2 Aprile 2012

Quale futuro per l’Ariston di Trieste?

Ore 9 di ieri, domenica 1 aprile. Acquisti il Piccolo, pagina 32: “Cinema a Trieste, l’Ariston boicottato pensa alle seconde visioni”, leggi l’articolo che segue. Scherzo di 1 aprile, simile a quello di Bora.La? Purtroppo no.

Ore 11, sempre ieri. Attraversando via Romoli Gessi, mi sono fermata davanti alla  struttura che ospita l’Ariston e inevitabilmente mi sono lasciata prendere dallo sconforto e dai ricordi. Ho ripensato al momento in cui, spinta da un’amica appassionata di cinema, ho messo piede in quel cinema 7 anni fa, ai vari festival, alle stagioni con il British film Club, alle prime visioni che gli altri cinema non offrivano e che forse d’ora in poi non ci saranno più. Devo la mia cultura personale anche a questa sala, soprattutto a chi la getisce e ci lavora.

Isidoro Brizzi, che gestisce la struttura dal 2003, scrive: Credo non basti proiettare film di qualità o essere iscritti nell’elenco delle sale d’Essai per venire considerati un  “Cinema Doc“. Le cose che contano sono la sala, il rispetto per il pubblico, il sorriso di una persona che ti ascolta e ti accoglie quando entri. L’Ariston forse non sarà una sala perfetta ma, tra le prime in Italia, proietta film di qualità da più di quarant’anni, l’ultimo esercizio cittadino fuori dai circuiti, il cinema tradizionale. Venire da noi è come fare un tuffo nel passato, immergersi nei ricordi guardando la mostra dei cinema triestini (quelli veri), i vecchi proiettori e i manifesti dei capolavori che hanno fatto la storia del cinema.
Ma l’Ariston non e’ solo passato, ci siamo adeguati anche noi ai tempi, crediamo nel futuro e nella tecnologia digitale per proiettare opere di giovani autori, o per dar spazio ai ragazzi che saranno il pubblico di domani. Raccontiamo loro la storia del cinema e gli facciamo toccare con mano le attrezzature d’altri tempi, dal proiettore a manovella al digitale in collaborazione con vari istituti scolastici triestini.
Purtroppo con grande rammarico dobbiamo constatare un accanimento da parte di altre realtà cinematografiche per far si che l’Ariston non possa tranquillamente sopravvivere. La concorrenza nel cinema c’è sempre stata ma deve essere costruttiva. C’è invece chi cerca di distruggere ma alla fine a pagarne il prezzo sono sempre gli spettatori e le varie proteste sui giornali lo confermano.
Vorrei tanto fare nomi e cognomi ma non credo sia corretto pertanto mi rimetto al buon senso del pubblico.”

Che cosa succederà? Quale sarà il futuro dell’Ariston? Domande inutili, lo so. In attesa di ricevere delle risposte, facciamoci sentire. Continuamo a valorizzare questo cinema che tanto ci ha dato e tanto ancora ci può offrire.

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16 commenti a Quale futuro per l’Ariston di Trieste?

  1. Fiora ha detto:

    mi piange il cuore ma penso a “Video killed the radio star” (risparmio il link… di norma i link non interessa aprirli quasi a nessuno…)
    Penso al mio adorato negozio di famiglia in centro e concludo tristemente…l’era delle sale cinematografiche è agli sgoccioli…quella dei gloriosi Cinema d’Essai temo tramontata.
    Ciau Nuovo Cinema Paradiso, patòco! quanti ricordi…qualche bacio scambiato nelle ultime file…beh, ci sta anche la notarella “profana” in tanta memoranda “sacralità”… Tutto fa amarcord. Le abitudini cambiano con il progresso e nel giro di una generazione purtroppo si trasforma in ferrovecchio la consueta bigiotteria di pregio che ci ornava la vita …
    E LA VITA E’ ADESSO!

  2. Fiora ha detto:

    @1 ad “era delle sale cinematografiche è agli sgoccioli…quella dei Gloriosi Cinema d’Essai, temo tramontata” va aggiunto * ” così come quella dei negozi del centro di tradizione familiare e di proprietà privata”.
    un tanto perché altrimenti l’accostamento non avrebbe né capo né coda, apparendo piuttosto ormai un ‘idea fissa…e sebbene innocua, per certi versi la mia lo è, ma che sia perlomeno calzante! 😉

  3. mutante ha detto:

    se non sei una bestia da centro commerciale, l’era di questi cinema non è finita.

  4. Fiora ha detto:

    @3mah, mutante…io penso che la concorrenza alle sale dove si proiettano film di nicchia non venga solo dalle multisala dei centri commerciali, ma dai dvd casalinghi e da tutte le altre alternative informatiche.
    La gente non si schioda più come una volta per andare al cinema… il costume cambia ed è un mutamento irreversibile.

  5. isabella ha detto:

    Andare al cinema è diventato anche caruccio.

