25 Maggio 2012

La cucina dell’incontro: omelettes fiorite

Questa volta per favore andate subito in fondo alla pagina, premete play sul video e leggete la ricetta col sottofondo musicale. Se è vero che con Mozart il latte alle mucche vien più buono, così dovrebbe essere anche con Chet Baker e le nostre omelettes.

Posso trasmettervi il profumo di una rosa antica via computer? Difficile. 

E il sapore di una rosa profumata? Via etere, impossibile, bisogna provare!

E se non avete in balcone, o in giardino, un bel cespuglio di rosa profumata, naturalmente non trattata, potete fare queste omelette con i fiori di sambuco, pianta in fiore proprio in queste settimane, oppure con i fiori di salvia o di rosmarino, se siete così pazienti da raccoglierne qualche manciata, aggiungendo in questi ultimi due casi un po’ di cacao all’impasto. 

Se lo trovate, accompagnate il dolce di oggi con del rosolio, liquore a base di rosa,  e sedetevi in poltrona, che la dura sedia non si addice proprio.

Rosa, ruota, madre, armonia, fuggevole bellezza, fiore per eccellenza, fiore da meditazione: la meditazione, dicono, si può fare ovunque, anche lavando i piatti, figuriamoci mangiando e bevendo fiori accomodati in poltrona, praticamente una pillola di paradiso, alla portata di tutti.

Poca introduzione questa volta, l’entusiasmo é molto e vorrei arrivare subito al dunque: quindi vi dò la ricetta, e poi vediamo se arriva ancora qualcosa.

 

OMELETTE AI FIORI DI SAMBUCO O ALLA ROSA ANTICA

2 uova

125 gr di farina

¼ di latte

Burro o olio per ungere il pentolino

petali di tre rose o di tre fiori di sambuco

Raccogliere i fiori e controllare che non abbiano insetti ed insettini.

Miscelare gli ingredienti nell’ordine elencato mescolando con una frusta, unire i fiori. Nel caso del sambuco, staccare con delicatezza i fiori dai rametti verdi, nel caso della rosa, spetalare i fiori.

Preparare la pastella con qualche ora d’anticipo, così che abbia il tempo di aromatizzarsi ben bene. Procedere come con le normali omelette, ungendo il pentolino e cuocendole qualche minuto per lato.

Io li propongo subito, ancora caldi, conditi con del miele d’acacia, tiglio o millefiori, e basta. Ai bambini piacciono molto anche così… e si dimenticano della nutella!

Ma potete anche unire della panna in cui per 4-5 ore avete lasciato in infusione fredda alcuni fiori dello stesso tipo che avete utilizzato per le omelette e che poi togliete prima di montare.

Nelle omelette delle foto è stata utilizzata farina di farro bianca (90 gr), farina di grano saraceno (20 gr) e di ceci (20 gr). Per provare a sfuggire alla dittatura del grano, cereale meraviglioso, ma di cui abusiamo quotidianamente.

Con le rose ci accompagna Chet Baker, Tenderly

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3 commenti a La cucina dell’incontro: omelettes fiorite

  1. Me ha detto:

    grazie mille!! avevo proprio voglia di una ricetta in questo stile, adatta per godersi al meglio questo ultimo fine settimana di maggio!
    GRAZIE! 🙂

  2. isabella ha detto:

    Che ricetta simpatica 😉

  3. Maximilian ha detto:

    Che fame!!

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