1 Aprile 2012

Val Rosandra, la replica alle dichiarazioni della Protezione Civile

Pubblichiamo il video di Dario Gasparo in risposta alle dichiarazione della Protezione Civile del 30 marzo 2012.

Questo il testo di Dario Gasparo che accompagna il video. Il disegno è di Valerio Marini.

Intervento della protezione civile in Val Rosandra. Replica alle argomentazioni dell’assessore regionale che con nota del 30 marzo giustifica il pesante intervento nella Riserva Naturale Regionale considerandolo dovuto, corretto e ben realizzato.
In 12 minuti di vuol dimostrare che:
1) Interventi di manutenzione non sono stati realizzati solo 50 anni fa, come sostenuto dall’assessore, ma nel 1994, 18 anni fa
2) Secondo la stessa dichiarazione della nota della P.C. l’intervento richiesto dal comune non doveva interessare la zona al di sopra di Bagnoli superiore
3) Sono stati abbattuti numerosi pioppi neri e ontani (e probabilmente anche Robinie) sui quali vi erano dei nidi che l’avifauna stava utilizzando in questa stagione; è evidente la presenza di nidi di picchio nelle stesse immagini pubblicate dalla P.C., mentre la nota della P.C. sostiene che sono state seguite le direttive della Regione secondo le quali nessun albero con nidi doveva essere abbattuto. Il picchio utilizza spesso i nidi scavati da altri consimili, perciò è probabile che quei nidi abbattuti con l’albero siano stati usati più volte, anche da specie diverse di uccelli. Per realizzarli serve molto impegno da parte dei picchi: ad esempio il picchio rosso maggiore, dipendentemente dalla durezza del legno, impiega da 5 giorni a due settimane. Anche gli alberi morti che sono stati abbattuti sono fondamentali per la rete trofica animale e per molte specie di picchio, tanto che da molti anni si prescrive di lasciarli in piedi.
4) L’assessore regionale ha affermato che la popolazione residente è soddisfatta del lavoro svolto dalla P.C. mentre basta parlare con alcuni abitanti di Bagnoli Superiore Gornji Konec per accorgersi del contrario. Nel video viene citato l’articolo pubblicato dal quotidiano locale sloveno Primorski Dnevnik a firma Stojan Glavina che riporta una serie di pertinenti considerazioni critiche
5) Secondo il vertice della P.C. l’intervento non richiedeva alcuna autorizzazione perché il bosco ripariale non è da considerarsi bosco. Si dimostra che proprio in quel tratto si è all’interno della Riserva Regionale (ed esiste un comitato scientifico che andava interpellato) e soprattutto all’interno di una SIC e una ZPS e pertanto la valutazione di incidenza andava effettuata perché quello era un habiat Natura 2000, tanto più che non vi erano motivi di urgenza e di imperante interesse pubblico. Anche se ci fossero stati andavano seguite le indicazioni della direttiva Habitat e del DPR 357/97 che prevedono misure di compensazione e il coinvolgimento della comunità europea, che ora rischia di doverci multare
6) Nella seconda metà del video si riportano i risultati di uno studio del 2007 dell’ARPA. Lo studio è stato effettuato lungo il torrente Rosandra proprio per valutarne l’efficienza dal punto di vista biologico ed ecologico. L’indice di funzionalità più elevato, come sottolinea il prof. Nimis, ordinario di botanica presso l’Ateneo triestino, era proprio stato registrato nel tratto manomesso.

Un’ultima considerazione: ho moltissimi amici nella protezione civile e so con quale spirito di sacrificio e dedizione lavorino. Conosco anche molti amministratori del Comune di Dolina ed ho per loro grande stima, avendo potuto apprezzarne l’impegno per la salvaguardia della Riserva in varie occasioni, ma soprattutto quando si è trattato di difenderla dal rischio TAV. Trovo pertanto ingiusto prendersela con chi è il primo ad aver subito il danno e credo che le responsabilità vadano cercate in chi, invece, ha ordinato e poi coordinato i lavori.

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11 commenti a Val Rosandra, la replica alle dichiarazioni della Protezione Civile

  1. mutante ha detto:

    ma sta gente, tipo ciriani, non è in grado di dimettersi? attaccati alle sedie con la carta moschicida…

  2. Fiora ha detto:

    ” le responsabilità vadano cercate in chi invece ha ordinato e coordinato i lavori…”
    Ah, perché oserebbero chiamarlo aver “coordinato i lavori”, un risultato del genere????!!!

    Noi Triestini e mi ci metto, siamo abituati a lasciar correre…al bon, dei! ‘desso xè ora de finirla co’ sti pupoli, ‘ndemo a Barcola al bagno… e consimili menefreghismi assortiti.
    A scanso di ulteriori devastazioni,spero di cuore che questa volta la cosa non muoia. Come gli alberi !

  3. effebi ha detto:

    sai bel el disegneto, ma cossa ghe entra “erba e alberi de grosso fusto” con quela che xe la caratteristica pietraia dela val rosandra ?

    mah… me par che qualchidun ciapa una valle per l’altra…

    valle del torrente rosandra o valle del rio delle amazzoni ?

