11 Maggio 2012

Tutti in Piazza della Borsa per dire basta alla violenza sulle donne

Più di 50 donne sono state uccise dall’inizio dell’anno in Italia dai loro mariti, compagni, fidanzati o ex.
Il GOAP dice basta a questo sterminio perpetrato nel più scandaloso e profondo silenzio, nell’indifferenza generale e ha organizzato per oggi un Flashmob.

L’appuntamento è  in Piazza della Borsa a Trieste, oggi alle ore 17:00, per affermare che essere donna non significa sopportare la violenza e il maltrattamento, che essere uomini non significa possedere e maltrattare la propria compagna. Agli uomini presenti verrano distribuite dei cartelli con su scritto “Io non maltratto le donne” in italiano e in varie lingue.

Tutti i partecipanti sono invitati a usare una maglia o una maglietta bianca. 

148 commenti a Tutti in Piazza della Borsa per dire basta alla violenza sulle donne

  1. maria irene cimmino ha detto:

    finché l’uomo continua a considerare la donna non come una persona ma come se fosse una cosa di sua proprietà, nulla cambierà. Triste verità, putroppo

  2. arlon ha detto:

    “Più di 50 donne sono state uccise dall’inizio dell’anno in Italia dai loro mariti, compagni, fidanzati o ex”

    Per completezza, saria de saver quanti omini xe stadi mazadi in un anno da le sue mogli, compagne, fidanzate o ex. Per curiosità..

  3. dimaco ha detto:

    Sopratuto finamziariamente. Per fortuna sembra che la cassazione ha deciso che non sempre le donne hanno diritto al mantenimento.
    Esiste una violenza femminile anche, come giustamente ricordato da arlon che non viene mai portata sotto I riflettori e raramente denunciata.

  4. Fiora ha detto:

    @Arlon e Dimaco. Un poco come per la pedofilia. Affermare che esista pedofilia e che esista violenza al femminile non è una menzogna, ma sono i grandi numeri quelli che fanno rivoltare le coscienze e ribollire il sangue nelle vene.
    Purtroppo o per fortuna per mogli e madri del mio sesso ci macchiamo di simili nefandezze in un rapporto infinitesimale… noi e voi prendiamone atto senza ipocrisia, ma abbiamo noi e voi l’onestà intellettuale ( anche per non cadere nel ridicolo di affermazioni ad effetto! )di riconoscere che pedofilia e violenza sul partner sono precipuamente AL MASCHILE!

  5. Martina Luciani ha detto:

    Brava Fiora! Sottoscrivo. Non ci sono altri ragionamenti possibili.

  6. Fiora ha detto:

    ..aggiungo ,dove si va a parare col dire “…pure voi donne, però!” ? facciamo la hit parade di chi è più o meno bravo??? sian mica qui a contare i mostri! Siam qui a riconoscere una realtà e da questo punto di partenza acquisire consapevolezza che violenza sulle donne NOSEPOL! MAI!

  7. Hafez ha detto:

    Più che eliminati,gli uomini sono cornificati,turlupinati e allegeriti….devo però dire,per corretezza che un mio amico si suicidato per causa di una striga,e questa la passerà liscia,probabilmente;diciamo che chiunque commette fatti diretti e indiretti,dovrebbe pagare il conto se il tutto viene provato,ma spesso non è così.

  8. dimaco ha detto:

    Il punto é che la violenza femminile viene sottostimata e poco denunciata per sbariati motivi. La pedofilia femminile esiste, ma per cause fisiche non é vista come tale, perché la donna in questo caso deve scegliere la sua vittima in base a detetminati criteri di necessità sui quali mi pare mon serve discutere visto chesappiamo bene quali sono. E proprio per questo viene condannata,se scoperta, mella maggior parte dei casi per circonvenxione di minore e noner abusi. Ci sono anche casi dove l’età della vittima era molto bassa,ma somo rari e sono perpetrati su vittime dello stesso sesso. Un pedofilo ,aschio imvece predilige I maschi . Ovviamente sono pienamente convinto che questi elementi si possano curare con un’appropriata dose di eadcutter

  9. dimaco ha detto:

    Il punto é che la violenza femminile viene sottostimata e poco denunciata per sbariati motivi. La pedofilia femminile esiste, ma per cause fisiche non é vista come tale, perché la donna in questo caso deve scegliere la sua vittima in base a detetminati criteri di necessità sui quali mi pare mon serve discutere visto chesappiamo bene quali sono. E proprio per questo viene condannata,se scoperta, mella maggior parte dei casi per circonvenxione di minore e noner abusi. Ci sono anche casi dove l’età della vittima era molto bassa,ma somo rari e sono perpetrati su vittime dello stesso sesso. Un pedofilo ,aschio imvece predilige I maschi . Ovviamente sono pienamente convinto che questi elementi si possano curare con un’appropriata dose di wadcutter da9mm

  10. Paolo S ha detto:

    Unica nota… purtroppo lo “scandaloso silenzio“ che c’è intorno a tutti gli episodi di violenza, si tramuta subito in clamore melodrammatico quando la violenza sfocia nel delitto.
    Io credo che dovemo cominciare INSIEME a cambiare i nostri punti di vista, e per farlo dovremo imparare INSIEME a leggere diversamente le storie di violenza – anziché puntare il dito per incolpare l’altra parte.

  11. Paolo Stanese ha detto:

    (uh, c’è una virgola di troppo tra «violenza» e «si tramuta» – scusate)

  12. dimaco ha detto:

    Perche io devo cambiate il mio modo di pendare e di intendere le cose? Cosa devo acettare?

  13. Fiora ha detto:

    @10 Paolo Stanese mi appare costruttivo.
    Del tutto sterilile le analisi della “qualità” e discriminazione della violenza per genere, maschile e femminile.
    Se denunciare pubblicamente la violenza sulle donne fa sentire i maschi trascurati e vilipesi…che denuncino pure loro, cifre e casi reali alla mano e non per burletta o per …partito preso!
    conta cambiare mentalità altro che limitarsi ai conteggi.

  14. Fiora ha detto:

    @dimaco ,ma scusa ,tu te la vedi a una donna a riempirti di botte???!!! fisicamente parlando manco se lo volesse…
    C’è purtroppo da ammettere che nel maschio risiede una carica di aggressività collegata alla sua forza fisica di norma superiore e cghe aldilà dei blabla sociologici il maschio è più portato a menaree noialtre a…beccarle!
    il resto? ripeto,sterili chiacchiere.
    Come cambiare? beh in primis da parte del genere maschile prendere atto che la famiglia non è lo sfogatoio delle frustrazioni esterne e non consentire né a sé né ad alcun maschio di picchiare una donna, con nessun alibi MAI!
    Quanto a noi,paletti precisi. nessuna “caduta accidentale” dichiarata in PS. ( a farci ridere dietro…) . Chi mena va denunciato e non si ritira la querela.

  15. dimaco ha detto:

    Certo fiora, ma vale anche il contrario o no? Perché se non vale, bisogna prendere atto vi é una disparità basata sul concetto uomo sempre cattivo donna sempre buona .

  16. Paolo Stanese ha detto:

    Dimaco – non dico che “tu devi cambiare” – dico che si può cominciare insieme a guardare le cose in un ottica un po’ più complessa. Dove non ci sono solo le babe e i omini, ma modelli sociali e culturali, problmi psicologici irrisolti e altro ancora. Credo che valga la pena, per capire meglio il mondo in cui viviamo… È un discorso lungo, e non pretendo di avere io la verità in tasca. Ci torno su dopo – adesso vado al flash mob 😉

  17. dimaco ha detto:

    Paolo cosa significa modello sociale e culturale?perche io con quello attuale sono in completo disaccordo.

  18. hobo ha detto:

    dai dai dimaco, sai benissimo di cosa si tratta. certi uomini hanno una vera e propria smania di possesso, di controllo sul corpo e sulla mente delle loro compagne. in realta’ hanno paura delle donne. hanno paura di confrontarsi con loro alla pari. sono violenti, fino ad arrivare all’ omicidio, perche’ hanno paura di perdere il controllo che hanno su di loro.(*)
    da dove viene sta roba? da incrostazioni religiose e ideologiche antiche di secoli, di millenni.

    (*) tipo quel coglione di ricercatore che sostiene di aver individuato esattamente il “punto g” dissezionando il cadavere di una ottantatreenne.

