18 Aprile 2012

Scampoli di storia: la biografia di Giuseppe Verginella “Alberto”

Giuseppe Verginella era nato a Santa Croce, il villaggio del Carso triestino che allora contava 250 abitanti, il 17 agosto 1908. Fu ucciso dalla polizia fascista a Lumezzane in provincia di Brescia il 10 gennaio 1945. Medaglia d’ argento al valor militare alla memoria. gli era intitolata negli anni Settanta e Ottanta la sezione del P.C.I. di Santa Croce.
Figlio di operai e operaio lui stesso – era scalpellino – aveva soltanto diciassette anni quando fu arrestato dalla polizia per la sua attività politica e denunciato come “agitatore bolscevico”. Divenuto dirigente della locale Federazione della Gioventù Comunista, nel 1930, oramai individuato dall’ O.V.R.A., fu costretto a rifugiarsi all’ estero. Si era nel frattempo sposato con Riponuva dalla quale ebbe un figlio. Dopo un soggiorno in Jugoslavia e in Francia, Verginella venne inviato in Unione Sovietica. Qui frequentò le scuole di partito e, nel 1933, l’ esule italiano fu eletto – appena venticinquenne – deputato al Soviet di Mosca. Nel 1937 accorse in Spagna per combattere contro i franchisti nelle Brigate Internazionali. Inquadrato nel IV° battaglione della “Brigata Garibaldi”, Verginella partecipò alla vittoriosa battaglia di Guadalajara e, nel luglio-settembre 1938, alla sfortunata offensiva repubblicana sul fiume Ebro, durante la quale fu ferito.
A seguito della decisione del Governo spagnolo di rinunciare all’ apporto dei volontari stranieri e del conseguente scioglimento avvenuto nel dicembre 1938 delle Brigate Internazionali, nel febbraio 1939 passò la frontiera francese e fu internato nel campo del Vernet, da dove le autorità francesi, nel 1940, tentarono di consegnarlo alla polizia italiana. Durante la traduzione, giunto in prossimità della frontiera, Verginella riuscì a fuggire e a rientrare in Francia, dove entrò nei “maquis” diventando commissario politico e poi comandante della zona di Lione.
Alla caduta del fascismo, tornato in Italia e ripresi i contatti con il P.C.I. clandestino a Torino, assunto il nome di battaglia di “Alberto”, fu attivo prima nella Resistenza piemontese e poi in quella bresciana, dove divenne nel luglio 1944 commissario politico della 54ª Brigata Garibaldi in valle Saviore e poi, in ottobre, comandante della 122ª Brigata Garibaldi, operativa in val Trompia.
Verginella – così lo ricordano i suoi partigiani – era di statura media apparentemente non molto robusto, occhi azzurri, barba e capelli biondo-rossicci. Parlava correntemente oltre all’ italiano, cinque lingue: francese, tedesco, russo spagnolo e sloveno. “La guerra partigiana non è da fare solo in montagna – sosteneva – bisogna attaccare il nemico anche in città dove si sente più sicuro”. Con alcuni audaci colpi di mano contro i presidi nazisti procurò armi automatiche al suo reparto, forte oramai di più di cento partigiani. La vigilia di Natale del 1944 “Alberto” doveva incontrarsi con altri partigiani a Provaglio d’ Iseo. All’ appuntamento giunse invece, per una delazione, la polizia fascista. Incarcerato a Brescia, Giuseppe Verginella fu interrogato e torturato per giorni e giorni, senza che i fascisti riuscissero a ottenere da lui le informazioni che volevano. Trasportato a Lumezzane, dove si sapeva essere il centro organizzativo della 122ª “Brigata Garibaldi”, “Alberto” fu ucciso dai fascisti che gli spararono alle spalle il 10 gennaio 1945.
E’ falso – come affermato invece da alcune fonti che riprendono la versione “ufficiale” della polizia fascista – che fosse stato ucciso durante un tentativo di fuga. Il suo corpo fu abbandonato sul ciglio della strada. Quando si seppe della sua morte, la 54ª Brigata Garibaldi fu intitolata alla sua memoria. Nell’ immediato dopoguerra a Giuseppe Verginella sono state intitolate strade a Lumezzane e nel capoluogo della provincia.
Di Verginella si parla in molti libri sulla Resistenza e nel volume di Franco Giannantoni “Brevi biografie dei combattenti di Spagna”.

Per scoprire altri “Scampoli” qui il gruppo Facebook.

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175 commenti a Scampoli di storia: la biografia di Giuseppe Verginella “Alberto”

  1. effebi ha detto:

    Incarcerato a Brescia, Giuseppe Verginella fu interrogato e torturato per giorni e giorni, senza che i suoi aguzzini riuscissero a ottenere da lui le informazioni che volevano. Trasportato a Lumezzane, dove si sapeva essere il centro organizzativo della 122ma Garibaldi, “Alberto” fu eliminato durante un disperato tentativo di fuga.

    da sito ANPI

  2. Mauricets ha detto:

    “Figlio di operai e operaio lui stesso – era scalpellino – “.

    Lavoratori e lavoratrici di tutta la UE è venuta, anzi è ritornata, l’ora di unirci sotto la stessa bandiera!!!

  3. Mauricets ha detto:

    Perche il sito non riportala notizia su Dossier (da appurare se veritieri o falsi) di Motoscafi che Maroni parcheggia a Portorose in Slovenia?

    http://www.corriere.it/politica/12_aprile_18/maroni-dossier-belsito-lega_872e00ca-896d-11e1-a8e9-f84c50c7f614.shtml

    Bora.la SVEGLIA!!!

    meno demagogia spicciola e piu realtà!!!

  4. alpino ha detto:

    mi no rivo a capir perchè xe un articolo su sto qua..bu forse no i ga piu argomenti..me sa de si..

  5. Mauricets ha detto:

    4

    alpino
    per ricordare.
    e perchè il dramma del nazionalsocialismo e del fascismo non si ripeta.

  6. hobo ha detto:

    te lo dico io, alpino. perche’ tra poco e’ il 25 aprile. e perche’ dalla resistenza e’ nata la nostra costituzione, proprio quela a cui tu, in quanto alpino, hai giurato fedelta’. se non ti sta bene, significa che stai vivendo un conflitto interiore.

  7. Mauricets ha detto:

    Se questo è un uomo

    Voi che vivete sicuri
    nelle vostre tiepide case,
    voi che trovate tornando a sera
    il cibo caldo e visi amici:
    Considerate se questo è un uomo
    che lavora nel fango
    che non conosce pace
    che lotta per mezzo pane
    che muore per un si o per un no.
    Considerate se questa è una donna,
    senza capelli e senza nome
    senza più forza di ricordare
    vuoti gli occhi e freddo il grembo
    come una rana d’inverno.
    Meditate che questo è stato:
    vi comando queste parole.
    Scolpitele nel vostro cuore
    stando in casa andando per via,
    coricandovi, alzandovi.
    Ripetetele ai vostri figli.
    O vi si sfaccia la casa,
    la malattia vi impedisca,
    i vostri nati torcano il viso da voi.

    Primo Levi

  8. Sara Matijacic ha detto:

    alpino, scampoli di storia è una rubrica con cadenza quindicinale, a cura di Paolo Geri. Per qualsiasi cosa scrivi pure a matijacic@bora.la

  9. italiano ha detto:

    Sarebbe meglio chiamarla “Scampoli” e basta per come taglia la storia Paolo Geri.

  10. dimaco ha detto:

    Italiano xe meio I storici come lakota e affini.quei si che ga idea dela storia vera

  11. effebi ha detto:

    el storico lacota ga una rubrica su bora.la ? no savevo… 🙂

  12. effebi ha detto:

    bolscevichi, menscevichi, comunisti, trozkisti, anarchici, socialisti e affini…
    tra un scmpolo de stoia e l’altro se pordeia contar anche de come tra de lori i se ga legnado alla grande… per la libertà, ovviamente…

  13. effebi ha detto:

    buona festa della liberazione….

  14. stefano ha detto:

    la storia è di chi la descrive,le torture e le nefandezze perpretate da entrambie le parti sono di parti uguali,quelle fasciste prima e durante la guerra,quelle partigiane durante e dopo la guerra.Processi sommari,assasini impuniti e glorificati stanno da entrambe le parti e se questa e la repubblica che deriva dal 25 aprile penso che gli intenti non sono arrivati al loro fine e con ciò invito i giovani a svegliarsi,a non farsi raccontare la storia da chi la distorce a propio piacimento ma dai padri e dai nonni che il tempo lo hanno vissuto e che con i propri occhi hanno visto cose che i storici non raccontano

  15. effebi ha detto:

    In molti, al tempo, andarono “a scuola” in Unione Sovietica per imparare il metodo più efficace per “donare” la libertà al popolo…
    questo:
    http://www.rimv.ru/pic/jornal/39/4.jpg

  16. effebi ha detto:

    stefano… “quelle fasciste prima” !? prima di che ?

  17. effebi ha detto:

    “Complessivamente, nei primi quindici anni del regime sovietico, dal 1918 al 1933, i russi uccisi nelle campagne dai bolscevichi, per guerra o per fame, risultano essere più di ventotto milioni. Circa il doppio dei soldati uccisi in tutta Europa dalla prima guerra mondiale. L’agricoltura russa è definitivamente in ginocchio e non si riprenderà più. Nel 1954 Krusciov riconoscerà che la produzione pro capite dell’agricoltura sovietica presunta meccanizzata risulta inferiore a quella che otteneva il muzik con l’aratro di legno.”

    E’ QUI… ALCUNI ANDAVANO A “LEZIONE”

  18. stefano ha detto:

    prima della seconda guerra mondiale e durante mentre quelle partigiane durante e dopo

  19. stefano ha detto:

    e l’ho scritto bene effebi

  20. edvard ha detto:

    stefano..quelle fasciste anche dopo e non si può dire che sono di parti uguali

  21. Alessandro ha detto:

    Dai ragazzi siamo tutti abbastanza adulti per riconoscere che la DEMOCRAZIA in Italia non era obiettivo né dei fascisti né dei comunisti (almeno fino a che si resero conto che la “democrazia popolare” non sarebbe potuta nascere). Quindi è inutile che tutti si affannino a ricordare quanto democratici furono i partigiani rossi a cui riconosco spesso il tributo in termini di valore, sangue, sofferenza ecc ecc alla liberazione dal nazi-fascismo ma…

    … se potessimo tornare indietro nel tempo e chiedere nel 1943 a un partigiano della brigata Garibaldi il suo obiettivo ci direbbe LIBERARE L’ITALIA DAL NAZI-FASCISMO e FARE LA RIVOLUZIONE COMUNISTA. Mi pare semplice da capire… ognuno poi può fare il tifo per chi vuole ma riempirsi la bocca con la parola democrazia (almeno nella forma attuale) è un’ipocrisia.

  22. Tergestin ha detto:

    Per mi chi che disi che rossi e neri xe la stessa roba o xe poco informado o semplicemente xe un nero che no ga coragio de dichiararse fino in fondo.
    Magari generalizo, ma questa xe la mia esperienza.

    P.S. Parlo dela storia de ‘ste terre, no de Stalin, Mao, Pol Pot e altri fenomeni esterni.

  23. Alessandro ha detto:

    @22 oppur no’l xe nero ma ghe fa rider che i comunisti parli de democrazia. dato che nell’ortodossia comunista, fin a prova contraria, la dittatura del proletariato xe necessaria per el raggiungimento del mondo perfetto, el paradiso socialista. quindi prima de lanciar velate provocazioni su chi xe fascista nel 2012 (che per mi xe follia pura), saria el caso de farse un esame de coscienza serio su cossa xe el comunismo!

  24. Alessandro ha detto:

    Ah, anche in queste terre… 🙂

  25. Tergestin ha detto:

    @ Alessandro

    No, no taca.
    Mi go avudo parenti che xe stai illustri partigiani, comunisti duri e dichiaradi, qualchedun per Tito, la magior parte per Stalin (la famosa rotura del Cominform ecc).

