26 Giugno 2012

Centrale a biomasse di Opicina: partita la petizione online per avviare la Valutazione di Impatto Ambientale

E’ giunta a circa 400 firma la petizione per supportare la richiesta alla Regione di avviare la procedura di valutazione di impatto ambientale per il progetto per la costruzione di una centrale a biomasse vicino all’abitato di Opicina.
Il Comune di Trieste in data 18 giugno ha inoltrato analoga richiesta dando sostanzialmente un parere, pur non vincolante, negativo al progetto.
Questo il testo della petizione:

Dal sito della Regione e dal Piccolo è giunta l’informazione che è in via di approvazione un progetto per la costruzione di una centrale a biomasse vicinissimo all’abitato di Opicina (in un sito prossimo alla ferrovia). L’iter burocratico del progetto prevede che entro i primi di luglio possano essere presentate delle obiezioni da parte dei cittadini per avviare una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Una centrale a biomasse brucia prodotti biologici per produrre energia e potrebbe essere un investimento positivo se venisse realizzato per bruciare sottoprodotti generati vicino alla zona dell’insediamento; invece questa centrale prevede di bruciare l’olio di palme da cocco di piantagioni appositamente insediate in Africa.
Da un punto di vista economico si parla di una ricaduta benefica in termini di posti di lavoro,
MA A QUALE PREZZO?
Si configura un costo globale non sostenibile (basti pensare ai costi per il trasporto dall’Africa del materiale) e un aumento dell’inquinamento; tra l’altro note associazioni non governative stanno raccogliendo firme contro questo tipo di iniziative proprio perché queste piantagioni in realtà finiscono con l’accentuare il problema della fame nel mondo.
Il progetto non tiene conto della corretta realizzazione di questo tipo di impianti che, per essere veramente ecosostenibili, dovrebbero utilizzare biomasse prodotte entro 70 km dal sito dell’impianto stesso, e non considera il costo del mantenimento di tale struttura dovuto, per esempio, al trasporto in sede delle biomasse e al prezzo delle biomasse stesse.
Saranno realizzate 2 ciminiere alte 35 metri abbattendo zone a vincolo boschivo, per cui l’impianto avrebbe un impatto lesivo del paesaggio con conseguente deprezzamento del valore economico degli edifici residenziali privati.
L’emissione di particelle come le PM10 da parte della centrale aumenterebbe il rischio per la salute visto che tali polveri sono une delle cause di decesso per tumori ai polmoni.
La centrale verrà realizzata su un sito su cui sono stati costruiti e riparati carri ferroviari coibentati con amianto per diversi decenni ma non è prevista nessuna analisi del suolo.

Si può firmare la petizione a questo link.

Due simpatiche vignette di Vile&Vampi sul tema.

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4 commenti a Centrale a biomasse di Opicina: partita la petizione online per avviare la Valutazione di Impatto Ambientale

  1. sergio Zerial ha detto:

    ma guarda quante risposte per un problema grave, no alla centrale a biomasse, ma non ci sarebbe qualche cosa di più ecologico??

  2. Alessandra Cendak ha detto:

    Stanno rovinando la nostra bella città ed il suo carso con queste iniziative che non portano mai tutti i benefici declamati. Andate a costruire da un’ altra parte. Qua c’è una zona da salvaguardare.

  3. Mario Comuzzi ha detto:

    Succede a Trieste (vedere per credere):
    http://twitlink.ws/aK9

  4. Zera ha detto:

    bravi, dicemo no a tutto, così sì che si va avanti!

    Nel resto d’europa impianti simili sono realtà e portano tecnologia e lavoro…ma qui no ovviamente!restiamo sempre indietro!

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