4 Giugno 2012

Una pacifica invasione di ciclisti

Domenica 3 giugno il neocostituito Comitato Salvaiciclisti di Trieste ha chiamato a raccolta tutti gli amici delle due ruote a pedali, per iniziare una campagna di sensibilizzazione civica. Grazie al tam tam telematico e al coinvolgimento del club Ulisse-Fiab, si sono presentate all’appello quasi 300 persone, in sella a bici di vari tipi. Mountain bike aggressive ed eleganti bici da passeggio, biciclette da turismo pronte per lunghi viaggi ed essenziali bici pieghevoli, scattanti bici da corsa e anche le coloratissime bici di tanti, tanti bambini.

Salvaiciclisti al ritrovo in Piazza della BorsaVerso le undici  Piazza della Borsa era quasi piena di ciclisti con i loro amati mezzi. Un giovane rappresentante del comitato ha spiegato brevemente le rivendicazioni dei “Salvaiciclisti” (in breve: maggior sicurezza per chi va in bicicletta e impegno a creare piste ciclabili in città) e le regole da tenere durante la successiva pedalata, che dalle vie del centro avrebbe portato i partecipanti fino a Barcola. Oltre al rigoroso rispetto dei semafori e delle indicazioni dei vigili, è stata chiesto a tutti di fare particolare attenzione ai bambini.

Scortato da vigili molto urbani, l’originale corteo su due ruote si è poi messo in sella, creando qualche piccolo disagio al traffico di pedoni e veicoli (interrotto solo per il minimo tempo necessario), ma soprattutto tanta sorpresa nelle persone convinte che girare per Trieste pedalando “no se pol”. E questa massa inattesa di ciclisti non è l’unico segnale che cambiare la mobilità cittadina in chiave più verde è una priorità condivisa: sostegno e solidarietà alla manifestazione sono arrivati anche da Margherita Hack e Susanna Tamaro, grandi fan degli spostamenti in bicicletta.

Cosolini fra i SalvaiciclistiAnche dal Municipio sono arrivati segnali positivi. Il sindaco Cosolini è venuto a salutare gli organizzatori e durante un breve colloquio ha ribadito l’attenzione verso ciclisti e pedoni nel nuovo piano del traffico; la vicesindaco Martini e gli assessori Marchigiani e Laureni hanno affermato il loro sostegno con messaggi telematici.

Giunti a Barcola alla velocità dei più piccoli, i Salvaiciclisti hanno dato a tutti appuntamento per una nuova manifestazionea fine giugno, questa volta notturna. Chi è interessato può seguire le loro gesta su facebook. E, soprattutto, chi vuole sparga la voce!


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11 commenti a Una pacifica invasione di ciclisti

  1. Gianni Bua ha detto:

    Mi speto,con ansia, le piste ciclabili a :
    1)Via Bonomea;
    2)Via Commerciale:
    3)Via Damiano Chiesa:
    4)Via Marchesetti;
    5) etc…

    Ma voi vivè a trieste ???
    Se tuti nipoti de Pantani,Gaul ??

    Servus, Gb

  2. Paolo Stanese ha detto:

    Gianni Bua, mi dicono fonti ben informate (se ritrovo l’articolo metto qua il link) che la città con percentuale più alta di ciclisti urbani negli Stati Uniti è… San Francisco: costruita su 50 e più colli, il più alto di 281 metri. Non proprio una città di pianura. Ma lì non regna il No Se Pol 😉

  3. erika ha detto:

    ..e forsi che i xe un cicinin più atrezadi?
    http://www.youtube.com/watch?v=lDlP3YPiCik
    No tanto al dir el vero…me par piutosto fattibile.