    Penso al mio prozio, classe 1910, su come xe diventa’ comunista. Secondo de nove fioi de cui bona parte morti in eta’ infantile, ga pati’ ogni genere de discriminazion, razziale, sociale e quanto altro fin da quando el iera picio. Bona parte all’epoca sua taseva -e no ghe fazo una colpa- per paura de esser copai, torturai, messi in canon e tute le varie robe che fazeva i fassisti e i nazisti da ‘ste parti.

    Lu’ no ga voludo starghe, se ga da’ ala latitanza ricercado e durante la guera ga ciolto in pugno le armi e xe anda’ a far el partigian.

    Finida la guera xe torna’ a TS dove el lavorava in una fonderia. El gaveva un forte ascendente sui altri operai comunisti e cussi’ i paroni democristiani zercava de coromperlo e ingraziarlo, mentre i dirigenti rossi voleva butarlo in politica.

    El ga sempre rifiuta’ e dado tuti i sui risparmi al partito in ombra. Finche’ i democristiani no i lo promuovi furbamente caporeparto, lui rifiuta, se licenzia e va a lavorar de un’altra parte.

    Per ‘sto omo, che nei ani cinquanta finiva el turno in fabrica dopo andava a legerse l’Unita’ e il Lavoratore in qualche osteria de San Giacomo, Stalin iera un idolo e la Russia el paradiso dei operai, dove no esisteva discriminazioni e ineguaglianze.

    Certo che noi ogi savemo la verita’, coi mezi de informazion che gavemo, ma a lui ghe restava solo i giornai de partito e i comizi de Vidali. E sopratuto quel che el ga visto far dai nazifassisti e tuti i democristiani e liberai a parole antifassisti, ma de fato cagainbraghe per tuto el ventennio (salvo rare ecezioni).

    Chi come lui xe sempre stado onesto fin all’ultimo e ga spara’ per necessita’ e ignorava la realta’ che mitizzava no te me lo pol meter asolutamente sul stesso pian de chi volontariamente ga copa’, tortura’, discriminado e represso volontariamente e coscientemente in una realta’ che inveze conosseva.

    Per cui xe anca el caso de contestualizar meio certi fati, prima de tirarme fora el libro nero del comunismo.

    Mi, che no son comunista, no ghe stago a far la memoria condivisa che -pensa un poco- spunta de moda anca in Argentina e Cile ultimamente.

  26. stefano ha detto:

    caro edvard e tergestin la storia mi è stata raccontata da mio nonno che è stato partigiano e dispiace dirvi ma le sue parole non sono uguali alla vostra dottrina e comunque le stragi e le morti sono uguali per tutti come i processi sommari,le foibe sono uguali alle fucilazioni e stragi come quella di Porzus dimostrano la bruttezza di certi fanatismi,se poi vogliamo parlare del movimento partigiano in carso allora la storia la conosco molto bene anch’io

  27. hobo ha detto:

    @17

    buttare numeri all’ ingrosso serve solo a fare clamore. quel brano e’ tratto da un intervento di tal vincenzo merlo, pubblicato sulla rivista online di baget bozzo. con la stessa tecnica, quella di
    buttare in un unico calderone i morti per guerra, malattia, carestia, ecc. ecc., si puo’ dimostrare qualunque cosa. ad esempio i cattolici critici del risorgimento affermano che tra il 1861 e il 1871 il 9% della popolazione del sud mori’ a causa delle operazioni militari contro il brigantaggio.

    pero’, pero’… in italia meridionale qualcosa di losco accadde davvero, tra il 1861 e il 1871.
    processi sommari, esecuzioni in massa, deportazioni, villaggi rasi al suolo… cialdini, i massacri di pontelandolfo e casalduni… decine di migliaia di vittime civili…

    l’ anno scorso si festeggiavano i 150 anni dell’ unita’ d’ italia, e di queste cose si e’ parlato poco. niente, direi.

    (detto senza nessuna simpatia nei confronti dei neoborbonici)

  28. Alessandro ha detto:

    bella tradizion democratica esser stalinisti e titini… complimenti. combattenti? sì. meritevoli de rispetto? sì. coerenti? probabilmente sì. valorosi? magari sì. DEMOCRAZIA xe un’altra roba però… me par che xe de far un piccolo sforzo per rivar ad ammetterlo. sentarse nell’assise della democrazia parlamentare (el piano B per i comunisti duri e puri della prima ora) no xe che pol cancellar del tutto el fatto che, se possibile, el parlamento saria stà sostitì con un soviet. o sbaglio? e ve prego, solo perché no son comunista no steme dir che son fascista.

  29. Alessandro ha detto:

    @tergestin. Lassando fora la tua famiglia, sol fatto che te disi che che i rossi qua no podeva saver la verità ecc ecc che i agiva in bona fede (come da miglior tradizione dei compagni che sbagliano) te vol dir che quando per esempio a porzus i ga copà gli osovani no i saveva quel che i fazeva? ma dai… ora se un nutri ammirazion per certe formazioni de una parte o dall’altra ghe pol anche star ma nutrir ammirazion e poi ammantar le imprese poco democratiche de democrazia e nasconderse drio a formule ideologiche per cui i partigiani rossi combatteva per la democrazia DE ADESSO me par assurdo. Al limite i combatteva per una repubblica popolare ma non certo per la democrazia pluripartitica

  30. hobo ha detto:

    @tergestin #25

    aggiungo che a portella della ginestra, il primo maggio del ’47, undici contadini comunisti siciliani morirono falciati dalle mitragliate dei mafiosi, e che ancora adesso non si e’ capito quanto fossero coinvolti nell’ eccidio gli apparati dello stato.
    a proposito di democrazia.

  31. stefano ha detto:

    Le stragi sono uguali Vergarolla insegna che a pagare sono sempre gli innocenti

  32. alpino ha detto:

    no precouparte Stefano se ghe scampa de spudar su un fascio i lo fa su de mi.
    Qui come in ogni altro articolo si evince come bisogna ricordare giustamente nefandezze nazionalsocialiste, fasciste e…casualmente ai vari Hobo Mauricets e amici (o meglio compagni) finisce l’inchiostro oppure si sono rotti i seguenti tasti: C O M U N I S T E
    Giusto chiamare la rubrica Scampoli infatti si tratta di pezzettini, frammenti, insomma di tante parti ne scegli una, quella che più ti piace e magari..ometti le altre..

    Bello il ricordi di Effebi che menziona i grandi maestri di libertà e democrazia sovietici ed i viaggi del sapere per apprendere nella terra delle nevi i dogmi democratici…(alla Diliberto) ahaah un po’ come andare a far addestramento con il Col Moschin per imparare a dialogare con i nemici..eh gia gia posto giusto!

  33. hobo ha detto:

    alpino, guarda che questo articolo parla di un partigiano comunista ucciso dai fascisti.

  34. hobo ha detto:

    poi, alpino, tu che sei un grande cultore della x mas, potresti essere interessato a questo

    http://www.edscuola.com/archivio/interlinea/banda_giuliano.htm

  35. dimaco ha detto:

    A me pare che molti credono che la parola democrazia sia la sia sinonimo della parola capitalismo,visto che gli unici paesi democratici sono quelli dove vige il capitalismo. Una domanda vorrei porre: che signifiva oggi la democrazia in italia?

  36. Alessandro ha detto:

    @35 allora questo xe un bon punto. condivisibile. La corea del nord xe una repubblica popolare, come la cina. la ddr iera una repubblica democratica. gli usa xe una democrazia… iera più democratica l’urss o xe più democratica una social democrazia nord europea, disemo la danimarca? el problema xe el concetto de democrazia.

  37. effebi ha detto:

    “Vi è una situazione per cui il contadino ha paura di farsi un tetto di lamiera perché teme di essere dichiarato kulak…”

    Erano i comunisti (maestri del partigiano comunista morto in questione) che generavano (in vario modo) il suddetto terrore tra i …contadini (non tra i ricchi capitalisti sfruttatori)

    ma c’è gente che ancora (oggi, qui) crede alle favolette del comunismo paradisiaco del quale -solo noi- in Italia, avremmo avuto la fortuna di godere se…

    è ben noto quanti “kulaki” (veri o presunti) hanno goduto di ben diverso paradiso….

  38. effebi ha detto:

    dimaco … immagino che tu oggi sei proprietario (senza paura) di ben più che di un misero tetto di lamiera… ? o no ?

  39. capitano ha detto:

    le favolette del comunismo paradisiaco del quale -solo noi- in Italia, avremmo avuto la fortuna di godere se…

    Se cosa? Guarda che senza i comunisti di cui stiamo parlando tu staresti a goderti qualche ciminiera e il mondo paradisiaco depurato dagli untermenschen.
    Brutta roba la storia fatta coi se.

  40. effebi ha detto:

    così fu “liberato” il popolo ucraino.
    questa era il “metodo liberazione” che gli allievi italiani imparavano dai maestri russi.
    solo i pirla possono credere che l’italia sarebbe stata un isoletta felice….

    “Holodomor (in lingua ucraina Голодомор), detto anche Genocidio ucraino o Olocausto ucraino è il nome attribuito alla carestia, non generata da cause naturali, che si abbatté sul territorio dell’Ucraina negli anni dal 1929 al 1933 e che causò milioni di morti. Il termine Holodomor deriva dall’espressione ucraina moryty holodom (Морити голодом), che significa “infliggere la morte attraverso la fame”. In Ucraina, il giorno ufficiale di commemorazione dell’Holodomor è il quarto sabato di novembre.
    L’Holodomor non è da confondere con la carestia, di origine naturale, che colpì l’Ucraina e le zone limitrofe negli anni 1932-33.

    Prendendo come riferimento la definizione giuridica di genocidio e le diverse testimonianze storiche raccolte dagli anni Trenta a questa parte, si può definire il fenomeno come un genocidio provocato dal regime sovietico, guidato all’epoca da Iosif Stalin. Nel marzo 2008 il parlamento dell’Ucraina e 19 nazioni indipendenti hanno riconosciuto le azioni del governo sovietico nell’Ucraina dei primi anni Trenta come atti di genocidio. Una dichiarazione congiunta dell’ONU del 2003 ha definito la carestia come il risultato di politiche e azioni “crudeli” che provocarono la morte di milioni di persone. Il 23 ottobre 2008 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione nella quale ha riconosciuto l’Holodomor come un crimine contro l’umanità.”

  41. effebi ha detto:

    fu “liberato” senza se e senza ma…

    caro capitano…

  42. Alessandro ha detto:

    la discussion se stà riducendo al solito su chi ga fatto più morti. quel che mi volevo dir xe che spesso se ragiona sui massimi sistemi: comunismo buono-fascismo cattivo. preso atto che el fascismo xe “male” no se pol dir che el comunismo xe bene perché ne ga liberà dal fascismo. questo xe quel che intendo

  43. hobo ha detto:

    effebi, gli abitanti di pontelandolfo erano italiani.

    “Noi fummo da secoli
    Calpesti, derisi,
    Perché non siam popolo,
    Perché siam divisi.
    Raccolgaci un’unica
    Bandiera, una speme;
    Di fonderci insieme
    Già l’ora suonò.”

