20 Luglio 2012

Populismo à la Rumiz: contenuti populisti e luoghi comuni

Sono molto sorpreso che tale articolo (cliccate se volete leggerlo) sia stato firmato da Paolo Rumiz. A dire il vero, non ci credo ancora, anche se mi sembra altrettanto impossibile il contrario.

Lasciando perdere le centinaia di condivisioni comparse in pochissimo tempo su Facebook, che non fanno altro che testimoniare la facilità con cui è possibile manipolare le persone con una scarsa propensione al ragionamento oppure molto pigre e rassegnate, veniamo all’articolo stesso ed esaminiamolo.

La prima cosa che salta all’occhio è la sapiente distribuzione di contenuti populisti e di luoghi comuni fortemente evocativi (alla stregua di certe becere comunicazioni di regime), che hanno lo scopo di mettere il lettore in uno stato positiva accettazione di ciò che sta leggendo e portarlo subdolamente sulle posizioni dell’autore.

Elenchiamo.

Una preparatoria situazione di tribù solidale che si passa sigarette, discute su Monti, balla il tango. E poi, il bresciano e il suo camoscio, il camionista turco affamato, la pipì del bambino. Insomma, un grumo di varia umanità pieno di luoghi comuni o di tratti favolosi di cui solo Rumiz può esser stato testimone (per dio, perfino il tango in autostrada).
Il SUV, ormai diventato l’auto del diavolo anche quando consuma e inquina meno di una vecchia cinquecento.
Il SUV nero come la notte, rafforzativo negativo molto abusato.
Il camioncino di operai bergamaschi, che guarda caso nell’immaginario collettivo consideriamo onesti e burberi lavoratori.
Il crick di una volta, tosto, che ormai nessuno ha più in macchina (o in furgone) perché sostituiti dal più efficiente crick a losanga. Del resto, una semplice spranga di ferro non avrebbe fatto lo stesso effetto, anzi, avrebbe richiamato antiche e scomode lotte politiche.
Cipputi dalla voce baritonale. Come può esserci antipatico? E perché non poteva essere un operaio rumeno dalla voce stridula? Eh eh… diavolo d’un Rumiz.
Il trionfo del giustiziere applaudito e l’arrogante vigliacco che resta in auto. Come se tu non vedessi l’ora di scendere quando uno schizzato ti distrugge il cofano a colpi di crick.
La felicità di un popolo che finalmente vede l’arrogante punito. Bravi.
E se quel Darth Vader dell’autostrada fosse stato invece una persona qualunque che aveva un’urgenza vera? Il buon Rumiz, visto che era a dieci metri di distanza, come se fosse a teatro, come mai non si è chiesto se, da bravo giornalista, non fosse il caso di approfondire?

Quante cose possono succedere nella vita di tutti i giorni per cui, che tu abbia il SUV nero oppure una Panda color merda, hai comunque una fretta boia di correre da qualche parte, una fretta tale che ti costringe a oltrepassare un poco la civile convivenza e strombazzare con il clacson?

Per esempio, una moglie che sta per partorire, tua madre che versa in gravi condizioni in ospedale dopo una caduta dalle scale del condominio, oppure hai il sospetto di aver lasciato il gas aperto e non c’è nessuno che può andare a controllare. Potremmo andare avanti a elencare migliaia di casi plausibili.

Invece no. In questo simpatico aneddoto, né Rumiz, né la barbara massa, né i condivisori di Facebook si sono dati la briga di controllare o di porsi delle domande. E questa è una cosa che mi fa letteralmente schifo.

È evidente, e ne prendo atto con grande tristezza, che da quello che ritenevamo un baluardo della ragione e cioè l’Olimpo della Cultura (più o meno alta), continuano a fuoriuscire persone come Rumiz, che sottoposti alla pressione dei tempi, non hanno saputo reggere e si sono abbandonati all’eloquio populista della violenza e della vendetta più selvaggia, al luogo comune, ai facili consensi.

Mala tempora currunt sed peiora parantur.

blog.custerlina.com

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59 commenti a Populismo à la Rumiz: contenuti populisti e luoghi comuni

  1. italiano ha detto:

    Rumiz ha l’ossessione della pipì (anche in questo articolo è menzionata).

