31 Maggio 2012

Anche Lega Nord critica il dossier di Nomisma sul rigassificatore

Roberti: «Da Nomisma dati assai poco convincenti» Critiche dal segretario provinciale della Lega al dossier sul rigassificatore
«Il dossier di Nomisma sui benefici derivanti dalla costruzione dell’impianto di rigassificazione a Zaule è banale e non offre nessuna seria rassicurazione sulle tematiche di interesse collettivo.»
Il segretario provinciale della Lega Nord Pierpaolo Roberti non mangia la foglia e boccia senza appello il documento presentato a supporto del progetto di Gas Natural nel Golfo di Trieste.
«Qualsiasi investimento sul territorio produce degli effetti positivi nel breve termine –spiega Roberti-: è però dovere della politica, in particolare in presenza di interventi di tale portata, soppesare le ricadute nel lungo periodo, sì da mettere sulla bilancia anche alcuni aspetti negativi che nell’immediato potrebbero apparire meno evidenti: l’impatto ambientale, la sicurezza, l’occupazione –soprattutto quella di manodopera locale- nella fase successiva alla costruzione ed eventuali contraccolpi sull’attrattività turistica di Trieste e del Friuli Venezia Giulia sono argomenti di primaria importanza che vengono tuttavia trattati in maniera ancora troppo fumosa dai proponenti.»
«Analizzando costi e benefici, emerge inoltre chiaramente l’assenza di qualsivoglia garanzia sotto il profilo dell’operatività portuale. Un disegno nato monco, specie in ragione del previsto passaggio sul nostro territorio della rete Southstream che, logica impone, toglierà rilevanti fette di mercato al colosso spagnolo e non farà altro che prestare il fianco a un dualismo condotto a danno dell’ambiente e senza alcun ritorno per la comunità. L’unica certezza, a oggi, è il cloro che verrà versato nelle acque del Golfo: un po’ poco –ironizza Roberti- per poterci convincere della bontà del progetto.»
«Liberiamo il campo da dubbi –conclude Roberti-: Nomisma è una società privata che, ovviamente, fa gli interessi dei suoi committenti e, in questo caso, di Gas Natural. È pertanto scontato che il dossier si soffermi solamente sui lati positivi dell’iniziativa e che tenda a minimizzare o addirittura a non prendere in considerazione quelli negativi. La Lega Nord, da forza politica responsabile e vicina alla gente, non intende tuttavia partecipare a questo gioco e anzi coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi a firmare la petizione popolare promossa dal partito contro il rigassificatore.»
Una chiamata alle armi a cui hanno prontamente aderito già due importanti realtà locali: il Comitato Servola Respira e la sezione triestina della Confsal. Parole dure nei confronti di Gas Natural in particolare dal segretario provinciale del sindacato autonomo Filippo Caputo, secondo cui «Trieste è una città turistica che non necessita di un rigassificatore: un’opera sostanzialmente inutile, da cui i triestini non trarranno beneficio alcuno. Per questo, Confsal è a fianco della Lega Nord nella raccolta firme contro l’impianto di Zaule, con il fermo obiettivo di scongiurare una speculazione dannosa per i cittadini e per l’ambiente.»
«Esistono diversi motivi per rispedire il progetto al mittente –chiosa il responsabile del Comitato Servola Respira Romano Pezzetta-: un documento vecchio con dati inattendibili che rischia, in caso di calamità naturali oggi purtroppo sempre più diffuse, di avere ripercussioni devastanti sul territorio. Quella di Gas Natural è inoltre una proposta inaccettabile in quanto incompatibile con il terminal ro-ro previsto nell’area ex Aquila e con un sistema portuale che ha bisogno di tutto fuorché di essere paralizzato dall’arrivo delle gasiere.»

Trieste, 31 maggio 2012

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3 commenti a Anche Lega Nord critica il dossier di Nomisma sul rigassificatore

  1. Triestin - No se pol ha detto:

    ve manca questa nota de Picco….. Comunicati Agenzia Consiglio FVG Notizie
    LN: Picco, su politica energetica ” TONDO OSTAGGIO DEI POTERI FORTI “.
    31 Maggio 2012, ore 12:36
    (ACON) Trieste, 31 mag – COM/AB – Un cambio di passo sulla politica energetica regionale. Lo sollecita, con un’interrogazione, il consigliere regionale della Lega Nord Enore Picco, che prende di petto l’argomento e si rivolge direttamente al presidente Tondo.
    “A un recente incontro con gli industriali, il governatore ha annunciato l’intenzione di procedere alla realizzazione di un rigassificatore e di due elettrodotti, uno nel Friuli centrale e uno verso Somplago. Tondo ha altresì aggiunto di essere disposto a sacrificare parte del consenso sull’altare di uno sviluppo non prorogabile. Francamente, credo che prima di assumere impegni così grevi sarebbe opportuna una concertazione con la maggioranza e, prima ancora, una condivisione con il territorio”.
    Ancora Picco: “La sensazione diffusa è che Tondo sia sempre più ostaggio dei poteri forti industriali di questa regione. Esorcizza la soggezione attraverso un decisionismo di matrice craxiana, ma forse dovrebbe fare tesoro degli insegnamenti della storia. L’aspetto più difficile da decifrare è questa ostinazione nel voler imporre infrastrutture ad altissimo impatto ambientale e sociale alla Carnia, la sua terra”.
    Secondo Picco “non bastano le promesse ai convegni. Serve una politica seria e lungimirante. Reclamare maggiore autonomia al cospetto del presidente Napolitano cozza contro l’assoluto immobilismo nei fatti. Il presidente dimostri di essere capace di garantire un piano energetico alla sua regione. E l’energia si ricava in molti modi, senza devastare l’ambiente”.
    Chiude Picco: “Il presidente ricordi che gli industriali sono molto veloci nel saltare sul carro dei vincitori. Se davvero Illy dovesse tornare in campo, molti lo seguiranno. Tondo rischia di restare senza sponsor e senza consensi, soprattutto nelle zone che si sono sentite inascoltate, abbandonate e prevaricate”.

  2. sfsn ha detto:

    ma sti qua dela lega chi li caga più?

  3. Dario Predonzan ha detto:

    A proposito di sudditanza ai poteri forti: la Lega Nord non è la stessa che nel 2009 votò, insieme a PDL e UDC, la legge per il rilancio del nucleare in Italia? E che l’anno scorso tentò – insieme al PDL – di ostacolare il referendum contro la stessa legge, rifiutando (con il ministro Maroni) l’abbinamento con le elezioni amministrative? Il che tra l’altro implicò una spesa supplementare di circa 300 milioni di Euro.

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