17 Aprile 2012

Le trasformazioni nell’ex Jugoslavia dopo la pioggia

Cosa è rimasto dopo il “temporale” degli  avvenimenti in territorio balcanico negli anni ’90? Quali sono state le sue trasformazioni politiche, economiche e culturali in questo ventennnio? Oggi, alle 17 e 30, nell’aula 3 della facoltà di Scienze della formazione (via Tigor 22), Giuseppe Battelli, Marco Dogo,  Mila Orlić e Raoul Pupo presentano il volume “Dopo la pioggia. Gli Stati dell’ex Jugoslavia e dell’Albania (1991-2011)“. All’ incontro,  interverranno anche i curatori del libro, Antonio D’Alessandri e Armando Pitassio.

Il saggio, nato dalla collaborazione di 30 esperti (provenienti da istituti sia italiani sia stranieri), guarda al panorama contemporaneo di questi Stati, scavando attraverso tutti gli anni ’90 e il primo decennio del 2000. Il cambiamento, in un’area importante come lo era la Jugoslavia per la sua posizione geopolitica, non si orienta sempre verso la democrazia. Le contraddizioni e ambiguità di questo delicato passaggio sono il cuore di questo studio, voluto dall’Associazione italiana di Studi del Sud-est europeo. Gli esperti autori del volume dimostrano quanto ancora la zona balcanica giochi un ruolo fondamentale per l’intera Europa illustrando le trasformazioni della politica (estera e interna), delle istituzioni culturali e delle comunicazioni di massa di questi Stati.

L’incontro vede la collaborazione di diversi istituti, a livello nazionale quanto locale: l’Associazione italiana di Studi del Sud-est europeo, il Disu e il Dsps di Trieste e l’istituto regionale per la Storia del movimento  di liberazione nazionale nel Fvg.

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2 commenti a Le trasformazioni nell’ex Jugoslavia dopo la pioggia

  1. aldič ha detto:

    no so se la slovenja ga fato ben entrar in eu i podeva far 7 8 stati come in america l’inizio doveva eser cusi peka’ adeso in slovenja xe pezo del’italia cernigoi toušak i lasa la gente in strada viva l’eu, morti da fame con 500 euro al mese una volta pensavimo che la slovenja podeva eser la nova svizzera,,,,,,,,invece de pensar soli i ga domanda’ a de michelis nel 91 come se fa……..e no digo altro, adeso i ga janša altro clerikale,,,,,,,il čiol ankora quel poko de paga che i ga,,,,, e a lori no i se ciol le do lire anzi i se compra computer novi de 6 mila eu l’uno i se cambia l’auto i se cambia palazi ecc ecc ,,,,,,,,me fermo qua saluti a tutti. kome xwe kambia la nostra yugo!!!!

  2. alpino ha detto:

    La Slovenia non poteva far altro, troppo giovane e deboluccia all’epoca per evitare di entrain Eu…se avesse avuto alle spalle qualche decennio in più dopo l’autonomia in modo da aver maggiore forza, strutture ecc ecc forse avrebbe potuto ragionarci su..ahimè pure loro sono entrati in questo girono infernale chiamato Europa…siamo tutti nella stessa fogna 🙁

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