    E’ una vera paranoia per lui.

    Come non ricordare l’endorsement per Cosolini sindaco, dove tratteggiava la Trieste di Dipiazza piena di piscio. Una articolessa memorabile.

  2. sfsn ha detto:

    per mi se la baba de un col suv ga de partorir, no me ciava minimamente se la resta ingolfada nel trafico. Anzi, xe meo che la partorissi in auto, cussì almeno la ghe sporca la tapezeria al marì.
    Xe un articolo furbon e inventà, ma el contenuto me piasi un casin

  3. vico ha detto:

    @Al Custerlina.
    1)Le devo fare delle puntualizzazioni.
    Rumiz giornalista, nel vero senso della parola, non è mai stato, in quanto ha sempre lavorato più come scrittore. Anche le sue cronache dai balcani avevano un che di romanzesco, oppure l’idea della sindrome di confine di cui dice soffocata Gorizia etc. sono tutte considerazioni personali che hanno più della letteratura che non del giornalismo.
    Detto questo, in letteratura, come in tutte le arti del resto, (che sono fuori dal controllo del computer e dei tecnici che tanto lo osannano)(perchè probabilmente senza il computer non sanno neanche come prendere in mano una matita), 1+1 non fa 2 perchè esiste la licenza poetica.
    Nel mondo odierno scientifico e orwelliano nel quale viviamo la fantasia viene considerata manipolazione di massa.
    Ma non è vero.
    La licenza poetica è una figura retorica che vuol dire questo: si esagerano dei dettagli per poter coinvolgere e rendere meglio l’atmosfera che si vuole descrivere.
    2)riguardo all’arroganza.
    Lei può aver ragione sul fatto che non è detto che il proprietario del SUV fosse arrogante ma seplicemente avesse delle urgenze concrete. Ma il punto non è questo.
    Il punto è che tutti abbiamo delle urgenze.
    Essere parte dell’umanità vuol dire accettare che siamo tutti sulla stessa barca. soprattutto nelle disgrazie. per quanto una grave una disgrazia mi abbia colpito devo sapere che è già successa a qualcun altro e succederà a qualcun altro. Quindi non posso comportarmi come se solo io ho diritto a lamentarmi e chiedere la precedenza. per tutti la vita è stata in certi momenti una valle di lacrime, quindi tutti devono relativizzare le proprie sciagure.
    vedersi come unici nel dolore o nella gioia vuol dire peccare in superbia(uno dei 7 peccati capitali, ci tengo a dire, mica noccioline).
    con questo ho concluso.

  4. sfsn ha detto:

    un altro peccati capitale xe l’invidia. Dal articolo (e da un per de robe del suo blog, tipo http://blog.custerlina.com/scrivere-un-romanzo-e-facile/#more-68) no podessi esser che Custerlina xe invidioso del successo de Rumiz?

  5. vico ha detto:

    @sfsn
    tutto pol esser

  6. aldo ha detto:

    Rumiz sembra avere un grande fiuto per il ventre collettivo, per le pulsioni più basse delle masse, soprattutto per quelle trasversali che consentono un consenso facile e diffuso e permettono di offrire alla collera collettiva in simbolico sacrificio dure punizioni per chi ha stili di vita individuali fuori dalla norma sociale accettata.
    Stavolta è toccato al cattivone ricco in SUV da prendere a colpi di crik, nel famoso articolo anti-apolide è toccato ai giovinastri nottamboli per i quali ha chiesto il manganello dei questurini.
    Sono d’accordo con Custerlina, il populismo autoritario a buon mercato di Rumiz non piace neanche a me, ma è comprensibile che abbia successo in quest’epoca simile agli anni trenta, piena di pulsioni populiste neo-autoritarie causate dalla crisi.
    In questa brodaglia ci sguazzano in tanti, ognuno a suo modo, dalla Lega ai Di Pietro ai Travaglio.

  7. aldo ha detto:

    Se non fosse il vero Rumiz una pista c’è: il vero Rumiz sarebbe stato rapito dagli alieni e il falso Rumiz sarebbe posseduto da un’aliena.
    Numerosi indizi portano in questa direzione, come risulta dalla discussione sul post de El Quel dela Quela “Franca Porfirio annuncia il ricorso alle vie legali contro l’Olimpiade dele Clanfe”.

