di Martina Luciani e Katja La festa della donna è ormai sepolta da una sua retorica, lo spirito della primavera già manifesta la sua freschezza ma siamo solitamente distratti e non ce ne accorgiamo.
La poesia per nostra fortuna rimane occasione che ci consente di superare i luoghi comuni, guardare attorno e dentro, esprimerci con sincerità e libertà: poche, essenziali, lancinanti parole, possono celebrare l’8 e il 21 marzo, riscoprendo il senso e il valore simbolico di queste giornate, o forse trovando persino nuovi significati da condividere.
Che sia la passione civile, l’ironia, il sentimento, la provocazione, le memorie, la quotidiana difficoltà dell’esperienza femminile,la grazia della stagione del risveglio, vi proponiamo di raccontare poeticamente la vostra festa della donna e il vostro primo giorno di primavera: in quattro righe, come le poesie cinesiQi Jue, o nelle sole tre della tradizione Haiku giapponese.
Inviateci le vostre poesie a redazione.trieste@bora.la, oppure condivitele direttamente attraverso i commenti.
A mo’ di esempio, ma ce n’è un’infinità, ecco i versi scritti da una poetessa dell’VIII secolo, in Giappone, dedicati presumo ad un uomo, ma forse anche alla primavera:
Tu dici “ arriverò”. E tu non arrivi.
Ora tu dici “Non arriverò”.
E così io devo aspettarti. Ho io imparato a capirti?
Otomo no Sakanoe
Di Martina Luciani e Katja
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Mi bastano i tuoi occhi
ed è festa per me,
una tua carezza
ed è primavera nel cuore mio.
insieme Donne
profumo di mimose
non solo oggi
Guerriere della vita,
lacrime nascoste
e sorrisi condivisi…
Così,Donne.
chiamarlo per dirgli
non voglio chiamarti più…
incoerenza, il tuo nome
è donna!
andando zo pel corso
incontro una flon flon
zigozella
zon zon zon
sfsn fora del thread rosaaaaa!
quelle che
s’innamorano del taciturno
convinte che abbia dentro un mondo
e poi scoprono
che non aveva niente da dire
oh yeah
ahahahah solo Laura ha rispettato la forma dell’haiku (cinque, sette, cinque) di non oltre 17 sillabe! complimentissimi a sfsn…
e anche a Fiora!io non oso cimentarmi…
mein gott non parlarmi del taciturno ci sono cascata pure io ahahaha che cretini si è da giovani!
haiku in piena regola:
le babe fighe
che no te la dà mai
xe triestine
una sola domanda
per vivere ancora
ma sto haiku
se magna o se bevi
orca malora!
Forti le braccia
come edera al suo ramo
serrano i lombi.
“ Solo ti ama / chi ti ricorda bella // più di come sei ”
Richieste golose
e miei frustranti dinieghi.
Riprendersi il tempo che manca.
Sfogliavelo revolution.
No ga-vè ca-pì che
de-vi es-ser di-cias-set-te
sil-la-be.
Ispirazion cino-giaponese
e quatro righe
no sta esser fiscal
l’importante xe il cuor
Meio un baso
de un vaso
de mimose spuzzolenti
chi-che-co-pia-de-gu-gl
-s-qua-li-fi-cà-tro-po
fa-ci-le
varda che no la go copiada de gugle fiora. ma da un libro che ga scrito la mama de una mia amica de Novara ovvero Nadia Butini e il libro se ciama “Marea d’autunno”.
e mi col tao
e ti col zen
ndemo in cina
se ela vien
Bora, sule rive
che taglia
la mia anima raminga
Questa la xe mia
T’alzi di scatto
roteando i fianchi.
Sono già morto.
come la gheisha
che vien e che va
i disi che la copia
se ga ribaltà
Mitsuko mi attizzi
coi tui artifizi
d’Oriente,sfinenti
all’occaso
Fanciulla di Porec
negozi ogni cosa
sol del Baltico il pesce
dal farlo ti astieni
oci a mandorla
pelle de seta
no fazo più
l’anacoreta
se il gibbo ha tuo padre,
del pari tua madre
gibbosa famiglia
tua nomata sarà
spero se gabi capì e aprezà el patetico sforzo de ridur ad haiku la mula de Parenzo (post 25) e Goba tu’ mare (post27)
Teco vengo coi miei cani
mentre tu col mulo stai.
“Dove andiamo?”, chiederai.
Tutti a Servola, domani.
” donne ch’avete
intelletto d’amore…”
vedete di usarlo
per fare la spesa.
sul post dela porfirio
xe rivada la sanlorge
e altro che haiku
la conta dele orge
ora et labora
così di buon’ora?
adoro l’aurora!
Quel tale seduce?
a me mi emoziona
tal quale il palo
della luce
“bella che così fiera vai..”
incedi altera e non sai
che ti si è smagliata
la calza!
se mi doni una mimosa
excusatio di ogni cosa
detta male o mai sentita
ti risparmio la sortita
La luce fiorisce
sui riccioli d’oro
della mia bimba
Nuova ogni giorno m’illumina
la luce riflessa dai giovani volti
delle mie bambine.
Per l’intera vita mi basta.
Grazie, Cecilia, non avevo coraggio di aggiungere questa mia cosa da mamma, ma se l’hai fatto tu, mi accodo….
Povera zente / Che ridi per non pianzer // E no sa ‘contar !
@38 la facile strada
di chi sciatte parole
sbattacchia e s’illude
di critica far
@38 “quale allegria”
una becera critica
ad un gioco di donne,
e sublimata in un…Bau?!
@ lojze (22):
sarìa sai bel
quel che te scrivi prima:
sparissime, dei!
in un giorno come un altro
ci s’illude che sia festa
raccontarsela tra noi
senza crederci, ci basta?
…non mi basta,
ma son di qua
pareggio i conti
col viva l’A.!
Brucia il Carso brucia il bosco
per me un vero ecolutto
né mi consola della cosa
questa insulsa di mimosa