Alle 16.30 di venerdì 11 maggio, in Piazza della Borsa si va assembrando un gruppo di persone in maglietta bianca. Qualcuno ha già un cartello in mano, altri cartelli vengono distribuiti. Le donne ricevono quelli con un nome, un luogo e un’età: impersonano le oltre cinquanta donne morte in Italia da gennaio per la violenza maschile; i cartelli degli uomini dicono tutti la stessa cosa, in lingue e alfabeti diversi: «Io non maltratto le donne».
Il Centro Antiviolenza GOAP ha promosso un flash mob contro gli omicidi di donne; un centinaio di persone, di cui non pochi uomini hanno risposto all’appello. Alle 17.30 il gruppo si dirige verso Piazza Unità, dove viene raccontato un primo delitto. Un colpo di tamburo, e chi impersona la vittima crolla a terra. E così per quattro volte, per quattro storie di donne finite molto male. Numerosi passanti si fermano a sentire, turbati e commossi.
Le cento magliette bianche ritornano in Piazza della Borsa, dove vengono raccontate altre quattro agghiaccianti vicende; poi, tutti i manifestanti si stendono a terra per un minuto, che pare interminabile. Il flash mob si conclude con l’invito rivolto a tutti a prendere coscienza dell’emergenza in atto: alla base di questi delitti c’è una mentalità che va cambiata.
Finché si pensa che la violenza sulle donne sia un diritto dei partner, che denunciare e isolare i violenti sia inutile o impossibile, che questi omicidi siano frutto solo e sempre di raptus di follia, la situazione rimarrà questa. E continueremo sentire dai media storie orribili come le già oltre cinquanta che solo da gennaio hanno segnato le cronache nere italiane.
Grazie Paolo, per l’articolo, per la tua partecipazione e per la tua collaborazione.
il fatto che sia UNO e non UNA a firmare questo sentito partecipe contributo è già di per sé un confortante segnale d’attenzione non superficiale e quindi di cambiamento.
Grazie Paolo!
Tania – Grazie a voi per aver organizato la cosa!
Fiora – C’erano parecchi “unO” alla manifestazione, segnale confortante. Come ho detto di là, io credo che i cambiamenti vanno fatti insieme e non “contro”!
anche da parte mia, grazie, paolo.
Il tema è troppo fondamentale per lasciarlo cadere così senza una conclusione almeno un po’ concreta, aldilà delle analisi socio-politiche di “questo” 😉 e delle discutibili argomentazioni numeriche da cavolo a merenda di “quello” 😉 lette nell’altro farraginoso thread.
Pregevoli le prime, inopportune le seconde, FUORVIANTI comunque entrambe.
Mi sento di concludere pragmaticamente con una sola certezza.
Aldilà di mille argomentazioni,le mie in primis,tutte degne di quelle brave persone che siamo, ma ripeto alla fine dispersive e fuorvianti,mi sento di concludere con la semplicità dei dati di fatto:
LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE E’ VILE e SEMPRE INACCETTABILE PER IL DIVARIO FISICO TRA UOMO E DONNA.
Com’è noto ai membri assidui della nostra comunità, io sono una che per amore di battuta si vende l’anima…sì MA A TEMPO E LUOGO!
non è questo il tempo,non è questo il luogo!
mi aspetterei rispetto, al netto di battute su femmine che sono più robuste dei maschi ecc ecc.