24 Maggio 2012

Business delle lezioni private agli studenti: il MIUR vuole saperne di più

Chi ha figli a scuola, medie e superiori, sta ricevendo in questi giorni una circolare da parte dei dirigenti con la quale si richiede di segnalare “l’eventualità di lezioni private impartite ai propri figli” dai docenti dell’istituto in cui studiano.
A parte l’efficacia generale dell’iniziativa – a causa di ovvia prudenza e per indifferenza quale sarà mai stata la collaborazione e sollecitudine delle segnalazioni? – nei casi in cui la comunicazione si distingue per laconicità (come nel caso dei licei goriziani) sarebbe stato utile capire le ragioni di questa richiesta alle famiglie.
Cerchiamo di spiegarlo. C’è stata una interrogazione parlamentare del senatore Raffaele Lauro con la quale si poneva il problema delle lezioni privatamente svolte dagli insegnanti a “discenti dell’istituto in cui prestano servizio quando non anche a propri studenti”. Prassi che l’interrogante definisce in contrasto con la normativa vigente e occasione di evasione fiscale.
Il Miur allora ha coinvolto gli Uffici scolastici regionali i quali a loro volta si sono rivolti ai dirigenti scolastici per indagare.
La tradizione locale, ovviamente da fonti assolutamente non ufficiali, vuole che di solito gli insegnanti diano lezioni private ai ragazzi di altra scuola: per fare un esempio, quelli del Liceo Paracelso agli studenti del Liceo Marchese del Grillo, e viceversa. E la prassi è sicuramente un puntello fondamentale alla preparazione scolastica, perlomeno dei liceali. Oltre a ragionare su questo, sarebbe interessante scoprire i risultati dell’inchiesta, sempre che qualcuno abbia risposto. Perchè qua non si parla di pochi euro, ma di un enorme flusso di denaro di cui sarebbe interessante tener conto nei volumi d’affari dell’azienda Italia.
Tanto per riferirci a qualcosa di concreto: un’ora di lezione privata costa in media 28 euro ma molto dipende dalla materia. I costi per un’ora di ripetizione con un docente sono di 32 euro per l’italiano e di 30 euro per le lingue straniere, mentre latino, greco e matematica sono più care con una media di 37 euro l’ora. Lo afferma (www.mdc.fvg.it) il Movimento difesa del cittadino del FVG, che continua i conti così: “ Stimiamo che sia circa il 35% dell’intera popolazione scolastica in F.V.G. ,di circa 160.000 scolari-studenti, a rivolgersi ai privati e calcoliamo un volume d’affari per le ripetizioni, a livello regionale, che supera i 7,8 milioni di euro annui, pari al 1,9% di quello su base nazionale pari a ca. 430 milioni di euro!”
E ci sono pure gli aumenti: rispetto al 2011, le lezioni private sono rincarate dal 5,5 per cento fino all’11,5 per cento. Gli aumenti più lievi riguardano le lezioni impartite da universitari, mediamente meno costose del 35/40 % di quelle svolte da insegnanti.
Il Movimento (probabilmente con maggior successo di quello atteso ai dirigenti scolastici) invita genitori e studenti a segnalare i costi sostenuti, inclusa l’esistenza o meno di ricevuta fiscale: sos@mdc.fvg.it

 


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78 commenti a Business delle lezioni private agli studenti: il MIUR vuole saperne di più

  1. Bibliotopa ha detto:

    Da sempre è proibito dare ripetizioni agli studenti della propria scuola, c’erano i docenti che insegnavano al classico per poter dar ripetizioni a quelli dello scientifico. Comunque il docente ( e anche lo studente universitario) che volesse dare lezioni dovrebbe aprire la partita IVA, un deterrente per parecchi.

  2. Fiora ha detto:

    @1 già, bibliotopa, “dovrebbe”…invece il business prolifera senza controlli fiscali…come quello di altri professionisti “pubblici” CHE ARROTONDANO IN PRIVATO . Incontrollabili come escort. 😉
    Ti prego,non pensare che sia irriverente con l’accostamento. E’ solo per esemplificare il modo, non certo l’oggetto dell’attività 😉

  3. paspartù ha detto:

    non ho conflitti di interesse, pertanto . . . mi sembra l’ennesima “distrazione di massa” o se si vuole l’ennesimo tentativo di avviare una “guerra fra poveri”. Sarà anche “un enorme flusso di denaro” ma niente se comparato a quanto incide sul bilancio statale la corruzione della nostra classe politica. E’ lì che si dovrebbe finalmente incidere in maniera efficace per avviare un risanamento del nostro cosidetto debito. Qualunque tentativo di prevenzione di questo tipo di evasione sarebbe come voler combattere il fenomeno estivo delle zanzare usando il bazooka: meglio lasciar perdere.

  4. AnnA ha detto:

    Proprio così, paspartù, una vera guerra fra i poveri (tra l’altro nell’ultimo decennio in netto calo).

  5. Fiora ha detto:

    @paspartù & AnnA
    sapete che mi avete fatta un pochettino vergognare del mio post così rigido e becero?
    E’ la sindrome di Monti…che appunto fa ammalare di rigore i poveri mentre lascia indenni i grandi evasori…
    Avete straragione ! si guardi alle “travi” anziché alle pagliuzze e non si faccia il gioco delle “travi” distogliendo l’attenzione da quelle per cascare nel nel rigorismo da manuale..come ho fatto io ! 😉

  6. Bibliotopa ha detto:

    comunque, confrontate i costi stimati qua sopra di un’ora di lezione con ad esempio quelli di una visita medica privata di una ventina di minuti “la vuole senza ricevuta?”. Lasciamo stare i costi della politica..