  6. Rosy ha detto:

    e incombe anche il multisala dell’Ikea, che farà chiudere altre sale…

  7. Fiora ha detto:

    penso che gli faccia un baffo ai frequentatori del Cinema Ariston la multisala dell’Ikea… a Villesse! ma anche quella delle Torri, che è ad un passo.
    Il problema nell’immediato presente risiede nelle motivazioni del gestore sig. Isidoro Brizzi prim fra tutte la brevità di permanenza delle “seconde visioni” e la disaffezione del pubblico di spettacoli impegnati,non già a pro dei separè-salette nelle quali sono frazionati i cinema-monstre che proiettano altra tipologia di film,ma proprio del fatto che la gente può trovare altre alternative per guardarseli a domicilio o non guardarseli proprio.
    Personalmente dai tempi di” Film Giallo” e “Film Rosso” ho virato sul nazionalpopolare scacciapensieri alla Verdone e al massimo se non totalmente disimpegnata e “autarchica” arrivo ad Almodovar e Ozpetek… non mi va di barare “atteggiandomi!… 🙁
    “non sarà la miglior sala del mondo” dice Brizzi …beh, come dargli torto ?! Con quell’inesplicabile costante odore di muffa che mi ha sempre disturbata…ma solo un pochino! Ho sempre adorato il Cinema Ariston, versione invernale ed estiva e gli auguro ancora lunga vita!

  8. Fiora ha detto:

    ci manco da tanto…chissà se nell’antisala ci sono ancora i vecchi poster dei film celebri e degli attori più famosi di tutti i tempi? m’incantavo sempre a leggere le didascalie…
    Affascinata proprio come il protagonista da piccolo in Nuovo Cinema Paradiso… 🙂

  9. vigna ha detto:

    Grazie Sara di avermi fatto conoscere l’Ariston

  10. Sara Matijacic ha detto:

    :-* ma prego caro Vigna!

  11. Michela ha detto:

    si, flora, ero l’altra settimana e l’ingresso dell’Ariston è sempre come lo ricordi tu. sono andata fin là, e coi mezzi pubblici è per me una scocciatura, perchè sono una seguace di Isabelle Huppert fin dai suoi primi tempi….ben prima di film Rosso e film Blu, per dire… Sono una cinefila e sono disgustata per il disamore della gente verso il grande schermo, che è semplicemente insostituibile.

  12. Katja ha detto:

    l’ho frenquentato molto da vent’anni a questa parte ci ho visto tra i film più belli della mia vita, ho passato varie stagioni al british film club. complimenti per l’impegno la cura e la classe. sono con voi

  13. Fiora ha detto:

    Non so quale sarà il futuro dell’Ariston,dato il travagliato presente…
    Ma per dare la misura di quanto l’esistenza di quella sala sia strettamente connessa con parecchi di noi ed in varie stagioni della vita, mi va di ricordare un evento degli arcaici tempi delle elementari, quando frequentavo il Collegio Notre Dame de Sion…infanzia “clericale” che evidentemente non ha lasciato segno se non affettivo!
    Beh l’allora proprietario e genitore di un’allieva e che mi pare fosse anche il costruttore dell’edificio che ospitava la sala, il bar e le sovrastanti palazzine, organizzò una proiezione privata per noi bambine, nientepopodimeno che di “Quo Vadis, del celebre maestro Cecil B. De Mille” come ci ci annunciarono pomposamente le religiose
    …là e là con l’asserto “la Corazzata Potemkin del celebre Maestro Serghej M. Ėjzenštejn” come mi ritrovai più tardi a canagliescamente dissacrare … 😀

  14. Maximilian ha detto:

    Ricordo anche il Lumiere, chiuso da tempo se non sbaglio.
    E l’Alcione con annessa Ludoteca. Ci ho visto un paio di film dove gli unici spettatori, il sabato sera, eravamo mia moglie ed io.
    Non capisco però questa frase del proprietario : “Purtroppo con grande rammarico dobbiamo constatare un accanimento da parte di altre realtà cinematografiche per far si che l’Ariston non possa tranquillamente sopravvivere.”
    Essendo l’ultima sala d’essai rimasta a Trieste, sicuramente non va in concorrenza con i multisala.
    Piuttosto, come diceva Fiora, la concorrenza viene dal mercato casalingo, oramai ci si può gustare i capolavori del passato in HD su un bel 50 pollici. Io stesso no sento più lo stimolo ad andare al cinema d’essai, che era un appuntamento fisso.

  15. Fiora ha detto:

    Già Maximilian, i rintocchi della campana a morto, ma per TUTTE le sale cinematografiche, accompagnano il refrain “siediti, guardiamo” in luogo del vecchio “vestiti,usciamo”…

  16. marina rossi ha detto:

    Dire che ormai il cinema s’essai e’ destinato a scomparire? Non sono d’accordo L’Ariston e’ l’unico che proietta film impegnati e spesso neanche ci riesce. Se uno vuol vedere quel tipo di film li trova solo la’ e non credo che li possa vedere ne’ su Web ne’ su Dvd finche’ sono in prima uscita, a meno che non si rivolga a siti illegali o a Dvd pirata. E mi sembra strano che al pubblico piacciano solo film spazzatura o comunque “di evasione”

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