14 Aprile 2012

Progetto Gas Natural: si muove la Croazia

di Sara Matijacic e Luciano Santin

*Il ministro all’Ambiente della Croazia, Mirela Holj, ha convocato il 17 aprile al Novinarski dom di Zagabria  il Tavolo tecnico triestino che segue la vicenda del rigassificatore di Zaule, cui poi succederà una riunione Italia – Slovenia – Croazia, di cui ha dato recentemente notizia il ministro Corrado Clini, già presidente dell’Area Science Park di Trieste. Il nodo dell’impianto Gas Natural sarà il punto di partenza per affrontare i temi  ben più ampi dell’energia  e della sicurezza. L’incontro si propone di gettare le basi per la creazione di un tavolo tecnico congiunto che preveda la collaborazione transfrontaliera di tecnici ed esperti di Slovenia e Croazia, nell’ottica di giungere all’organizzazione di un Simposio internazionale sui problemi dell’energia nell’Alto Adriatico con il coinvolgimento diretto della Regione Friuli Venezia Giulia, Slovenia e di Croazia.
L’Adriatico è un mare chiuso per il quale pochi anni fa proprio la Croazia chiese la classificazione di “area ecologicamente sensibile”, e più severe norme di protezione. In questo bacino dove Po e Adige riversano le acque reflue di gran parte dell’industria italiana, sono in progetto una decina di rigassificatori, con il massivo uso di acqua marina, che viene abbondantemente clorata. In altri paesi, in presenza di zone sensibili, si ricorre invece quasi sempre al circuito chiuso, che non determina immissioni in acqua. E’ così anche per il piccolo rigassificatore ligure di Panigaglia, risalente agli anni ’70.
Nell’Adriatico è stato recentemente realizzato un impianto a Porto Viro, 12 km al largo della costa di Rovigo. E a un anno dall’inaugurazione la magistratura è al lavoro per accertare danni e responsabilità in relazione a una schiuma biancastra depositatasi sulla spiaggia. Anche in caso di mero imbrattamento, posto che per la costa adriatica (orientale e occidentale) il turismo balneare è una risorsa vitale, si imporrebbe una riflessione da parte degli enti, delle associazioni e anche dei singoli portatori di interesse, gradesi e lignanesi in particolare.
Si tende spesso a ghettizzare e ideologizzare dibattiti di questo tipo. A dire: «Questo è l’ostruzionismo preconcetto dei verdi, quelli che non lascerebbero tagliare un filo d’erba e usare un secchio d’acqua, quelli che impediscono la creazione di ricchezza e di occupazione». Sarebbe invece da verificare, e seriamente, quanta ricchezza e occupazione impianti del genere potrebbero compromettere. In relazione al turismo, come detto. Ma anche alla portualità.
Trieste ha scelto di concentrare lo sviluppo portuale nel Punto Franco Nuovo, con investimenti e realizzazioni nell’area adiacente al progettato rigassificatore. Quanto questo possa interferire con l’operatività dello scalo, con l’imbarco e lo sbarco delle merci non pericolose, con l’attività della Siot, con lo sviluppo della crocieristica, non è ancora dato di sapere.
Nè quanto incida sulla pesca e sulla nautica da diporto.
Pure, davanti a tutte queste cose (che giustificherebbero ciascuna l’apertura di una specifica riflessione), viene la sicurezza dei cittadini. Studi internazionali evidenziano l’elevata pericolosità di impianti del genere, sino a una distanza di vari chilometri (di qui le realizzazioni al largo). Trieste sembra non percepire questo dato, e considerare il rischio un problema di Muggia, o al massimo di Valmaura e Servola.
La vicenda è complessa anche sul piano procedurale. Si sono mosse la giustizia ordinaria e quella amministrativa. Ci sono stati pronunciamenti consultivi contrari dei Comuni e della Provincia, mentre dalla Regione si colgono orientamenti favorevoli, ma vaghi. Grandi assenti le rivendicazioni di autodecisione, i proclami a difesa dell’autonomia; e c’è chi ipotizza, sottesa, la segreta speranza di un intervento d’imperio del “governo tecnico”, che toglierebbe le castagne dal fuoco ai politici locali, evitando ripercussioni sulle elezioni del prossimo anno.
Al Consiglio di Stato spetta il compito di indicare il livello decisore: Roma o il Friuli-Venezia Giulia. Staremo a vedere. E, per quanto possibile, a controllare.

 

 

* E’ partita giovedì 12 aprile 2012, la campagna informativa Focus Rigassificatore. Leggi qui per saperne di più.

FOCUS RIGASSIFICATORE: PER ADERIRE E RESTARE IN CONTATTO CON LA CAMPAGNA:
rigassificatore@bora.la
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Sara Matijacic e Luciano Santin

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3 commenti a Progetto Gas Natural: si muove la Croazia

  1. Scusate… ma il “decisore” non è a Roma ma a Bruxelles, come ha ben capito il ministro dell’ambiente Clini… Ma questo solo perché due movimenti ambientalisti (Greenaction Transnational e Alpe Adria Green) hanno presentato fin dal 2007 i ricorsi contro i terminali di rigassificazione nel Golfo di Trieste alla Commissione Europea… Da questo i procedimenti in corso di cui parla spesso il Commissario Europeo all’ambiente Potocnik (e che riguardano anche la violazione della direttiva Seveso). Mentre a livello locale (Trieste) tutti gli organi di informazione hanno nascosto questa importante azione in corso, in Slovenia i media vi hanno dato ampio spazio con la conseguenza che la popolazione slovena è ampiamente informata e quindi parte molto più attiva che non a Trieste dove la gente pensa che tutto verrà deciso dalle incompetenti autorità nazionali…

  2. Luciano Santin ha detto:

    Grazie per la precisazione. E anche per aver richiamato un’attenzione sovranazionale sul problema. In quanto al gap informativo, concordiamo, e siamo qui per cercare di colmarlo.

  3. Carlo ha detto:

    Confermo: Roberto si è speso con tutta la sua tenacia nel “traghettare” le informazioni che raccoglievamo qui a Trieste al momento in cui si è aperta pubblicamente la procedura di VIA.
    Molti, me compreso, hanno dato corpo alle osservazioni indirizzate al Ministero dell’ambiente, per scoprire poi che il Ministero o le ignorava o le girava al proponente del progetto perché preparasse lui la risposta: insomma, il Ministero non è mai entrato nel merito delle nostre argomentazioni.
    In definitiva questa collaborazione e frequentazione – benché non pianificata – ha fatto sì che quanto si andava a raccogliere come elementi di dubbio e perplessità sul progetto del rigassificatore arrivasse alle orecchie opportune.
    Spérem….

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