  7. Martina Luciani ha detto:

    Mi permetto di intervenire sottolineando due aspetti che evidentemente non sono riuscita a mettere nel dovuto risalto. Innanzitutto la precarietà e l’ingenuità di una indagine avviata con metodi che ben scarsi risultati lasciano presagire: semprechè si volessero risultati. E poi a me pare rilevante che per mandare avanti i nostri figli si mettano in gioco tante energie e tanti soldi.O i presunti 160 mila ragazzi che hanno bisogno di lezioni private sono in realtà braccia sottratte all’agricoltura e all’edilizia, o ad altri nobilissimi mestieri dove però greco e latino servono poco, o qualcosa nel sistema scolastico rende difficile colmare le lacune e superare le difficoltà ( lezioni di italiano,di matematica, ma vi rendete conto? sono le materie che si fanno dalla prima elementare). Proviamo a immaginare la spesa calcolata come un risparmio per le famiglie, come denaro conservato nei bilanci familiari, e la prospettiva non è più quella della guerra tra poveri ma quella dei costi reali della gestione delle famiglie.

  8. alpino ha detto:

    che un professore impartisca lezioni private esiste dai tempi del Libro Cuore…quindi sera el rubineto dell’acqua calda i la ga già scoverta!
    Interrogazione parlamentare inutile con produzione di circolari inutili ed altre cazzade corelade.
    Chiudemo il capito e andemo avanti…

  9. AnnA ha detto:

    @ Cara Fiora, la tua apertura e capacità di riconsiderare le cose sono note 🙂

    @ Cara Martina, innanzitutto l’ingenuità, anzi la ridicolità dell’azione, è tale che non merita neppure un commento, il ministero resta fedele a se stesso.
    Poi mi sembra che ti sfuggano diversi elementi: negli ultimi anni proliferano nelle scuole (pagati dalle stesse) diversi corsi di recupero che, invece di essere sfruttati adeguatamente dagli studenti, vengono spesso solo subiti, se non ignorati (e questi sono costi pubblici elevati che almeno in parte sinceramente mi urtano, dal momento che tanti appunto non vi partecipano opportunamente). Questo ha comunque fatto in modo che nell’ultimo decennio la richiesta di lezioni private sia decisamente calata e limitata perlopiù al periodo dopo Pasqua (se tanti, come dicevo, non ne hanno voluto trarre vantaggio, alcuni però sì).
    Inoltre sì, la prima che hai detto, è proprio così, rispetto ad una ventina di anni fa le scuole abbondano di braccia tolte ad altro, nonostante le pretese e il livello sia in media sceso brutalmente. Troppi che pretendono di “andare avanti” automaticamente, troppi genitori che non capiscono né le difficoltà dei loro pargoli (e scelte scolastiche spesso sbagliate) né la scarsa disponibilità degli stessi a collaborare, la pappa deve cadere in bocca pronta. E che paghino.
    (Per carità, ci sono anche quelli che ricorrono a lezioni private o perché l’insegnante è incapace o perché pretende un livello attualmente inaudito, ma sono una stretta minoranza, provenienti da pochi licei.)
    Si potrebbe continuare per pagine, ma proprio non ne vale la pena, una perdita di tempo.

  10. Jasna ha detto:

    @7 Martina Luciani
    “Lezioni di matematica, ma vi rendete conto?”

    Sì, mi rendo conto, io andavo bene in tutto tranne in quella, a partire dalla terza elementare. Al contrario ho amici a ingegneria che rimandano la laurea perché non passano un (per me) ridicolo esame di inglese B1 o B2, mentre io sarei ancora all’università se avessi dovuto fare matematica. Certe materie non ti entrano e basta, a meno che tu non venga aiutato.
    Poi quando è troppo è troppo, ma un paio di materie ci possono anche stare. Ma voi a scuola mai picconi? 😀

  11. Fiora ha detto:

    @ AnnA
    uè, grazie assai,memore ;-)coutente! mi riesce estremamente facile rivedermi con autocritica se mi becco in flagranza di superficialità…
    Solo i paracarri non cambiano mai idea…come certi articolisti, nonostante gli si faccia presente il cattivo gusto della reiterazione del familiare nomignolo del baretto accanto al nome e cognome di un efferato seviziatore e assassino! 😉

    @6 Bibliotopa
    noto che ultimamente lo spauracchio delle Fiamme….Gialle sta funzionando perlomeno per gli evasori di piccolo cabotaggio, leggasi discepoli d’Ippocrate.
    La famosa domandina ” senza o con?” corredata da strizzatina di occhio e tariffario ufficioso è sempre meno gettonata anche c/o pregressi aficionados della collaudata procedura…

  12. alda culot ha detto:

    Martina luciani in ogni tuo Post traspare lo spessore del tuo pensiero che senza offesa con pochezza affronta questa come altre tematiche. Il con orgoglio ammetto di aver preso per Anni ripetizione di matematica, di latino talvolta e ne sono uscito cardiochirurgo! Tutti nella propria vita anno bisogno di un’aiuto e questo Non li deve condannare a fare mandioni umili e usuranti. Riguardo al tema del Post gia’ molto e’ stato detto,alcune opinioni le condivido e altre no.