  19. dimaco ha detto:

    Io paro di sistema culturale. Non di controllo delle persone hobo. Secondo me é tutto portato all’ estremo.ma da entrambe le parti. Questo bisogna dirlo. E piúsiva avamti e piú ,i sembra uma sfida a chi é piú testardo. Della serie chi mola ha vinto

  20. hobo ha detto:

    cazzo no, dimaco. la volonta’ di controllo dei corpi e’ un fatto culturale, ed e’ anche un fatto politico (pensa a bolzaneto).

    e non e’ che *oggi* la cosa e’ portata all’ estremo. nel passato e’ stato molto peggio. e oggi almeno si riesce a parlarne (abbastanza, insomma).

  21. dimaco ha detto:

    Non si riesce a parlarne perché chiunque che esprime un parete contrario viene definito un retrogrado,patriarcale e altre cose. A me ilsistema che c’e oggi non piace, ritengo che I ruoli in famiglia debbano essere ben distinti.

  22. maja ha detto:

    Non è il caso di urlare in piazza questioni di omicidi o di stupri, al di là della nostra voglia di mostrarci sensibili, molto indignati, che non se ne può più. Nessuno difenderà mai gli omicidi o gli stupratori nel 2012, né in piazza né sui giornali. E allora perché ribadire con piglio, sdegno battagliero, microfoni e applausi dei concetti condivisi? Se tutti sono d’accordo, il problema non è lì. (…)

    Bisogna andare al cuore del maschilismo di questo paese, quello che riguarda ciascuno di noi. (…) Bisogna convincere i capi che non possono fare i complimenti alle colleghe tutte le mattine; dire alle mamme che quando spiegano alle figlie che devono sparecchiare, mentre i maschi non fanno una mazza, sono delle stronze maschiliste; spiegare agli amici che parlano di vigilesse più cattive dei maschi che dicono una cretinata misogina dei loro padri: litigare, discutere, fare leva lentamente e costantemente. Bisogna parlare di pacche, strusciate, commenti, organigrammi e segretari (ne esistono?). E bisogna farlo come società e come singoli. In questo senso sì, tocca fare politica.

    (http://www.freddynietzsche.com/2012/04/30/dalla-parte-delle-cretine/)

  23. Mauricets ha detto:

    18

    hobo

    “controllo sul corpo e sulla mente”

    questo è avviene da parte del piu forte verso il piu debole.
    in tutti i contesti.
    purtroppo.

  24. Fiora ha detto:

    @dimaco pure io sono per i ruoli ben distinti,in un contesto di parità reale che preveda il rispetto reciproco delle idee e con le mani tenute accuratamente in tasca!

  25. Mauricets ha detto:

    Fiora

    a patto che non ci sia un buco nella tasca!!!!

  26. hobo ha detto:

    @maurice#23

    appunto. siamo alla radice del potere. il potere e’ sempre, prima di tutto, potere sui corpi, ancora prima che sulle menti. per questo la questione della violenza sulle donne e’ una questione radicalmente politica: riguarda i rapporti di potere tra i generi, sia nelle famiglie, sia nella societa’.

  27. Mauricets ha detto:

    26

    hobo

    perfettamente d’accordo.

  28. dimaco il discolo ha detto:

    @24 ma questo è sottinteso, fiora. le mani in genere le metto adosso a mia moglie spesso e sopratutto volentieri. 😛

  29. isabella ha detto:

    @7 hafez uno si suicida per debolezza e la colpa, purtroppo, è solo sua.
    Gli altri non hanno responsabilità.

  30. dimaco il discolo ha detto:

    eh no isabella c’è una giurispruenza che tratta l’induzione al suicidio. Ed è un reato.

  31. isabella ha detto:

    @30 dimaco Lo so benissimo, ma se io ti dico “ti lascio” e tu ti suicidi non è mica istigazione al suicidio, non ti pare?

  32. hobo ha detto:

    @dimaco#19#21

    in passato non si parlava proprio, di violenza sulle donne. le donne subivano e basta. persino la legge giustificava i delitti cosiddetti passionali (il “delitto d’onore” e’ stato abolito solo nell’ ’81!). e poi: passionali un cazzo, dico io. che cazzo c’entra la passione con l’ ammazzare o anche solo col fare violenza? e bon, poi c’e’ ancora qualcuno, come quel genio di mauro, che scrive roba tipo questa:

    https://bora.la/2012/04/26/gorizia-dopo-una-lite-accoltella-lamico-arrestato/#comment-277406

  33. dimaco il discolo ha detto:

    ovviamente non conivido il pensiero di mauro. Io parlo dei delitti commessi per tutt’altre cause. Per esempio quello dello scorso anno a Tricesimo (mi pare) dove il marito ha strozzato la moglie dopo che questa partita 10 giorni con l’amante è tornata a casa e ha intimato al marito di andarsene. Dalla casa che questo povero diavolo l’ha sudata. Se io dico che era la moglie ad anarsene e che aveva torto a omportarsi cosi ,cazzo, passo per un mostro.

  34. isabella ha detto:

    Certo che doveva essere la moglie ad andarsene, spesso però lo Stato protegge le mogli a prescindere, ma questo non giustifica l’omicidio.
    Anche perché ci si rovina la vita con le proprie mani.

  35. hobo ha detto:

    dimaco, il tipo l’ha ammazzata. frega niente il perche’, la tipa sara’ anche stata una stronza (ma non so niente di questo fatto, quindi non posso dire niente). ma comunque si tratta di un omicidio. se ognuno avesse il diritto di ammazzare tutti quelli che gli stanno sulle balle, l’ umanita’ si sarebbe gia’ estinta da un bel po’.

  36. maja ha detto:

    “se ognuno avesse il diritto di ammazzare tutti quelli che gli stanno sulle balle, l’ umanita’ si sarebbe gia’ estinta da un bel po’.”

    l’umanità e anche bora.la. 😉

  37. dimaco il discolo ha detto:

    io non lo giustifico ma posso tentare i capire che nel caso da me citato l’esasperazione ha portato a un raptus che ha avuto le conseguenze estreme. Il perchè è un fatto importante hobo. Sappiamo tutti che uccidere è sbagliato, ma non tuti possiedono il sangue freddo per reagire in maniera composta e coretta. nemmeno io so come reagire se succedesse a me. e nemmeno tu.

  38. maja ha detto:

    dimaco

    c’è chi ammazza la moglie perchè gli ha messo le corna e c’è chi la riempie di botte perchè il caffè è troppo caldo.

    io non vedo grosse differenze di principio, nelle motivazioni (che sarebbero: “tu questo a me non lo fai e ora te la faccio pagare.”).
    tu sì?

  39. dimaco il discolo ha detto:

    se mi lamento che il caffè è troppo caldo mia moglie me lo tira dietro.
    Io ho parlato di raptus dovuto a particolari condizioni maja. non del caffè troppo caldo.

  40. maja ha detto:

    e io ti sto dicendo che gli uomini che picchiano le mogli lo fanno per “motivi” futili come un caffè troppo caldo.

    per che motivo lo fanno, secondo te? gli viene una specie di raptus ogni tot settimane?

  41. dimaco il discolo ha detto:

    forse perchè odiano la propria donna? non vedo altro motivo.

  42. maja ha detto:

    odiano la propria donna, proprio come odiavano tutte quelle prima di lei e come odieranno tutte quelle dopo di lei, se per caso l’attuale rinsavisce e li manda a cagare.

    si picchiano e si ammazzano le donne per odio, sì, non di certo per troppo amore o per un raptus di gelosia.
    e quest’odio si chiama desiderio di controllo, di dominio totale, di potere di vita e di morte su un altro essere umano che per caso è nato con le ovaie al posto delle balle.

  43. dimaco il discolo ha detto:

    ma non tutti i casi sono così.

  44. Stefano Bertuzzi ha detto:

    Io questo pomeriggio c’ero per affermare con forza che finché noi uomini non ci prenderemo la responsabilità di un pensiero e di un atteggiamento maschilista assai diffuso queste violenze non smetteranno. Non giustifichiamo, non troviamo scuse. Cambiamo piuttosto il nostro atteggiamento: riconosciamo la bellezza dei nostri limiti e la nostra debolezza. Quando l’uomo capirà di non poter né dover essere onnipotente forse saprà accettare l’immensa forza autosufficiente dell'”altra metà del cielo”. E rispettarne le decisioni anche quando sono dolorose.