    « Di Pontelandolfo e Casalduni non rimanga pietra su pietra. » (Cialdini al colonnello Negri)

    « Al mattino del giorno 14 (agosto 1861) riceviamo l’ordine superiore di entrare a Pontelandolfo, fucilare gli abitanti, meno le donne e gli infermi (ma molte donne perirono) ed incendiarlo. Entrammo nel paese, subito abbiamo incominciato a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava; indi il soldato saccheggiava, ed infine ne abbiamo dato l’incendio al paese. Non si poteva stare d’intorno per il gran calore, e quale rumore facevano quei poveri diavoli cui la sorte era di morire abbrustoliti o sotto le rovine delle case. Noi invece durante l’incendio avevamo di tutto: pollastri, pane, vino e capponi, niente mancava…Casalduni fu l’obiettivo del maggiore Melegari. I pochi che erano rimasti si chiusero in casa, ed i bersaglieri corsero per vie e vicoli, sfondarono le porte. Chi usciva di casa veniva colpito con le baionette, chi scappava veniva preso a fucilate. Furono tre ore di fuoco, dalle case venivano portate fuori le cose migliori, i bersaglieri ne riempivano gli zaini, il fuoco crepitava. » (Carlo Margolfo)

    « Ieri mattina all’alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e Casalduni. Essi bruciano ancora. » (Pier Eleonoro Negri)

    c’e’ gente che ancora oggi crede alla favoletta dell’ italia che s’e’ desta.

    come vedi, usando il tuo metodo si puo’ buttare merda su chiunque e su qualunque cosa.

    (verginella fu torturato ed ammazzato dai fascisti, mentre combatteva insieme a milioni di europei, sovietici e americani)

  44. capitano ha detto:

    #42 constato che a te l’idea del mondo senza razze inferiori non dispiaccia affatto.

  45. Mauricets ha detto:

    effebi quelli di qui parli erano fascisti ROSSI. non comunisti.

    per essere comunisti disogna essere saggi e perspicaci. doti che mancano sulla faccia della terra.

  46. effebi ha detto:

    viva stalin !

  47. effebi ha detto:

    anzi… SCUSATE.

    VIVA IL COMPAGNO STALIN !

    buon 25 aprile

  48. maja ha detto:

    altrettanto anche a te, effebi.
    se vedemo in risiera.

  49. effebi ha detto:

    …xe rivà la portaerei l’altro ieri…
    xe sbarcadi marineri giali e neri…

    musi rossi, gialli e portoricani…
    se ga impinì la cità de americani…

  50. Mauricets ha detto:

    stastalin non era comunista, era un criminale.
    è come dire che Papa Alessandro VI fosse un buon cristiano…

    leggi la storia in ottica non convenzionale. e per non per sentito dire.

  51. effebi ha detto:

    49 se no ghe vien i comunisti co le bandiere rosse… volentieri

  52. effebi ha detto:

    51 ah…! lo avesse saputo anche il compagno “alberto”…

    “non seppero leggere la storia in un ottica non convenzionale”

    buona… per il monumento ai milioni di vittime del comunismo

  53. Mauricets ha detto:

    effebi
    senza i comunisti ora ci andavi con il passo dell’oca. e se avevi parenti ebrei passavi attraverso il camino. bacia la terra dove posa il piede un comunista, un comunista vero.

  54. Mauricets ha detto:

    effebi non dei comunisti, ma dei fascisti ROSSI.

  55. effebi ha detto:

    …in che data si commemorano ?
    “mah, che centra !?… e poi sempre con sti ..zzo di numeri….”

  56. effebi ha detto:

    Stalin… il fascista rosso
    Mussolini…. il comunista nero !?

    🙂 saia de rider se no fossi de pianzer…

  57. effebi ha detto:

    lassa star i parenti… mau… no te sa de cossa che te parli…

  58. Mauricets ha detto:

    effebi
    qua chi non sa cosa scrive sei tu.

  59. Mauricets ha detto:

    404 – File or directory not found.

    The resource you are looking for might have been removed, had its name changed, or is temporarily unavailable.

    il tuo consiglio…

  60. effebi ha detto:

    http://www.pugliantagonista.it/archivio/linodematteis/10%20praga_invasione.JPG

    “non leggono la storia in ottica non convenzionale”

  61. Mauricets ha detto:

    bella foto, e questa:

    http://www.camman.info/page14.htm

  62. hobo ha detto:

    a proposito di cialdini:

    nel suo primo anno di attivita’ (1861/62), e per la sola zona di napoli, riferi’ al governo italiano le seguenti cifre:

    8968 fucilati, tra cui 64 preti e 22 frati; 10604 feriti; 7112 prigionieri; 918 case bruciate; 6 paesi interamente arsi

  63. effebi ha detto:

    http://www.culturanuova.net/img/4.comunismo_cambogia.jpg

    “non lessero la storia in ottica non convenzionale”

  64. Alessandro ha detto:

    Dai ma che discorso è che bisogna baciare la terra dove poggia il piede un comunista vero. abbastanza fine a sé stesso anche il discorso che se non ci fosse stato il comunista ora andremmo in giro col passo dell’oca. Il fatto che il comunismo abbia concorso allo sconfiggere il male non fa del comunismo un bene assoluto. Perché allora bisogna dire che SE il comunismo avesse prevalso, dopo aver scampato il passo dell’oca mi sarei dovuto sorbire tutte le graziose amenità di un regime comunista… Dimaco ha centrato il problema prima, la definizione di democrazia. L’urss, la germania est, la corea del nord, cuba ecc ecc, anche apprezzabili da chi sostiene l’esigenza di un fronte anti-ipmerialista, sono democrazie?! In questo caso una persona intellettualmente onesta con questa convinzione potrebbe dire: la dittatura è funzionale ad un obiettivo per cui se devo scegliere il male minore scelgo la dittatura.
    Il paradosso che è stato alimentato dalla mitologia della resistenza da parte comunista è che, per astrazione, nel caso descritto in precedenza la stessa persona dicesse: il comunismo, non solo funge in chiave anti-imperialista ma è anche un modello di democrazia, libertà, convivenza ed un faro da seguire. E alle obiezioni di che gli fa notare eventuali metodi “poco democratici” ribatte o che non è vero o che chi li ha commessi li ha commessi in buona fede o che chi li ha permessi/ideati in realtà era un fascista rosso o un imperialista

  65. hobo ha detto:

    vedo che le stragi necessarie al consolidamento dello stato liberale italiano postunitario non interessano a nessuno.

  66. capitano ha detto:

    hobo parliamo di Nicaragua e Guatemala? 😉

  67. effebi ha detto:

    Il 17 giugno del 1958 un comunicato del ministro ungherese della giustizia informava che Nagy, Maléter e il collaboratore di Nagy, Miklos Gimes erano stati condannati a morte e giustiziati il giorno prima. Altri due imputati erano già morti: il ministro Géza Losonczy era stato assassinato in carcere in circostanze misteriose, una specie di nutrizione forzata, il 21 dicembre 1957, mentre Jozsef Szilagyi ebbe stralciata la sua posizione e fu processato, condannato a morte e giustiziato il 24 aprile 1958, tutti impiccati per “aver complottato contro la Repubblica Popolare”[16]. I capi di tutti i partiti comunisti del mondo erano stati invitati a pronunciarsi sul verdetto e soltanto Gomułka si era astenuto, mentre Maurice Thorez e Palmiro Togliatti – cui Nagy aveva scritto una lettera, peraltro mai recapitata – avevano ritenuto più opportuno votare sì. Togliatti aveva anche aggiunto la raccomandazione di spostare l’esecuzione dopo le elezioni politiche italiane del 25 maggio 1958: richiesta esaudita, come mostrano le date.

  68. effebi ha detto:

    togliatti… un fascista rosso

  69. effebi ha detto:

    “I capi di tutti i partiti comunisti del mondo erano stati invitati a pronunciarsi…”

    tutti fascisti rossi

  70. hobo ha detto:

    sai capitano, questi qua non erano comunisti. erano in gran parte contadini poveri, strumentalizzati dai nobili borbonici. prendevano in mano l’ unica bandiera che avevano a disposizione, cioe’ quella dei lealisti. e’ stata una sporca guerra di cui nessuno ha mai voluto parlare troppo. adesso i neoborbonici, speculari per molti versi ai leghisti del nord, hanno ripreso in mano questa storia, “ripulendola” pero’ da tutte le cause sociali che avevano determinato una vera e propria guerra civile lunga dieci anni.

  71. Matteo ha detto:

    Stranoche effebi no scrivi dei paeside destra tipo spagnafascistache per qualchedun iera el paradiso in tera

    Dopo xe facile estrapolar un paio de parole e buttarle la.

    Che dopo para sempre la

  72. capitano ha detto:

    Concordo. Credo non ricadano nella categoria delle “vittime meritevoli”.

  73. Tergestin ha detto:

    Ma xe inutile che me tire’ fora Porzus, Tito, i Kulaki. Muli, prima de risponder bisogna leger. Per chi ga voia de farlo senza la solita gara a chi pissa sul muro piu’ alto, faro’ un sunto elementare:

    Son mi, personalmente d’acordo con l’ideale comunista? No, tuti sa oramai che idee che go e no le go mai sconte. Se fossi comunista no gavaria nissun problema a dirlo.

    Giustifico le persecuzioni, incarceramenti e stragi de inocenti? Gnanca se fossi un solo.

    Reputo Stalin e compagnia figure ispiratrici? No, decisamente.

    Condanno quindi personalmente tuto el mal che xe stado fato soto la falze e martel? Si’.

    Preso ato de questo, ribadisso che trovo moralmente migliore chi ga combatudo per liberar l’Europa da chi la oprimeva. Perche’ se qualchedun de voi ghe fa caso, andando vanti con le idee de Hitler e i sui picarini consimili nei altri stati (legeve e rivedeve i sui discorsi), forsi a ‘sta ora no ghe fossi gnanca piu’ el mondo. No scherzo.
    Diro’ de piu’; trovo la Resistenza el momento piu’ alto de tuta la breve storia dell’Italia, ma senza nissun dubbio in proposito.

    @ Hobo

    Si’ a mi le me interessa e ne go anca leto parecchio in proposito. Comunque segnalo -a tuti ma a ti in particolare perche’ sicuro te interessa- el libro “Le irregolari” de Massimo Carlotto. In un capitolo se parla proprio de come clero e nove forze democratiche se ga messo d’acordo nel condannar “i due diavoli” dell’Argentina: quel de la soversion e quel dela repression.
    Peca’ che in Argentina no i sia praticamente gnanca rivai a organizarla eficacemente una resistenza (soversiva?) dato che xe sparida un’intiera generazion col fenomeno dei desaparecidos. Pero’ sa, la memoria condivisa evidentemente xe una moda a tute le latitudini.

  74. Mauricets ha detto:

    ma avete letto marx? gli scritti giovanili?
    sapete che lo trovate sotto la voce filosofi?

    gli uomini abbietti si sono impossessati dei suoi scritti per manipolatre le menti deboli. come fece (e forse, ripeto forse, fà la chiesa con le parole del Cristo) la chiesa.

    è evidente che il suo pensiero è da rivedere e da evolvere, visto che Marx era un uomo del 1800. ma nel pensiero del nazionalsocialismo non possiamo trovare NIENTE di condivisibile.

    e noi uomini liberi festeggieremo la libetrazione dal nazionalsocialismo.

    sulle colpe, gli errori del comunismo, o se preferite dei comunisti, si potrà discutere in altra sede.

  75. Mauricets ha detto:

    se avete dubbi provate a confrontare “Il Capitale” con il “Mein Kampf”.

    delle differenze pur ci sono.

    e noi, uomini e donne liberi, festeggiamo la liberazione dal Mein Kampf!

  76. alpino ha detto:

    Mauricets uomini e donne goriziane liberi part time o a tempo determinato dal 25 aprile al 2 maggio 1945, festeggiamo la settimana di libertà…ops non per parlare di quanto accadde dal 2 maggio è opportuno farlo in altra sede in altri modi e con il permesso di qualcuno qui sopra…
    Ci risentiamo il 2 maggio ora festeggia..

  77. Mauricets ha detto:

    non tutto si puo comprare.
    per il resto c’è mastercard.