  13. Fiora ha detto:

    @12
    senza offesa a te ,DOTORA! mi pare che tu abbia preso fischi per fiaschi e se Martina Luciani “denuncia” il piccolo commercio in black di stimati insegnanti di scuole secondarie superiori, NULLA TOGLIE a chi di questo “commercio” abbia avuto la parte di cliente fruitore, vale a dire gli studenti in difficoltà .
    “Cardiochirurgaaaa”? Nell’irto percorso curricolare abbiamo smarrito nozioni di bon ton e…grammatica?! 😉

  14. Jasna ha detto:

    Fiora, io ripetizione ne ho prese e date, non avevo la partita iva e non mi vergogno di nulla. Immagino che la discriminante per essere condannati sia la soglia di reddito esentasse generato? Vale anche per le babysitter? Per chi stira a casa degli altri o gli lava le scale? O abbiamo per caso trovato una nuova casta da insultare, sport nazionale da sempre? 😉

    I genitori che pagano fiumi di denaro arricchendo i professori triestini hanno certo un bacino di scelta più ampio di quello che hanno le persone per cui ho lavorato io in zona Gorizia, le alternative economiche ai prof ci sono. Quindi la colpa da che parte sta, nella domanda o nell’offerta?

  15. Fiora ha detto:

    jasna non è a me che lo devi dire che ho avuto negli anni pure io entrambe le esperienze. da discente e da “docente dei sette colpi”….e ho riconosciuto senza problemi al post5 come non sia il caso di demonizzare. non è certo questo tipo di evasori che butta a remengo il Bel Paese…
    ” Colpa” almeno io non ne vedo né in chi offre né in chi fruisce.
    Come per tutte le categorie, ognuno si procura il servizio che riesce a permettersi e penso che in tutte le categorie ci siano i coscienziosi e i lavativi..tanto studenti che insegnanti.

  16. Katja ha detto:

    potrebbero voler fare gli interessi di cepu et co.

  17. capitano ha detto:

    Le ripetizioni le dovrebbe fornire la scuola nei pomeriggi. A gratis. A questo serve la scuola.

  18. Fiora ha detto:

    …semplicemente quello del “cardiochirurgo” Alda Culot a Martina Luciani mi è parso un attacco gratuito ed eccessivo e gliel’ho espresso, pur pensandola io un po’ diversamente da Martina sugli studenti che vanno a lezione.
    Tra noi si usa, no?! 😉
    Ripropongo a Martina un motto salvavita che mi ha passato di recente uno stimatissimo mulo a cui sono affezionata :
    “CHI CHE FA ( e Martina l’articolo l’ha fatto! )MASIMAMENTE A TRIESTE, SBAGLIA COMUNQUE”
    perciò ‘vanti e po’ bon!

  19. stefano ha detto:

    e già lo stato scopre l’acqua calda,sono anni che un professore in zona bassa di via Baiamonti impartisce lezioni private ogni giorno per guadagni altissimi tutti esentasse,come lui ci sono le signore che arrivano dalla croazia per stirare lavare ecc.Orbene lo stato ha creato anche i “vaucer” ma la verità è unica se lo stato non inizia a muoversi altro che pensioni a 67 anni…ce la possiamo scordare

  20. Bibliotopa ha detto:

    Mi son sempre chiesta a cosa servano in realtà le ripetizioni. Posso capire il caso di qualche insegnante che non riesce a spiegare bene, ma di solito quello nemmeno chiede poi nelle interrogazioni ciò che non ha spiegato; ma a volte avevo la sensazione che esse incoraggino la pigrizia: dei genitori, che dicono Ho fatto il possibile per mio figlio, l’ho mandato pure a ripetizione spendendo tanto, quella dei ragazzi che rimangono passivi alle ripetizioni, stanno ad ascoltare quello che dice il prof e lo dimenticano subito dopo..i professori di solito sono sempre a disposizione “non avete capito? volete che ripeta? cosa non vi è chiaro? insomma si può mandare a ripetizione quanto si vuole ma è lo studente che deve imparare, nemmeno il prof di ripetizione può farlo per lui.Io ho avuto addirittura insegnanti che sconsigliavano la ripetizioni, dicendo che è a scuola che si deve lavorare.

  21. capitano ha detto:

    Io le facevo e mi son servite.

  22. Fiora ha detto:

    @20 parole sante, Bibliotopa e hai veramente indicato il nocciolo della questione…
    servano non servano ai ragazzi, è garantito che SERVONO ai genitori, nel senso che dici tu.
    Il tutto senza offesa neppure per i genitori, perché aldilà delle materie da studiare da parte dei figli, anche per come fare il genitore nisciune nasce imparato.

  23. Rakija ha detto:

    al primo liceo mi ritrovai con l’ insufficienza in matematica al termine del primo quadrimestre. L’ insegnante non mi andava molto a genio, e probabilmente la cosa era reciproca ma quello che mi rendeva più insofferente era l’ impressione che non avesse alcun interesse ad aiutare chi era più in difficoltà. Presa l’ insufficienza mi trovai a dover frequentare un paio di lezioni pomeridiane tenute dalla stessa insegnante, come prevista dalla scuola. Le sue lezioni mi servirono a poco e così ricorsi a un insegnante privato, che in una sola lezione mi aprì un mondo. La verifica successiva presi 6/7 (di più per me era impossibile). Non frequentai più lezioni private per quell’ anno, e alla fine mi ritrovai il 5 in pagella. Ancora più lampante quello che accadde l’ ultimo anno, quando mi ritrovai in bilico in Fisica. Ballavo tra il 5 e il 6 e si prospettava la verifica decisiva in cui si sarebbe deciso il mio voto. In quel periodo dell’ anno stavamo affrontando un argomento in cui brancolavo nel buio e ricorsi all’ aiuto di un amico, laureato in Fisica, che molto gentilmente mi diede una mano. Anche in quel caso la “ripetizione” servì. Alla verifica presi 7, e in pagella mi ritrovai con una sufficienza piena. Non mi vergogno assolutamente di essere ricorso a delle ripetizioni. Quante volte vi sarà capitato di chiedere un consulto o un aiuto nella vostra vita? Immagino molte. E trovo giusto che nel caso delle ripetizioni scolastiche l’ aiuto venga ricompensato, ma pensare di tassarlo mi sembra abbastanza ridicolo…