  8. sfsn ha detto:

    ma el finto Rumiz xe Custerlina?

  9. nick ha detto:

    il solito rumiz: non una data, non un riferimento preciso, non un nome o cognome. Niente di niente. E, in questi tempi di multimedialità spinta, nemmeno mezza foto con un cellulare. Incredibile il turco che prepara il thè. Il thè? Ma ci rendiamo conto?
    Dai, dai, dai! E non una traccia dell’episodio su altri media….

  10. sfsn ha detto:

    ciò,
    ma xe tanto dificile capir che xe un raconto de fantasia?

  11. vico ha detto:

    @aldo
    “per chi ha stili di vita individuali fuori dalla norma sociale accettata.”
    Non sapevo che avere un SUV fosse un gesto rivoluzionario.
    Pensavo fosse l’ultimo tentativo delle case automobilistiche per inventarsi qualcosa da vendere alla gente e gabbarla.

  12. aldo ha detto:

    vardando el blog de Custerlina go notà subito un post vizin a quel su Rumiz e il titolo de sto post xe: “Lunga vita al Rock’n’Roll”, come dir “musica apolide”, ciò, e alora…daghe de manganel…e nol gaverà miga anche un SUV…ma per quel ghe vol el crik!

  13. aldo ha detto:

    @11 vico

    ho scritto forse “rivoluzionario”?
    si può essere fuori dalla norma sociale accettata dal ventre delle masse anche essendo reazionari o in tanti altri modi, come i cantanti hip hop che ostentano ricchezze e troie
    il punto non è essere dalla parte degli stili di vita minoritari presi di mira da Rumiz per far godere il conformismo giustizialista, ma essere contro il populismo neo-autoritario che sprizza da tutti i pori di certi suoi scritti
    io difendo gli apolidi notturni dai manganelli dei questurini, il tipo in Suv, che non mi è simpatico, dai crik della giustizia fai da te, non per loro, ma per la mia e di tutti libertà di avere comportamenti individuali che non piacciano al rimanente 99%, dovendone rispondere solo alla legge e non ai linciaggi della plebaglia che ha sete di sangue

  14. Al Custerlina ha detto:

    @Vico: la licenza poetica si deve fermare nel momento in cui può diventare una pericolosa approvazione verso comportamenti violenti. E in questo periodo tanto delicato per tutti noi, chi ha la possibilità di rivolgersi a molte persone dalle pagine di un giornale dovrebbe farlo con la giusta sensibilità.
    Nel caso specifico, ciò che lei chiama licenza poetica altro non è che un pericoloso ammiccamento ai nostri istinti più bassi e un sapiente tocco ai nostri nervi scoperti, già ben irritati da una situazione politica e sociale che metterebbe a dura prova anche un monaco zen. Ebbene, in questo contesto credo che una persona colta e sensibile (come mi pare sia Rumiz) avrebbe dovuto utilizzare altre metafore per diffondere il suo discorso contro i soprusi che spesso subiamo dagli arroganti.
    Naturalmente, mi rendo conto che la mia riflessione, all’incontrario di quella di Rumiz, è rivolto alle persone ragionevoli, evolute e intelligenti, persone che anche nei momenti di difficoltà riescono a mantenere i nervi saldi e le viscere al loro posto.

  15. sfsn ha detto:

    mi me sta sul cazzo i ricchi che ostenta.
    Ergo una storia in cui i ghe dà pugnoni a un SUV me piasi un casin

  16. Al Custerlina ha detto:

    @#14: concordo pienamente!

  17. Al Custerlina ha detto:

    @sfsn: te sa che anche la 16 dela FIAT xe considerada un SUV?