  45. Fiora ha detto:

    @44 GRAZIE,Stefano Bertuzzi,!

  46. Fiora ha detto:

    Da donna mi sento invece di stigmatizzare un aspetto poco trattato e che ci “rema contro”.
    no Dimaco,non la risibile improbabile “violenza delle donne contro gli uomini”…io non mi soffermo su inezie accademiche…
    Parlo invece della nostra “complicità amorosa” con l’aguzzino domestico.
    Quanti alibi a non denunciare, quanti alibi per giustificare il ritiro delle querele…
    “per paura, per bisogno economico, per speranza di ravvedimento..”e giù a far tavole rotonde tra benintenzionate damazze che recitano “finché la donna non troverà il coraggio…”
    “CORAGGIO” ? SEEEE! mai nessuna che abbia osato sottolineare anche il malamore, l’attaccamento nonostante le botte, il “farsi comprare” da un sorriso, da un “cambierò” …donne che riescono perfino a buttarli fuori di casa e poi se li vanno a riprendere…fino alla prossima scarica di botte, a volte fatale!
    ..perché chi mena ed è perdonato una volta, LO RIFARA’ SEMPRE!
    Allora io realizzo che talvolta il maggior nemico e pericolo per la donna è LA DONNA STESSA!
    Come fare? come contrapporre positivamente ragione a sentimento, sia pure distorto ma a volte fortissimo, assimilabile all’ossessione per “quel” uomo?
    Mah! non lo so. Psicologo? per carità! non ne conosco uno che abbia mai “guarito” da alcunché! Lourdes, forse! 😀 o il tempo… sempreché il manesco ce lo lasci un tempo per guarire!

  47. Fiora ha detto:

    ..in sintesi ,se il coraggio di denunciare, allontanare o allontanarsi è una pianta per il cui sviluppo la società molto può fare, per il coraggio di non tornare sui propri passi, di non coltivare un sentimento malsano e distruttivo, personalmente non conosco ricette davvero valide.

  48. maja ha detto:

    fiora

    non sono del mestiere, ma pare che tra la vittima e il maltrattatore si instaurino dei meccanismi psicologici molto complessi che sono difficili da spezzare.

    (un link a caso: http://www.altalex.com/index.php?idnot=11933)

  49. mutante ha detto:

    io questo atteggiamento non l’ho mai avuto: ho sempre considerato le donne come pari compagni di cammino, e sono tanto fortunato da godere della vicinanza di una che proprio questo è. sarà quindi il motivo, che non capisco come una manifestazione di piazza può ridurre la violenza.

  50. Fiora ha detto:

    @Maja purtroppo anche ad una lettura attenta dell’interessante articolo sfugge la motivazione più “inconfessabile”, che per certi versi rappresenta il fallimento, una frustrazione per la donna stessa un arrendersi all’evidenza del fatto che preferisca il “male accompagnata” al “temporaneamente sola” e del fatto che ammanti di alibi quel malamore che non le riesce una buona volta di sradicare da sè.
    I supporti esterni possono molto per la donna maltrattata,ma questo sforzo spetta soltanto a lei con onestà di riconoscerlo e volontà di collaborare.

  51. Fiora ha detto:

    @49 mutante,una manifestazione di piazza può
    1) focalizzare l’attenzione di istituzioni e privati
    2)aumentare la consapevolezza,l’autostima,in chi subisce maltrattamenti
    3) rompere l’isolamento
    4) ingenerare qualche “minimo dubbio” 😉 in chi maltratta che non è così che si fa!

    Scusa la franchezza ma il tuo post mi appare farisaico e da menefreghista.
    La tua trionfalistica realtà di cui così ti pavoneggi, NON è quella di troppe altre e troppi altri . Quindi non fa testo…come in assoluto quella di nessuno !

  52. Paolo Stanese ha detto:

    @ 43 Dimaco, il modello sociale e culturale di cui parlo è quello per cui una donna con il viso gonfio di lividi va dai carabinieri per denunciare il suo compagno e quelli le dicono “ci ripensi” una, due, tre volte. “Perché se lo denuncia va in un mare di guai, perderà il lavoro ecc ecc”. Succede. Spesso. E a me non piace.
    Ora, non ho da dire nulla sulle tue scenette familiari col caffè bollente eccetera, ti dico soltanto: sei, siete, in una frazione fortunata della popolazione. Perché per troppe persone non funziona così. Ed è una cosa difficile da credere, finché non ti arriva sotto gli occhi.
    Dopodiché, attenzione: non esistono le categorie, ma gli individui, ognuno con la sua storia e le sue unicità – e io non sono qui per giudicare nessuno.
    Però sono sicuro che in un contesto (come ho detto?) sociale e culturale dove NON È NORMALE usare o invocare la violenza in un rapporto di coppia, le cose sarebbero leggermente diverse da come sono ora.

  53. Fiora ha detto:

    @52 il tutto vale pure per mutante!

  54. Jasna ha detto:

    Dire che *anche* le donne siano violente
    a) aiuta forse a capire perché così tante sono vittime dei loro famigliari?
    b)ridimensiona la gravità della situazione delle donne maltrattate in Italia?
    c) giustifica e/o spiega la situazione di insicurezza che molte donne vivono per molta parte della loro vita?
    d) è per caso lontanamente in tema con l’oggetto della manifestazione?

    No, perché quando si raccolgono fondi per la sclerosi multipla, qualcuno si avvicina forse al banchetto a ricordare che c’è anche un casino di gente che muore di tumore? A me non sembra, mentre è chiaro che qualcuno qui ha la coda di paglia.

  55. dimaco ha detto:

    Jasna se lo sono mi sembra giusto dirlo. Perché la violenza non é solo prerogativa maschile. Cercare di sminuire o di ridimensionare il fenomeno della violenza femminile é fuorviante e discriminatorio.

  56. edvard ha detto:

    Dimaco beh ma anche la violenza non è solo quella fisica esiste anchje violenza psicologica. e forse per questo alcuni che no n la considerano tale pensano che la violenza sia irrilevante da parte delle donne

  57. isabella ha detto:

    Concordo con edvard.

  58. ardovig ha detto:

    Grazie per lo spazio che avete dato all’evento.

    Violenza alla donna, però, è anche il banner di un sito porno che ho intravisto aprendo il vostro sito.

  59. Jasna ha detto:

    @dimaco

    “Se lo sono” cosa? Io dico che qui si sta parlando di altro, non nego né mi stupisco che le donne siano a loro volta violente, dato che basta appartenere al regno animale per esserlo.
    Io dico che questo tema qui non c’entra, ma sarei interessata a parlarne in un thread dedicato. Parlarne qui è per puntacazzismo, coda di paglia o gusto della polemica, per i motivi che ho elencato sopra.

    @edvard e isabella
    Violenza psicologica so cosa sia, l’ho vista subire da donne e uomini, e no, non penso che sia irrilevante solo perché non fisica.

  60. Fiora ha detto:

    ho l’impressione Dimaco che tu voglia spostare l’attenzione dall’argomento .
    te l’ho chiesto e mi sento di ripetertelo scusa dove vai a parare? concedendo pure che esista una minoranza di donne violente e bada bene,UBI MAIOR MINOR CESSAT ,limitiamoci a parlare di botte ,stante che la violenza psicologica è solo L’ANTICAMERA di quella fisica,per quanto male possa fare… cosa vuoi di preciso dimostrare qui in tema di ” VIOLENZA SULLE DONNE” e non di violenza in generale?!

  61. Fiora ha detto:

    che ora è? risposta Domenica! ecco cosa mi sembra il tuo ripeter però anche le donne…cosa? menano? beh! sarà! e quì di legnate e lividi si sta parlando…quelli VERI,anche se quelli dell’anima sono anche dolorosi..
    Solo che la risposta a che ora è ? e’ sono le 19 😉

  62. Hafez ha detto:

    @Isabella…essere deboli è una colpa?Allora per voi donne è uguale? Sei d’accordo o distingui? Certo,se ero io al posto suo,non è descrivile cosa avrei fatto….l’avresti letto sul newspaper….ma in certi casi,le vostre violenze sono fini,raffinate e molto profonde,o siete tutte non colpevoli?