  78. hobo ha detto:

    il punto e’ che nessuno si e’ mai liberato, si e’ mai ribellato all’ oppressione sventolando una bandiara con la svastica. quella bandiera e’ stata sventolata solo da chi voleva opprimere e sterminare.

    invece negli ultimi duecento anni milioni di sfruttati e di oppressi si sono ribellati e talvolta sono riusciti a liberarsi sventolando la bandiera rossa. ma contemporaneamente altri, sventolando quella stessa bandiera, sono stati a loro volta oppressori e sfruttatori, e talvolta sterminatori.

    la differenza e’ tutta qui. il movimento socialista e comunista si e’ dipanato lungo duecento anni di storia, e ha dato vita a potentissime spinte di emancipazione insieme a regimi totalitari e criminali.

    il fascismo e il nazismo hanno espresso solo volonta’di dominio e di sopraffazione, e sono stati i cani da guardia del potere costituito.

    quanto alla democrazia, se parliamo di democrazia reale, beh, la democrazia si ferma ai cancelli delle fabbriche (dove per fabbrica intendo in generale il luogo di lavoro).

  79. Mauricets ha detto:

    80

    hobo

    Grande. a volte non siamo in sintonia.

    Ma questo tuo pensiero è il mio.

    Grazie per avere espresso un concetto difficile, e che io avrei avuto difficoltà a rendere comprensibile e limpido. Grazie.

  80. hobo ha detto:

    ah si’, il discorso sulle stragi liberali nell’ italia postunitaria stava a significare questo: il tricolore, che a molti qui e’ tanto caro, e’ stato sventolato sia dai difensori della repubblica romana, sia dai bersaglieri che massacravano la popolazione civile di pontelandolfo.

    un tanto per dire che chi si barrica dietro quel tricolore dovrebbe evitare di fare pistolotti sulla violenza. (e in questo caso non si parla ancora di fascismo)

  81. hobo ha detto:

    a scanso di equivoci:
    nel caso della repubblica romana, quel tricolore era simbolo di emancipazione. nel caso di pontelandolfo di oppressione.

  82. Mauricets ha detto:

    “quel tricolore era simbolo di emancipazione”
    ed è quello al quale molti ancora ambiscono.

  83. alpino ha detto:

    Riassumendo l’hobo pensiero l’unico vantaggio a favore del comunismo fu la possibilità di svilupparsi incancrenire uccidere redimersi morire e risorgere in 200 anni..
    Il tempo ha giocato a vostro favore quindi, però ahimè anche a sfavore di milioni di morti sotto la bandiera rossa..però questi non contano nelle vostre contabilità storiche, sono dei passivi di cassa da occultare…ecco possiamo dire che il comunismo ad oggi vive grazie ad un colossale falso in bilancio.

  84. hobo ha detto:

    alpino, non hai capito niente di quel che ho scritto. non fa niente, non me la prendo.

    come va la lettura sui legami tra x mas, banda giuliano e servizi segreti?

  85. Mauricets ha detto:

    hobo

    bisogna anche capirer quello che si legge.

  86. Tergestin ha detto:

    Figurarse.
    La gente qua xe abituada a ragionar da decenni come se i fossi in pien maccartismo, senza acorzerse che el mondo xe anda’ avanti nei ultimi sessanta ani. E noi no, vardacaso.

  87. Mauricets ha detto:

    Liberté, Égalité, Fraternité.

    sempre attuali.

  88. Mauricets ha detto:

    Liberta: pensata secondo l’idea liberale.

    Uguaglianza: la legge è uguale per tutti e le differenze per nascita o condizione sociale vengono abolite.

    Fratellanza: non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi; fate costantemente agli altri il bene che vorreste ricevere.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A9,_%C3%89galit%C3%A9,_Fraternit%C3%A9

  89. Sandi Stark ha detto:

    Per mi el fassismo xe nato el 26 aprile del 1915,e no el xe finì nel 1945 ma el xe sempre vivo e vegeto, anzi, sempre de più.

    No xe più manganei e ojo de rizino, ma quel xe folclore. Xe la sostanza che conta, e quela no xe mai cambiada in Italia.

  90. aldo ha detto:

    El fassismo no xe un fenomeno italian, ma internazionale che ga asunto storicamente la sua forma pegiore in Germania per man del austriaco Adolf Hitler e che…

    …inteso come pensiero reazionario e intriso de odio verso l’altro lo vedo ancora in giro in tante forme e sicuramente lo ritrovo ogni volta che legio Sandi Stark

  91. aldo ha detto:

    e a sinistra civetar con ste posizioni equivoche me ricorda el civetar con altre posizioni diferenti, ma sempre equivoche, come quele rossobrune

  92. effebi ha detto:

    w tito
    w stalin
    w trieste nella federativa jugoslava
    morte al fascismo e libertà ai popoli

    …evviva il comunismo e la libertà…

  93. hobo ha detto:

    @aldo

    beh, le posizioni “legittimiste” sono chiaramente incompatibili con quelle della sinistra, sia riformista che rivoluzionaria.

    secondo me se a sinistra c’e’ chi civetta con quelle posizioni e’ perche’ da troppo tempo manca una critica radicale dell’ economia, e tutti si sono appiattiti sulle posizioni neoliberiste. cosi’ si e’ aperto uno spazio per chi contesta lo status quo in nome del vecchio ordine pre rivoluzione francese.
    anche i rossobruni approfittano di questo vuoto, offrendo una lettura in chiave puramente geopolitica della globalizzazione.

  94. alpino ha detto:

    la critica radicale a questa economia a questo sistema e tutti gli annessi e connessi non sono materiale di esclusiva appartenenza sinistrorsa ma anche e da sempre della Destra sociale.
    Ora, siccome all’occorrenza si sbanidierano valori, si parla di uguaglianza si critica il modello attuale ci si sente in diritto di dimenticare e non considerare i mali del passato?? nooo non qui! nè per rossi nè per neri sia chiaro!

  95. alpino ha detto:

    e per inciso visto che ci facciamo la guerra tra noi poveracci cercato di capire chi è il vero “nemico” quel grande buco nero chiamato moderati di centro o altri nomignoli cui fanno anche afferimento molti esponenti del governo tecnico, al quale aderiscono il PDL, l’UDC la Margherita ed anche l’80% del PD ovvero coloro che sono la causa attaraverso anche il mutamento della nomenclatura partitica ma non della sostanza dell’attuale baratro!

  96. hobo ha detto:

    la destra sociale col suo modello corporativo non critica un bel niente. sterilizza il conflitto sociale occultandolo sotto la bandiera della nazione. dopo il ’45 i tuoi beniamini della x mas si misero al servizio degli agrari meridionali per impedire che si facessero le riforme.

    (come procede la lettura? sei arrivato al punto in cui si dice che le armi della banda di giuliano provenivano dalla x mas?)

  97. hobo ha detto:

    che fai, alpino? proponi alleanze rossobrune? proposta respinta al mittente.

  98. Paolo Geri ha detto:

    #1. effebi

    La versione sulla morte di Verginella data dal sito dell’ A.N.P.I. nazionale è smentita dal testo seguente tratto dall’ opuscolo curato dall’ A.N.P.I. di Lumezzane ed edito nel 1995 dal Comune di lumezzane-Comunità Montana della Val Trompia e intitolato “Ricordo del comandante partigiano Giuseppe Verginella e dei caduti di Lumezzane per la Libertà”

    “[…..] Nonostante le torture nemmeno una parola esce dalla sua bocca. Nei «confronti» non riconosce nessuno. Solo si prende su di sé tutte le responsabilità di quanto è accaduto u è imputato agli uomini della
    122a. Mentre, a piedi, nell’oscurità, circondato dai suoi aguzzini, si incammina sulla strada di Lumezzane, oltre Mezzaluna, al bivio dei morti di Carone, i fascisti lo assassinano sparandogli alle spalle. Il suo corpo rimarrà abbandonato tra la neve sul ciglio della strada, sadico gesto della vendetta fascista” […..] “I fascisti diffondono un comunicato affermando che Verginella è stato ucciso mentre tentava di fuggire. Niente di più falso. «Alberto» dopo tutte le sevizie subite, col volto tumefatto e quasi sfinito dalla inedia, camminava trascinandosi faticosamente e non poteva sicuramente fuggire”.

  99. alpino ha detto:

    Caro Hobo tu di destra sociale non sai proprio un bel nulla, l’unica destra che conosci è quella del flusso di traffico per la precedenza.
    Alleanze rossobrune? ci mancherebbe dio ci scampi da questa calamità.

    PS i tuoi sono riferimenti alla “Mariassalto” non X mas…

  100. hobo ha detto:

    alpino

    rispondo solo al tuo ps, perche’ non siamo all’ oratorio.

    borghese fu “arruolato” dagli americani nel dopoguerra, e la banda di giuliano fu utilizzata per reprimere i fermenti sociali che dal loro (degli americani) punto di vista rischiavano di destabilizzare la sicilia e il mezzogiorno. le armi della banda di giuliano quasi sicuramente provenivano dagli arsenali della x mas.

  101. dimaco ha detto:

    Le posizioni di centro sono occupate da rinnegati mangiapane a tradimento che pur di portarsi a casa I 30 danari sono stati capaci di sputare sul proptio passato rinnegando tutto.

  102. alpino ha detto:

    Dimaco quoto!
    Hobo questo tuo intervento è lievemente difforme dai precedenti così mi piace, hai aggiunto qualche elemento in più rispetto a: la X MAS era con Giuliano al quale ti risposi stranito semmai la Mariassalto e non la decima.
    Comunque siamo abbondantemente OT, il vero male attuale è proprio quanto specificato da Dimaco e pare che questo cancro parassitario stia per rinascire…

  103. hobo ha detto:

    alpino, giuliano stesso era un doppiogiochista. leggi qua:

    “Con le dovute cautele, possiamo ora avanzare la seguente ipotesi: in fuga dalla Sicilia dopo aver assassinato il carabiniere Mancino nelle campagne di Montelepre (2 settembre 1943), Salvatore Giuliano trova rifugio in Calabria presso la rete neofascista del principe Valerio Pignatelli, all’epoca in fase di costituzione; all’inizio del 1944 (probabilmente in missione di spionaggio per conto di Pignatelli) troviamo Giuliano a Taranto, agli ordini del capitano Kelly (Oss), nei ranghi del corpo “Nuotatori – Sommozzatori” [cfr. Zarotti, cit. p. 18]; giunti a Taranto nel marzo 1944 in missione segreta per conto di Borghese, i marò Rodolfo Ceccacci e Aldo Bertucci incontrano Giuliano (probabilmente, su indicazione degli agenti di Pignatelli) e lo invitano a unirsi alla Decima Mas rimasta fedele a Mussolini; Giuliano decide di disertare e di seguirli nella Rsi (forse, dopo aver ricevuto promesse di cospicui guadagni); a Taranto, per loro stessa ammissione, Bertucci e Ceccacci contattano segretamente i loro ex commilitoni della Decima (ora al servizio degli Alleati), ricevendone alloggio e protezione; dopo aver fatto tappa a Napoli (“capitale” del neofascismo clandestino meridionale), nell’aprile 1944 Ceccacci, Bertucci e Giuliano varcano via mare la linea Gustav e raggiungono, l’8 maggio 1944, il campo base del “Gruppo Ceccacci” a Penne (Abruzzo) [cfr. l’interrogatorio di Dante Magistrelli]; qui, Ceccacci presenta a Giuliano Dante Magistrelli e i fratelli Giovanni e Giuseppe Console (questi ultimi originari di Partinico, in provincia di Palermo, distante pochi km da Montelepre) e ordina loro di portarsi in Sicilia per compiervi azioni di sabotaggio e di spionaggio ai danni degli Alleati; Ceccacci e Bertucci si recano quindi a La Spezia e poi a Jesolo per riferire sulla loro missione rispettivamente al comandante Borghese e a Nino Buttazzoni; in avanscoperta (probabilmente a giugno, dopo la liberazione di Roma), Giuliano varca nuovamente la linea Gustav per raggiungere Montelepre, dove inizia a costituire un gruppo armato al servizio dei nazifascisti; a fine giugno, Giuliano è raggiunto dai suoi commilitoni Dante Magistrelli e da Giuseppe Console (e, all’inizio di settembre del 1944, da Giovanni Console); Magistrelli e i Console operano sul territorio della provincia di Palermo fino al loro arresto, avvenuto nel marzo 1945 [cfr. anche gli interrogatori di Giuseppe Console, Giovanni Console, Gino Locatelli, Pasquale Sidari, Rosario Ioele, in questo dossier]. Vale infine notare che nessuna opera storica o memorialistica sulla Decima Mas pubblicata in Italia negli ultimi decenni, affronta mai il tema della missione di Magistrelli e dei fratelli Console in Sicilia nel 1944 – 1945.”

    con l’ apertura degli archivi dell’ oss, e’ saltato fuori che gli americani avevano cominciato ad arruolare fascisti e nazisti gia’ nel ’44/’45, con lo scopo di creare una rete clandestina in funzione anticomunista. fino alla fine della guerra, questi personaggi hanno continuato a fare il doppio gioco.

