23 Aprile 2012

Grande successo del dibattito sullo scempio in Val Rosandra

Si è tenuto venerdì pomeriggio, all’Aula magna della Scuola Interpreti e Traduttori di Trieste strapiena l’incontro sullo scempio causato dall’intervento della Protezione Civile in Val Rosandra.
L’iniziativa è stata promossa dalle principali associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente e WWF) insieme con il Comitato per la Difesa della Val Rosandra.

Lucia Sirocco, presidente del circolo Legambiente di Trieste, ha contestato l’uso della Protezione Civile, allo scopo di scavalcare, in nome di presunte ragioni di emergenza, le norme di tutela dell’ambiente (com’è avvenuto anche in molte altre circostanze).
Dopo la proiezione di un suggestivo filmato di Max Morelli, sulla situazione del torrente Rosandra prima e dopo la “cura”, il prof. Livio Poldini, docente di ecologia vegetale all’Università di Trieste e presidente del Comitato Val Rosandra, ha denunciato il gravissimo ritardo culturale di tecnici ed amministratori locali, nel capire l’importanza delle funzioni svolte dagli habitat e dalle specie presenti in ambienti straordinari come la Val Rosandra: ritardo che produce interventi come quello della Protezione Civile, ispirato a logiche “idrauliche”, proprie di mentalità ingegneristiche superate da decenni nel resto d’Europa. Interventi che oltre tutto, nel caso della Val Rosandra, presumibilmente aggraveranno – anziché risolvere – i fattori di rischio in caso di piena del torrente.
Il biologo Dario Gasparo ha elencato le norme e disposizioni (Direttive europee, leggi regionali, strumenti urbanistici del Comune di S. Dorligo della Valle-Dolina, vincoli paesaggistici, ecc.), clamorosamente violate dall’intervento di taglio a raso della vegetazione proprio nell’area di maggior pregio naturalistico lungo il corso del torrente Rosandra.
Nicola Bressi e Andrea Colla, del Servizio Musei Scientifici di Trieste, hanno elencato i danni gravissimi e assai difficilmente rimediabili, che l’intervento sul torrente Rosandra ha prodotto nei confronti di numerosissime specie di anfibi, rettili, pesci, insetti e mammiferi, molte delle quali particolarmente protette dalle Direttive europee. Così come sono state compromesse – ha spiegato l’ornitologo Paolo Utmar – le possibilità di nidificazione di molte specie di uccelli (sono stati abbattuti, infatti, anche molti alberi che ospitavano nidi).Nel dibattito seguito alle relazioni, è stato sottolineato da più parti che l’operazione “Alvei puliti” della Protezione Civile, in Val Rosandra e altrove, fa parte del sistematico smantellamento delle strutture, create faticosamente tra gli anni ’80 e ’90, preposte alla tutela della natura e della biodiversità: uffici ad hoc dotati di personale competente, aree protette dotate di adeguate risorse finanziarie, ecc.Il tutto risponde ad un preciso disegno politico, che ha preso le mosse alla fine degli anni ’90 ed è stato perseguito con tenacia a prescindere dai cambiamenti politici nella Giunta regionale.

Roberto Pizzutti, presidente del WWF Friuli Venezia Giulia, ha concluso l’incontro elencando le richieste degli organizzatori dell’incontro:
la Protezione Civile si limiti ai soli interventi di effettiva emergenza, con esclusione quindi della manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua
siano adottati criteri ecologici avanzati, sull’esempio di quanto accade in altri Paesi, e non meramente “idraulici”, nella gestione corsi d’acqua
siano svolte valutazioni di incidenza preventive
sia ripristinata una struttura regionale, dotata di personale competente e risorse adeguate, per la gestione delle riserve naturali
i consiglieri regionali ed a quelli comunali di S. Dorligo della Valle-Dolina, presentino mozioni di sfiducia nei confronti dell’assessore regionale alla Protezione Civile (e all’ambiente), Ciriani, e della sindaca di S. Dorligo-Dolina, Premolin.WWF-FVG

Segue il video di Max Morelli

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11 commenti a Grande successo del dibattito sullo scempio in Val Rosandra

  1. Katja ha detto:

    bravi

  2. g.b. ha detto:

    in Italia comunque fai fai male. Perchè i critici non si sono rimboccati le maniche prima della protezione civile???? magari proprio loro (i critici) in caso di qualche incidente di rilievo sarebbero stati i primi a puntare il fucile contro la protezione civile che non ha pensato in tempo.

  3. ufo ha detto:

    Qual’è il criterio per definire un dibattito un “grande successo“?

  4. Tergestin ha detto:

    Che bel veder come a TS anca e sopratuto quando tuto casca a tochi se fa dibatiti, conferenze, riunioni, convegni, proclami, anunci…..tuto ‘sai bel e sopratuto utile.

  5. capitano ha detto:

    #4 Meno tavole rotonde e più tavole calde?

  6. mutante ha detto:

    gesti pesantemente fuorimoda: farsi sorprendere in atteggiamenti conviviali a bagnoli con il sindaco premolin, chiacchierando ad alta voce di rivestimenti in legno per interni.

  7. ufo ha detto:

    Capitano, meno tavole rotonde e più tavoloni IKEA?

  8. sfsn ha detto:

    altro gesto pesantemente fuorimoda: farse becar davanti a casa de Ciriani mentre se scariga un migliaio de sacchi de pellet per la stua

  9. Fiora ha detto:

    @7 e 8 superlative all’alteza dei standard abituali.
    Pel resto, cossa dir a chi che definissi ecesivo e post datado tuto el remitùr?
    E cossa se doveva passar soto silenzio una megacastronada compagna? quanto al postdatado, gnanca Otelma gavessi podù preveder che la castronada in ogeto podessi rivelarse de tali proporzioni…

  10. capitano ha detto:

    #8 oppure accusarlo di essere un politico attaccato alla cadrega.

  11. christian ha detto:

    è bello vedere come la politica possa muovere le masse a suo piacimento…

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