26 Aprile 2012

La cucina dell’incontro: gnocchi con l’ortica

Pianta antropofìla…ama l’essere umano nel senso che preferisce gli ambienti colonizzati dall’uomo, i cumuli di macerie, gli spazi ombrosi dietro ai muretti…pianta meravigliosa dal punto di vista nutrizionale, ma raramente ricambiata nel suo amore da noi umani, giacché la prima volta che la incontrammo ce la ricordiamo sicuramente: io avevo cinque anni, mia madre stava lavando le ortiche con i guanti di gomma nel lavandino della cucina, ortiche che sarebbero diventate una zuppa buonissima, e alla spiegazione che l’ortica “punge”, naturalmente non ci credetti, e provai a toccare convinta…me lo ricordo si, quante lacrime, ci rimasi proprio male, l’ortica pungeva eccome! Mi ricordo anche di un ruzzolone in un fosso qualche anno dopo, a gambe scoperte e ginocchia a bolle.
Poi però cominciai ad assaporare gli gnocchi che sempre la mia mamma, vera amante delle ortiche, preparava in primavera, e la fantastica zuppa con i crostini: nutrimento puro, sano, depurativo e ricostituente al tempo stesso, una vera manna della natura. Raccolte in luoghi puliti, lontano da fossati di campi diserbati chimicamente e strade.
Anche tessuti si possono fare con lei, ve la ricordate la favola dei fratelli Grimm, protagonista la sorella di sette fratelli che per sciogliere l’incantesimo malvagio che li ha trasformati i cigni, cuce sette, dico sette, casacche con l’ortica? Sicuramente non avrà mai più sofferto di cattiva circolazione quella santa ragazza: l’ortica “urens” veniva usata infatti come rimedio proprio strofinandola sulle parti sofferenti…una volta…tanto tempo fa.

 

Per la ricetta di oggi prendiamo in mano la Cucina Triestina e i suoi Gnocchi di patate semplici, e rispettando le dosi indicate, andiamo ad aggiungere 300 grammi di ortiche, da lessare per 5 minuti, strizzare bene (infatti probabilmente non sarà necessario aggiungere il latte richiesto dalla ricetta) ed unire all’impasto.

Procedere così, per chi non avesse a mano il libro: cuocere 1 kg e mezzo di patate a fuoco forte, pelarle calde, passarle con lo schiacciapatate e stenderle, salare e lasciar raffreddare. Incorporare le ortiche e la farina (375 grammi, ma la quantità dipende dalla consistenza delle patate). Formare dei rotolini spessi un dito e tagliare gli gnocchetti, se vi piace passateli sul retro di una grattugia.

 

Lessare in acqua bollente salata finché vengono a galla e lasciarli per mezzo minuto o meno, scolarli.
Condire a piacere con burro fuso, o olio extravergine d’oliva e pangrattato rosolato con qualche gheriglio di noce e una spolverata di grana, o, come dice la Cucina Triestina, di “parma”.
Per chi volesse provare anche la Zuppa d’ortica, il procedimento è semplicissimo: un soffritto leggero con una cipolla, aggiungere due patate tagliate a pezzi ed un paio di manciate di ortiche lavate, un paio di bicchieri d’acqua, mezzo litro di latte, salare e cuocere a fuoco lento per una ventina di minuti. Passare o frullare e servire con crostini di pane.
Con il sapore un po’ ferroso dell’ortica si accompagna un bianco, profumato ma non troppo, perfetto un friulano (ex-tocai) zona Collio.
Buon appetito, con Paolo Fresu ed Uri Caine, “Sì dolce è il tormento”…

 

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8 commenti a La cucina dell’incontro: gnocchi con l’ortica

  1. sfsn ha detto:

    ciau gaia,
    son un neofita dela cusina “selvadiga”: te me spieghi cossa se ciol del ortiga? le foie? el fusto? o tuto?
    e dopo che se le lava no le sponzi più (o resta un retrogusto “pizzighin” in boca 😉 ?

  2. gaia viola ha detto:

    come no! si raccolgono le cime cioè le ultime 4-6 foglie. Si raccolgono con i guanti, ma c’è chi le raccoglie anche senza, si lavano e DOPO COTTURA non pizzicano più! dopo cottura, anche solo di 3-4 minuti. Il gusto non ha niente a che fare col piccante, è uno spinacio un pò ferroso…sa di ortica insomma 🙂 Naturalmente bisogna sapere quali sono le ortiche: ortica che non punge, non è ortica!! ciao

  3. Martina Luciani ha detto:

    Solo una giovane donna, con il nome che pare una poesia, poteva scrivere in maniera così fascinosa dell’ortica…mi ricordo quella fiaba che tu citi, eccome, ricordo perfettamente persino l’immagine del mio libro, dove c’era lei prigioniera, vestita di sacco,piangente ma irremovibile nel suo doloroso lavoro, che intrecciava i mucchi di ortiche ai suoi piedi per fare le tuniche, e poi le gettava addosso ai cigni che tornavano umani…che idea di amore infinito c’è dentro quelle sette tuniche urticanti….

  4. bit ha detto:

    X Gaia e tutti:
    l’ortica si può raccogliere senza guanti, basta non respirare nel momento della recisione.
    Ciao

  5. bit ha detto:

    Inspirare…
    Sorry

  6. Paolo Stanese ha detto:

    Buooono! Quanta gente mangia con queste dosi?

  7. paola ha detto:

    anche paccheri ripieni de ortiga e de ricotta, magari de capra!!!
    bellissima idea questa dei gnocchi …da far subito!!!

  8. gaia ha detto:

    quattro in una mangiata abbondante, sei in un pranzo completo di altro

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