  104. hobo ha detto:

    (sicuramente i rapporti tra americani, x mas e salvatore giuliano sono meno ot di pol pot)

  105. Sandi Stark ha detto:

    @96 caro Aldo, el fassismo xe un prodotto DOC made in Italy al 100%, tanto xe vero che i lo ga esportà in tutto el mondo, insieme con la mafia e la camorra (che la esistiva da prima della mafia).

    No sarà “politically correct”, ma nissun pol dir el contrario.

  106. effebi ha detto:

    e domani mattina tutti con lo straccino a ripulire i paracarri in costiera…

  107. effebi ha detto:

    Geri, scusami ma, conoscendo lo “stile” fascista, perchè i camerati avrebbero scelo di sparargli alla schiena di nascosto ?

    una fucilazione regolare, una impiccagione con il cartello al collo.

    vabbè capisco che così fa più effetto… i fsci che sparano alle spalle… il corpo abbandonato… veramente più merde di così non si può… capisco la necessità.

    ma questo metodo apparteneva di più ad altri…

    poi che anche l’ANPI smentisca se stessa la dice lunga.

  108. effebi ha detto:

    ma …perchè uno di trieste, santa croce.. combatteva lontano da trieste, santa croce ?

  109. hobo ha detto:

    @sandi#108

    quel che dici non e’ esatto. formazioni paramilitari di tipo fascista nacquero in tutta europa alla fine della grande guerra.
    i freikorps che repressero la rivolta spartakista del gennaio ’19 ne sono un esempio. le sa furono fondate nel 1920 e il primo tentativo di putsch di hitler e’ del 1923. formazioni simili ai freikorps si ebbero anche in francia e in belgio, ad esempio. quel che e’ vero e’ che l’ italia fu il primo paese in cui i fascisti conquistarono il potere. ma se andiamo ad analizzare la genesi del fascismo, ha ragione aldo: fu un fenomeno europeo, le cui radici culturali vanno cercate nella crisi del liberalismo e nell’ immensa macchina propagandistica che venne attivata in tutti i paesi, prima, durante e dopo la grande guerra, per rendere accettabile alle masse il massacro.

  110. Paolo Geri ha detto:

    #110 effebi.

    Ti ho citato la fonte da cui ho tratto la notizia. Ritengo logicamente più probabile che la versione presentata dall’ ANPI locale di Lumezzane sia più dettagliata (e forse esatta) di quella dell’ ANPI nazionale la quale ospita migliaia di biografie non tutte inevitabilmente accurate. sull’ uso del termine “stile fascista” non l’ ho usato io ma l’ opuscolo che ho citato.

  111. aldo ha detto:

    @108 Sandi

    Il fascismo è stato chiamato fascismo solo perchè l’Italia è stato il primo paeso dove questo movimento, nato in Europa dopo la grande guerra, è andato al potere.

    Il fascismo è un movimento reazionario di tipo nazionalista e/o razzista, ma ci sono movimenti reazionari nè nazionalisti nè razzisti, come l’arcaismo imperiale di Slazar in Portogallo. Salazar voleva preservare i vecchi buoni ( secondo lui) valori dell’impero multiculturale (secondo lui) portoghese e favoriva a questo scopo anche i matrimoni misti. Non vedeva di buon occhio il nazionalismo e il razzismo perchè li considerava fenomeni di quella modernità che minacciava l’impero portoghese. Non a caso il tuo Otto è andato da Salazar.

    Sandi, a mio modo di vedere il tuo è un arcaismo imperiale simile a quello di Salazar, ma, a differenza di Salazar, di tipo nordicista, con una certa fobia anti-italiana, ma in generale anti-latina.

    Le tue baruffe col fascismo sono baruffe in famiglia, tra reazionari. Anche socialisti e comunisti se le sono date di santa ragione, ma fanno parte della stessa famiglia, quella nata dall’idea di emancipare il lavoro.

  112. hobo ha detto:

    (per avere un’ idea di quali fossero i buoni vecchi valori secondo salazar, bisogna leggere “l’ anno della morte di ricardo reis”, e “una terra chiamata alentejo” di jose saramago)

  113. Mauricets ha detto:

    Sandi Stark
    in effetti il fascismo è “Made in Italy”.
    un fenomeno totalmente della penisola.

    ma io aggingerei che non si puo fare di tutta un’erba un fascio, scusa il gioco di parole.

    nel senso che le prime vittime furono gli italiani antifascisti, e molti lo furono per il pane da dare ai figli.

    quindi abbiamo nelle genti della penisola il virus, ma anche l’antidoto.

    e noi dobbiamo porci l’obiettivo di tutelare gli “anticorpi”. non denigrare un popolo intero.

  114. aldo ha detto:

    @116 Mauricets

    Il fascismo è solo italiano?

    E allora il falangismo spagnolo, la Guardia di Ferro romena, Il Blocco Nazionalsocialista svedese e tutti gli altri partiti simili in giro per il mondo come li chiamiamo? O non hanno niente in comune?

  115. Sandi Stark ha detto:

    Caro Aldo, fazo fadiga a capirte, realmente. I miei due nonni mas’ci iera socialisti austriacanti, mi personalmente ammiro i personaggi dell’austro marxismo.

    Forsi no te sa che l’Austria iera uno Stato con un Parlamento, che esisteva un Consiglio dei Ministri e che iera uno “Stato de Diritto” come se diria oggi.

    Podesi citarte tanti esempi de interventi a favor delle classi operaie e sopratutto contadine, e anche far paragoni de come che stava el popolo in altri Stati definidi liberali, ma no me interessa sinceramente più che tanto.

    Quel che mi apprezzo difendo e vojo rivalutar xe i valori della civiltà mitteleuropea, che se sopravvissui alla bona ammistrazion austriaca e che caratterizza ancora quasi tutti i territori che fazeva parte dell’Impero.

    No sono nianche monarchico, varda ti. Ma giusto per puntualizzàr, no me piasi tanto discuter con gente malàda de ideologie e pregiudizi, sia de destra che de sinistra.

  116. Sandi Stark ha detto:

    Invece forse il mio pensiero a proposito del fascismo non è stato molto chiaro. Provo a spiegarmi meglio.

    Mussolini non inventò assolutamente nulla. Era già tutto pronto e disponibile, dai “fasci” alle camicie nere, alle parole d’ordine, al nazionalismo, colonialismo, l’antisocialismo eccetera. Nel 1917 le persone venivano arrestate per reati d’opinione, nel 1915 Salandra e Sonnino fecero un colpo di Stato per portare l’Italia in guerra. Nel 1911 c’era la guerra in Libia con le sue mostruosità, la canzone “Tripoli bel suol d’amore” è precedente al fascismo eccetera eccetera, non posso fare un trattato di storia italiana e forse non sono nemmeno preparato per farlo.

    Anche il razzismo e le persecuzioni che ci riguardano (antislovene) non sono patrimonio o invenzione di Mussolini.

    Lui fece meglio e con maggiore efficienza, ma non c’era niente di nuovo. L’unica novità di Mussolini forse era l’antiebraismo, ma sappiamo che andò al traino di Hitler perchè in realtà non gli importava di nulla all’infuori del potere.

    Come il “fascismo” esisteva prima di Mussolini (i primi due “Duci” moderni erano stati Cadorna e d’Annunzio), così ha continuato ad essere dopo Mussolini.

    E’ solo una questione di termini, il senso è sempre lo stesso.

    E Mussolini ha fatto il più grande favore che poteva al popolo italiano, e postumo. Si è presso le colpe di tutto, come se fosse arrivato da Marte da un momento all’altro.

    Invece non era così, era solo l’uomo “giusto” al momento “giusto”.

    Suggerisco di approfondire il pensiero di Giustino Fortunato sull’autoritarismo degli italiani, risale alla fine del 1800, molto tempo prima che esistessero i “freikorps”. E comunque dubito che i “freikorps” potessero generare il fascismo, sono più propenso a credere che fosse esattamente l’opposto, ossia che venga prima la “visione” fascista, e poi la violenza come applicazione.

  117. Tergestin ha detto:

    “vabbè capisco che così fa più effetto… i fsci che sparano alle spalle… il corpo abbandonato… veramente più merde di così non si può… capisco la necessità.
    ma questo metodo apparteneva di più ad altri…”

    Almeno Alpino, per quanto no lo trovo minimamente condivisibile, el ga el coragio de presentarse per quel che xe e dir come la pensa, senza meze frasi qua e domandine sarcastiche la’.

    Altri inveze che disi de esser disgustai dai “subdoli” preferissi segui la linea de partito, almeno in pubblico. C’est la vie.

  118. hobo ha detto:

    sandi, se vogliamo andare indietro per cercare le radici, allora dobbiamo fare la stessa cosa per il nazismo. e allora si scoprira’ che le radici si trovano nell’ autoritarismo e nell’ imperialismo della prussia di bismarck. per quanto riguarda le radici culturali del nazismo, sono state indagate a fondo da george mosse

    http://puntoelinea.leonardo.it/blog/recensioni_librariecddvd/le_radici_culturali_del_terzo_reich_3.html

    e affondano nel tardo romanticismo tedesco.

    l’ immaginario di cui si nutrivano i freikorps e’ stato indagato da klaus theweleit in “fantasie virili”

    http://www.anobii.com/books/Fantasie_virili/9788842803607/01b0768705815175c1/

  119. hobo ha detto:

    insomma sandi, cosi’ come e’ inaccettabile che molti italiani scarichino tutte le colpe sui nazisti, e non accettino di fare i conti col proprio passato, e’ altrettanto inaccettabile che i fans della cultura tedesca rifiutino di scandagliare le radici del nazismo e si limitino a considerarlo un’ imitazione del fascismo.

  120. Sandi Stark ha detto:

    Cosa c’entra la cultura tedesca con il discorso e con l’Austria Ungheria, e con i valori mitteleuropei? E cosa c’entra il nazismo? Sono generalizzazioni e strumentalizzazioni politiche di basso profilo ed anche senza grandi fondamenti, perchè il rispetto per gli ebrei era ad esempio proverbiale, gli ufficiali israeliti che si suicidarono per il dolore del “ribalton” furono diversi, e coloro che continuarono la loro carriera nel Tsazal dicevano tutti che la loro unica Patria prima di Israele, era stata l’AU.

    Comprendo che delle persone poco preparate possano scambiare “nazismo” con “Germania”, con “lingua tedesca” e con “Austria”, ma speravo di essere ad un’altro livello.

    Tuttavia per una volta non ero stato io a tirare in ballo l’Austria, si parlava di fascismo. Rimaniamo in tema?

  121. hobo ha detto:

    sandi ma con chi ce l’hai? ho parlato forse di austria? tu hai detto che i freikorps erano stati ispirati dal fascismo italiano, e io ti ho mostrato che non e’ vero, e che al fascismo ci erano arrivati per altre vie.

  122. Mauricets ha detto:

    X aldo

    non è solo italiano.
    ma in italia si è avuto il coagulo di pensieri e azioni che denominiamo “fascismo”.

    è che ha dato il via ad altri movimenti simili nel mondo.

    è nell’ordine della storia. a volte la penisola ha dato grandi esempi (umanismo rinascimentale) altre pessimi(fascismo)

    scusatemi, ma queste cose le ho apprese nella scuola dell’obbligo.

    forse gli studiati possono darmi il loro parere piu autorevole.

