28 Aprile 2012

Memorie di uno Geisho: FEFF 14 / GIORNO 8

Il mondo è diviso in classi, in categorie. E’ sempre stato così, fin dalla notte dei tempi. Fin da quando eravamo (se mai abbiamo smesso mai di esserlo) animali.
Il maschio alfa dominante è il capobranco, i maschi beta i suoi sodali, tutti gli altri sono servitori.

Ma ciò che desta più preoccupazione è che pure nelle società progredite le classi divisorie non corrispondono ad abilità particolari ma solamente a differenti status fisici e sociali: gli alti, i bassi, i belli, i brutti, i bianchi, i neri, i gialli, i gay, gli etero. Ognuna di tali classi tende a fare koiné, ad escludere irrimediabilmente gli altri. Si sono scatenate guerre assurde, in passato, per tenere pure queste classi.

Ma c’è una divisione trasversale, particolarmente odiosa, sovradimensionale ai sottogruppi citati in precedenza: ricchi e poveri.
Lì dentro viene appiattito tutto.
Tu puoi anche essere brutto, basso, stupido, razzista; ma se sei ricco vieni perdonato.
Tu puoi anche essere bello, dolce, talentuoso, intelligente; ma se sei povero non potrai mai dimostrare quanto vali.

Sono classi estremamente chiuse, queste due. La prima – quella dei ricchi – un club talmente esclusivo che in pochi possono entrarci. La seconda – quella dei poveri – una massa di persone talmente vasta che si fa a gara per dimostrare di non essere tali. Ormai la classe intermedia – quella che veniva un tempo chiamata media borghesia – si sta assotigliando sempre più, scivolando verso il baratro della semipovertà.

Non sono totalmente impermeabili, queste due classi. Ogni tanto qualche povero riescere ad acquisire lo status di ricco; il prezzo da pagare però si chiama compromesso e perdita della dignità.

Perché si vuole diventare a tutti i costi ricchi? Perché per i ricchi le leggi ordinarie non valgono. Ai ricchi viene permesso tutto, vivono nell’invidia degli altri accrescendo così il loro senso di onnipotenza.

E i poveri nel mondo esisteranno finché esisteranno i ricchi da invidiare.

 

(il film THE COCKFIGHTERS di JIN Rui parla appunto di come ai nuovi ricchi cinesi sia permesso fare praticamente ciò che vogliono. Corrompono chi vogliono, comprano cosa e chi vogliono, fanno ciò che vogliono. Compresi atti di inaudita ferocia, rimanendo impuniti. Il film vuole essere una istantanea sulla società cinese – soprattutto rurale – ancora in costante divenire, e vuole dare un avvertimento su come quallo attuale sia il modo assolutamente sbagliato di procedere)

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FILM VISTI OGGI:

14.15: THE COCKFIGHTERS di JIN Rui / 3 palle e mezzo
16.00: AFRO TANAKA di MATSUI Daigo / 3 palle e mezzo
20.00: THE BOUNTY di FUNG Chih-chiang / 2 palle e mezzo
22.10: BLIND di AHN Sang-hoon / 3 palle
00.00: VULGARIA di PANG Ho-cheung / 3 palle

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