  24. AndreaGo ha detto:

    A me non sembra affatto uno scandalo questo delle lezioni private, che esistono (per fortuna) dalla notte dei tempi. Ma non mi sembra nemmeno ridicolo il fatto che possano/debbano essere tassate. Altrimenti la stessa cosa si potrebbe dire per qualsiasi altro professionista.

  25. Sandi Stark ha detto:

    El maestro Hauser ne dava lezioni a casa sua per preparane per l’esame de 5° elementare, che quela volta iera una roba assai impegnativa.

    No el voleva nianche una lira, le mamme dopo ghe fazeva un regalo.

    Un giorno un fio de un intellettuale che scriveva sui giornài, el portà a scola una guantiera dove el gaveva fato robe co’ la plastilina e soldatini.

    El maestro Hauser ghe domanda cossa che xe, el fio de l’intellettuale (adesso el xe intellettuale anche lui) ghe rispondi:

    “La guerra del 15-18”.

    Cossa xe ‘sta roba, nissun de noi saveva niente. Alora el maestro Hauser ne spiega che iera la Prima Guerra Mondiale, no quela dei papà ma quela dei nonni, a lora gavevimo capì.

    El saputello el disi la sua che no me ricordo, e dopo un poco, el maestro Hauser che gaveva soggezion de suo papà, el ne domanda:

    “Voi savevi che Trieste iera Austria?”

    E noi: “Siiiiiiiii!!!!!”

    Ma el saputello sembrava sorpreso.

    Ognidun comincia a contar de suo nonno, el maestro el disi:

    “Alzi la man chi gaveva el nonno militàr per l’Austria”.

    Alzemo tutti la man meno:

    el fio del giudice
    el fio del puglioto
    el fio de l’intelletuale
    el fio de un assicurator de Genova
    i fioi de altri due o tre ‘taliani che no me ricordo.

    Ma indiferente, che ale elementari no se studiava quela storia. Alle medie capita una prof de italian, latin e storia, esule e attivista, puta vecia e ranzida.

    Cazzi amari… e via coi falsi storici, che i austriaci iera cattivi e che i se onzeva i mostaci de sego, e Oberdank de qua, e bersaglieri de là. La domandava chi iera stà in Piazza Grande la domenica dopopranzo per l’ammainabandiera.

    Ma noi ierimo cressùi, ghe domandavimo ai nonni e cominciavimo a scoprìr che a 3/4 de noi i ne gaveva cambià el cognome.

    Ma guai parlar o domandàr, se i gaveva fatto una roba cussì grave de cambiar i cognomi, vol dir che iera de vergognarse.

    Bon la fazo curta: al funeral del mestro Hauser ierimo tutti, no mancava uno. Nissun de noi se iera sognà de andar al funeral de la prof. ranzida.

  26. Andrea Stucchi ha detto:

    Ma voi non avete idea, in Italia come in qualunque paese che vi confina per percepire un guadagno bisogna pagare le tasse allo stato. E’ per lo stesso principio il ciabattino vi deve dare lo scontrino così come il medico dopo la visita. Se voi non richiedete/date lo scontrino i soldi per il bene pubblico (che poi saranno bene o male investiti)verranno a mancare. Sveglia è educazione civica delle elementari. Gli insegnanti che fanno lezioni private devono pagare le tasse come chiunque venda qualcosa o fornisca un servizio. E credo poi che codesti insegnanti delle ripetizioni non siano proprio dei miserabili. 2 Lezioni al giorno 3 gironi a settimana da affiancare alla normale attività lavorativa sono 540 euro al mese che sono più o menno la pensione di mia nonna! ha ha ah

  27. Andrea Stucchi ha detto:

    Ho scritto menno invece che meno! Tornerò a ripetizione

  28. Rakija ha detto:

    @andreago:
    Un mio amico ha ripreso in mano i libri a 28 anni suonati per ottenere la licenza superiore. Tra le materie che deve presentare all’ esame c’è il latino, che non ha mai affrontato in vita sua e di cui non ha assolutamente alba. Ha trovata una ragazza delle scuole superiori che in cambio di 5 euro all’ ora gli dà ripetizioni. Dovremmo tassarle i 5 euro?

  29. Fiora ha detto:

    Agli inizi non ci capivo nulla.Transitivo attivo intransitivo deponente hihihi! mi ha aperto la “ianua” una prof bulimica che durante l’ora di ripetizione si strafocava pacchi di pavesini..ma sì me ne offriva uno ,dai!
    Poi per alcuni anni c’è stato avvicendamento di ruoli e mi sono dedicata alla “docenza sommersa low cost” , pure io.
    Oggi chissà per quali stranezze e forse per contraltare della vita professionale 😉 sono una latinista amatoriale sfegatata.

  30. Furio ha detto:

    @25 Sandi Stark, anche mi go fatto le ripetizioni dal maestro Hauser, nel 1958 o 59, ma el se fazeva pagar, e tanto! Iera el stesso Hauser? Alla scola Gaspardis?

