28 Maggio 2012

“Come sta Trieste?”: si è tenuta sabato la prima conferenza sulla salute della città

“Come sta Trieste?”: all’insegna di questo quesito di evidente rilevanza per la vita della comunità e la valutazione/salvaguardia dell’ecosistema in cui la comunità locale opera e si sviluppa, il Comune di Trieste ha organizzato sabato, nella Sala del Ridotto del Teatro Verdi, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Regione e con la partecipazione di Provincia, ARPA, Azienda Sanitaria, Azienda Ospedaliera-Universitaria e Istituto Burlo Garofolo, la 1° Conferenza sulla Salute della città (Ambiente, abitudini di vita, prevenzione, realtà, prospettive), tenutasi alla presenza del Ministro Corrado Clini.
Dopo una presentazione generale dell’iniziativa da parte degli Assessori comunali all’Ambiente Umberto Laureni e alle Politiche Sociali Laura Famulari, i saluti introduttivi delle massime autorità cittadine e l’avvio della “prima sessione” dei lavori su “Salute e Ambiente” – con l’intervento degli esperti dell’ARPA Vatta e Spanghero, Plossi della Provincia e Tominz dell’Azienda Sanitaria che hanno svolto una dettagliata descrizione dell’ambiente cittadino e delle sue maggiori criticità, con proiezione di schede di dati e di documenti – è stato lo stesso Ministro dell’Ambiente Corrado Clini a svolgere un ampio intervento, iniziato rievocando i suoi legami con Trieste a partire dalla sua prima formazione professionale e quindi la sua profonda conoscenza della nostra città e delle sue problematiche. In generale, il Ministro ha delineato il difficile equilibrio “fra la necessità di tener conto dei rischi ambientali e la necessità del fare, da cui emerge la prioritaria necessità di disporre innanzitutto di tutte le informazioni” (sullo stato di un ambiente, sulle realizzazioni da intraprendere ecc.); proprio in tal senso anche le Direttive europee prevedono ormai forme di “valutazione integrata” che comprendano i limiti di inquinamento “sostenibile” ma anche i potenziali rischi sanitari e diversi altri fattori di valutazione di una data situazione. In sostanza oggi le valutazioni devono essere svolte su più livelli e parametri da confrontare prima di avviare un qualche intervento complesso e tale da determinare un significativo impatto sull’ambiente. Ciò non avveniva in passato, ai tempi dell’impianto dell’apparato industriale “tradizionale” del Paese; motivo per cui, in molte aree d’Italia, ma anche a Trieste, risentiamo ancora, a livello di qualità dell’ambiente, dell’”eredità” dei vecchi impianti “storici”, “normalmente” inquinanti, e non solo in ambito industriale ma anche, ad esempio, portuale, per “soffriamo tuttora – ha osservato Clini – in queste aree di un “inquinamento di fondo” che si ridurrà solo nel tempo.”
“Ma intanto – ha detto ancora il Ministro Clini – bisogna porsi obiettivi concreti e fattibili di qualità ambientale che devono cioè tradursi in una concreta capacità di produrre azioni positive effettive ! Non si può, viceversa, continuare con la prassi, troppo spesso adottata in Italia, di porre all’orizzonte molteplici obiettivi, grandi propositi, ai quali però poi non corrisponde una reale capacità di attuarli, o di gestirli fino in fondo se avviati!”
“E ciò vale – ancora il Ministro – anche per il risanamento di siti dismessi, laddove non basta la semplice “dismissione”, ma è necessaria la capacità di gestire e portare a compimento l’intero processo di risanamento”, essendo noto che in questi casi una dismissione iniziata ma non completata può risultare addirittura ancor più inquinante di un sito lasciato “immobile”.
In tal senso – ha sottolineato Clini – quanto si è fatto ieri a Trieste con la sigla dell’accordo di programma per il S.I.N. ha proprio la valenza e l’importanza di indicare un obiettivo fattibile di risanamento ambientale, precisandone nel contempo le linee, i tempi, i criteri.”
Il Ministro ha inoltre rimarcato la necessità di nuove politiche e di misure infrastrutturali mirate alla salvaguardia dell’ambiente, senza le quali ogni obiettivo e singolo tentativo, anche valido in sé, non potrà che venir vanificato; “ad esempio è evidente – ha detto – che l’inquinamento da traffico non potrà mai venir risolto senza opportune politiche di tipo infrastrutturale e generale, con un’ampia condivisione; senza le quali ogni provvedimento – come sappiamo – non risulta altro che una “misura tampone”. Ciò vale, analogamente, anche per tutte le altre fonti inquinanti.”
E in questa necessità di nuove politiche il Ministro ha incluso anche il tema del “necessario aggiornamento dell’apparato industriale italiano e dello sviluppo del nuovo settore delle fonti rinnovabili, che va ritenuto un grande investimento per il Paese, molto più positivo rispetto alle fonti e alle strutture “tradizionali”, anche in termini, checchè ne pensi qualcuno, di opportunità e impiego di nuove forze lavoro.”
Per quanto riguarda Trieste, e nel senso dell’innovazione, il Ministro ha osservato come “anche i Punti franchi potrebbero essere attrattori di nuove opportunità, anche tecnologiche, in termini di centri di ricerca e ‘spin off’”.
Il Ministro Clini ha concluso con l’auspicio che il Piano di azione del Comune di Trieste in campo ambientale possa essere parte di una strategia efficace di completo risanamento dell’intero nostro territorio, fattore di ulteriore miglioramento e abbellimento del nostro “sistema ambientale” e con ciò di crescita dell’intera città.