  18. Al Custerlina ha detto:

    o el Panda 4×4… 😀

  19. vico ha detto:

    @Aldo
    peccato che la “norma sociale accettata” è quella che osanna il SUV perchè dice che macchina grande fa uomo grande, senza rendersi conto che macchina grande fa anche strade piccole, traffico ancora più intasato di quel che già è. comunque è evidente che le fabbriche automobilistiche son riusciti a mettere nel concetto di SUV una certa di idea di libertà, autonomia, possibilità di farsi i cazzi propri che la vecchia “panda color merda”(alla faccia del rispetto per chi ha le utilitarie) non ha.
    Le vecchie panda color merda le riesci a riparare anche a casa tua avendo un motore semplice. Mentre i Suv e le auto di ultima generazione solo se vai dal concessionario con “la supercazzola a scapellamento destro” di tognazziana memoria e dopo aver poggiato il tuo millino di euro, le metti a posto. Garantito e gabbato.
    Il punto è che i proprietari di SUV sanno di essere stati gabbati si ritrovano con questi catafalchi che non sanno dove parcheggiare e proprio per questo in genere sono arrogantelli. Questo Rumiz non lo sa, che se lo avesse saputo lo avrebbe impietosito.

  20. Al Custerlina ha detto:

    @Vico: me la sto ridendo alla grande. Sei così accecato dai luoghi comuni che non ti accorgi che i proprietari di “quei” SUV (non della FIAT 16) non hanno bisogno di parcheggiarlo in strada perché possiedono almeno un garage. E quando girano in centro la mettono a pagamento. E non sai che esistono altre automobili parimenti “esagerate” al SUV, tipo station wagon, monovolume, auto sportive…

    @Tutti: ma non vi rendete conto che il luogo comune ha preso il posto della proverbiale fetta di prosciutto e che voi pensate di pensare con la vostra testa e invece utilizzate le metafore che altri subdolamente vi convincono a utilizzare?

  21. nick ha detto:

    @21 condivido in pieno il ragionamento; a me Rumiz come giornalista non è mai piaciuto un granchè. I suoi articoli sono sempre scarni di nomi, cifre, dati, identità. Gli piace molto sentirsi scrittore, ed è evidente. E per questo il suo stile è più vicino al racconto che a quello dell’inchiesta. Trovo grave che la sua testimonianza sia stata venduta come per l’appunto il resoconto di un fatto dicronaca, e non – come invece avrebbe dovuto – il frutto di un cazzeggio verosimile….
    Da un giornalista come Rumiz, poi, ci si aspetterebbe di più che una novella nella quale molto banalmente l’operaio prende a crickkate un suv ricevendo l’applauso dei più.

  22. vico ha detto:

    @21 se per questo tutti mettono parcheggiano le auto a pagamento non solo chi ha i SUV.
    comunque io, al contrario di Rumiz, che percepisco il senso di essersela presa in quel posto dai proprietari dei SUV, capisco la loro frustrazione.
    Non preoccuparti non sono un violento e non ho mai fatto male neanche a una mosca.
    Quello che non sapevano quelli che han colpito il suv del racconto di Ruimiz e che il più sfortunato era il tipo in SUV che si trovava con sto cassone bloccato in autostrada. E non gli serviva proprio a niente, per uscirne fuori, aver speso chissà quanti soldi o avere il mutuo per quel cassone. però la pubblicità gli aveva fatto vedere un SUV che usciva dall’austrada e continuava il suo viaggio per i campi….

  23. Al Custerlina ha detto:

    La cosa che mi rende più triste è questa: ogni volta che ho affrontato questo articolo di Rumiz con altre persone, il discorso è sempre slittato sui SUV, come se la gente non fosse più capace di guardare oltre al dito, che invece punta verso orizzonti ben più ampi.
    E infatti è questa la potenza del luogo comune: ti do un osso da azzannare e nel frattempo ti bastono, tanto tu non te ne accorgi.