  31. Bibliotopa ha detto:

    Mai preso ripetizioni, nemmeno per l’esame di ammissione alle medie,che era ben più impegnativo di quello di 5 elementare, perchè la nostra maestra Fides Franzil ( sì, una sorella del sindaco Franzil) ci preparò tutte benissimo senza bisogno di integrazioni. Bastava seguire le lezioni in classe.

  32. capitano ha detto:

    Mi a un studente universitario che dà ripetizioni per pagarse l’affitto no ghe domandarìa neanche mezzo centesimo de tasse.
    A un professor che la matina insegna e poi il pomeriggio dà ripetizioni fasendose pagar, sì.

  33. Bibliotopa ha detto:

    capitano, il tuo discorso ha un giusto fondamento morale, ma se incominciamo il discorso della tassazione diversa a seconda del soggetto, ci mettiamo su una via spinosa.

  34. Mauricets ha detto:

    l’europa è nel caos. la vicina repubblica a un passo dal fallimento di bilancio, la germania che per la terza volta è la cusa dei mali in europa.
    e si parla del sesso degli angeli.
    contenti voi…

  35. Jasna ha detto:

    Ti prego Mauri, apri su Bora.la la rubrica “Sale in zucca” e stilaci la gerarchia settimanale di cose di cui preoccuparci!

  36. italiano ha detto:

    @ Mauricets

    Ricordo ancora che un paio di mesi fa, per giorni, tempestavi ripetutamente con un post di giubilo ed euforia (insensata per me ai tempi..e ho avuto ragione) che il futuro era iniziato..che tutto sarebbe diventato rosa..che eravamo all’alba di una nuova età dell’oro..

  37. Mauricets ha detto:

    34

    italiano

    solo gli stolti non cambiano idea.

  38. Mauricets ha detto:

    34

    italiano

    e io ricordo bene il baciare il fondoschiena ai rappresentanti della filosofia liberale e liberista.
    ora li avete, e ne avete i risultati. contenti?

  39. Mauricets ha detto:

    26

    Rakija

    il lavoro non deve essere tassato! almeno fin tanto che il soggetto abbia uno stipendio che consenta una vita dignitosa. comunque li spende tutti. e quindi paga nuovamente l’iva.
    il sistema è sbagliato. ma purtroppo la legge deve essere rispettata. esiste tuttavia una fascia esente da tasse. credo

  40. Lauro ha detto:

    Andrebbe anche bene se non avessero il “ruolo”, se non fossero “assunti per concorso”, se non fossero in “graduatoria per punteggio”. Tutto ciò fa a pugni con la “professione”. Qui si parla di una figura super tutelata “collaboratrice” dello Stato. E ciò non dovrebbe permettere “lezioni private”.

  41. Lauro ha detto:

    Altra cosa ovviamente per i precari e persone non di ruolo..

  42. Mauricets ha detto:

    38

    Lauro

    il problema che tu sollevi è enorme. e non solo per la scuola.
    il fatto è che noi abbiamo un ordinamento che è una via di mezzo. un compromesso tra l’economia socialista e quella di mercato.

    siamo in mezzo al guado.
    ma credo che questa sia una cosa che accomuna molti paesi UE. forse solo la UK ha un stampo puramente liberale e liberista.

  43. Bibliotopa ha detto:

    Da un pochi di anni in qua non esiste più il “ruolo” sostituito da un “incarico a tempo indeterminato” ( termine che un tempo si usava per i non di ruolo)concorsi non so da quanto non ne fanno più e non ricordo i requisiti per ottenere l’incarico a tempo indeterminato. Preferiscono assumere precari anche là, mi dicono. Li devono assumere in qualche modo perchè se non ci sono le classi rimangono scoperte.

  44. Lauro ha detto:

    @Mauricets

    Non faccio il tifo per lo “stampo puramente liberale e liberista”.

    Cerco solo di mettere in evidenza che, grazie a quello che chiami “compromesso”, c’è troppa gente che fa la furba. Fa finta di non saperlo e tiene comodamente il piede in due scarpe. Mentre ci sono quelli che di scarpe non possono averne nemmeno una. Intanto partirei da qui… Perciò chiarire che quando sei entrato in un ruolo statale hai fatto una scelta, e che di questa scelta ti devi anche assumere i limiti, mi pare il minimo.
    Ciò vale ovviamente per tutti i ruoli.
    Altrimenti mettiamo mano alla “figura” del dipendente pubblico. E’ quanto sta dicendo la Fornero negli ultimi giorni, e non mi pare assolutamente sbagliato.
    Quello che deve rimanere “pubblico” è il servizio, non lo status del dipendente.
    Il “compromesso” a cui ti riferisci, era originariamente questo. La politica, o meglio, i politicanti in cerca di consenso, lo hanno nel tempo trasformato in palude.

  45. Mauricets ha detto:

    41

    Bibliotopa

    un sistema da terzo mondo.
    così facendo manca la continuità didattica, una scuola ormai allo stremo.

  46. Lauro ha detto:

    @Bibliotopa

    Almeno da una quindicina di anni..
    La figura del dipendente pubblico è cambiata negli anno novanta. Però solo nominalmente, purtroppo. Nella pratica quella “riforma” si è completamente arenata, e sarebbe lungo esaminarne i perchè.. ma nella sostanza il punto è che deve cambiare un’intero ordinamento, purtroppo non basta cambiarne i titoli.