  63. maja ha detto:

    “però anche voi siete violente”
    iz da nju
    “sì, ma… e le foibe?!”

  64. dimaco il discolo ha detto:

    il fatto è che alle donne non sta bene sentir dire : anche le donne sono violente , perchè si toglie quell’immagine he vuole la donna sempre vittima e mai carnefice. Puntualizziamo io sto parlando di violenza, termine che include sia quella fisica sia quella psicologica.Poi potrò difrenere la ategoria oppure solo quello he subiscono le donne ev e finire in piazza ma le violenze perpetrate dal cosietto gentil sesso devono esser sminuite.
    La cosa che mi fa inkazzare e che sembra che solo le donne stiano li a soffrire sopprusi, violenze e umiliazioni. Io voglio solo dire: non è così.
    Penso sia giusto sfilare e far presente che esiste una violenza sulle onne, ma allora parimento dovreste dimostrare insieme agli uomini vittime di violenza da parte delle donne (sia fisica in taluni casi e psiologica in altri) che la violenza non ha sesso.

  65. isabella ha detto:

    Hafez la vita è tutta nelle nostre mani, non possiamo e non dobbiamo dare la colpa/responsabilità agli altri delle nostre azioni.
    Ho anch’io un amico rinchiuso in csm da due mesi perchè lei non ne voleva più sapere di lui e lui ha tentato di lasciarci.
    Dobbiamo trovare la forza di andare avanti in noi stessi.
    La vita è troppo bella e preziosa per buttarla via così.
    Non mi vuoi più? Pazienza, dopo aver versato un adeguato numero di lacrime mi rialzo in piedi e vado avanti.
    Io sono caduta tante volte in vita mia, nulla mi è stato mai regalato, ho dovuto faticare per qualsiasi cosa.
    Il suicidio è spesso la via più breve.

  66. hobo ha detto:

    dimaco, il tuo discorso sembra quello di certi commentatori terzisti, che rimproverano alla fiom di difendere solo gli operai e non gli imprenditori.

    la cortina fumogena che state cercando di sollevare e’ la migliore dimostrazione del fatto che queste manifestazioni servono.

  67. isabella ha detto:

    @63 dimaco forse si tratta semplicemente di percentuali.
    Sono davvero molto più rari i casi di violenza sugli uomini, forse anche perchè spesso a sfavore della donna c’è la componente fisica.
    Perchè di quella maschile si parla così poco?

  68. dimaco il discolo ha detto:

    di Ernesta Adele Marando – psicologa, CTU al Tribunale di Roma – 28 luglio 2010

    Il tema è la violenza agita sugli uomini da parte delle loro ex-mogli. Bisogna sfatare una volta per tutte il dogma “del sesso debole” e con questo si identifica il genere femminile. Stiamo assistendo in questi ultimi anni ad una recrudescenza di crudeltà mentale e vendetta trasversale delle “deboli donne” contro il macho. Che più che essere macho è un derelitto perseguitato con metodiche “politicamente corrette”, ridotto ad andare “per cartoni”.
    Nel senso che trova riparo a ridosso di essi lungo i marciapiedi per essere stato spogliato di ogni suo avere. Dignità calpestata, colpevole a prescindere, per il sol fatto di appartenere al genere maschile, al “sesso” forte e per questo deve mantenere “il sesso debole” essendo evidentemente le appartenenti a questa categorie donne inette ed endicappate. Perchè così si debbono ritenere quelle donne che si fanno mantenere a prescindere. Nonostante siano nell’età in cui la vigoria e gli ormoni siano alle stelle. Mentalità da gheise.
    Oggi assistiamo ad un ritorno e rivolta del matriarcato che porterà all’azzeramento della famiglia. All’insorgere di gruppi “sinciziali” dove le donne, in un rigurgito di lesbismo camuffato da solidarietà, espellono il corpo estraneo, quel maschio servito per ingravidarle e renderle potenti. Come si espelle la placenta quando la sua funzione vivificatrice è terminata. Non madri, ma sultane.
    La maternità vera è un’altra cosa. E’ amore, accoglienza, comprensione. Unione. Invece assistiamo ad un eccitamento orgastico quando le suocere, madri delle figlie femmine, possono entrare nel nido della figlia maritata per demolirlo e riportare a casa propia la figliol prodiga. In genere si tratta di figlie schiacciate dalla personalità della madre. Dipendenti da esse. Al guinzaglio. Queste madri virago ritornano nel loro nido vuoto portando il bottino: figlie inebetite e nipoti sconvolti. Ma ci penserà lei a sistemare le cose. Le ritorna una vitalità eccezionale. Sistema tutti dettando ordini camuffata da povera vittima della situazione che ” è stata costretta” a prendere in mano . In questi casi il di lei marito è una figura satellitare, assente. Forse anche vedova, ritorna a rivivere espropriando la vita della figlia facendola propria. Il genero? Si butta via. E’ servito per procreare. Poi non serve più. Si scaccia come un cane rognoso.
    Questo che scrivo è uno spaccato della mia esperienza professionale quasi ventennale come CTU nel Tribunale ordinario di Roma, chiamata dal giudice a valutare le personalità delle coppie separate, dei loro figli, del loro entourage familiare allargato, per indicare al giudice quale possa essere il regime di affido dei figli minori ai genitori. Le condizioni. In tre casi su cinque circa ho potuto osservare come le ingerenze delle madri su figlie loro dipendenti psicologicamente portassero allo sfacelo di famiglie che sarebbero potute essere felici. Passando sopra i cadaveri dei figli e dei padri. Non una parola per mediare. Per mettere pace. Ma acido versato scientificamente per corrodere legami.
    Molti avvocati, psicologi, assistenti sociali anzicchè mediare costruiscono le loro fortune aizzando gli animi e attizzando i fuochi. Quando basterebbe tanta pazienza e il classico buon senso della casalinga intelligente. In genere gli uomini hanno una forza bruta ma non sono velenosi. Le donne sanno essere vendicative oltre ogni ragionevole limite e velenose come uno scorpione quando non sono illuminate dall’amore e da una intelligenza costruttiva. In genere. Con le dovute eccezioni.
    Quanto è importante un ambiente sereno per crescere in maniera equilibrata . Un ambiente rispettoso e accogliente. I figli di famiglie distrutte sono ad altissimo rischio di psicopatologie. E di continuare la catena di disgregazione della loro personalità e del loro futuro. Poniamo riparo a questi fallimenti annunciati. Tutti gli esseri umani, uomini e donne hanno uguali doveri e uguali diriti. Non c’è bisogno di scomodare la Costituzione per comprendere questa elementare verità.
    Ci si può e ci si deve separare quando sussistano gravi motivi che minacciano la vita psicofisica delle persone, ma questo non significa spogliare il marito di ogni bene. Sia materiale, scippandogli la casa e pretendendo assegni spropositati, che affettivo quale la sottrazione dei figli. Allora ci troviamo non davanti a povere mogli costrette a separarsi perchè subiscono gravi torti. Ma davanti a donne che al posto del cuore hanno un registro di cassa. E queste donne sono state mai capaci di amare? Si sono sposate per amore o per vendetta cieca contro gli uomini? Per avere lo stato di mogli e di madri che da potere? E quando si stancano del gioco, finito il viaggio di nozze tirano fuori la clava e fanno morti e feriti. Quando due persone si sposano dovrebbero sapere che il bene supremo da salvaguardare sono i figli, innocenti di avere quei genitori. Figli da amare e proteggere sopra ogni cosa.
    Sarebbe meglio davanti a conflitti insanabili dei coniugi lasciare la casa ai figli e trovarsi ognuno un proprio alloggio. A turno accudire i figli che restano nella casa dove sono nati. Nel loro habitat. E gli adulti si cercassero una sistemzazione tale da poter vivere dignitosamente e in maniera adulta senza farsi mantenere da “papà”. Il divorzio è un lusso e se non ce lo si può permettere si rinuncia. Finchè non arriva il momento opportuno. Per amore della propria dignità e del dovere verso i propri figli. Bisogna impare a vivere da persone libere non da guappi che pretendono il pizzo. O da prostitute che si fanno pagare per essere mantenute con la scusa dei figli di cui in realtà non sanno che farsene.
    Quasi tutte le coppie che ho visionato si sono separate per apparenti banali motivi. Il motivo vero era affondato nel loro inconscio e non emerso alla coscienza ed era un motivo legato al proprio vissuto prima del matrimonio e agito nel matrimonio.
    Se ci si può permettere il lusso di separarsi bisogna farlo tenendo presente che quando un genitore distrugge l’immagine dell’altro genitore agli occhi dei figli, quando sottrae il mondo affettivo dell’altro, nonni, zii, amici, ambiente familiare, compie un crimine prima di tutto contro i propri figli. Si uccide la loro fiducia. La loro voglia di vivere. Medea docet. Non bisogna schiacciare la dignità delle persone. E’ un boomerang che colpirà alle spalle quando meno lo si aspetta.
    Penso che la furia omicida che si scatena da parte di uomini lasciati contro le donne che lasciano nasca da frustazioni profonde. Un odio verso le donne nato da odio contro la madre. Quella figura femminile che non li ha saputi capire ed amare. Che li ha schiacciati da bambini. E da adulti questi uomini agiscono vendette. Parimenti si può dire delle donne che puniscono i mariti. Che esempi hanno avuto in casa propria da bambine? Sono state abusate? Petanto non focalizziamo lo sguardo sull’ultimo anello pezzato della catena. Si rompe l’anello il più fragile, quello che non sopporta una lunga tensione. Volgiamo uno sguardo al passato e cerchiamo la cura. Il rimedio. Senza nè vincitori nè vinti.
    Mi rivolgo alle Istituzioni. Ai politici, ai legislatori. Più scuole, più asili, più posti di lavoro. Più case. Più attenzione. La famiglia è la cellula della società. Curiamola per avere una società sana e costruttiva.

