6 Marzo 2012

Rosolen e Cervesi: “La Fondazione CR Trieste toglie i soldi ai triestini per darli alle banche.”

La Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste? “Toglie soldi ai triestini per darli alle banche. Siamo alla nemesi di Robin Hood”. Alessia Rosolen e Francesco Cervesi, rispettivamente consigliere regionale e provinciale di Un’Altra Regione, mettono nel mirino la Fondazione Cr Trieste “e il presidente Paniccia, cui viene concessa una libertà d’azione sconfinata. Dopo aver staccato un assegno da 26 milioni per la ricapitalizzazione di Unicredit, riapre il portafogli e concede generosamente 17 milioni a Mediocredito.
L’aspetto più curioso, è costituito dal fatto che Paniccia è presidente sia di Fondazione Cr Trieste, che di Mediocredito. In pratica, ha girato soldi da un conto all’altro, ma li controlla sempre lui. È normale? Ed è logico che lo stesso Paniccia presieda anche Acegas?”.
Rosolen, che annuncia un’interrogazione “urgente” in Regione, prosegue: “La Fondazione nasce con l’obiettivo di sostenere e promuovere lo sviluppo economico e sociale di Trieste. Soprattutto in questo momento di crisi, dovrebbe rivestire un ruolo determinante per restituire slancio e competitività al capoluogo regionale. E invece? Cosa fa? Operazioni di finanza creativa? Gioca spostando le risorse da un conto all’altro?”.
Rosolen rileva infine che “la gestione decennale di Acegas, da parte dello stesso Paniccia, non ha prodotto risultati postivi per la città, che prosegue nel suo sonnacchioso e inesorabile declino. Eppure, quelli che da anni somministrano dosi pesanti di cloroformio, restano ai posti di comando, come se a qualcuno andasse bene così. In economia come in politica, l’obiettivo sembra spegnere qualunque scintilla di speranza”.

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9 commenti a Rosolen e Cervesi: “La Fondazione CR Trieste toglie i soldi ai triestini per darli alle banche.”

  1. mutante ha detto:

    sono domande che è giusto porsi, visto che è ora che le cose cambino. mi domando però perchè nessuno se l’è chiesto quando il centrodestra furoreggiava. allora conveniva a qualcuno, o non se n’erano accorti?

  2. Giovanna ha detto:

    mi cmq me fa giusto un poco schifo, ma perché fin deso i xe stadi tutti ziti?

  3. Luigi (veneziano) ha detto:

    Queste due operazioni sono invece quanto di più lontano c’è dalla “finanza creativa”: entrambe servono a ricapitalizzare due istituti che per un motivo o per l’altro sono stati pesantemente colpiti negli ultimi due anni.

    Se Fondazione CR TS non ricapitalizzasse Mediocredito, i soldi dovrebbe metterli la Regione FVG. Se non ricapitalizzasse Unicredit, la sua quota diminuirebbe e quindi riceverebbe minori dividendi in tutti i prossimi anni. Certo: se si ritiene che Unicredit dovrebbe fallire, allora va bene non ricapitalizzarla, ma in questi anni la fondazione ha portato a casa da Unicredit qualche barcata di milioni di euro.

    L.

  4. mutante ha detto:

    più o meno quello che sta succedendo col monte dei paschi. non è tanto l’operazione in sè, è il fatto che paniccia colleziona posizioni. potrebbe fare di meno, ma meglio.
    ricordo anche che le banche italiane hanno appena incassato il prestito di liquidità della bce a tassi risibili. e qui ci si deve fare una domanda: quanto zoppica davvero unicredit?

  5. dimaco il discolo ha detto:

    mutante, unicredit è un falso invalido.

    Luigi forse sarebbe bene che qualche banca fallisse. Perche secondo me 8opinione mia personale)le ricapilazzazzioni non sono altro che coprire debiti con altri debiti.

  6. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ mutante
    E’ un filiiiiiino riduttivo parlare di “banche italiane che hanno incassato il prestito di liquidità”.

    Lo sai quanto ha prestato la BCE alle banche europee fra dicembre 2011 e febbraio 2012?

    1.018 (millediciotto) miliardi di Euro.

    Di questi, quanti sono andati alle banche italiane?

    Circa 139 miliardi.

    E’ da considerare d’altro canto che le principali banche britanniche e olandesi sono “de facto” fallite ancora nel 2008/2009 (roba che tutti dimenticano), ricevendo fiumane di denaro pubblico a fondo perduto (mentre le banche italiane i soldi della BCE devono ridarli indietro). Tanto per dirne una: ING – la principale banca olandese, quella del Conto Arancio – ricevette aiuti dallo stato per circa dieci miliardi di Euro.

    E la storia di Dexia, la principale banca belga?

    Sarebbe il caso di andare a spulciare qualche bilancio pubblico (compreso quello austriaco, per dirne una), per capire come stanno EFFETTIVAMENTE i conti.

    @ dimaco
    Il fallimento di una banca è il peggior tipo di fallimento che ci possa essere in un sistema economico/finanziario, per mille motivi che non sto nemmeno a spiegare. Augurarsi il fallimento di qualche istituto bancario è come augurarsi che quel doloretto che si sente all’altezza del petto sia un bell’infarto.

    L.

  7. mutante ha detto:

    non s’è capito: io temo che il buco di unicredit sia ben peggio di quello che può fare la fondazione. il problema è che le banche dichiarano che fila tutto liscio fino a quando la situazione è troppo tragica. e li ci vogliono i soldi pubblici, cioè nostri. e questo scassa la ceppa sinceramente: sventolano la bandiera del libero mercato fino all’ultimo, poi vengono salvate con denaro di stato.

  8. Luigi (veneziano) ha detto:

    Il buco Unicredit è legato a doppio filo al futuro dell’economia europea. Che le banche stiano dicendo che “fila tutto liscio” non mi pare proprio: Unicredit ha chiuso la trimestrale 09/2011 con oltre 10 miliardi di perdite, e la cosa ha causato la necessità di un aumento di capitale.

    Se facessi l’elenco delle banche europee salvate con i soldi pubblici, ci sarebbero dentro parecchi dei migliori nomi. Nessuno può dire di essere indenne: in Slovenia – di sicuro lo saprai – la prima banca del paese (la Nova Ljubljanska banka, di proprietà statale) ha chiuso il 2011 con 239 milioni di Euro di buco, che si sommano ai 202 dell’anno prima. La banca ha dichiarato che necessiterà di 400 milioni di Euro di aumento di capitale. Ripeto: la banca è di proprietà dello stato (per il 55%). Chi vuoi che tiri fuori i soldi? Il ministero del tesoro sloveno dovrà sborsare 400 milioni, con un prestito che probabilmente non dovrà superare i 36 mesi di durata con un tasso agevolato (1%? 2%?). Il che concretamente significa che NLB dovrà generare cassa (e accantonare), circa 135 milioni di Euro all’anno dal 2013 al 2015.

    L.

  9. Kaiokasin ha detto:

    Visto come funziona la raccolta differenziata a Trieste direi che almeno l’Acegas farebbe bene a lasciarla perdere (con una bella buonuscita, però).

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