22 Maggio 2012

La UIL sul suicidio di Alina: ” Finora abbiamo visto solo spettacolarizzazione e superficialità”

Finora sul suicidio di Alina, un evento che ha colpito dolorosamente tutti i poliziotti di Trieste, soltanto spettacolarizzazione e superficialità sul suicidio di Alina. Lo afferma in una nota stampa Paolo di Gregorio, segretario provinciale della UIL.

“Emblematica su tutte la vicenda di Carlo Baffi, dove una storia fatta di impegno professionale,viene demolita pubblicamente nonostante, se esaminata con occhio obiettivo, non consegni alcun eccesso repressivo o sbavatura ispirata ideologicamente,ma un impostazione fondata su norme e direttive amministrative precise, impartite dall’Autorità locale di P.S.,nel corso di un decennio, e interamente note all’Autorità Giudiziaria, unico garante diretto, in base alla Costituzione, della libertà personale.
L’azione inquirente della Procura,dopo la morte di Alina Bonar, è doverosa e non è in discussione la nostra fiducia in questa istituzione.
Riteniamo però inaccettabili le modalità dell’attività investigativa nei confronti del Dott. Baffi, con la perquisizione fin dentro la Questura, con accompagnamento della stampa, la perquisizione domiciliare e l’invadenza della sua attività di acquisizione su materiale di dubbia attinenza probatoria. Materiale assicurato con un tale criterio selettivo, da far sorgere il legittimo dubbio che l’ipotesi accusatoria sia venata da un teorema legato alla supposta appartenenza politico ideologica del funzionario,che avrebbe costituito la guida direttiva dell’Ufficio Immigrazione nelle pratiche di trattenimento degli stranieri a fini di espulsione, in spregio ai diritti elementari delle persone, ponendo le condizioni per il tragico epilogo al Commissariato di Opicina.
Denunciamo alla pubblica opinione come ingiustamente offensivo e infamante per tutta la polizia triestina, tale teorema, apparso in solare risalto sulla stampa locale e nazionale e reclamiamo con forza che la Procura accerti e punisca responsabilità, ovunque si trovino, in ordine alla fuga di notizie sulle perquisizioni a carico del Dott. Baffi, che ha consentito di confezionare un’immagine del funzionario di polizia, inquietante quanto fantasiosa.
Appare che si sia fatto di tutto, perché questa vicenda si cristallizzi come scontro istituzionale tra poteri, che invece dovrebbero cooperare e rispettarsi reciprocamente. Non se ne sentiva il bisogno, specie in questo momento.
I due principali attori, Autorità di P.S. e Autorità Giudiziaria, devono, per davvero e subito, rimettere insieme i pezzi della collaborazione e restaurare un clima di reciproca fiducia, avendo come bussola la salvaguardia della sicurezza della collettività e dei diritti della persona.
E’ un’azione necessaria, per dare serenità e parametri chiari di comportamento, agli operatori di polizia di ogni livello, che vedono oggi messe in discussione prassi adottate nel corso di molti anni, a partire dall’entrata in vigore della legge Bossi Fini e di cui, lo ribadiamo, tutti i soggetti istituzionali erano perfettamente a conoscenza.
Signor Questore, Signor Prefetto, Signor Procuratore Capo, Signor Procuratore Generale, fate la vostra parte, adesso.
Per quanto ci riguarda ci impegneremo a fondo e non faremo sconti. Ne abbiamo la consapevolezza, la forza politica, il mandato.”

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2 commenti a La UIL sul suicidio di Alina: ” Finora abbiamo visto solo spettacolarizzazione e superficialità”

  1. hobo ha detto:

    questo comunicato e’ anche piu’ inquietante delprecdente.

  2. capitano ha detto:

    Suicidio assistito, la regione non darà un euro per un eventuale film sulla vicenda.

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