  123. Mauricets ha detto:

    X aldo
    ho sbagliato a scrivere totalmente.
    il 125 è piu aderente a quanto penso.

    scusa.

  124. hobo ha detto:

    il fatto che l’ italia sia stata il primo paese in cui il fascismo e’ andato al potere non significa che negli altri paesi il fascismo sia arrivato per contagio. quel brodo di coltura esisteva un po’ dappertutto (soprattutto in germania). il fascismo italiano ha fornito un modello organizzativo agli altri fascismi.

    george mosse, parlando del fascismo come fenomeno europeo, scrive:

    «il fascismo riuscì a creare consenso perché si appropriò di desideri e aspirazioni che avevano caratterizzato diversi movimenti politici e intellettuali del secolo precedente. Come una specie di organismo coprofago, il fascismo raccolse con il mestolo brandelli di romanticismo, di liberalismo, di nuova tecnologia e perfino di socialismo, per non parlare poi di una vasta varietà di altri movimenti che si trascinarono dal XIX al XX secolo. Ma su tutto ciò esso distese il manto di una comunità che si pensava condividesse un passato, un presente e un futuro di carattere nazionale: una comunità che non fosse imposta, bensì “naturale”, “genuina”, con una sua forza organica e una sua vita, paragonabile a quella della natura»

    e parlando piu’ specificamente delle origini culturali del nazismo

    «Il complesso di idee di cui ci occuperemo (…), è stato definito “nazional-patriottico” in tedesco volkisch, vale a dire inerente al Volk. È questo uno di quegli sconcertanti vocaboli tedeschi, le cui connotazioni trascendono l’accezione specifica. Volk è una parola assai più pregnante che non “popolo”, dal momento che, per i pensatori tedeschi, fin dall’inizio del romanticismo germanico, sullo scorcio del XVIII secolo, Volk denotava un insieme di individui legati da una “essenza” trascendente, volta a volta definita “natura”, o “cosmo” o “mito”, ma in ogni caso tutt’uno con la più segreta natura dell’uomo e che costituiva la fonte della sua creatività, dei suoi sentimenti più profondi, della sua individualità, della sua comunione con gli altri membri del Volk»

  125. Matteo ha detto:

    A parte che il nome santa croce e inventato, il vero nome e kriz, storpiature

    Perche era meglio il fascio al comunismo?

    Ma perche uno dovrebbe combattere per un idiozia ideologica fascista o comunista che sia?

    Strano che esistano dei modelli fascisti di uccisione, hanno ucciso? Perche sembra che solo i comunisti

  126. Mauricets ha detto:

    hobo
    è vero, ovviamente il processo di “coagulazione” era influenzato anche dall’estero, da varie linee di pensiero.
    ma resta il fatto incontrovertibile che nella penisola si abbia avuto per la prima volta “l’allinamento dei pianeti”

    d’altronde in altri luoghi si hanno avuto eventi altrettanto importanti, magari di segno opposto.
    come la rivoluzione francese, quella industriale, l’illuminismo.

    ad ogni modo tu scrivi: “il fascismo italiano ha fornito un modello organizzativo agli altri fascismi”

    non è poco, e non è solo questo che ha dato.

    ha dato leggitimità.
    non si puo dimenticare come la Gran Bretagna considero un grn politico mussolini.
    ne giustifico e ne leggittimo i mezzi e i pensieri.

    e con questo atto leggittimo e giustifico gli altri movimenti fascisti nel mondo.

  127. hobo ha detto:

    si’ maurice, ma capisci che se sandi dice che il fascismo esisteva gia’ prima di mussolini, io sono anche d’accordo, perche’ ad esempio nel discorso di pascoli “la grande proletaria si e’ mossa” si trovano gia’ un sacco di anticipazioni di quella che sara’ la retorica del fascismo; pero’, se la mettiamo in questi termini, la stessa cosa e’ vera anche per gli altri fascismi, e in particolare per il nazismo.

  128. Mauricets ha detto:

    hobo
    io da ignorante penso che difficilmente una cosa “grossa” come il fascismo, il nazionalsocialismo, nasca dall’oggi al domani.

    un percorso deve esserci stato prima.

    e mi sembra tu intenda questo, o sbaglio?

  129. hobo ha detto:

    @maurice

    si’, intendo questo. inoltre i vari fascismi hanno potuto raggiungere il potere perche’ hanno intercettato gli interessi della grande borghesia industriale e/o dei grandi proprietari terrieri, e la frustrazione delle masse uscite dalla guerra.

  130. Sandi Stark ha detto:

    @124 hai ragione scusa, era stato Aldo al @114 a tirare di mezzo l’Austria.

  131. hobo ha detto:

    @maurice

    e poi come dice žižek «ogni fascismo è testimonianza di una rivoluzione fallita». e’ vero per l’ italia (biennio rosso), per la germania (insurrezione spartakista), per la spagna (guerra civile), per l’ ungheria (rivoluzione del ’19)…

    a proposito di ungheria, il caso di horthy e’ interessante. pur non avendo formalmente sciolto il parlamenteo, trasformo’ progressivamente il suo regime in una vera e propria dittatura. inoltre horthy fu il primo in europa, dopo la grande guerra, a promulgare leggi discriminatorie verso gli ebrei, gia’ nel ’21. negli anni trenta si avvicino’ all’ italia fascista e all’ austrofascismo di dolfuss, per poi diventare alleato della germania nazista e collaborare alla deportazione di 400mila ebrei.

  132. hobo ha detto:

    @maurice

    e poi come dice žižek «ogni fascismo è testimonianza di una rivoluzione fallita». e’ vero per l’ italia (biennio rosso), per la germania (insurrezione spartakista), per la spagna (guerra civile), per l’ ungheria (rivoluzione del ’19)…

    a proposito di ungheria, il caso di horthy e’ interessante. pur non avendo formalmente sciolto il parlamenteo, trasformo’ progressivamente il suo regime in una vera e propria dittatura. inoltre horthy fu il primo in europa, dopo la grande guerra, a promulgare leggi discriminatorie verso gli ebrei, gia’ nel ’21. negli anni trenta si avvicino’ all’ italia fascista e all’ austrofascismo di dolfuss, per poi diventare alleato della germania nazista e collaborare alla deportazione di 400mila ebrei.

  133. hobo ha detto:

    @sandi#133

    ma molto di striscio, e solo per dire che otto von habsburg era amico di salazar.

    in ogni caso anche l’ austria ha avuto una sua forma di fascismo, quello di dolfuss, prima dell’ anschluss. dolfuss si fece difendere da mussolini contro le mire naziste. poi mussolini, quando hitler divenne piu’ potente, decise di appoggiare l’ annessione dell’ austria alla germania.

  134. Sandi Stark ha detto:

    Io non pensavo di aprire un dibattiso sul fascismo internazionale, che aveva dalle sfumature e contestualizzazioni diverse in ogni Paese. Volevo solo dire quello che ho detto, e cioè che il fascismo (italiano) nacque molto prima della marcia su Roma, e che non è finito con piazzale Loreto.

    E non intendo dire che esistesse l’humus culturale o il brodo di coltura, intendo proprio il fascismo in senso pratico, cioè autoritarismo di Governo esasperato e violento, reazione e repressione, nazionalismo sciovinista, revanscismo, imperialismo, colonialismo, razzismo e militarismo. Ed insofferenza per la democrazia.

    Fu il “liberale” Giolitti a seguire l’esempio di Crispi in Libia, e fu Salandra a dichiarare nelle sue memorie che il suo principale obbiettivo di guerra non era l’espansionismo territoriale ma di “portare a destra” la società grazie alla legge marziale e le leggi speciali di guerra. E sia Giolitti che Salandra votarono per Mussolini.

    Era Cadorna ad avere organizzato in ogni città d’Italia delle forze speciali di pronto intervento in caso di insurrezione socialista, era lui che voleva mandare 4 divisioni a stanare i renitenti in Sicilia e fu sempre lui che mandò 2 divisioni a sedare la rivolta operaia di Torino nel 1917.

    E casualmente, lo stesso Corriere della Sera che avrebbe favorito il fascismo, era stato autore della campagna per la guerra di Libia e chiamava “Duce” il gen. Cadorna.

    Che tra le altre cose, era il “garante” militare della Corona, come dopo di lui fu Badoglio e come prima furono altri noti personaggi come Bava Beccaris e Pelloux.

    Non nego che esistesse anche una componente socialista nel frullato fascista, la storia del “fascismo di sinistra” è abbastanza nota.

    Ma ritengo che fosse del tutto marginale e che a Mussolini non gliene fregasse nulla, visto che la sua conversione sulla strada di Damasco avvenne in meno di un mese grazie ai soldi francesi ed al loro interessamento per rilasciarlo presto dal carcere.

    Era lo stesso interessamento che ebbero per d’Annunzio, scappato per debiti in Francia, condonato e coperto d’oro per tornare ad incitare la guerra.

    Comunque non c’entra, ritroviamo Mussolini nel 1917 a sedare le rivolte operaie a Milano, e questa volta grazie ai soldi dei servizi segreti inglesi. Se è esistito un uomo che non aveva alcuna ideologia, quello a mio modesto avviso era proprio il Duce.

  135. Sandi Stark ha detto:

    Hobo per favor… Salazar gaveva informà Otto che Hitler lo gaveva condannà a morte e domandà l’estradizion. Otto a quel tempo iera impegnà nella resistenza al nazismo e el fazeva espatriar via Spagna e Portogallo, i partigiani austriaci, che i fussi tornài a Vienna in 100 mila con l’armata rossa nel 1945. Tra questo e dir che Otto fussi “amico de Salazar”, ghe ne passa.

  136. hobo ha detto:

    sandi, quello che dici a proposito dell’ italia pre-1918 e’ tutto vero (ma cose simili si potrebbero dire ad esempio per la prussia, e anche per la francia). ma quando si parla di fascismo in senso compiuto, si intende quella cosa che e’ nata in italia (in europa) dopo la prima guerra mondiale. la novita’ rispetto a quel che c’era prima consiste nel perseguire l’ organizzazione gerarchica dell’ intera societa’ in uno stato corporativo etnicamente omogeneo, sotto la guida di un dittatore. e poi c’e’ tutta la mistica del guerriero, il disprezzo per i deboli, la religione della morte…
    una cosa del genere e’ stata possibile proprio perche’ in mezzo c’era stata la guerra.

    lelio basso dice:

    « Il fascismo è stato un fenomeno più complesso, in cui hanno confluito e si sono incontrate componenti diverse, ciascuna delle quali aveva naturalmente le sue radici nella precedente storia d’Italia per cui è assurdo parlare del fascismo come di una parentesi che bruscamente interrompe il corso della nostra storia, ma neppure si può affermare che esso sia semplicemente il logico punto d’approdo di questo corso precedente. Se il fascismo trova indubbiamente le sue origini nel nostro passato risorgimentale, se le componenti (…) sono venute maturando attraverso il tempo talché si può dire che costituiscano dei filoni ininterrotti tuttavia ciò che determinò il loro incontro in una sintesi nuova fu la guerra mondiale e la crisi del dopoguerra che, virulentando i germi preesistenti, fece esplodere in forma acuta quelle che erano state fin allora delle malattie croniche del nostro organismo. Ci sono quindi nel fascismo elementi di continuità ed elementi di novità e di rottura rispetto alla storia precedente: gli elementi di continuità sono appunto quelle malattie croniche, quegli squilibri tradizionali che in parte affondano le loro radici nei secoli passati e in parte sono un portato del processo risorgimentale, del modo cioè come l’Italia giunse a essere uno Stato unitario e moderno, mentre l’elemento di novità è la virulentazione sopravvenuta con la guerra e il dopoguerra che, mettendo in crisi i precari equilibri precedenti, fa scoppiare tutte le contraddizioni e precipita la situazione italiana fino al punto di rottura, determinando una sintesi nuova, un equilibrio nuovo, un fenomeno nuovo che appunto s’è chiamato fascismo.»

