27 Giugno 2012

E-bike: una vera rivoluzione

C’è qualcosa che possiamo fare. Prendiamo il mio caso: abito all’estrema periferia di una metropoli caotica (Roma) dove i mezzi pubblici funzionano a singhiozzo, dove la benzina costa quasi 2 euro al litro (e non vi sono paesi stranieri confinanti che possano far concorrenza, tranne il Vaticano…) e dove casa-lavoro a volte può rappresentare una traversata del deserto, soprattutto nelle giornate di sciopero. Ci sono a Roma anche delle spiagge e dei parchi pubblici, un clima splendido che a volte restare a casa per chattare suona come una perdita di tempo. Ma muovere quella maledetta macchina…
Come vedete cerco di essere positivo, in un periodo in cui per chi rimane a casa davvero l’unica consolazione è rappresentata dalla finestra che Internet dà sul mondo. Un modo per immaginare la propria situazione da precario un passaggio provvisorio verso un futuro più florido.

La mia recente scelta di vita riguarda la lenta, inesorabile, trasformazione del quotidiano in qualità sostenibile. No, niente veganismo, solo tanta bicicletta. Il mio rapporto con le due ruote proviene da un periodo di lavoro passato in Francia, vicino a Parigi, dove acquistai di seconda mano una bici da corsa che durò per ben tre traslochi fino a che venne rubata. Fu coinvolta, con me in sella, in un incidente a Barcola, quando attraversando sulle strisce un motorino le piombò addosso. Da allora ho scoperto che circolare in bicicletta presume una buona dose di conoscenza della psicologia sociale.
Spesso già l’andatura di una macchina ti fa capire che dentro quell’abitacolo si può nascondere un potenziale assassino. Meglio evitare. Uno sportello che si sta per aprire all’improvviso te lo suggerisce già da una certa distanza, un’auto di grossa cilindrata posteggiata sullo scivolo del marciapiede sembra a volte contrita per colpa del padrone, a volte ne va tronfia e fiera. Sono percezioni da ciclista urbano che da 8 anni si avventura nel traffico di Roma senza sostanziali danni.

La vera rivoluzione a cui mi sento di farvi partecipi riguarda la scelta molto travagliata (sono tre anni che rimando) di acquistare una e-bike. E l’ho fatto su Internet.
Cos’è la e-bike? Una bici elettrica. O meglio, una bici a pedalata assistita. Roba da vecchi. Mica vero. Roba da scaltri. Ti prendi un motorino e non paghi bollo e assicurazione, giri su strada e su piste ciclabili, in centro nelle aree pedonali (stando attento alla ressa, in quei casi è giusto portarla a mano) e soprattutto per quanto mi sta più a cuore si può piegare e caricare su treno e metropolitana.
L’ho comprata ad un prezzo mediamente alto per il modello base, ma la cercavo pieghevole, e questo la fa essere più cara di un 30%. La marca è Bottecchia, storica produzione veneta (oggi made in China), se ne trovano di marche ottime, come Atala, che garantiscono non solo per il loro corso in corsa, ma anche per la garanzia. Il peso è di 22kg, di cui circa 5 solo di batteria, al litio (dicono di più lunga durata). Una batteria garantita per almeno tre anni. Si carica direttamente con la corrente di casa a 220, e l’autonomia è di 30-40 km, dipende dalla velocità utilizzata. Sì, perché il metodo di viaggio s’imposta da una pulsantiera con 5 velocità. In base alla legge europea l’omologazione delle bici elettriche deve prevedere una velocità massima di 25km/h, così diciamo che grosso modo ogni step della pulsantiera corrisponde a 5km/h. La pedalata (che viene definita assistita) in realtà serve solamente ad avviare il motore, che sta sulla ruota davanti. Il cambio shimano può agevolare in salita dove il motore è meno potente e magari un giro di pedali può aiutare, per il resto le marce servono solo in caso di utilizzo della bici nuda e cruda. Se la batteria si scarica, quindi, niente paura, basta pedalare!

Detta così può sembrare una scelta eccentrica. La prova del nove l’ho avuta facendola provare ai colleghi. Sapete quelle persone che vanno a comprare il giornale sotto casa con l’automobile? Entusiasti di andare in bici senza far fatica. La sensazione è davvero particolare, che spiegare a parole non rende l’idea, ma io vi invito a provare. Certo, non potete pretendere di andare a 40 all’ora anche accanendovi sui pedali per gareggiare con un cinquantino, ma l’estrema versatilità di una bicicletta può sostituire addirittura la vostra automobile. Se carico sul portabagagli una cassetta con dentro la spesa, la pedalata non risente del peso. Ripeto: i pedali si girano senza sforzo, senza attrito, servono solo ad innestare il motore. Per questioni di sicurezza il motore si stacca immediatamente allo smettere di pedalare o nel toccare i freni.
Che dite, si evince fra le righe che ne sono entusiasta?