  24. Paolo Geri ha detto:

    Non so quanto ci sia di vero nell’ articolo di Rumiz e non mi interessa. Uno scrittore non fa cronaca giornalistica, fa appunto lo scrittore e uno scrittore racconta. Che poi racconti cose vere o inventate sono affari suoi. C’ è già chi qui ha detto che considerare Rumiz un giornalista è sbagliato. Condivido.
    In quel racconto di Rumiz mi sono pienamente riconosciuto nel ruolo dell’ operaio con il crick. Un gesto di violenza sarebbe stato quello di aprire la testa del proprietario del SUV e non certo quello di sfasciargli – giustamente – la macchina.
    Rumiz ha colto un sentimento collettivo che non è necessariamente la “brutta pancia” della gente, ma può anche essere letto come la sacrosanta indignazione di fronte a comportamenti che infrangono sempre più spesso non solo le regole della buona educazione ma lo stesso cioncetto di comunità civile.
    Personalmente ne ho piene le scatole delle continue prevaricazioni di certi automobilisti: altoparlanti a pieno volume, colpi di clacson per richiamare l’ amico che sta dall’ altra parte della strada, parcheggi sulle strisce pedonali o sulle aree per disabili e via discorrendo. Se la “repressione” delle multe non basta ben venga la “punizione” da parte di cittadini che a questo andazzo non ci stanno.
    A proposito di SUV leggete che cosa dicono gli psicologi delle motivazioni nascoste che spingono all’ acquisto di un SUV e capirete come la cosa più terribile che si possa fare loro è sfasciare quello che considerano un autentico simbolo di potere.

  25. vico ha detto:

    @24
    Questo perchè viviamo in mondo nel quale le multinazionali producono solo cose che ci rendono dei frustrati. I mass media ci danno notizie solo per terrorizzarci e frustrarci(pensa al Booling a colombine di Moore) perchè ci vogliono frustrati. perchè il furstrato per nervosismo consuma. compra cose inutili che costano care, quindi si frustra ancora di più e inizia il circolo vizioso che ci porta dove ci stà portando.

  26. nick ha detto:

    @25: “Uno scrittore non fa cronaca giornalistica, fa appunto lo scrittore e uno scrittore racconta. Che poi racconti cose vere o inventate sono affari suoi”. No, non sono d’accordo. Un giornale e la professione giornalistica sono regolamentati in modo ben preciso. Non si possono scrivere fandonie. O meglio, si possono scrivere ma bisogna specificarlo. Altrimenti si finisce per ingannare il lettore. E per mettere a repentaglio anche quello che di vero viene riportato negli altri articoli.

  27. Al Custerlina ha detto:

    Oh oh signor Geri, sinceramente sfasciare, punire e reprimere non sono parole del mio vocabolario per cui, pur comprendendo la sua rabbia, non riesco a condividerla.

  28. daniele ha detto:

    stamane , nella pacifica furlania , difronte alla mia bottega nel parcheggio riservato al carico e scarico si e’ messa a tradimento una macchinetta un peugeot manco tanto grande , e’ arrivato un fornitore e gli si e’ messo vicino , urli e strepiti con figli e madri e porchi.
    Motivo? Non riusciva (secondo Lei) ad uscire ma il fornitore doveva scaricare e il parcheggio , magari era riservato a lui….
    Altro esempio? un qualunque parcheggio riservato per disabili …. e i suv certo presenti non sono sempre colpevoli o i loro proprietari … ovvio.
    Io ? no grazie , vado a piedi o in scooter ma , diciamolo apertamente non e’ il tipo di macchina a fare il maleducato.
    NB) se non vedo una foto , e’ una bufala , pertanto mi accodo a Custerlina

  29. aldo ha detto:

    In un post su El Quel dela Quela, la supersquinzia Chanel Slavich, che de ste robe se intendi, ga dito che il SUV xe cul, mentre xe cool el spider vintage, per cui…

    …al mato col SUV ghe capita che le fighe lo ciol pel cul e quei incazai e montai dai media che dà o velesi darghe col crik, per cui…

    …se ciapo un’eredità me ciogo un spider vintage, vado a far un giro con Chanel e lasso Rumiz (vero o posedù dala Porfirio che sia), quei col SUV e i quei col crik (fisico o mentale) a scazzarse tra de lori

  30. aldo ha detto:

