11 Giugno 2012

Gorizia: femminicidio e cultura del condono

Si è purtroppo rivelato attuale in maniera agghiacciante il tema del secondo appuntamento del “Giardino degli incontri”, organizzato giovedì scorso dalla Provincia di Gorizia a Palazzo Attems e inserito in un percorso di riflessione sulla violenza alle donne: di femminicidio si è parlato, con grande commozione e partceipazione, anche perchè proprio il giorno prima, il 6 giugno, a Staranzano un uomo aveva cciso a coltellate la compagna e convivente.
Il femminicidio è un recente neologismo che non indica soltanto l’omicidio di una donna in quanto donna, ma tutte le violenze che tolgono alle donne il diritto all’autodeterminazione, la libertà, la personalità, le garanzie fondamentali dei cittadini. Violenze che ancora ricevono da parte dell’opinione pubblica e dalle stesse istituzioni una valutazione e una reazione che di volta in volta manifesta indifferenza , giustifica, classifica fuori dalla categoria di reato cui effettivamente appartengono, se non addirittura produce impunità.
Ne ha parlato, nel giardino di Palazzo Attems , Barbara Spinelli, giovane avvocato autrice di un libro sul tema e di molte iniziative tra cui un blog dedicato proprio al femminicidio; e il discorso di è poi ampliato attraverso il contributo della psicologa Alberta Basaglia e delle rappresentanti dell’Associazione SOS Rosa di Gorizia.
Spinelli ha riportato alcuni dati che si commentano tragicamente da soli. In Italia, nel 2006, su 181 omicidi, 101 sono classificabili come femminicidi; nel 2010, il numero complessivo dei reati è sceso a 157, ma i femminicidi sono saliti a 127. Di questi assassinii, il 70 per cento era stato preannunciato da denunce nei confronti del colpevole, da segnalazione al 113 oppure la famiglia in cui è avvenuto il fatto era seguita dai servizi sociali: evidentemente la prevenzione, la valutazione del rischio e le azioni di tutela nei confronti della donna minacciata non sono state sufficienti o efficaci.
Fatto sta che recentemente l’ONU si è pronunciato prendendo atto della negligenza istituzionale dello Stato italiano in ordine all’aumento dei femminicidi, e pur riconoscendo la sussistenza di leggi adeguate se solo fossero applicate sistematicamente e non solo qua e là in giro per la penisola, ha sottolineato il permanere di un atteggiamento culturale che “condona” la violenza alle donne.

Un commento a Gorizia: femminicidio e cultura del condono

  1. g.b. ha detto:

    ancora questa orribile parola (condono) in questo argomento!!!!!

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