  47. Mauricets ha detto:

    42

    Lauro

    potrei in linea di massima essere in linea con il tuo ragionamento.

    se non nel fatto pratico che un percorso educativo deve essere lineare e coerente.
    nel senso che siamo noi esseri umani e non macchine. che i bambine e rgagazzi hanno bisogno di punti di riferimento precisi, e costanti nel tempo.
    non è possibile ottenere buoni risultati con una girandoila di insegnanti. con docenti ogni anno diversi, quindi con diversi metodi e valutazioni. ma anche con diversi impatti e legami emotivi. non è possibile avere in maniera omogenea buoni risultati.

    avremo mediocri risultati.

  48. Lauro ha detto:

    @Mauricets

    Il problema della continuità didattica..
    Problema reale.
    Che però va sempre in secondo piano quando si tratta di ordinanze di trasferimento, di ricongiungimento al coniuge, di precedenze in graduatoria, etc..
    Vale cioè per il mantenimento del posto, vale molto meno per le “esigenze” del singolo dipendente. Una contraddizione mica da poco, e che mi ha sempre stupito..

  49. capitano ha detto:

    … moriremo tutti. 🙂

  50. Mauricets ha detto:

    46

    Lauro

    è vero.
    ma non è che aggiungendo precarietà a problemi gia esistenti si risolva la questione.
    è il sistema che non funziona.

  51. Mauricets ha detto:

    47

    capitano

    questa è una grande verità!

  52. hobo ha detto:

    @lauro

    si vede che non hai ben chiaro cosa succede nel mondo della scuola. sono parecchi lustri che il ministero cambia le carte in tavola di continuo, per evitare di assumere in modo stabile il personale docente. e’ un modo subdolo per risparmiare sugli stipendi: si assume a settembre e si licenzia a giugno. si risparmia sui contributi. si evita di fare progetti impegnativi a lungo termine e ci si tiene le mani libere per ulteriori riduzioni del personale e della spesa. questo governo, il piu’ filoconfindustriale della storia della repubblica, ha deciso che i tagli alla spesa pubblica vano fatti nel welfare, nei servizi sociali, nella scuola, ecc.. e’ un governo di destra destra, e sarebbe ora di prenderne atto. a furia di inventarsi improbabili caste a destra e a manca (fra un po’ qualcuno tirera’ fuori la casta dei metalmecanici), nessuno fa piu’ caso alla vera casta privilegiata, che e’ quella dei capitalisti.

  53. Lauro ha detto:

    @Mauricets

    ..dipende da cosa si intende per “precarietà”.
    c’è la precarietà del servizio, c’è la precarietà del posto, e c’è la precarietà di “quel mio determinato posto”..

    Io manterrei i valori in questa sequenza.. invece nella realtà purtroppo i valori sono completamente invertiti.

  54. dimaco ha detto:

    @35
    Spratutto quando stanno affogando nella m….a

  55. Mauricets ha detto:

    51

    Lauro

    a mio modo di vedere una insegnante deve prendere in mano una classe e portarla fino al termine del suo cilclo di insegnamento.

  56. Mauricets ha detto:

    52

    dimaco

    meglio tardi che mai.

  57. Lauro ha detto:

    @Hobo

    Sono almeno trent’anni che nella scuola in particolare le assunzioni sono fatte con “doppi canali”. Il precariato è una costante in questo settore, direi da sempre.
    Potrei elencarti una sequenza di provvedimenti, decreti, leggi, almeno dagli anni settanta, che hanno di volta in volta “sistemato” il precariato, ed ogniuna in modo “definitivo”…
    La scuola è da sempre “fucina” di precariato, ed allo stesso tempo di “autogestione”. A partire dai “decreti delegati”. Non c’è altro settore paragonabile, ed unico in Europa.

  58. Mauricets ha detto:

    55

    Lauro
    ed è sbaglato.
    direi “fucina” di voti.

  59. hobo ha detto:

    @lauro

    sono 10 anni che nessuno sistema niente. anzi, tutti fanno a gara a spingere verso la precarieta’ il maggior numero di persone possibile. io non lavoro nella scuola, ma le cose le vedo lo stesso.

  60. Bibliotopa ha detto:

    c’è nella scuola un’ulteriore precarietà, che si ripercuote sul funzionamento delle scuole stesse e che a Trieste è molto evidente: la carenza di presidi. Una volta ogni scuola aveva il suo Preside, il solo vero “capufficio” a cui tutta la scuola faceva riferimento. Poi li hanno nominati Dirigenti, si sono tutti ringalluzziti, responsabilità e paga dirigenziale. Ma.. non so se non ne hanno più fatto concorsi, fatto sta che i Presidi, anzi Dirigenti Scolastici di ruolo ( o a tempo indeterminato) si son rarefatti, molti sono incaricati e bordeggiano da una scuola all’altra, poi per risparmiare hanno accorpato le scuole, orizzontalmente o verticalmente, così ce n’è uno da cui dipendono decine e decine di insegnanti. Il quale ovviamente non può essere onnipresente e si appoggia su insegnanti che pur rimanendo con lo stipendio da insegnate, più qualche contentino, fanno da ” vicepresidi”, “vicari”, “delegati”… Provate a contare quante sono le scuole a Trieste, quanti i presidi e quanti di questi sono di ruolo.. e che spesso e volentieri cambiano di scuola di anno in anno, e vi assicuro che per gli insegnanti e anche per gli amministrativi è spesso un cambiamento di metodi e direttive.

  61. Lauro ha detto:

    53 @Mauricets

    Teoricamente giusto..
    Ma per materne ed elementari forse sarebbe possibile (e c’è comunque da discutere sull’efficacia del “maestro unico”..)