E’ seguito un esame del “Contesto urbano” da parte dei nuovi Amministratori municipali della Giunta Cosolini (gli Assessori Marchigiani, Omero, Dapretto, Grim) e dell’Assessore all’Ambiente della Provincia Zollia che, ognuno per la sua competenza, hanno cercato di rispondere alla domanda “Come sta Trieste?” indicando come si possano trovare opportuni “correttivi” ai problemi dell’inquinamento, del traffico, dei rifiuti, “lavorando” sulla pianificazione urbana, sulle energie alternative, sull’edilizia scolastica, su nuovi “stili di vita”.

Traendo le conclusioni della “prima sessione”, l’Assessore comunale all’Ambiente Umberto Laureni ha voluto in particolare rimarcare la netta contrarietà dell’Amministrazione triestina al progetto di Rigassificatore. “In una città che cerca oggi in ogni modo di impegnarsi per risolvere questioni ambientali “storiche” che sono vitali e che ben si rende conto di come la miglior qualità ambientale sia un volano concreto di progresso e crescita complessiva, in un quadro peraltro dove – come noto – i problemi restano complessi – vedi la Ferriera, il depuratore, la piattaforma logistica – e il Comune è protagonista attivo ma non unico per cui bisogna lungamente trattare, non è possibile – ha detto Laureni – che spuntino improvvisamente ipotesi tanto miracolistiche quanto impossibili, come quella odierna che vorrebbe il Rigassificatore diventare un “moltiplicatore” di posti di lavoro (400!) come un novello Gesù Cristo !“ (la “moltiplicazione dei pani e dei pesci”, n.d.r.). “Oggi hanno moltiplicato i lavoratori ma noi confermiamo, senza se e senza ma, che qui, per le molteplici ragioni già espresse, il Rigassificatore non ci può stare !”, ha ribadito con forza Laureni, accompagnato dal vivo applauso della sala. “Ed ancor più scandaloso che ciò ci venga proposto – ha rimarcato – in assenza di un Piano energetico nazionale e regionale, tali da valutare e commisurare i rischi a fronte dei diversi impianti vicini già sussistenti.”
“Anche dalle relazioni presentate oggi sono emerse le già presenti criticità riguardanti in particolare certe zone e rioni della città – ha concluso Laureni – e anche per questo, su più questioni – quali la Ferriera – non può non deludere il comportamento complessivo della Regione: il ripetersi infruttuoso di Piani, riunioni, tavoli puramente formali non fanno il bene, anzi fanno male a questa Città!”.

Dal canto suo, il Sindaco Cosolini – già nel saluto iniziale – ha “salutato” l’innovativa e significativa “importanza di un’iniziativa, come questa 1° Conferenza sulla Salute della città, con il suo fondamentale proposito di innanzitutto “fotografare” e quantificare esattamente i fattori che incidono sulla salute della città, e, per la prima volta, “porli sul tavolo” in un’analisi comparata che ha il pregio ulteriore di coinvolgere in quest’analisi tutti gli Enti competenti nel settore; analisi aperta a tutti i cittadini e alle associazioni, in un’ottica di più che opportuna trasparenza. Un’iniziativa dunque che è auspicabile possa diventare un importante appuntamento annuale, una sorta di Bilancio ambientale del nostro territorio.”
Più in particolare Cosolini ha poi osservato come, riguardo all’aspetto della salute – oggetto specifico della “seconda sessione” tenutasi poi nel pomeriggio – “vadano garantiti e migliorati i servizi che l’Azienda Sanitaria può e deve poter continuare a offrire a una comunità così rilevante e complessa come quella di Trieste”. Anche su questo – ha concluso il Sindaco -, assieme alla Presidente della Provincia Bassa Poropat, abbiamo chiesto da tempo al Presidente della Regione Tondo che venga quanto prima avviato un indispensabile confronto con le Amministrazioni in merito alla “sorte” delle Aziende Sanitarie locali.”

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3 commenti a “Come sta Trieste?”: si è tenuta sabato la prima conferenza sulla salute della città

  1. mutante ha detto:

    per riassumere: chi la sta ammazzando, si domanda come stia. o la lasciate in pace, o eutanasia subito e migriamo tutti.

  2. Mauricets ha detto:

    sta male, malissimo.
    è stata distrutta.
    è ridotta come berlino alla fine della guerra.

  3. sfsn ha detto:

    solo che Berlin se ga tirà su in diese ani e dal ’89 xe el centro del Europa.
    Noi inveze stemo mal dal 1918…

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