  4. sfsn ha detto:

    effebi:
    xe stai taiadi alberi de un metro de diametro e che rivava fin a sei-sete metri. Forse no xe tecnicamente alto fusto, ma xe pur sempre alberi che ghe meti una cinquantina de ani per rivar a quele dimensioni

  5. Bibliotopa ha detto:

    effebi, la Valle no xe solo pietraia, pensa alla zona a cerri sulla sella del Monte Carso, tanto per guardar la Valle intiera. E distinguemo ” el fiume” come che i lo ciama per antonomasia dalle pareti.

  6. sfsn ha detto:

    tecnicamente un fiume xe un corso d’acqua che ga sempre acqua. Un torrente xe un corso d’acqua che in determinati periodi resta in secca. El Rosandra xe un fiume.

  7. boris ha detto:

    si ma effebi sta disendo che iera da cinquant’anni che doveva pulir…e quindi ga solo posto rimedio alla loro lentezza…tutto qua 🙂
    che rider sto ragionamento ciò…

  8. Bibliotopa ha detto:

    #6 va a vederlo nel tratto fra i due Bolunc sti giorni e dime.. suto completamente! per quel go messo fiume fra virgolette. L’acqua domenica cominciava un poco oltre el piazzal del Premuda.

  9. ILIO SOLICH ha detto:

    NON ESSENDO TRIESTINO MA UN AMANTE DELLE PARETI E DELLA NATURA,NON CREDO CHE UN LAVORO
    SE SI PUO’ DEVINIRE LAVORO FATTO IN QUELLA MANIERA SIA ACETTABILE.RITENGO GIUSTA LA
    PROTESTA,MA ANCOR PIU’ DIVENDERE UNA ZONA COSI MERAVIGLISA.CHI HA FATTO QUESTO SCEMPIO
    SPERO PAGHI IL DANNO PERPETRATO.QUESTO NON E’ FAR PULIZIA MA BENSI’ DISTRUGGERE UN BENE NATURALE COME VAL ROSANDRA. SE FOSSE PER ME OGNI PIANTA NON INFESTANTE NE FAREI PIANTARE 10. CON QUESTO CONCLUDO CON UNA PAROLA SOLO.
    VERGOGNATEVI AI VOSTRI FIGLI AVETE DARETE UN
    ESEMPIO LAMPANTE DI POCHISSIMA O MOLTO MENO COSCIENZA CIVICA.

  10. Marcus ha detto:

    A proposito dell’affermazione “Trovo pertanto ingiusto prendersela con chi è il primo ad aver subito il danno e credo che le responsabilità vadano cercate in chi, invece, ha ordinato e poi coordinato i lavori.”
    http://www.comune.san-dorligo-della-valle.ts.it/html/dati_din/20111017/avviso.pdf

    Insomma oramai il disastro ambientale premeditato e stato fatto e se la giustizia prevede delle sanzioni o altre pene la farà il suo corso.

    Ora invece si deve immediatamente ri-forestare l’alveo del torrente Rosandra, almeno nel tratto alto in quanto ora esiste, a causa dell’erosione geologica, veramente, il rischio di alluvionamento del tratto basso del torrente. Questi lavori secondo me devono essere eseguiti dalla popolazione locale poiché imaginiamoci che Bagnoli venga inondata da una piena e le orde di vandali volontari ritornano con la scusante di chiamarsi protezione civile. Già vedo che butteranno giù con ruspe, mezzi pesanti, ed elicotteri che voleranno a bassa quota, tutte le case alluvionate poiché ostruiscono l’alveo del fiume.

  11. Mario Crevato ha detto:

    Da buon contadino (anche se solo della domenica)seguo una logica puramente pratica:l’acqua fa danno o quando prende tropa velocità e a) “esce in curva” (come una moto su una strada bagnata, o quando b) “ce n’è troppa” e trabocca fuori dai argini.
    La situazione b) succede quando il deflusso è ostruito/rallentato e questo succede a valle del potenziale bene daneggiato, quindi a VALLE di questo (a valle di Gornji Konec e di Bagnoli) andava fatta l’effettiva pulizia RADICALE del alveo proprio per facilitare lo scorrer via dell’acqua in caso di piena.
    Sempre per evitare le ostruzioni del caso b), andava a titolo preventivo fatta pulizia di tutto il materiale a MONTE che con una piena potrebbe essere portato a valle (sterpaglia, alberi divelti,pericolanti e morti).
    Per prevenire il caso a), a MONTE va salvaguardato tutto ciò che rallenta l’acqua, grosse rocce, grossi alberi e tutto ciò che dalla piena non puo’ essere spostato.

    Cosa hanno fatto invece:
    1) NON hanno pulito a VALLE
    2) hanno lasciato sterpaglie a MONTE
    3) hanno rovinato il FRENO a MONTE

    Ragionate su questo gente, lasciamo stare politica, ideologie , fanatismi o altro.
    Restiamo alla pura questione pratica cioè quella descritta sopra.
    La conclusione è che c’è stata da parte della protezione civile
    TROPPA FRETTA/FOGA/ZELO
    TANTA INCOMPETENZA
    da parte del comune e valligiani
    TROPPA FIDUCIA NELLA PRESUNTA COMPETENZA DELLA
    P.C.
    TROPPA POCA VIGILANZA

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