    Per altri gradi è materialmente impossibile oltre che probabilmente diseducativo.. Un insegnante non può sostituire la famiglia, vien detto.. Perchè allora voler sostituire le figure di mamma o papà..?

  62. Mauricets ha detto:

    Lauro
    non posso dire che sia giusto in assoluto.

    ma cambiare l’insegnate di inglese alle medie inferiori, per 3 volte, per mio figlio non è stato il massimo.

    non sono poi favorevole al maestro unico.
    ma nemmeno a decine di insegnanti per classe alle elementari, o materne.
    si potra pur trovsare il giusto compromesso.

  63. Lauro ha detto:

    60 @Bibliotopa

    Un preside è un insegnante fallito.. è quello che si sussurra tra docenti.

    Inizialmente, nella discussione, la figura del dirigente scolastico era prevista con personale esterno alla scuola. Manager. Poi, non si è fatto più nulla.
    Per opposizione del mondo scolastico. Ed il risultato è quello che dici tu.

  64. Lauro ha detto:

    62 @Mauricets

    Ecco, questo si.. mi trova daccordo.
    Continuità scolastica in corso d’anno, senz’altro e fuori discussione.
    Ma deve valere anche in caso di “riavvicinamento al coniuge”.. aspetti che l’anno finisca.

  65. hobo ha detto:

    @lauro

    ma che c’entrano papa’ e mamma. un programma come quello di matematica, di fisica, o di storia, ecc., deve essere mudulato in modo coerente nell’arco di piu’ anni.

  66. Lauro ha detto:

    65 @Hobo

    Ho visto gente rimanere precaria per 10 o 15 anni. Gente che era attivissima nella lotta al precariato. Andava avanti con supplenze temporanee, poi con supplenze annuali.. ed era li, abbarbicata alla speranza di un “ruolo” che doveva per forza di cose, arrivare.
    Non si è mai nemmeno sognata di fare altro.
    Nemmeno per un giorno solo.
    E non parlo solo di laureati in lettere o filosofia.
    Poi, dopo anni ed anni, quel “ruolo” è arrivato.
    Spariti.
    Qualcuno, dopo, ha iniziato “anche” a fare il professionista.
    Io lo chiamo “terno al lotto”.

  67. hobo ha detto:

    @lauro

    il discorso va completamente ribaltato. e’ il ministero che si rifiuta di assumere le persone con contratti decenti, e le tiene in bilico per anni e anni e anni. intanto pero’ le persone lavorano, perche’ il loro lavoro e’ necessario.

  68. Sandi Stark ha detto:

    @ 30 Si Furio, no iera altri. Mi iero nei anni ’60, e no el se fazeva pagar. Ma noi ierimo in classe con lui, forsi el se fazeva pagar dai altri. Ma parlo solo per l’esame de la 5°, de altre ripetizioni no so niente.

  69. stefano ha detto:

    il precariato è il male della scuola,ma poi rendiamoci conto quanti sono i prof che ne aprofittano del propio posto per mettersi in aspettative casse malati varie per molti mesi non riuscendo poi a completare i programmi,posso essere non del tutto daccordo ma parlando con alcuni dipendenti del pubblico impiego la riforma Brunetta ci voleva.Per quanto riguarda i soldi delle ripetizioni e ora che si paghi le tasse,casomai queste vanno ad accumularsi per un trattamento integrativo pensionistico,per gli altri evasori punizioni esemplari e basta si inizi a fare i nomi,chi ruba allo stato ruba anche a noi!

  70. hobo ha detto:

    @stefano

    da wikipedia:

    con il termine precariato si intende l’insieme dei soggetti che vivono una condizione lavorativa che rileva, contemporaneamente, due fattori di insicurezza:
    1) mancanza di continuità del rapporto di lavoro e di certezza sul futuro
    2)mancanza di un reddito e di condizioni di lavoro adeguate su cui poter contare per pianificare la propria vita presente e futura.

    bon, cerchiamo di capirci. il male della scuola e’ il precariato o la precarieta’? perche’le parole sono importanti.

    se si dice che il male della scuola e’ il precariato, con cio’ si intende dire che *i precari* danneggiano la scuola.

    se si dice che il male della scuola e’ la precarieta’, con cio’ si intende dire che a danneggiare la scuola sono *le condizioni* in cui vengono fatti lavorare molti insegnanti.

    nel primo caso si addossa la responsabilita’ del malfunzionamento sui lavoratori, nel secondo sui legislatori.

    su queste cose non si puo’ essere ambigui.

  71. Mauricets ha detto:

    70

    hobo

    ovviamente la seconda!

    e in secondo luogo non possono pagare i lavoratori onesti per le colpe dei lavoratori marpioni.

  72. dimaco il discolo ha detto:

    se i professori ci mettessero metà dell’impegno a scuola di quello che ci mettono nel dare lezioni private non ci sarebbe bisogno di lezioni private.

  73. Jasna ha detto:

    @72 Non direi, più ristretto è il gruppo dei discenti e migliore è il rendimento. Fare lezione in 20 o da soli cambia eccome.