  69. dimaco il discolo ha detto:

    di Martina Cecco – giornalista pubblicista – 19 settembre 2008

    Puo’ essere chiamata violenza domestica verso l’uomo, mobbing maschile, discriminazione verso il maschio: ha una serie infinita di definizioni e di sfumature, chiamatela come volete, ma non si puo’ non notarla, visto che e’ uno dei pochi frutti “nuovi” della moderna interpretazione del concetto di famiglia.
    Si va sempre piu’ diffondendo, nella societa’ moderna, rispetto allo specchio inverso del passato, l’abitudine di mobbizzare e di escludere dalla vita familiare il maschio, che da qualche tempo a questa parte, specie nei casi di separazioni con figli, e’ la vittima tra i due componenti la coppia.
    La violenza sull’uomo e’ spesso taciuta per una forma di vergogna: e’ strano che sia una donna ad avere la meglio sul compagno, in fatto di sopruso, come del resto, a volte, sono piu’ le situazioni – la famiglia di lei, le circostanze, la societa’ – a seminare odio e rancore verso il maschio della coppia separata.
    Il traguardo della parita’ dei sessi ha portato con se’ anche questa dinamica: la donna forte non ha paura di essere sola; il maschio disorientato non riesce a mantenere la situazione in equilibrio: per questo le liti si accentuano e spesso a pagarne il prezzo e’ il maschio incapace di adeguarsi ai tempi.
    La violenza al femminile e’ diversa dalla violenza al maschile: meno istintiva e piu’ ragionata, e’ una violenza fatta di piccole azioni logoranti e di vendette insulse, che pero’ alla fine portano alla rottura dell’equilibrio psicologico dell’uomo. La donna arrabbiata fa della vendetta la sua ragione di vita, e questo ai figli, certo bene non fa per farne degli adulti perbene.
    Il maschio? Lentamente perde il suo ruolo di uomo, di padre, di componente sociale attivo e diventa “l’uomo nero” che deve andare via e allontanarsi dal nucleo familiare. Ma le cose stanno sempre cosi? A giudicare dall’alto numero di maschi che si suicidano per separazione, pare che le vittime non siano sempre le donne, nei casi di cui sopra, ma anche gli uomini.
    I figli dei separati, quando affidati solo alla mamma, perdono il rapporto d’amore col padre, il quale, oltre a perderne l’affetto, ne perde anche il filo diretto che permette di dare al bimbo una immagine obiettiva, che rispetti lui e lei, di quello che sono stati i due genitori.
    Con meno soldi, senza la prole e con tutte le difficolta’ del caso, piu’ spesso l’uomo separato e’ la vittima: la nuova vittima della societa’ moderna. La sfida e’ grossa: riusciranno le donne a portare l’equilibrio anche in queste situazioni, per dimostrare che la parita’ dei sessi e’ un bene effettivo anche nelle difficolta’

  70. isabella ha detto:

    La violenza femminile è psicologica, quella maschile è quasi sempre fisica (ma in molti casi pure psicologica).
    Per questo la prima appare di meno.
    Certo è che anche la giustizia dà una mano alle donne garantendo sempre loro fin troppi diritti.
    Su questo aspetto della violenza sono d’accordo con te dimaco.

  71. Jasna ha detto:

    @Redazione
    Aprite un thread sulla violenza femminile, così finalmente potremo ragionare sulle radici della violenza maschile?

  72. dimaco il discolo ha detto:

    jansa inutile essere ironici. io ho voluto solo dire che vi è anche la violenza femmionile e non solo maschile. ma se volete far credere he siete le uniche che subiscono vilenza accomodati pure. a me non fa differenza.

  73. Jasna ha detto:

    @dimaco
    Ma tu scrivi sempre senza leggere quello che ti scrivo io? Io ho affermato a chiare lettere quello che tu mi accusi di negare, e ho anche detto perché secondo me questo discorso qui non c’entra.

  74. dimaco il discolo ha detto:

    jasna. lol go sbaia al grande. ^_^

  75. dimaco il discolo ha detto:

    inteno che go scrito jansa al posto e jasna

  76. hobo ha detto:

    dimaco, il testo che hai linkato al #69 contiene questa perla:

    “E ancora: violenza sessuale, un fenomeno fra i più sconosciuti alle cronache, ma che riguarda “tutti quei processi o episodi che producono effetti devastanti sulla personalità e nell’ambito psico-fisico dell’uomo vittima, equiparabili e talora superiori a quelli dello stupro subito dalla donna”, spiega la ricerca. Si va dal rifiuto sistematico e prolungato del rapporto sessuale da parte della donna, riferito dal 68% degli uomini, ai casi in cui le donne denunciano strumentalmente di aver subito molestia o violenza o denunciano abusi sessuali sui figli (con percentuali del 33%).”

    cioe’ il 68% degli uomini che dicono di aver subito violenza sessuale dalle donne, si riferiscono al fatto che la loro moglie o compagna non gliela da’.

    che roba cio’. per come la sapevo io, la violenza sessuale consiste nel pretendere con la forza un raporto sessuale.

    qua invece si dice che se una moglie non gliela da’ al marito, provoca al marito un trauma peggiore di quello che il marito provoca a lei se glielo sbatte dentro contro la sua volonta’.

  77. isabella ha detto:

    Beh hobo credo non sia minimamente paragonabile.
    Comunque anche il continuo rifiuto delle donne crea disagi nella coppia.

  78. dimaco il discolo ha detto:

    leggi chi ha scritto l’articolo, primo è una donna e seono è una psicologa che sicuramente sull’argomento ne sa più di me e te messi assieme.

  79. hobo ha detto:

    isabella, ma qua non si parla di disagi, si parla di violenza (inserire un porcone a propria scelta in italiano, spagnolo o serbo-croato)

  80. Jasna ha detto:

    @isabella
    Anche scoreggiare davanti agli ospiti crea disagi nella coppia, così come ingrassare (per chi ci tiene), essere disordinati, darla/o troppo o troppo poco.
    “Continuo rifiuto delle donne”? Ditemi che siamo usciti dagli anni 50 per favore, e che non ci sono più persone che credono che alle donne non piace farlo ma si immolano concedendosi al marito, depositarie della morale.

  81. hobo ha detto:

    @dimaco

    guarda che il testo che hai linkato al #69 non e’ un articolo scritto da una psicolga, e’ un comunicato stampa del gesef.

  82. dimaco il discolo ha detto:

    oggettivamente credo pure io che sia un pochettino esagerato, ma se una si rifiuta per mesi o anche anni qualche problemino lo crea. o no? E ovvio che la cosa non funziona a comando.

