8 Giugno 2012

Ferriera di Servola: la presidente Maria Teresa Bassa Poropat scrive alla Regione

La Presidente della Provincia di rieste Maria Teresa Bassa Poropat, ha inviato oggi una lettera al Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e a tutti i soggetti istituzionali che hanno firmato, il 14 marzo scorso, il Protocollo d’intesa per la riconversione della Ferriera di Servola. “Il Protocollo – ricorda Bassa Poropat – aveva come allegato un rigoroso cronoprogramma dei lavori da svolgere che oltre ad essere apprezzato da tutte le parti, richiedeva una rapida attivazione di iniziative utili per raggiungere gli obiettivi fissati e fra queste la costituzione di un ufficio speciale”. “A tutt’oggi rilevo purtroppo – osserva Bassa Poropat – che l’ufficio non è stato ancora costituito e, di conseguenza, le attività inserite nel cronoprogramma non sono ancora iniziate”.
Per questa ragione la Presidente Maria Teresa Bassa Poropat chiede alla Regione di assumere ogni utile iniziativa per l’attivazione dell’Ufficio speciale, confermando al tempo stesso piena disponibilità rispetto alla partecipazione concreta dell’amministrazione provinciale al Protocollo nel rispetto degli impegni assunti, nei limiti e con le motivazioni espressi negli incontri fin qui svolti.

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4 commenti a Ferriera di Servola: la presidente Maria Teresa Bassa Poropat scrive alla Regione

  1. italiano ha detto:

    Con la stessa solerzia potrebbe mandare anche delle missive al Comune di Trieste, no?

  2. DORIANO TESTON ha detto:

    dovevano essere i cittadini a dirglielo ?????

  3. gigi ha detto:

    mamma mia quanti anni che se ne parla. Ma quando spediremo a casa tutti sti politici che se li solo per i soldi senza mai decider una mazza???????

  4. Servola quale futuro per la siderurgia ???

    Il futuro della siderurgia in questo sito sarà purtroppo inevitabilmente determinato dal mercato, poiché soltanto se i presumibili futuri ricavi saranno tali da poter supportare l’ammodernamento degl’impianti per renderli ecocompatibili con il territorio circostante, si potrà realmente ipotizzare una continuità produttiva dell’impianto, altrimenti bisognerà pensare e pianificare una modifica della destinazione d’uso dell’area che però dovrà chiaramente contemplare una preventiva bonifica ambientale.

    La bonifica ambientale, considerate le farraginose normative che regolano questa materia che sono purtroppo tendenzialmente in grado di generare una serie d’interminabili contenziosi e la rilevanza dei suoi costi, “sarà inevitabilmente il maggiore ostacolo da superare poiché se non saranno reperibili adeguati finanziamenti pubblici o comunitari per poter portare a termina l’operazione” penso sia purtroppo inimmaginabile sperare o pensare che dei soggetti privati approdino dalle nostre parti per insediare nuove e fruttuose attività e quindi se non saremo in grado di porre rimedio alle citate problematiche la sorte di questo sito sarà inevitabilmente una amara fotocopia di quanto purtroppo avvenuto con l’area Ex Aquila.

    Il sito considerate le sue notevoli peculiarità – ampio dimensionamento – possibili collegamenti gomma/rotaia – profondi fondali – se adeguatamente bonificato sarebbe molto appetibile e certamente in grado di stimolare vari interessi ed attrarre quindi potenziali investitori/imprenditori, tra i quali considerata la strategicità dell’Alto Adriatico non dovrebbero certamente mancare Operatori della “Logistica di porto e retroporto” ed Armatori.

    Brunello Zanitti Giuliano

    http://triestesuperporto.jimdo.com

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