RAVEO – Risalendo da Villa Santina a Raveo l’acqua del torrente Degano spicca nella sua completa assenza. Il mancato mormorio è assordante. Sono da Devis Pecoranera Bonanni. Le galline zampettano sul tappeto di rete, adagiata a terra e ben fissata per evitare che le volpi entrino nel loro cortiletto attraverso cunicoli che scavano sottoterra. Devis è sul tetto della casetta di legno, incrodato come certe mucche che si spingono su pendii aspri e poi tocca sacramentare per farle scendere. Le nuvole ricollocano la parola primavera al suo essere in Carnia: ovvero cielo spennellato di grigio carico.
Devis mi fa strada dentro la casetta che regna sui suoi campi e sulle navi rovesciate, come chiama nel libro le due serre. Questo starnuto d’inverno tardivo che promette neve sopra i 1700 metri e speriamo finalmente pioggia, serve alla campagna, dove lo trovo al lavoro. “Se in primavera non vedi il contadino nel campo cercalo in cimitero” ha scritto qualche giorno fa su facebook. Indossa pantaloni corti che svelano muscoli da ciclista e la connessa abbronzatura. Il ciclismo è la sua altra grande passione.
Diventato caso nazionale dopo la pubblicazione del libro “Pecoranera”(Marsilio editore) dove racconta su carta la sua scelta di decrescita, fatta di autosussitenza alimentare e vita nella, con, grazie e per la natura, ho raggiunto Devis Bonanni nel suo regno per una conversazione/intervista, che potete guardare e ascoltare nel video qui sotto o leggere nella trascrizione a seguire (per connessioni lente, ahi ahi ahi, il digital divide in Carnia non consente a molti di caricare i video). Ps. la definizione di ecomastro non ha accezione negativa anzi, serve un po’ a togliere seriosità e scherzare su quell’aria e aura da guru che gli stanno costruendo e che non gli si addice.
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