sceneggiatori, segretari di produzione, montatori e così via. Nacquero documentari, anche su commissione, film drammatici, comici, a soggetto, persino film di animazione; parecchi tra i lavori prodotti furono premiati.
Una parte di quel che si è salvato è stata con molta pazienza riunita in un Fondo, sottoposta a studio e restauro, effettuato dal laboratorio “La Camera ottica” del Dams, ed è ora disponibile in formato digitale. Il cofanetto – dvd e testi – intitolato appunto Il Cineclub Gorizia (1953-1963) a cura di Martina Pizzamiglio, edito da Kinoatelje, fa parte della rosa di trenta finalisti del Premio della Cineteca di Bologna “ Il Cinema Ritrovato – DVD Award 2012”.
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Le signorine in cuffia
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I soliti veceti
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Ciacole al Pedocin
Ciacole al Pedocin
Non c’è che dire, a Gorizia sembra che l’unica cosa che mostri segni di vitalità è il mondo legato al cinema.
Già la mediateca è stata un’ottima iniziativa.
Anche quest’ultimo progetto potrebbe essere interessante.
Buona fortuna!
Non solo cinema a Gorizia. Per esempio anche l’attività musicale che ruota attorno al Wine Cafè di P.za Vittoria e gli incontri domenicali con l’architetto Diego Kuzmin sempre in Piazza Vittoria allle 12.00. E mille altre iniziative, l’unica cosa che rimarco è una certa riluttanza dei giovani goriziani che preferiscono “sostare” nei luoghi alloa moda santificati allo spritz e all’aperitivo dei locali del Corso, strafottendosi degli appuntamenti culturali che si tengono.
@2
amara realtà