  4. Gianni Bua ha detto:

    @ Paolo Stanese
    No xe question de ..SE Pol/No se Pol….Xe question che i bori del comun ze pochi, la coverta xe sai curta e bisognasi far,purtropo, la lista dele priorità. Permi le piste xe l’ultimo dei problemi…..
    A proposito, ti che te va in bici (credo) te me spieghi perchè a Barcola se tuti a pedalar lato mare e NESUN sula pista ciclabile ?? Te me spieghi anca perchè sula ciclabile San Giacomo/Erpele quei che camina se devi schivar dai cofe che cori come mati?? La xe riservada ai ciclisti ??

    Servus, Gb

  5. erika ha detto:

    @Gianni Bua. se per el momento no xe soldi per far piste ciclabili, se pol zercar de risolver el problema dela sicurezza con l’educazion. I ciclisti pol (e ga el diritto) de condivider la strada coi auti. El che vol dir che i auti devi imparar a star più atenti, andar più pian e guidar con un ocio sempre rivolto al ciclista che xe l’utente più debole in strada. El ciclista devi rispetar i semafori e i sensi unici, perchè la bici no xe una scorciatoia.
    A Barcola el ciclista dovessi star in pista ciclabile o in strada, non tra i pedoni. Anche se xe più bel star lato mar, el se taca, no xe el suo posto e xe pericoloso quando pedoni e ciclisti condividi i stessi spazi senza regole.
    Piste ciclabili, semplice concetto: no xe posto per i pedoni, i devi caminar fora dele piste e star ssai atenti quando le atraversa, come se i dovessi atraversar una strada normale.
    No xe ssai dificile, basta andar più pian e rispetar i altri…quindi, muli…se vedemo in bici! 😉

  6. Paolo Stanese ha detto:

    Erica, in realtà la San Giacomo-Cosina è una ciclopedonale, e fino al cavalcavia sopra la superstrada le corsie riservate sono ben segnalate. Lì siamo tutti un po’indisciplinati, pedoni, cani, ciclisti. Oltre alle regole ci vuole il buon senso, e sfrecciare non è buon senso – come non lo è camminare in riga occupando tutta la strada!
    Quanto ai pochi soldi del Comune, Gianni, vero verissimo; ma non penso che lo spostarsi in bici in città sia solo una posa da radical-chic o fighetti, ma una bella scelta eco-consapevole e salutare. Però ogni opinione vale quanto le altre.

  7. Lorenzo Colautti ha detto:

    Secondo l’OMS, no xe l’ultimo dei problemi. Per mi no xe una rivendicazion de categoria (anche se me movo in centro bici) ma un investimento per la salute. E tante grandi città in europa lo ga capido.

    WHO/Europe Health Economic Assessment Tool (HEAT).

    This tool is designed to help you conduct an economic assessment of the health benefits of walking or cycling by estimating the value of reduced mortality that results from specified amounts of walking or cycling.

    “Questo strumento è progettato per aiutare ad effettuare una valutazione economica dei benefici per la salute stimando il valore di una riduzione della mortalità che ne risulta da una determinata quantità di spostamenti a piedi o in bicicletta.”

    http://www.heatwalkingcycling.org/

    PS: @Bua, no se va in bici sula ciclabile perché xe l’unica ciclabile al mondo a senso unico e dotada de tavolini…

  8. erika ha detto:

    😀 …figona la ciclabile coi tavolini!!!!

  9. Luciano Di Paolo ha detto:

    @Gianni Bua, non siamo tutti Pantani ma il centro città ha una vasta zona piana: è proprio lì che bisognerebbe fare delle piste ciclabili.
    I punti critici per chi va in bici a Trieste (come è stato detto anche alla manifestazione), per fare qualche esempio, sono le Rive, Corso Italia, via Carducci e via Battisti. Già facendo delle piste ciclabili in queste vie si risolverebbero molti problemi. Hai presente i ciclisti che fanno lo slalom tra i pedoni in Viale XX Settembre? Con una pista in via Battisti ce ne sarebbero molti di meno.
    Una precisazione: i ciclisti che a Barcola stanno lato mare se ho ben capito sono quelli che vanno verso Trieste. La pista ciclabile è a senso unico e in quella zona è utilizzabile solo per chi va in direzione Barcola.

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