  137. hobo ha detto:

    sandi#137, a me risulta che otto avesse fatto espatriare via lisbona una certa quantita’ di antinazisti verso gli *usa*, non verso l’ *urss*.
    (ma questo veramente non c’entra un klinc col discorso)

  138. aldo ha detto:

    @ 133 Sandi

    No go parlà de Austria al @114 ma de Salazar che comunque anche lui no iera monarchico, ma nostalgico dei valori e dela bona aministrazione (secondo lui) dell’impero lusitano.

    Non so a chi te se riferivi parlando de gente malada de ideologie e pregiudizi, ma se saria mi guarda che te se sbagli perchè per esempio su altre robe go discusso anche duramente con Hobo su posizioni diverse e comunque no me sento ligado a nissuna ideologia, anche se non me sotrago a dir de esser de sinistra e libertario.

    Quindi, come te son ti libero de gaver el tuo giudizio positivo sull’Impero Asburgico e de considerar el fassismo la vera natura de l’Italia come paese, son altretanto libero mi:

    1) de considerar l’Impero Asburgico un ancien regime oppressivo che per sopraviver ga dovù molar pian pian spazi de libertà e rapresentanza, autonomie nazionali, diriti sociali, ma no perchè iera tanto boni, ma perchè ste robe xe stade conquistade cole lote contro el potere, prima asoluto, dela famiglia reale e dela aristocrazia

    2)de considerar el fassismo non una carateristica dell’italianità, ma un movimento europeo con radici culturali nell’otocento, ma nato politicamente dopo la grande guera e andado al potere in forma totalitaria prima in Italia e dopo da altre parti, anche se xe vero che el nazismo xe stà un salto de qualità come el stalinismo xe stado un salto de qualità per el leninismo

    3) de considerar la tua posizion su entrambi gli argomenti de tipo reazionario e, nel secondo caso, anche venata de razismo perchè te ghe atribuisi un caratere ideologico a una nazione, e cossa cambia se i tuoi nonni iera austro-marxisti, anche questo xe un modo de ragionar reazionario, basado sula discendenza, mentre quel che val no xe i quarti de nobiltà ideologica, ma le posizioni che se ga, legitime le tue, altretanto legitime le mie.

  139. Sandi Stark ha detto:

    Boh… opinioni. Specie quel

    “processo risorgimentale, del modo cioè come l’Italia giunse a essere uno Stato unitario e moderno”.

    In questo condivido le posizioni de Gramsci e Togliatti. E inoltre, visto che femo el zogo delle citazioni, riporto Giuseppe Verdi:

    “Ci vuole altro che mettere imposte sul sale e sul macinato e rendere ancora più misera la condizione dei poveri. Quando i contadini non potranno più lavorare ed i padroni non potranno per troppe imposte farli più lavorare, allora moriremo tutti di fame. Cosa singolare, quando l’Italia era divisa in tanti piccoli Stati, le finanze di tutti erano fiorenti! Ora che siamo uniti, siamo rovinati. Dove sono finite le ricchezze di una volta?”

    E no iera el solo che lo diseva, in tempi non sospetti de “leghismo” 🙂

  140. aldo ha detto:

    Secondo mi la fobia anti-italiana de Sandi nascondi un’atrazion segreta per el bel paese, come quele tedesche in vacanza che no fa altro che parlar mal dei taliani e dopo finisi regolarmente in leto col nemico

  141. Sandi Stark ha detto:

    Aldo, fazo veramente difficoltà a capirte e seguirte nei ragionamenti.

    Mi no ghe attribuisso ideologie al popolo italian ma una serie de inclinazioni tipiche del fassismo, che non a caso el iera nato in Italia, e per mi ghe semo assai vizin con el nazionalismo spinto e col razzismo che xe oggi, come la tendenza de affidarse a “uomini del destino” eccetera eccetera.

    El nazismo no c’entra tanto col discorso, Hitler ciamava Mussolini “maestro” fin a metà dei anni ’30, dopo el ga zontà qualcossa de suo ma tuto iera nato in Italia.

    E se mi aspiro a liberarme da l’Italia per tutta una serie de motivi che xe più statistici e storici che ideologici, come giustamente te riconossi, questi xe affari miei.

    No voio monarchie, go tendenze sociali più de sinistra che de destra, voio star in un Stato democratico dove el popolo ga senso civico e la gente no passa el tempo a cazzarsela uno co’l’altro, dove i amminstratori no xe ladri e furfanti.

    In nome dell’internazionalismo, de l’autodeterminazion e de quel che te vol, voio tornar a far parte de uno Stato civile e moderno, per star meio mi e la mia gente.

    Questo no xe possibile in Italia, bisogna zercar altrove.

    Ma semo ancora OT, se parlava de partigiani prima e de fassismo dopo.

  142. hobo ha detto:

    sandi, ma hai letto cosa scrive basso?

    “quelle malattie croniche, quegli squilibri tradizionali che in parte affondano le loro radici nei secoli passati e in parte sono un portato del processo risorgimentale, del modo cioè come l’Italia giunse a essere uno Stato unitario e moderno”

    basso sta dicendo che quel processo era stato portato avanti male, tanto da generare quelle malattie croniche che poi dgenerarono nel fascismo

  143. Sandi Stark ha detto:

    Eh, tanti diseva come lui. Ma pochi ga avù el coraggio de dir che el problema no iera che l’unità iera stada fata malamente, ma che proprio no se doveva far. Se tutti i popoli stava mejo prima, che vantaggio gavessi avù la gente?

    Nissun, el mito unitario serviva solo per depredar i altri Stati dove e per crear quel mostro che xe nato dalle convergenze tra le nove caste corporative massoniche, la burocrazia sabauda e quella borbonica, la Camorra, la Mafia e i agrari del sud e del nord. I se iera creài lo “Stato Perfetto” per lori, se i la gavessi studiada no i saria rivài a farla cussì ben.

    E oggi xe cambià poco, el nucelo sfruttator xe un poco più largo de l’1% della popolazion ma el risultato xe sempre lo stesso: el popolo dissanguà che no riva a fine mese, muli che emigra, aziende che scampa, tasse insopportabili, spese folli per i armamenti, politici ladri, bancarotte fraudolente, i conti pubblici che no quadra mai eccetera, la sostanza xe sempre la stessa.

  144. hobo ha detto:

    sandi, non esistono motivi trascendenti per cui il processo unitario si dovesse fare, o non si dovesse fare. il risultato di quel processo dipende dal modo in cui e’ stato portato avanti, dal contesto, dalle scelte politiche, dagli interessi economici, dalla situazione sociale, dal tipo di mitologia di cui si e’ alimentato, ecc.

    a me questi discorsi di tipo metastorico non piacciono. dire che l’ italia unita e’ contronatura e’ come dire che l’ italia disunita e’ contronatura. per me sono entrambe affermazioni prive di senso.

  145. Fiora ha detto:

    @146 Di una realtà si possono appunto analizzare le caratteristiche, pur prendendone atto.
    Molto equilibrato nonché Europeo il tuo dire, Hobo.

  146. Mauricets ha detto:

    142

    Sandi Stark

    la citazione di Verdi mi ha molto colpito.

    mi inquieta il fatto che si potrebbe applicare al tempo presente.

    li dove sostituirei “quando l’Italia” con “quando l’europa”.

    per questo a suo tempo, discutendo di Otto e del suo europeismo, un dubbio mi prese. verso che UE andiamo?

    di popoli liberi e solodali o di popoli sudditi e rancorosi?
    verso un grande fascismo o verso una grande democrazia?

  147. Mauricets ha detto:

    Sandi Stark

    cche io sappia ci furono due idee di italia.

    una di cavour e una di mazzini.
    diverse nell’ordinamento dello stato.

    ovviamente quella piu favorevole ai savoia prevalse. l’italia inizio gia con una struttura vecchia e inadeguata.

    visto che negli stessi anni la francia aveva il suffragio universale maschile gia nel 1848.
    in italia il sufraggio universale per gli uomini è datato 1919.

  148. hobo ha detto:

    @maurice

    il tipo di europa che avremo dipende dalla capacita’ dei lavoratori europei di mobilitarsi a livello europeo per ottenere diritti sociali a livello europeo, e dalla capacita’ dei movimenti progressisti di mobilitarsi a livello europeo per ottenere diritti civili a livello europeo. altrimenti nel momento in cui i vari paesi cederanno la loro sovranita’, si perderanno *ovunque* le conquiste civili e sociali che si erano ottenute in decenni di lotte.

  149. Mauricets ha detto:

    da quello che vedo ho paura che siamo al “stiamo perdendo”.

    “dipende dalla capacita’ dei lavoratori europei di mobilitarsi a livello europeo”

    scusami, ma non siamo nemmeno in grado di farlo in ambito transfrontaliero…

  150. hobo ha detto:

    @maurice

    ci furono anche piu’ di due idee di italia.
    e poi, come in ogni paese, ci furono conflitti politici e sociali.

    per tornare al fascismo, il fascismo giunse al potere in un clima di guerra civile, di scontri armati tra socialisti/comunisti/anarchici/repubblicani da una parte e fascisti dall’ altra.

  151. Sandi Stark ha detto:

    @ Maurice, el progetto europeo de Otto iera assai diverso da quel che conossemo. La sua, iera l’Europa dei Popoli, inveze de l’Europa dei Stati Nazionali.

    Le idee europeiste iera stade diffuse dal conte Kalergi, ufficial de suo papà Carlo 1°, nei anni ’20. Morto lui, gaveva continuà Otto.

    Stranamente, l’idea de UE gaveva ciapà punti in USA, dove i benpensanti iera stufi de far guerre mondiali per i europei che se copava tra de lori dai tempi de Neanderthal. Se pol dir che i USA gaveva imposto la UE all’Europa nel dopoguerra. E anche nel dibattito costituente, iera diverse scole de pensiero, gaveva vinto quella inglese come te poderà immaginar.

    Se no me sbaglio anche nella costituzion della UE xe previsto che i Stati nazionali mòli progressivamente potere per un Ente sovrannazionale, ma come gavemo visto, i mòla l’apparenza e no la sostanza.

    L’Ente sovrannazionale ga messo su una burocrazia paurosa, e pur essendo assai liberista in confronto ai standard italiani, el xe sempre troppo influenzà dalle lobby economiche.

    Comunque tutto iuta, pensa che gran parte dei provvedimenti de tutela delle minoranze in Italia, deriva da direttive UE. E anche la fine dei reati de opinion, xe dovudi alla UE, come ad esempio l’attentato all’unità d’Italia che xe sta depenalizzà. Altrimenti mi saria za in canòn, e se posso esprimerme devo solo ringraziar solo la UE.

    Certo che no xe la UE de Otto, ma speremo che se fazi un’altra UE, magari con la sede del parlamento a Vienna e che la riunissi tutti i popoli della Mitteleuropa.

  152. Sandi Stark ha detto:

    E po’ no capisso perchè i lavoratori ad esempio austriaci (visto che xe sta butà el discorso su l’Austria) i dovessi mobilitarse. El tipendio minimo per un apprendista de 18 anni a Vienna xe de € 1.450, el minimo per un carpentier, pittor e muradòr xe non meno de € 2.200, le famiglie in maternità ciapa dallo Stato minimo € 1.000 al mese, le pol detràr dalle tasse spese per ogni fio fin a € 2.300 annuali, basta che i le spendi ben (baby sitter diplomade o diplomande, strutture e asili autorizzati). Sussidio de disoccupazion per due ultracinquantenni con due fioi a carico: € 3.005 mensili senza aver più l’obbligo de accettar “qualsiasi lavoro”, possibilità de andar direttamente in prepensionamento, assegno sociale minimo de € 670 dopo 10 anni de cittadinanza austriaca, reddito minimo de legge € 950 al mese.