  83. isabella ha detto:

    Oh beh Jasna non si tratta di anni 50.
    E’ capitato anche a me di non “darla” per periodi fin troppo lunghi. Quindi queste situazioni esistono eccome.
    Dobbiamo decidere se si vuole parlare di violenza puramente fisica o anche psicologica.
    Se si tratta solo di violenza fisica, che spesso porta addirittura alla morte, sono d’accordo con voi: quella delle donne sugli uomini è trascurabile (sono capacissimi di difendersi).
    Se si comprende anche quella psicologica allora sono d’accordo anche con dimaco: ci sono tantissimi casi di uomini costretti a tornare a vivere a casa dei genitori, o peggio a vivere come degli accattoni perchè nella separazione la casa coniugale spetta quasi sempre alle donne che devono crescerci i figli, perchè devono versare un sacco di alimenti…

  84. Jasna ha detto:

    @dimaco Se una si rifiuta la molli, è difficile? Idem se lui si rifiuta, perché, sempre per portarvi al volo dagli anni 50 ad oggi, anche agli uomini può darsi che passi la voglia.
    No, non sono predatori.

  85. Jasna ha detto:

    “Se si tratta solo di violenza fisica, che spesso porta addirittura alla morte, sono d’accordo con voi: quella delle donne sugli uomini è trascurabile (sono capacissimi di difendersi)”.

    Che sia trascurabile lo dici tu!!!
    Io non l’ho mai detto. Ho detto che non è l’argomento di questo thread.

  86. dimaco il discolo ha detto:

    che poi quel che te ga descrito ti xe solo un toco, se parla anche de alci, pugni, tentaivo i avelenamento, investimento lesioni ecc.

  87. Sara Matijacic ha detto:

    Carissimi, mi fa piacere vedere che anche su Bora:La si discute di questi argomenti: grazie per i vostri contributi.
    1. Purtroppo non ho potuto partecipare al Flash Mob: leggetevi l’articolo di Paolo Stanese in home page 🙂
    2. Vi rimando al sito della dott.ssa Bersenda, dove c’è anche il mio articolo comparso su questo sito qualche anno fa. http://www.psicologo.trieste.it/it/component/content/article/82

  88. hobo ha detto:

    @dimaco#67

    cio’ dimaco, ma prima di copiaincollare un testo, non potresti verificare chi ne e’ l’autore/autrice?

    questa adele marando e’ una neoborbonica. e inoltre e’ una che scrive roba cosi’:

    “Gentile Presidente Berlusconi, innanzi tutto Le manifesto tutta la mia solidarietà per le persecuzioni cui viene sottoposto da una mafia giudiziaria nei confronti della quale andrebbero immediatamente applicate le norme che gli appartenenti a quella confraternita applicano quotidianamente nei confronti di decine di migliaia di Cittadini specie nel Sud così come hanno deciso di fare con Lei per impedirLe di svolgere le altissime funzioni alle quali è stato chiamato da un voto popolare plebiscitario prima del colpo di stato che – vicenda unica nella storia giudiziaria di ogni tempo e paese – con il quale è stato allontanato.”

    http://www.jeaccuse.eu/index.php/testimonianze-dal-mondo-archivi-36/27-servizi-giornalistici/484-mail-inviata-dal-presidente-berlusconi-al-direttore-di-jaccuse-online-risposta-e-proposte-del-direttore-a-immediata-attuabilita.html

  89. dimaco il discolo ha detto:

    le sue ten enze politiche non mi interessano ma solo la sua opinione professionale visto che è stata per eenni perito del tribunale. Non capisco hobo io ho solo fatto notare he vi è una violenza anche femminile(e chi è contrario alla violenza sulle donne dovrebbe manifestare anche per la violenza fatta dalle donne ed esprimere solidarietà per chi la subisce) e vengo attaccato neanche fossi uno dell’Opus dei

  90. hobo ha detto:

    dimaco, queste questioni *sono* politiche.

    e aggiungo che forse saresti piu’ credibile nella tua denuncia della violenza femminile se non ti appoggiassi a testi che provengono da una cultura reazionaria. e, last but not the least, se dimostrassi un minimo di empatia nei confronti del punto di vista delle donne che manifestano contro la violenza maschile, invece di metterti immediatamente sulla difensiva, in modo aggressivo, con frasi tipo: “si’, ma anche le donne pero’…” eccetera.

  91. hobo ha detto:

    cacchio dimaco, sei un marxista. dovresti avere ben chiaro che le lotte di emancipazione universale sono lotte vere solo se partono da chi lotta da una posizione subalterna, e lottando per liberare se’ stesso libera tutti.

  92. Fiora ha detto:

    leggendo sta sequela di fraintendimenti e perfettamente allineata al parere di jasna, trovo che l’unica maniera per non crearne di peggiori e divagare fino alle… foibe 😀 sarebbe quella di tassativamente limitarsi a considerare la violenza contro le donne nell’accezione di “FISICA”
    …Per quanto fuori contesto, eventuali paragoni e statistiche di chi si ostini a volerne accademicamente fare, rispetto alla violenza FISICA contro gli uomini da parte delle donne, appariranno per quelli che sono : numericamente trascurabili e RIDICOLI!

  93. dimaco il discolo ha detto:

    hi ha detto cvhe non provo empatia, solo he ritengo che hi manifesta contro la violenza lo deve fare per tutti i tipi di violenza. o no?

  94. Tergestin ha detto:

    El punto xe che certi retaggi xe dificili de scalfir. Mi stesso, che aplicheria el massimo dela pena per chi cometi certe robe, go spesso usado in vita mia linguaggi maschilisti e un atimin retrogradi. Ameto i mii limiti e le mie ipocrisie.

  95. dimaco il discolo ha detto:

    hobo io non ho niente contro chi lotta per emanciparsi, ma difendo pure la mia di categoria o non devo per non so quale noblesse obblige?
    Fiora he siano trascurabili forse ma che sono in continuo aumento è un dato di fatto.

  96. dimaco il discolo ha detto:

    Lo fazemo tuti tergestin, ma no xe un fato de limiti ma un fato de situazioni. no ste rider deso: una volta ghe go di a mia moglie che la xe una baba e il suo posto xe in cusina. eco, me ga tira un piato che me ga mana per pochi cm. no go mai dito più una roba cusi. ma xe le situazioni he te porta a dir robe simili a mente freda no te le disi.

  97. Fiora ha detto:

    @ 95 TERGESTIN.
    a noialtre, un post come el tuo ne basta e ne vanza per dir, finché xè mas’ci che OGGI pensa cussì, xè speranza de…VITA!

  98. Fiora ha detto:

    oviamente la contabile de sete colpi, ga capelà coi numeri: iera el 96! ::(

  99. Fiora ha detto:

    DIMACO:
    frasi come la tua, apartien al lessico familiare e conta i comportamenti! se te me lo disevi a mi te gaveria saludà romanamente disendote agli ordini mio duce…e desso va butarme zò le scovaze!
    tuto con morbìn ,legereza e RISPETTO VERO!

  100. dimaco il discolo ha detto:

    varda che veramente porto mi le scovazze zò sa fiora. e no solo quel. Miga tuti i omini e segui quel che xe scrito tale letere de san paolo ai efesini sa.
    E se te vol saverla la me pesta anca. 😀

  101. Jasna ha detto:

    Bello l’articolo di Sara!
    Link interessante
    http://www.centrouominimaltrattanti.org/

  102. Tergestin ha detto:

    Eco, una roba voio precisar: l’ omo che in bar coi amici sostien che le babe ga de taser e cusinar, che se gusta i calendari dele sventolone ma MAI faria nissun tipo de abuso, per mi el xe piu’ che a posto. Digo questo perche’ va sotolineado che anca i ecessi de certe femministe xe assurdi e oltretuto i ris’cia de focalizarse su monade inocue trascurando i veri problemi.

  103. Jasna ha detto:

    @Tergestin
    Però dato che in bar ci lavorano molto spesso donne, capisci che ti girano le palle a sentire certe cose.

  104. dimaco il discolo ha detto:

    eco perchè za da tempo me gira in testa l’idea de far un bar, dove che l’aceso ale done xe vietado per statuto. 😛

  105. Tergestin ha detto:

    Mi per certi bar go anca visto babe che fazeva comenti pesanti e denigratori sui loro omini, se xe per quel. Vedemo ‘desso de no voler cascar nei estremismi per far la gara a chi xe piu’ avanti.