    CRIK-RUMIZADA BALNEARE

    Ai Topolini di Barcola, non un semplice stabilimento balneare, ma un pezzo della storia della nostra città, proprio sotto il cartello con la scritta “vietato tuffarsi”, con atteggiamento provocatorio, quel ragazzotto dal costume firmato D&G, continuava a tuffarsi provocando voluminosi schizzi d’acqua sulla riva, impedendo di distendersi, su quel tratto vivino al mare, a signore che frequentavano quel Topolino da quando quel ragazzotto non era nemmeno nei pensieri di sua madre.
    Ma, all’enesimo tuffo con schizzo, un uomo muscoloso, con l’abbronzatura segnata solo dalla canottiera in su, forse un manovale o un edile di qualche cantiere, si avvicinò all’asciugamano del ragazzo e calò a tutta forza il grosso piede sui Ray-Ban là deposti, schiacciandoli con violenza e provocando il secco “crak” delle lenti rotte.
    Dopo un grande applauso delle signore presenti, altri uomini si alzarono e si diressero verso la scaletta di pietra, attendendo la risalita del ragazzotto col costume D&G che, vigliaccamente, stavolta non risalì per fare altre clanfe, ma fuggì altrove a nuoto.

  31. michela ha detto:

    custerlina, anche il Suo romanzo Balkan Bang è rivolto a persone ragionevoli, evolute e intelligenti? ma stia un po’ zitto. penso abbia azzeccato il messaggio di sfsn delle 13.21. quanto ai ricchi che ostentano il suv: a me fanno ben più schifo i poveri che ostentano il suv, e purtroppo ne conosco qualcuno. gente della generazione mille euro, che si fa mantenere dai genitori anche dopo la trentina pur di pagare le rate del suv nero come la notte…..mammamia che umanità. vorrei precisare: non sono un’ammiratrice di rumiz, questa non è una lancia spezzata per lui ma solo un’osservazione oggettiva. chi ha scritto una cosa come Balkan Bang non può prendere la penna contro nessun altro scrittore al mondo.

  32. MassimilianoR ha detto:

    Io possiedo una Skoda Yeti e ammiro Rumiz… 😉 ma anche Al no xe mal…. Peró non capisco questa sua posizione sinceramente provincialotta…

  33. Al Custerlina ha detto:

    Signora Michela, la sua foga censoria nei miei confronti mi lascia veramente sorpreso. Il fatto che lei non abbia gradito il mio primo romanzo di certo non mi costringerà al bavaglio, anzi, mi sarà da sprone per continuare la mia personale battaglia contro i benpensanti ipocriti. Riguardo alla presunta oggettività delle sue affermazioni, beh, non posso far altro che seppellirle con una sonora risata. Saluti.

  34. Al Custerlina ha detto:

    @MassimilianoR: posizione provincialotta mia o di Rumiz? 😉

  35. sfsn ha detto:

    Custerlina:
    “ma non vi rendete conto che il luogo comune ha preso il posto della proverbiale fetta di prosciutto e che voi pensate di pensare con la vostra testa e invece utilizzate le metafore che altri subdolamente vi convincono a utilizzare?”
    Ma dai, un pistoloto del genere da un che scrivi romanzi “balcanici” con luoghi comuni né più né meno de quei de Rumiz ma fa bastanza de rider

  36. Sandi Stark ha detto:

    Una volta, no se fazeva i elzeviri in terza pagina?

  37. MassimilianoR ha detto:

    Al, con tutta la mia amicizia, m riferisco alla tua. Nel senso che chi scrive, solitamente, “lascia scrivere”… Casomai si confronta “de visu” con l’autore di altri scritti, magari per scoprire qualcosa che da un pezzo estivo su un quotidiano, non a tutti appare chiaro o consueto. Ti ho citato le cd. “metafore-termometro”. Voglio dire che bisogna avere sempre chiari gli obiettivi di chi scrive. Ma questo lo puoi scoprire solo confrontandoti. E’ il discorso della luna e del dito, cosa che accade ad ognuno di noi, in diversi ambiti, quindi nn prenderla come un attacco, anzi.

  38. Al Custerlina ha detto:

    E va ben, sfsn, te ga ragion… Però xe vero 😉

  39. mutante ha detto:

    a. avere un suv non è un crimine. io non ce l’ho, ma la rabbia che si esibisce qui è invidia di sottoautomobilizzati.
    b. potete discutere quanto volete, sul fatto che lo scritto di rumiz sia giornalismo o racconto. comunque, fa cagare.