    Economia in crescita, disoccupazion reale sul 4%, costo della vita inferiore dell’Italia, no se spendi 1 centesimo per libri e trasporti scolastici, assegni familiari fin al 26° anno de età dei fioi… eccetera.

    Veramente no capisso perchè i dovessi “mobilitarse”.

  153. hobo ha detto:

    sandi, i lavoratori europei (e quindi anche quelli austriaci) devono mobilitarsi a livello europeo se vogliono che, nel momento in cui le politiche sociali e la legislazione sul lavoro passeranno dal livello nazionale a quello sovranazionale, non ci sia una riduzione delle tutele e della spesa sociale. se si vuole che l’ unione europea non sia guidata dalle elites economiche e finanziarie, spetta ai lavoratori di mobilitarsi e di proporre un’ alternativa socialdemocratica.

  154. Sandi Stark ha detto:

    Le misure antisociali riguardano i paesi in fallimento. Nessuno chiederà ad Austria, Germania e tutti gli altri di tagliare il welfare fino a quando avranno i conti a posto.

    E per quadrare i conti ci sono anche altre voci di spesa, solo che la Grecia non ne aveva altre ed in Italia non è possibile agire diversamente per altri motivi.

    Gli € 1.150 che l’Austria paga mediamente al mese ad ogni suo discoccupato, costano molto meno degli € 1.100-1.200 che altri paesi hanno scelto di elargire al popolo con milioni di posti di lavoro inutili, perchè i primi sono netti, i secondi sono lordi ed il loro costo a carico della collettività si moltiplica per 10, per 100 ed anche per mille quando ci sono di mezzo investimenti inutili come il porto di Gioia Tauro o Malpensa.

    Questo “dare-avere” del costo del lavoro è molto chiaro in tutti i paesi con un buon welfare. E guarda caso sono anche quelli con i conti a posto e con l’economia che tira.

    Un sussidio di disoccupazione costa molto meno dell’equivalente stipendio inutile, ma questo semplicissimo ragionamento non è applicabile in Italia, dove il lavoro è il “do ut des” da sempre della politica. E’ anche scritto nella costituzione, si tutela “sulla carta” il lavoro, non la sopravvivenza dei cittadini.

    La lotta di classe cesserebbe, i sindacati dovrebbero occuparsi solo di aspetti tecnici.

    Gli imprenditori ovviamente preferiscono lo sfruttamento salariale, dovrebbero pagare cifre parecchio superiori alla media dei sussidi di disoccupazione. Anche la malavita organizzata sarebbe contraria, perchè perderebbe tutto il suo audience di manovalanza.

    Quindi in Italia non succederà niente ed il popolo sarà trascinato nel default. Ma la colpa non è di oscure organizzazioni straniere che tramano contro il popolo. Sono solo banche che vogliono i loro soldi.

    Saranno esecrabili come gli strozzini, ma nessuno ha obbligato il padre di famiglia a farvi ricorso, ed i figli farebbero meglio a pretendere che si spendano i soldi diversamente, piuttosto che perdere tempo a fantasticare di congiure internazionali.

    Oppure, se la loro famiglia è troppo stupida, i figli possono sempre chiedere di farsi adottare da un’altra famiglia, specie se era la loro famiglia primigenia alla quale furono strappati illecitamente tempo prima.

  155. hobo ha detto:

    sandi, non ci capiamo. qui si parla della costruzione di un nuovo stato, l’ unione europea, che si sostituira’ gradualmente alle singole entita’ statali nazionali. il modo in cui questo stato verra’ costruito, i principi sociali e civili alla base della sua costituzione, dipenderanno dai rapporti di forza tra le componenti sociali all’ interno di questo stato. se si vuole che questo stato si regga su principi di tipo socialdemocratico, e’ necessario che i lavoratori si organizzino e facciano massa per pretenderlo. altrimenti si andra’ avanti nella direzione neoliberista che si e’ seguita finora. il fatto che in germania ci sia (ancora) un buon stato sociale (ma tanto e’ stato tagliato anche la’: io in germania ci ho vissuto e le cose le ho viste) dipende dal fatto che ci sono dei sindacati forti e una sinistra politica forte.

    p.s. la lotta di classe non cessa mai, perche’ quando non la fanno i lavoratori la fanno i padroni. se le organizzazioni dei lavoratori sono deboli, le organizzazioni degli industriali ne approfittano e cercano di moderare i salari e di erodere i diritti e le tutele sociali.

  156. Tergestin ha detto:

    @ hobo

    Scusa ma alora no te son mai contento.
    Taiemo pitosto i neopotismi e i stipendi milionari anziche’ andar in piazza ogni do’ per tre. Mi go fato l’operaio in Nord Europa e posso dirte che poche volte me son lamenta’ nel complesso e si’ che son un che se te ghe da’ de lavorar tropo i ghe gira fazile.

    Se no te va ben gnanca la situazion Austriaca, Tedesca o -meio ancora, diria- Scandinava, no so cossa dirte. Includighe anca el welfar solidissimo e assente in Italia e te ga fato 31. No digo che ghe sia el paradiso dei operai, figurarse, pero’ quel minimo de livei piu’ che decenti ghe xe.
    Mai savu’ de un murador inglese, svedese o danese che no riva a fine mese, anca e sopratuto se ga famiglia (a meno che no ‘l se bevi tuto pei bareti).

  157. hobo ha detto:

    @tergestin

    te ripeto la stessa roba che ghe go dito a sandi. nel momento in cui l’ unione europea se sostituira’ ai stati nazionali, no xe per gnente scontado che austria, germania ecc. conservera’ i standard sociali che i ga ‘desso. se in quel momento i raporti de forza in europa sara’ sbilanciadi a favor dei paroni, el novo stato federale europeo gavera’ standard sociali piu’ bassi de quei che ghe xe ‘desso in germania ecc., che i xe stati otignudi in tempi in cui i raporti de forza i iera piu’ bilanciadi.

  158. hobo ha detto:

    @tergestin

    per dir: in inghilterra cameron sta fazendo macelleria sociale

    “Le cifre parlano chiaro: dopo avere varato nel primo anno al potere una riduzione di un quarto della spesa pubblica, il doppio di quanto osò fare Margaret Thatcher, il mese scorso il ministro del Tesoro George Osborne ha presentato un budget che prevede una “tassa sui nonni”, come l’ hanno ribattezzata i giornali, privando di benefici fiscali 4 milioni di pensionati, e che contemporaneamente riduce dal 50 al 45 per cento l’ aliquota fiscale per i redditi più alti (sopra 150 mila sterline l’ anno) e dal 26 al 24 per cento (con l’ obiettivo di portarle al 22) le imposte per le corporation. Un’ altra scure è calata sui redditi più bassi, sicché una famiglia di quattro persone al minimo salariale perderà 4 mila sterline l’ anno. La disoccupazione è al 9 per cento, il livello più alto in vent’ anni. Il gap ricchi-poveri è decuplicato rispetto al 1992. Il servizio sanitario nazionale (Nhs) subirà la più profonda privatizzazione nella storia del welfare britannico. Le scuole statali licenziano insegnanti, ma il 7 per cento delle famiglie che mandano i figli alle scuole private (30 mila euro di iscrizione l’ anno) sfornano il 40 per cento degli avvocati, il 50 per cento dei manager, il 60 per cento dei dirigenti.”

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/04/02/cene-con-milionari-tagli-al-welfare-cameron.html

    se dovessi passar una linea de sto tipo a livel europeo, saria cazzi per tuti, compresi i tedeschi.

  159. hobo ha detto:

    per esser ancora piu’ ciaro. tuto sto discorso xe nato dla domanda de maurice: “verso che UE andiamo?” la mia risposta la xe: “dipendera’ dai raporti de forza tra lavoro e capitale nel momento in cui la sovranita’ la passera’ dai stati nazionali al novo stato federale.”

  160. Sandi Stark ha detto:

    E mi te go za risposto, femo una seconda UE con la sede a Vienna e alla larga dalla massoneria, che a destra del nostro meridiano ghe ne xe ancora poca.

  161. hobo ha detto:

    @sandi

    e mi te digo de novo che nel momento in cui te fondi un novo stato, tuto quanto vien rimesso in discussion, e no xe scontado che te rivi a conservar i standard sociali che ghe xe ‘desso, se i raporti de forza i xe sbilanciadi come che i xe in ‘sto momento.

    e in ‘sto discorso la massoneria no ghe entra, perche’ se trata de nudi e crudi raporti de forza che se determina sul campo.

  162. Mauricets ha detto:

    consiglio la lettura.

    questa è la vera sittuazione del lavoro, anche da noi e in tutti i comparti.

    forse chi lavora in certi ambiti non la nota.
    ma è esattamente questa:

    Il “nero” dei servizi postali, il fronte degli extracomunitari nella spedizione dei pacchi

    http://www.corriere.it/economia/12_aprile_21/nero-servizi-postali-contratti_0bccf1be-8b9a-11e1-bdb0-bf9acf202da2.shtml

    purtroppo spesso i lavoratori sono colpa del loro male.

  163. dimaco il discolo ha detto:

    mi sper ohe andemo verso el funeral dela EU. sarò ben contento de ciapar pala e picon per scavarghe la fossa.

  164. Mauricets ha detto:

    dimaco il discolo

    certo che le speranze che io nutrivo sono fortemente ridimensionate.

  165. dimaco il discolo ha detto:

    io ancora non ho apito perchè la gente si è lasciata infinocchiare con sta storia ell’europa unita. Io lo avevo capito tanti anni fa che non avrebbe funzionato una cosa simile. E la gente ancora a sbatterci il muso e a inebitarsi per entrare.

  166. effebi ha detto:

    …ora risulta che l’anpi ofre a confondersi sulla tragica fine del partigiano di santa croce è pure italo-fascista (!?) visto che adopera questo nome (italo-fascista) al posto dell’assolutamente originale Kriz

    il male assoluto si annida nei posti più impensabili…

  167. effebi ha detto:

    replico la mia domanda aglie sperti:
    come mai un partigiano comunista di Kriz di tale importanza operativa non agiva sul suo territorio di origine ?

  168. hobo ha detto:

    effebi, immagino che essendo entrato clandestinamente in italia dalla francia si sia subito aggregato alle formazioni partigiane piemontesi. visto che si trattava di un veterano delle brigate internazionali(e che ci faceva in spagna? non poteva restarsene a križ? ah questi comunisti, sempre in giro per il mondo), gli fu affidato il comando di una divisione sulle montagne lombarde.

  169. Paolo Geri ha detto:

    #170. effebi

    “come mai un partigiano comunista di Kriz di tale importanza operativa non agiva sul suo territorio di origine ?”

    Mi sembra evidente da quanto raccontato. Verginella rientrò in Italia passando per il Piemonte, dopo aver combattuto con i maquis francesi. Era del tutto impensabile e “inutile” dal punto di vista del C.L.N.A.I. farlo rientrare nella zona di Trieste (o di Gorizia) dove fra l’ altro c’ era già l’ occupaziuone nazista dell’ “Adriatisches Kustenland”.

  170. Paolo Geri ha detto:

    #169. effebi

    Quanto al nome del villaggio i due nomi (Kriz e Santa Croce) sono coesistiti da sempre. In questo caso non vi è stata alcuna italianizzazione del toponimo come avvenne ad esempio per Opcina = Poggioreale del Carso.
    Di documenti anche più antichi ve ne sono parecchi ma, ad esempio, nel testamento di Margheta Scocoviza del 11 marzo 1602 vengono lasciate due “[…..] vigne in contrada. Rondela alla Ecclesia S.ti Rochi [….] in villa Santa Croce”.

  171. effebi ha detto:

    —————-

    connecting people:
    128 matteo + 173 geri

    —————-

    mi risulta che in qualche caso “qualcuno” pure ritornò nel suo territorio per combattere tra i resistenti locali – non fu così nel suo caso ne prendo atto.

  172. maja ha detto:

    geri

    una curiosità de baba: che tu sappia, giuseppe è imparentato con la storica marta verginella?

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