  106. Jasna ha detto:

    @Tergestin
    Hai una soglia di tolleranza un po’ bassa per darmi dell’estremista, comunque va ben…

  107. Tergestin ha detto:

    No te go da’ dell’ estremista anca se no vedo quanta intoleranza ghe sia in quel che go afermado.

  108. gabriella taddeo ha detto:

    consiglio a tutti/e di leggere, prima di trattare questo tremendo argomento, come una questione da bar, il libro di PATRIZIA ROMITO, docente dell’univ. di Trieste: UN SILENZIO ASSORDANTE La violenza occultata su donne e minori, Franco Angeli editori. alla fine della lettura, avrete molto chiara la dimensione dei fenomeni, la gravità del problema e dei numeri in gioco e forse potrete affermare qualche banalità in meno.

  109. Tergestin ha detto:

    Mi a ti te consiglio inveze de leger meio e basta. Proprio perche’ certi argomenti xe duri e gravi, xe el caso de concentrarse su de essi e usar prevenzion e misure rigorose, anziche’ zigar isterismi sule sparade grembane in osteria o sule veline. Semplice pragmatismo.

  110. maja ha detto:

    mi me par che i primi a esser isterici xe i omini, perchè no i riva a accettar che i ga perso el ruolo predominante che per secoli i ga gavudo all’interno della famiglia e della società.
    no digo che xe facile, eh, accettar de metterse in discussion e rinunciar ai propri privilegi, però saria ora che ve mettè in testa una bona volta che el sessismo (in tutte le sue declinazioni, da quelle più blande da bar a quelle irreparabili da obitorio) xe in primis un *vostro* problema.

  111. Tergestin ha detto:

    Pol darse, ma no me posso sentir colpevole per una categoria de elementi che go sempre disprezado e in un caso go anca ris’ciado che un de lori me porti in tribunal (ghe go spiegado in modo un poco rozzo a un mona che se una mula no ghe sta’ no xe el caso de becarla a sberle). Mi ameto alcuni limiti culturali mii, ma no me fazo carigo dele colpe altrui.

  112. maja ha detto:

    mah, sa, tergestin, mi credo che se i bianchi d’america i gavessi continuado a dir “mi no go mai avu’ schiavi e no go mai lincià nissun negro, quindi no xe un problema mio” o se i tedeschi gavessi dito “mi no iero mai nazista e no go mai copà nissun ebreo, quindi no xe un problema mio”, i USA e la germania no i saria quel che i xe ogi.

    fintanto che i mas’ci non sessisti i continuerà a considerar el sessismo solo come un problema delle donne e al massimo dei mas’ci sessisti e no i se assumerà collettivamente la responsabilità e collettivamente i se impegnerà per raggiunger pari dignità e pari diritti tra omini e donne, non anderemo sai lontan.

    xe che in fin dei conti tanti omini de sconton i pensa: “mi me dispiasi per lore, effettivamente no xe giusto, però i mii privilegi me fa comodo e fin che no son costretto me tegno sto andazzo.”

  113. hobo ha detto:

    @dimaco

    “Essere radicale significa cogliere le cose dalla radice. Ma la radice dell’uomo (mensch, nell’ originale tedesco) è l’uomo stesso. […] La critica della religione porta alla dottrina secondo la quale l’uomo è, per l’uomo, l’essere supremo; dunque essa perviene all’imperativo categorico di rovesciare tutti i rapporti nei quali l’uomo è un essere degradato, asservito, abbandonato e spregevole.”

    se si e’ marxisti non si puo’ non condividere la battaglia delle donne per l’emancipazione dal ruolo subalterno in cui gli uomini le hanno relegate per secoli.

  114. Tergestin ha detto:

    Hobo, mi conosevo marxisti duri (Operai truci con la foto de Stalin, no quele pappette dei movimenti antagonisti de ogi) e per quanto no iera stronzi come i fasci, va tranquilo che iera bastanza maschilisti e parecchio omofobi. Come in quasi tuti i paesi comunisti, parlemose ciaro.

  115. hobo ha detto:

    tergestin, lo so benissimo. ma tra definirse marxisti e gaver leto e capido quel che disi marx, ghe passa una zerta diferenza.

    (e po’ ghe xe anche done marxiste, eh)

    te linko sto spezzon del autuno caldo a torino:

    http://www.youtube.com/watch?v=V4TlGAEM_hs

    le operaie le decidi de partecipar ala ocupazion dela fabrica insieme ai compagni, e le scandissi el slogan

    agnelli, le donne
    non tornano in cucina
    lotteranno duro
    in officina

  116. Tergestin ha detto:

    @ Hobo

    No stemo tirar fora la storia che in Russia/Cuba/Cina/dovechetevol no iera “vero marxismo”. Perche’ o a ‘sto punto el marxismo no esisti o semplicemente certe abitudini xe insite ancor piu’ che in un sistema capitalistico/liberal (e mi credo sia cussi’, poco de dir).

    @ Maja

    Mi la mia parte la go fata, piu’ de una volta e go anca forti motivi per gaverla personalmente con certi sogeti ai quali te continui ad asociar tuti quei che no ghe interessa de sposar le tesi femministe.
    Certo, xe vero che in America TROPPI bianchi ga discriminado i neri, ma xe esistidi bianchi che ga pagado prezzi anca ‘sai alti per gaver verto un orizonte.
    Mi nel mio piccolo (piccolissimo) no son Kennedy, ma go taiado fora chi me diseva “Cioooo’ te va in giro coi baluba?” tinindome amici e amiche de color che valeva e defenestrando quei che sparava cagade come questa.
    E comunque se pol esser contro la discriminazion sui neri senza per forza creder che Malcolm X o Elijah Muhammad no i fossi stadi esenti da estremismi poco condivisibili.

    Identica roba un tedesco: pol e devi esser contro l’antisemitismo, ma no per forza ad esempio el devi esser filoisraelian fino al midollo se no el xe un nazista.

    Mi uguale. Se no go simpatia per molte dele feministe che go incontrado e magari vedo do’ tete de una velina in tv disendo “ara che figa” no me sento un insensibile mercificatore del corpo femminile, cussi’ come ti no penso te fara’ schifo i petorai de Daniel Craig.
    Xe natural provar atrazion, far comenti e ciolte pel cul vicendevoli senza dover butar tuto in dramma.

    Perche’ altrimenti se varda el dito e no la luna, non focalizandose sui problemi reali.

  117. maja ha detto:

    tergestin

    me sa che no se gavemo capì.

    mi no me associo nissun a niente.
    stago disendo che per mi el sessismo xe un problema; che esisti molti omini (e donne) maschilisti; che la gran parte dei omini che maschilisti no xe, no se impegna per superar sto problema, chi perchè lo considera un problema altrui, chi per una question de comodo.
    ecco, el maschilismo, per mi, xe soprattutto un problema dei mas’ci perchè per secoli xe stai lori a imporlo, e onestà volessi che sia lori i primi a far mea culpa e a voler cambiar le robe.
    te par che xe cussì? mi no, sinceramente.

  118. maja ha detto:

    (mi delle tette delle veline no xe che me freghi proprio sai. se xe un bel paio de tette, lo apprezzo anche, non essendo omofoba.
    però me frega dei femminicidi, dele botte, dei stupri, ma anche de robe più quotidiane, come la maternità de soli cinque mesi, i privati che no assumi mule perchè dopo le resta incinte ecc.)

  119. hobo ha detto:

    @tergestin

    urss, cuba, cina iera paesi che in seguito a una rivoluzion i ga instaurado un regime socialista. tra i principi ala base del socialismo ghe xe anche l’ emancipazion dele donne. quel principio, come tanti altri, el xe sta disateso.

    tien conto che l’ emancipazion, dele donne, dei lavoratori, dele minoranze, de quel che te vol, xe un processo, no una condizion. e i processi i se pol fermar, i pol regredir, e poi i pol riaffiorar, come un fiume carsico.

