Equinozio di primavera: finisce l’inverno e arriva la primavera

Domani 20 marzo, alle 6 e un quarto circa, avviene l’equinozio di primavera: il Sole supera l’equatore celeste, passa nell’emisfero celeste settentrionale e segna quel primum vere, il primo giorno di primavera, che dà il nome a tutta la nuova stagione.
La forza di questo evento si esprime in ogni tempo, luogo, religione o pratica esoterica ( banale ma efficace ricordare che dal calcolo dell’equinozio del sole e del plenilunio che lo segue si determina la data della Pasqua cristiana).
Ed è una forza che si prolunga e coinvolge un periodo molto intenso dell’anno. Del nuovo anno, per gli antichi e per gli astrologi . Innanzitutto avviene nel mese di Marzo, collegato alle forze marziane che esprimono energia, azione, forza che si manifesta. Marte, tra l’altro, concepì con Rea Silvia i due gemelli Romolo e Remo, il primo dei quali, secondo Ovidio, volle che il primo mese dell’anno, marzo appunto, fosse dedicato al suo divino papà. Quest’anno l’equinozio cade persino di martedì, che è il giorno della settimana influenzato dal pianeta rosso.
Ma la cosa che mi ha sempre incuriosito, spigolando tra i vari miti e tradizioni, è che nel periodo equinoziale avviene anche l’Annunziazione alla Vergine Maria: che mi pare un modo molto opportuno di utilizzare le energie della natura per configurare su piani diversi da quelli razionali un evento dalla simbologia enorme.
Ovviamente il 25 marzo è stato per altri riti di diversi popoli un giorno importante, e il calendario cristiano – checchè ne dica Agostino con i suoi calcoli sui 9 mesi di gestazione fino a Natale – ha sempre ritenuto di appiccicare le proprie celebrazioni sopra quelle degli altri : ad esempio i precristiani e di origine anatolica Misteri di Attis ( in cui la madre degli dei e un giovane, miracolosamente concepito anch’egli, hanno un complicatissimo rapporto, piuttosto sanguinoso ) che simboleggiano una potente resurrezione solare, culminavano proprio il 25 marzo.