  40. aldo ha detto:

    mi quei che ostenta el SUV no li go gnanche pel cul

    inveze quei che ostenta el crik me preocupa sai

    se passa l’idea che xe una figada darghe col crik a quel che no piasi, credo che la storia de ste terre dovessi insegnar che no sarà quei col SUV a farne le spese, ma altre minoranze ben più invise ala magioranza silenziosa nel momento in cui la diventasi rumorosa

  41. Paolo Geri ha detto:

    #40. aldo

    ” ….se passa l’idea che xe una figada darghe col crik a quel che no piasi”.

    Non a quello che non “piace”, ma a quello o a chi viola regole, leggi, regolamenti o semplicemente la buona educazione e la convenienza civile.
    Se chi dovrebbe essere deputato a garantirne il rispetto non interviene, ben venga chi lo fa. Avrà – come racconta o si inventa Rumiz – il plauso di tutti.
    Il terreno di questa diswcussione è molto scivoloso perchè si rischia di approvare (anche da parte mia) la logica americana del far west ma l’ esasperazione della gente nei confronti di certi comportamenti è diventata esplosiva. Va certo interpretata e orientata. Ma va capita.

    #28. Al Custerlina
    “punire” e “reprimere” non sono parolacce in se. Dipende dal contesto e dallo scopo in cui vengono usate. E soprattutto chi si punisce e che cosa si reprime.
    Se si “reprime” una manifestazione popolare o uno sciopero sono contrario ma se si “punisce” un arrogante cafone (in SUV o in Panda non importa) sono d’ accordo.

  42. aldo ha detto:

    @42 Paolo Geri

    Come dici tu stesso nella parte finale del tuo post e come emerge da tutta la discussione il punto non sono le regole.
    Il plauso alla logica del linciaggio dell’automobilista suv-cafone è per il “chi” si punisce e “cosa” si reprime e questo, per me, si chiama populismo neo-autoritario.
    Come si stabilisce il “chi” si punisce e il “cosa” si punisce tramite linciaggio? Solo attraverso i rapporti di forza. A te dà fastidio l’automobilista cafone, ma, sentendo i commenti nei bar, credo siano molti di più quelli che non sopportano altre cose, come per esempio il ragazzo con la cresta da punk o sentire parlare sloveno in pubblico.
    Se si legittima il crik e il linciaggio, bisogna prepararsi a subire il crik e il linciaggio. Nella storia, questa logica ha portato sempre in una stessa direzione, dalla caccia alle streghe, al Ku Klux Klan, allo squadrismo.

  43. mutante ha detto:

    “va certo interpretata e orientata” è davvero una frase da bersani. @aldo: fare di un cric sul cofano un rivolgimento sociale è ridicolo. la nostra società ha un rapporto ipocrita con la violenza: c’è, ma si fa finta che non ci sia perchè non è corretto esprimerla.

  44. ufo ha detto:

    Certo che l’idea de darghe col krik a tuti quei che viola la bona educazion – te toca comprar un altro per tegnir in machina, che el primo finissi per consumarse…

  45. capitano ha detto:

    #43 soluzione? Lasciamo che i prepotenti continuino a fare quello che vogliono? Stabilito che esiste un sistema di regole entro le quali gli individui debbono comportarsi come se ne esce in questo caso?
    Lo sappiamo benissimo che se qualcuno avesse chiamato la polizia quelli gli avrebbero riso in faccia perchè tanto l’omissione e rifiuto degli atti d’ufficio quanto l’abuso di potere sono due facce della stessa medaglia: l’operaio o l’immigrato presi a bastonate nelle caserme o in piazza e il suvvista ignorato nelle sue bravate. In conclusione dovresti avere una forte convizione che il sistema agisca in maniera efficace ed egalitaria (la legge è uguale per tutti) ma poi lo sappiamo io e te che così non è.

  46. MassimilianoR ha detto:

    Quoto capitano

  47. isabella ha detto:

    Rispondere all’arroganza con altrettanta arroganza (e aggiungo violenza).
    Proprio una bella roba 🙁 !

