6 Maggio 2012

Acegas Trieste: la vittoria in gara 1, l’eredita’ dopo quaranta minuti di play off

Il coinvogimento e’ totale, Trieste ritrova lo spettacolo di un tempo

capitan Moruzzi

Chi considera il pubblico come “cornice” di uno spettacolo sportivo (e ce ne sono di questi soggetti, anche piu’ vicino di quanto si possa pensare), non ha capito veramente niente; non e’ un moto ruffiano di ingentilire il popolo, bensi una constatazione che non viene dal sottoscritto ma da illuminati manager sportivi, anche d’oltreoceano. Coinvolgimento vuol dire incrementare il senso di appartenenza ad una realta’ locale, i tifosi come il cuore pulsante di una creatura altrimenti senz’anima.

Ieri al Palatrieste si sono viste tante e tante persone (compresi centinaia di ragazzini), vestite con le magliette griffate ad hoc con il motto “’demo muli!” ormai tormentone di questo finale di stagione, si e’ vista una curva calda e numerosa come ai bei tempi, si e’ sentita in pratica la spinta di una citta’ verso i propri beniamini. Risultato? Direi scontato, in questo ambiente, e magari anche piu’ numeroso, difficile che qualche squadra venga ad espugnare il campo di Via Flavia.

Dopo anni e anni di oblio Trieste ritrova il SUO spettacolo, quello per cui la domenica (o in questo caso il sabato) si attende la partita di pallacanestro con ansia, quello in cui si lotta per obiettivi importanti.

.e stanno tutti bene!

Si guardava a queste tre settimane di assenza dal clima torrido di partita con discreta preoccupazione, l’idea che Recanati arrivasse con il motore rodato e che l’Acegas fosse appena uscita dalla concessionaria non garantiva serenita’ a Dalmasson e staff; beato chi capisce questo meraviglioso sport, pronti via ed ecco che Trieste comincia con un vigore e una lucidita’ degna di chi ha il ritmo partita collaudato, lasciando imbarazzati i soloni della palla a spicchi.

La vera nota lieta pero’ e’ l’altra faccia di quella medaglia preoccupata dal ritmo partita, cioe’ l’aver completamente recuperato i big per la post season: se pensate che le prestazioni degne di nota di Carra e Zaccariello siano casualita’, non e’ proprio cosi, l’aver smaltito le tossine stagionali ha tolto il minimo di ruggine e riproposto ficcanti terminali, se ci aggiungete un capitan Moruzzi al top atletico, cosi come Mastrangelo, il motore biancorosso viaggia a piu’ cilindri.

Meglio l’entrata nei giochi dinamico, e il rebus Chiarello

Entriamo nelle pieghe del match, una delle chiavi della partita e’ stata senz’altro la transizione offensiva da palle recuperate, contropiedi veloci per punti facili scatenati da velocisti noti, da Ruzzier a Mastrangelo, da Carra a Moruzzi; poi pero’ anche il lato oscuro della prestazione Acegas di ieri, quello cioe’ dell’attacco ragionato a meta’ campo. In questo caso l’oliato meccanismo giuliano ha incontrato diverse difficolta’ (sicuramente dettatea anche dalle consuete letture tattiche competenti di coach Coen), passing-game sterile sugli esterni, poca profondita’ nel gioco e un attacco al canestro con soluzioni estemporanee a 6-8 secondi dal termine dell’azione; gioco forza la difesa di Recanati ha avuto la meglio senza far troppa fatica.

Rebus Chiarello: la difesa di Maganza, soprattutto, ha patito la tecnica del lungo di coach Coen, senza opporre i chili o la scaltrezza di Gandini, gravato di falli. Se per Luca Gandini il discorso e’ diverso, in quanto ottimo difensore capace di disturbare l’azione d’attacco sporcando il palleggio dell’attaccante, per Maganza l’unica soluzione plausibile e’ una difesa davanti al suo avversario, costringendo il passatore a improbabili loob per servirlo, ma questa e’ solo un’idea….

Ora il PalaCingolani, l’occasione per chiudere la serie?

La sensazione piu’ autentica dopo aver vissuto i primi quaranta minuti di gara 1 play off e’ che l’Acegas Trieste non avra’ vita facile contro Evangelisti e soci, una compagine quella giallo-blu che ha confermato l’ostica carta d’identita’ della vigilia, molto camaleontica tatticamente e tremendamente scaltra in singoli giocatori, Evangelisti e Chiarello su tutti, potendo poi contare su un jolly che sabato sera al Palatrieste ha fatto vedere solo la versione peggiore, cioe’ Traini (pur segnando 12 punti ndr!).

E’ anche vero pero’ che adesso il peso della pressione passa ai marchigiani, il match ball per Trieste rappresenta uno spauracchio, il caldo abbraccio del PalaCingolani potrebbe essere smorzato da un importante inizio di partita ospite e dalla carica di tifosi giuliani, pronti a sobbarcarsi la pesante trasferta infrasettimanale per star vicino ai propri beniamini; ribadisco quanto sia fondamentale vincere questo turno play off, in pratica un assicurazione sulla prossima Legadue, come stimolo potrebbe bastare?

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

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