  74. AndreaGo ha detto:

    @ Rakija
    La questione è molto semplice. Siamo tutti d’accordo penso che sul piano pratico chiedere ricevuta alla studentessa che dà ripetizioni per pagarsi l’affitto sia da pazzi.
    Faccio presente comunque che già oggi esistono regole per cui se in un anno hai fatturato più di TOT (es. 5000€ , nel caso del libero professionista) la tua prestazione non rientra più come “prestazione occasionale” (per cui sei comunque tenuto a rilasciar fattura, ed io stesso ne ho rilasciate anche di 15€ se è per quello…)ma devi aprire partita iva. E’ un fatto culturale quello del “devo far fattura?”, che ovviamente fa a pugni col lato pratico a volte. Fatto sta che secondo me chi ne ricava un secondo mestiere DEVE presentare fattura. E chi ne ricava un mezzo più che legittimo per aiutarsi a pagar tasse universitarie, gli si dia la possibilità di sgravare le tasse da quelle universitarie. Il professore che magari va oltre determinate cifre dovrebbe aprire partita iva. Altrimenti se permettete chi come me fattura anche i 15€ o la nonnetta che sui 500€ di pensione, o quel che è, ci deve pure lei pagare le tasse potrebbe infastidirsi…

  75. Alessandro Zuppini ha detto:

    Mia figlia a settembre dovrebbe iniziare la scuola elementare. Solo a sentire parlare altri genitori, amici e conoscenti mi viene già male….
    Tutto questa necessità di lezioni private, al di la’ delle considerazioni puramente fiscali, per me è solo un ulteriore indicatore di quanto sia mal messo il sistema scolastico.

    L’alternativa c’é: si chiama educazione parentale, prevista dalla costituzione italiana ma da noi poco conosciuta, mentre all’estero, per esempio, è una soluzione ben più diffusa.

    Per fortuna ci sono già un paio di realtà significative e ben avviate, in Veneto e anche in FVG, che sono un’ottimo esempio di cosa si può fare per garantire ai nostri figli una istruzione degna di tale nome.

    Certo, bisogna farsi il mazzo, perchè non si “scaricano” semplicemente i propri figli alla scuola, ma si ha la diretta responsabilità nel fare in modo che ogni aspetto riguardante l’istruzione sia adeguato, fin dalla scelta dell’insegnate e al metodo di insegnamento utilizzato.

    Quindi, possiamo fare anche altro oltre a criticare il sistema scolastico carente e la conseguente necessità di integrazione formativa con lezioni private.
    Possiamo impegnarci a seguire direttamente i nostri figli, trovando soluzioni che oltre ad istruirli adeguatamente, rispettino anche la loro sensibilità e le naturali inclinazioni.

    Assieme ad altri genitori sto cercando di avviare una soluzione di questo tipo nel mandamento monfalconese.
    Se qualcuno fosse interessato all’argomento può tranquillamente contattarmi.

    Alessandro

  76. Jasna ha detto:

    @Alessandro

    Sinceramente, il sistema scolastico italiano non mi sembra affatto carente. Purtroppo, come tutte le realtà in cui sono le persone a fare la differenza, a volte una persona non adatta o il cambio continuo di docenti può creare difficoltà agli studenti. Ma non è tutto bianco o nero.
    Pur rispettando la tua scelta e facendoti i miei migliori auguri per il successo dell’iniziativa, non condivido l’idea di tenere i bambini in casa a imparare. Per moltissimi (presumo tutti, anche i più calmi) rompere le palle ai compagni chiacchierando e girando tra i banchi durante i primi anni di scuola è l’unico modo per capire che, dopo l’asilo, ci sono momenti in cui è necessario ascoltare gli altri, comportarsi secondo le regole della classe e mettere i bisogni collettivi al di sopra dei propri. Lo vedo con i miei occhi in tanti bambini che mi è capitato di vedere a scuola o a casa alle prese con note e compiti.
    Condivido comunque la tua idea di prendere l’iniziativa per cambiare le cose, invece di aspettare e basta.

  77. Alessandro Zuppini ha detto:

    @ Jasna

    Sono d’accordo con te, fondamentalmente sono le persone a fare la differenza: anche con risorse ridotte, persone motivate e con tanta passione per il loro mestiere possono fare cose eccezionali, compreso stimolare e motivare altre persone (bambini) a fare altrettante cose eccezionali.

    Comunque vorrei solo specificare che l’idea non è di tenere i bambini a casa da soli, credo anch’io che sia negativo.
    Piuttosto si tratta di trovare gruppi di genitori che hanno voglia di darsi da fare e che siano disposti ad assumere collettivamente un insegnante qualificato per seguire questo gruppo di bambini. Certo che per avere una certa qualità nell’insegnamento non si può arrivare neanche al rapporto alunni/insegnante tipico della scuola pubblica.

    Quanto al rispetto dei bisogni collettivi, questo deve ovviamente far parte del percorso formativo dei bambini. Anzi, direi che è un tassello fondamentale: se non insegnamo loro a tener sempre conto della collettività, il loro futuro sarà con una società ancor più individualista di quanto lo è oggi.

    Grazie per gli auguri 🙂

    Alessandro

  78. Max ha detto:

    Che gli insegnanti della statale facciano queste cose a quei prezzi è triste e purtroppo è cosi’ da sempre.Questo è un aspetto.
    Altra cosa è l’evasione.
    Non si tratta di evasione fiscale perchè c’è il lavoro accessorio.
    Sarebbe semplicissimo, tolto il lavoro accessorio, far emergere.Si fa una legge che dice che per le lezioni private da chiunque impartite su materie scolastiche ed universitarie si rilascia ricevuta e si versa venti per cento inps e 5 per cento imposta sostitutiva, senza limiti di tempo ed importi e senza partita iva.Prelievo complessivo:venticinque per cento.Proprio come per i voucher.Perchè non fare una legge simile?

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