Prossimo step: pannello solare per caricare la batteria. Ci vogliono 4 ore per 90W a 220v. Non sono un esperto elettricista (anzi, in materia sono proprio una rapa). Accetto consigli.
E così si chiude il cerchio, per una green economy che sarà il futuro florido in cui speriamo tutti, precari e non.

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9 commenti a E-bike: una vera rivoluzione

  1. effebi ha detto:

    A Trapani (!) già anni fa ne ho viste diverse in centro.

    Da incentivare.

  2. GiovanniG ha detto:

    Pensavo di prenderne una anche io, in svizzera quasi una su 2 ha l’assistenza elettrica:

    http://www.z-bike.ch/zbike_it.html
    http://www.efs-bs.ch/
    http://www.stoeckli-ebike.ch/et-urban.html
    http://www.flyer.ch/topic9881/story26585.html

    Cosa ne pensate?

  3. furlan ha detto:

    io ho questa
    http://www.faress.com/prodotti/biciclette/elettriche/bicicletta-elettrica-man-be2-24v-bottecchia.html
    che dire… ecologica, conveniente, perfetta per andare al lavoro, al mare.

  4. sfsn ha detto:

    de quando che i tubi ghe ga portà via patente e motorin anche el mitico franco sporco ga una bici cola pedalada asistita!

  5. Giacomo Di Carlo ha detto:

    un buon centro per componenti elettronici fa al caso tuo, con una spesa di circa €400 per l’acquisto di un panello tipo camper da 200W e un inverter che si usa in auto o nei camper che trovi anche nei super market da 150w risolvi il tuo problema in modo definitivo e per almeno dieci anni vai sicuro. Spero ti sia d’aiuto

  6. Per fare chiarezza... ha detto:

    Una bici elettrica e’ paragonata a qualsiasi ciclomotore. Bollo, assicurazione, codice della strada e casco obbligatori.
    Una bici a pedalata assistita invece no.

    Le due tipologie sembrano identiche nell’aspetto. L’unica differenza e’ che per non essere assimilate ad un ciclomotore, il motore elettrico deve funzionare SOLO come assistenza e quindi entrare in caso di pressione sui pedali.

    I modelli che funzionano con la sola rotazione dei pedali, come sembra di capire da questo articolo, sono derivati da modelli illegali in Italia ed adattati per aggirare la legge. Tali modelli sono infatti facilmente modificabili per farli diventare veri e propri ciclomotori elettrici.

    Se si viene fermati dalle forze dell’ordine con un mezzo che funziona anche senza pedalare e se gli ufficiali hanno un minimo di competenza, andate incontro alla confisca del mezzo, multa e probabile ritiro della patente.

    Invito la redazione ad approfondire ed informarsi bene sugli argomenti che vengono pubblicati.

  7. stefano scarpa ha detto:

    gentile “per fare chiarezza” mi sembra CHIARO dall’articolo che si parli di bicicletta attiva SOLO a pedalata, come da video http://www.youtube.com/watch?v=L7mg-p7NS-E in cui si dimostra la differenza fra la bici legale e quella illegale. Il mio tipo, che RIPETO rispetta i canoni di legge “Veicolo a pedalata assitita conforme alla Dir. CEE 2002/24 lettera H, sull’omologazione dei veicolo a motore.”(cit. da manuale). Quindi, no problem, redazione, siamo anche noi nei parametri di legge!

  8. Furio G. ha detto:

    Non mi stupisce il fatto che questo argomento susciti poco interesse. Forse perchè la maggior parte delle persone pensa che la bici elettrica sia un mezzo per persone con difficoltà fisiche.
    In realtà la E-bike, ovviamente quella a pedalata assistita a norma di legge :), è un mezzo di trasporto interessante.
    E’ ecologica, silenziosa, abbastanza veloce, 50 km con un “pieno” di corrente che costa 15 centesimi, non si deve pagare bollo e assicurazione.
    Forse con più e-bike anche le nostre città sarebbero più libere dal traffico, troppe macchine si muovono da noi per effettuare percorsi ridicoli.

  9. marco rossi ha detto:

    Io ho comprato una bici elettrica su internet e da quel momento non uso più l’auto per andare al lavoro, risparmiando un sacco di soldi e contribuendo a mantenere l’aria della mia città più pulita
    Il sito dove l’ho acquistata è
    http://www.mobilitaelettrica.it/

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