  48. Fabio27 ha detto:

    Mi unisco alla pietà per gli utenti dei SUV. Vittime di qualche modello sociale, comprano un’auto che non è un’auto, è orribile da guidare, perché ha il baricentro a due metri da terra, consuma come un camion. Se faranno pagare la tassa di circolazione sulla base del CO2 (come nei paesi civilizzati) pagheranno il triplo della maggioranza di noi con le nostre scatolette. Tutto per mostrare che ce l’hanno più grosso. E che i modelli di consumo dell’industria hanno sempre la meglio sui deboli di mente (nel SUV i bambini sono più sicuri, resistono meglio alla guerra nucleare, possono essere usati per buttare giù i muri). Detto questo, uno compra i giornali per leggere le notizie. Ma ce ne sono sempre di meno, e sempre più fiction. in tutte le pagine, anche in quelle di politica, economia, sport.

  49. mutante ha detto:

    non siete informati. i motori dei più moderni suv rispettano norme ambientali stringenti, sono sottodimensionati e ottengono i loro cavalli dalle turbine. le dimensioni, inoltre, si stanno riducendo notevolmente.

  50. Giordano Vintaloro ha detto:

    Leggo un po’ in velocità quindi scusate se ometto qualcuno, ma mi pare che nessuno citi l’autostrada dove il racconto di Rumiz si svolge (vero o falso, poco importa). Ma voi, quanto ci viaggiate?

    Io ci viaggio spesso e su lunghe distanze, e la gente si comporta mediamente male, SUV o utilitaria (ma direi che la maggioranza ha macchine costose tipo il suddetto). Non solo andando in corsia d’emergenza ma sfanalando per passare anche quando si è in corsia di sorpasso a 130, rientrando dai sorpassi a 5 cm dal tuo cofano, facendo zigzag e altre amenità.

    Direi che la tentazione di dirgliene (o dargliene) quattro a quelli che non rispettano le regole e mettono a repentaglio la sicurezza di tutti, è fortissima. Se li avessimo sottomano, quelli che vogliono passare a tutti i costi e ti stanno appiccicati al culo a 130, non so se si comporteremmo come il Cipputi di Rumiz, ma di certo gli diremmo qualcosa.

    Detto ciò, secondo me è un racconto apologetico, ed è pure educativo, perché se essere ricchi non è un reato, è reato usare la ricchezza per passare sopra alle regole. Come in Italia fanno in troppi da troppo tempo. Ecco forse perché piace tanto, mi sa che ci stiamo stufando dei soprusi. Buona domenica.

  51. MassimilianoR ha detto:

    Concordo con Giordano Vintaloro. Perfetta la sua disamina.

  52. mutante ha detto:

    sfondare cofani invece è perfettamente legale. anzi, esplicitamente raccomandato dal codice della strada.

  53. ufo ha detto:

    L’Associazione naz.le carrozieri ed affini si associa alla raccomandazione. In caso di bisogno noleggiano crick, anche.

  54. effebi ha detto:

    stamatina me ga passà un SUV… me ga sorpassà sonandome e passando col rosso…
    gaveria giurado che al volante iera Rumiz, o forsi un che ghe somigliava…

  55. DaVeTheWaVe ha detto:

    completamente d’accordo con l’analisi di Al. la voglia di “punizione” e “giustizia” personale che diventa sentire comune porta a derive tremende.
    un bel “va in namo de tu rema” de solito funziona e sarìa bastado…
    comunque me ricordo de quella volta che un audi tt me ga sorpassado in piena, a destra, sulle rive, mentre iero in bicicletta zercando de passar sulla corsia de sinistra per girar dentro el parcheggio della stazion marittima. go mandado in mona l’autista, ghe go corso drio. tanto el se ga fermado al semaforo rosso… chi iera che guidava? la moglie dell’allora sindaco: “questione di stile”…

  56. aldo ha detto:

    i crik de ogi no xe più quei de una volta…

    …forsi xe meio la maza de besbol, ma con drio baleta e guanton per darse una copertura sportiva

  57. Alessandro ha detto:

    GIUSTIZIA PROLETARIA!

  58. capitano ha detto:

    In definitiva il mona col SUV va assolto. La classe operaia non va in paradiso… ma questa no xe una novità.

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