  120. dimaco il discolo ha detto:

    speta un’atimo maia fame capir ben. L’intero gener maschile ga de sentirse in colpa perchè una dona fa una scelta de merda riguardo al suo compagno? Xe colpa de tuto il genere maschile se quel che se ga scelto la riempi e legnada dala matina ala sera? perchè evo sentirme in colpa?
    poi altra cosa no go capi, un te riempi de legnade, magari te risci che te copa e ti te torni da lui? OK te ghe pol dar una ocasion ma dopo basta.

  121. maja ha detto:

    ah, beh, dimaco, se te pensi che la pesta perchè ghe vien el raptus, no cori che te se senti responsabile, no.
    se inveze te pensi che la pesta per un problema de retaggio culturale maschilista, qualche pensierin te se lo podessi anche far vignir, sì.

  122. dimaco il discolo ha detto:

    ma nianca per idea. che colpa go mi se la se ga scelto un scempio. I xe afari sui. Forsi 50 ani fa podeva anche starghe una specie de pensier che no xe giusto. ma ogi i omini ve li scelze voi a sole.
    Per cui mi no me pol ciavar de meno, se una la sbaia e continua a sbaiar.

  123. maja ha detto:

    ah, xe ela che la sbaia.
    scusa, dimaco, ma me par de parlar con una pianta grassa. ciao e ossequi.

  124. dimaco il discolo ha detto:

    scusa una roba maja se le ciapa pel muso e la torna , le iapa e novo e la torna de novo,inveze de mandarlo in mona de chi xe la colpa? Mia? No credo proprio. ovio che a sbaiar xe quel che alza le mani, se te se ostini a tornar a farte pestar vol dir che qualcosa te la sbai anca ti.

  125. Tergestin ha detto:

    Xe un poco come certe disi “Mi go tuto el dirito de girar a mezanote in stazion meza nuda e nissun ga de sfiorarme!”. Sacrosanto. Ma bisogna considerar che xe gente a ‘sto mondo che certi scrupoli no se li fa proprio. E alora ghe vol prevenzion. Inoltre, quele che torna del mari’ che le imbiava, specie se le ga fioi, le sbaia. Perche’ quei sogeti la’ come i legna una baba, cussi’ i legna i fioi.

  126. isabella ha detto:

    Maja purtroppo i carnefici esistono perchè le vittime permettono la loro esistenza.

  127. maja ha detto:

    gavè gogol tutti quanti, vero?
    provè a guglar battered woman syndrome.

    (ma parlè cussì, per viz, giusto per far un poca de condensa?)

  128. dimaco il discolo ha detto:

    maja no xe he te ghe pol imputar al intero genere maschile la violenza. perchè no xe giusto , cussi ome no xe giusto generalizar isendo vhe le done le xe tute pu….ne. mi personalmente no me sento in colpa se un ghe mena ala sua moglie o compana. cossa centro mi.Te pensi che andarò in giro a perorar cause varie? Te pensi che aprirò un blog per zercar e convincer altri omini a seguirme? No, no lo farò. Perchè no la sento mia come causa. No me interesa.

  129. Tergestin ha detto:

    Maja: se un giorno se bevaremo un cafe’ insieme, come go avudo el piazer de far za con altri muli qua sora, te spieghero’ volentieri perche’ parlo cussi’. Forsi te rivedera’ un poco qualchedun dei tui giudizi con la manera. E qua chiudo.

  130. hobo ha detto:

    @isabella

    sono pochi quelli in grado di ribellarsi individualmente al carnefice, quando il ruolo del carnefice e’ costruito e accettato socialmente e culturalmente. in questi casi e’ necessaria una battaglia culturale e sociale collettiva.

  131. hobo ha detto:

    @tergestin @dimaco

    gave’ presente un operaio che xe trata’ de merda dal paron, pero’ se xe licenziado, el se ritrova a sperar de esser riassunto in fabrica? bon, per zerti versi la condizion de una donna maltratada la xe paragonabile. e no parlo solo dela condizion materiale, anche de quela psicologica.

  132. isabella ha detto:

    hobo lo so benissimo e non vorrei mai trovarmi in una situazione del genere.
    Dico solo che purtroppo, consapevolmente o meno, siamo noi a permettere agli altri di farci del male, fisico, psicologico….e molto spesso non abbiamo la forza e le conoscenze per evitare ciò.

  133. Fiora ha detto:

    GRUPPI DI AUTOAIUTO, come scrive Sara nel suo articolo. sono la chiave di volta per vincere l’isolamento,la vergogna e il malamore mai abbastanza sottolineato. Quel sentimento malsano che porta a “fare comunella” col proprio persecutore, a tornarci mille volte, a colpevolizzarsi delle botte che si ricevono ,quasi fossero giustificate.
    Insieme ,scambiando esperienze analoghe ci si specchia e ci si vede finalmente nelle proprie deformazioni mentali, si trova il coraggio di non ricadere, perché altre donne maltrattate sono lì ad offrire solidarietà, esperienza ed informazione concreta…e poi in Piazza! a trasformare la vergogna occultata nel coraggio di dire apertamente basta convincendo prima di tutti se stesse, accanto a ad altre donne che prima di essere femmine e a degli uomini che prima di essere maschi sono e pensano da PERSONE!

  134. mutante ha detto:

    sono farisaico.

  135. mutante ha detto:

    e monofreghista.
    magari quando vedrò una manifestazione di piazza che ottiene quello che sta scritto sui cartelli, rivedrò le mie cattiva qualità.

  136. Tergestin ha detto:

    Se ghe xe una dipendenza economica, ok, entra altri fattori da caso a caso, ma se xe question de “ma mi in fondo lo amo” xe anca la baba un poco tarda, se pol dirlo o no?

  137. hobo ha detto:

    @tergestin

    una roba xe quel che la disi ai altri, o al limite anche a se stessa. un’altra xe el mecanismo psicologico profondo.

    co’ una persona la vien maltratada la perdi l’autostima, e paradossalmente la se senti colpevole. un mecanismo psicologico simile spiega perche’ tanti reduci dei campi de concentramento i se sentiva in colpa, fin a rivar al suicidio.

    per tornar al esempio del operaio trata’ mal dal paron: quanti casi ghe xe, che un riva a creder de esserselo meritado? sta roba capita co’ un xe lassa’ solo davanti ala prepotenza. inveze chi ga drio una comunita’ de persone solidali, no entra in quel gorgo.

  138. Jasna ha detto:

    @139
    Concordo. Per motivi diversi, anche i bambini quando sono maltrattati si credono colpevoli.
    Adesso qualcuno dica scemi ai bambini che non dicono ai genitori quello che gli succede… vediamo! Io aspetto.

  139. Tergestin ha detto:

    Hobo, qua te ga ragion ti (no sui operai ma sule donne). Niente da dir.

  140. effebi ha detto:

    omo, xe fio mas’cio de mama femina. la sua prima educatrice (e delle volte unica).

    forsi inveze de andar in piaza saria mejo registrar la metodologia educativa dei piccoli tiranni (frustrati).

    cercar de intervenir sui mas’ci za formadi servi a poco. forsi xe mejo prevenir.

  141. effebi ha detto:

    e… dopo le mamme arriva LE maestrE, poi dopo LE professoressE…

    …no sarà miga colpa dei alenadori de balon ?

  142. hobo ha detto:

    @effebi

    da 0:30 a 4:05, soprattuto da 2:50 in poi

    http://www.youtube.com/watch?v=dbKGDt47BoQ&t=0m30s

  143. hobo ha detto:

    @tergestin

    fin quando ghe esisteva la solidarieta’ de classe, pei operai sta roba no la sucedeva. ‘desso, che sta solidarieta’ no la esisti piu’, sto fenomeno xe piu’ diffuso de quel che se credi. ma bon, sta roba xe o.t., iera solo un esempio, piu’ o meno intivado.

  144. hobo ha detto:

    (continua da #144)

    da 1:06 a 3:16

    http://www.youtube.com/watch?v=use3YIMf83c&t=1m06s

    (poi florinda bolkan finisce male, molto male)

  145. hobo ha detto:

    @tergestin#141

    te me da razon, pero’ a dir el vero su sta roba dei sensi de colpa che ga le donne maltratade, mi go solo ripetudo piu’ o meno le stesse robe che gaveva za scrito maja e jasna 🙂

  146. isabella ha detto:

    Per chi non l’avesse già letto consiglio la lettura di “Donne che amano troppo” di R. Norwood sulla dipendenza affettiva.

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