18 Giugno 2012

Dal Molo Audace decadente, all’errata sincronizzazione dei semafori: alcuni problemi di Trieste

di Marco Barone

I semafori hanno un loro fascino. Tre luci che in via automatica provano a conferire una sorta di ordine nel caos del traffico cittadino.

Pedoni, auto, camion, moto, biciclette tutti imprigionati dal rosso e liberati dal verde di quel segnale luminoso, inventato a Nottingham verso la fine del 1800.
Ora vi domanderete perchè parlo del semaforo?
Semplice.
Perchè a volte ci si deve occupare anche di quelle piccole cose che condizionano la quotidianità, quelle piccole cose che in realtà possono divenire grandi cose e se la grande cosa è la prevenzione, allora non posso non parlare del semaforo e della errata sincronizzazione dello stesso.
Mi riferisco in particolar modo ai semafori disposti lungo le rive triestine,e nel particolare del particolare ai semafori disposti innanzi la seconda piazza più grande d’Europa che sfocia sul mare, la Piazza dell’Unità d’Italia.
Accade che non appena attraversi la prima corsia, con il semaforo verde, devi sostare qualche lungo ed interminabile secondo, in un breve limbo di terra, che divide le due corsie, quella che conduce verso il Molo VII e quella che conduce verso la Stazione centrale dei Treni. Un limbo di terra ove auto, camion e moto sfrecciano a pochi centimetri di distanza dalle persone.
Il problema è ora più rilevante specialmente visto l’arrivo della stagione turistica ed estiva e del contestuale arrivo delle navi da crociera che inevitabilmente incrementano l’affollamento proprio di quel tratto di strada.

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9 commenti a Dal Molo Audace decadente, all’errata sincronizzazione dei semafori: alcuni problemi di Trieste

  1. bonalama ha detto:

    magari fosse errata, si potrebbe correggere, l’antisincronizzazione è voluta per evitare riedizioni di monza e perchè noper beccare qc col giallo rosso. C’è a mia conoscenza un solo tratto perfettamente sincrono, ma non lo dico, potrebbe partire l'”aggiustamento”…..

  2. sergio ha detto:

    e a proposito a pochi anni dall’asfaltatura del tratto, i tombini posti sulla carreggiata hanno ceduto, come al solito lavori di m…., si dovrebbero mettere a bolla, in questa città sarebbe da lanciare più di qualche ingegnere del settore lavori pubblici strade del comune, che non controlla il lavoro delle ditte appaltatrici, mandando in tilt la colonna vertebrale ddi noi motociclisti, e non solo sulle rive ma in tutta la città

  3. Jure ha detto:

    E tute quelle scovaze sul molo? Mi, me fa tropa tristeza..

  4. lorenzo ha detto:

    scovaze non solo sul molo ma anche in piazza s. antonio e ovviamente davanti la stazion…

  5. sfsn ha detto:

    beh, dei, per le scovaze sul molo basta un poca de bora e, risolto!, le casca in mar!
    anche i do cazziboboli de plasticona che xe sula punta del molo finirà in mar. Risolto anche quel! A sto punto basta sincronizar i semafori e gavemo risolto tuto!

  6. Bibliotopa ha detto:

    I semafori triestini sono in funzione dell’automobilista, non del pedone! quelli delle Rive, ma anche di Largo Barriera, sono a due tempi, con un isolotto in mezzo, ma sono così congegnati: quando ti avvicini ( a piedi) al semaforo rosso e ti fermi, vedi scattare il verde nel segmento più in là. Mentre attendi il tuo verde, quel verde oltre ritorna sul rosso, così si aspetta un altro rosso in mezzo fra le due corsie. Graditissimo con pioggia,neve e bora.
    Poi ci sono i semafori ingannatori, come quello che attraversa via Carducci al Passo Goldoni e il suo parallelo oltre in Barriera: il pedone attende il verde, vede che le macchine del gran flusso a senso unico si fermano tutte al rosso e pensa di scattare, ma.. c’è un verde ( solo allora) per la corsia contromano di solito libera, ma a volte impegnata a tutta velocità dai mezzi pubblici! che ovviamente travolgerebbero il malcapitato distratto.
    Poi c’è il geniale semaforo in Corso di piazzetta Benco: quando è verde per i pedoni, è ovviamente verde pure per il flusso di macchine che percorre il Corso nel caso in cui voltassero verso la piazzetta per imboccare via del Monte, mentre quando è rosso non serve a nessuno, perchè la via S Caterina di fronte, una volta usata per il traffico, è un parcheggio di motociclette: solo nel caso che una di esse imboccasse via del Monte il rosso servirebbe. Ovviamente i pedoni abitualmente ignorano tale semaforo.
    I tempi: i due semafori pedonali di via Carducci-altezza via Crispi e quello di P Goldoni via Pellico hanno il verde pedonale che dura a seconda della temporizzazione da 6 a 10 secondi, cioè il tempo di attraversare metà o tre quarti carreggiata, poi 10 secondi di giallo e un minuto di rosso. E’ ovvio: chi si permette il lusso di essere pedone, vuol dire che ha tempo da perdere, non come gli automobilisti che sono gente seria che lavora! e quindi un po’ di tempo più un po’ di tempo meno non importa. Poi però gli fanno il ponte pedonale sul Canale per fargli risparmiare un minuto a piedi..

  7. sfsn ha detto:

    ciò,
    e quela furbada de spostar el semaforo de via carduci DOPO l’inrocio con via crispi?
    Pratico de cagarse!!!

  8. mutante ha detto:

    cioè i problemi de trieste xe i scoi de molo audace e i semafori? complimenti.

  9. ufo ha detto:

    Cos’te vol, gavendo perso tute le speranze che i ne scolti riguardo i problemi grandi – provemo almeno a far casin sule robe picie. Cussì, giusto per no arenderse proprio al 100%. Femo finta che servi.

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