5 Marzo 2012

Trieste, la città che “ha poco di Nord Est, e meno ancora di italiano”

“Siamo tutti in debito con Trieste. Conquistata al prezzo di 650 mila vite, perduta nel disastro della guerra e dell’esodo istriano, ripresa dopo 18 mesi di crimini nazisti, 40 giorni di massacri titini e nove anni di occupazione angloamericana, e poi dimenticata. Trieste che ha dato all’Italia Saba e Svevo, Strehler e Magris, Kezich e Dorfles, Trieste crocevia di tre mondi, latino tedesco slavo, Trieste la città più settentrionale del Mediterraneo e più meridionale della Mitteleuropa; eppure Trieste è in un angolo, anche oggi che a cinque chilometri non c’è più il comunismo ma l’Europa di domani, non la cortina di ferro ma l’Est entrato nella sfera d’influenza tedesca. Di questa opportunità, il Paese non si è accorto: alla sua unica grande città di confine l’Italia volge le spalle; l’Italia finisce a Mestre.
A Mestre – signori, si scende – la ferrovia rallenta, ferma in ogni stazione, si inerpica in salita, passa su viadotti ottocenteschi. Eppure si è scelto di non costruire la linea ad Alta velocità insieme con la terza corsia dell’autostrada; prima o poi bisognerà farla, ma a costi doppi. Un secolo fa, da Trieste partivano treni diretti per Fiume, Lubiana, Ragusa, Mostar, Belgrado, Budapest; ora (anche a causa dei ritardi sloveni) non si va più neppure a Vienna. In vagone letto si arrivava a Belgrado e a Parigi; ora si va solo a Lecce. Per Roma bisogna cambiare: «Ci si mette più tempo ad andare in treno da Trieste a Roma che in aereo da Roma a New York» ha scritto Giovanna Botteri sul Piccolo, che sta raccogliendo le testimonianze di triestini indignati (il giorno prima toccava a Margherita Hack, toscana che lavora qui dal ’64: «A Mestre si perde sempre la coincidenza, non ci aspettano mai…»).

L’antico porto dell’Impero adesso è più piccolo di quello di Capodistria. L’Adriatico davanti a Trieste pare un lago, a occhio nudo si vedono le sponde slovene e quelle croate, potrebbe diventare un mare urbano, una piazza d’acqua solcata dalle navi. Ma il traffico passeggeri langue, non si trova l’accordo per nominare i dirigenti del Terminal tra gli investitori privati e la presidente dell’autorità portuale, Marina Monassi, casualmente compagna del controverso capo locale del Pdl Giulio Camber, detto il Castellano per la sua signorile dimora. Il porto vecchio voluto da Maria Teresa è in rovina. Le Generali volevano farne la sede delle attività italiane; il Comune si oppose, le Generali si spostarono a Mogliano Veneto (a Trieste resta la sede della holding internazionale, oltre a decine di insegne sui palazzi più belli, come un marchio sulla città). Poi si è fatta avanti la Evergreen, colosso cinese, che però avrebbe abbattuto i magazzini storici; altro rifiuto, stavolta giustificato. Ora dovrebbero finalmente cominciare i lavori per restituire il mare alla città, com’è accaduto a Genova, e spostare le ultime attività nel porto nuovo, che boccheggia chiuso com’è dalla ferriera, in mano ai russi, e poco più in là dalla Grandi Motori, comprata dai finlandesi.

Trieste ha poco di Nord Est, e meno ancora di italiano. Non è città di piccoli imprenditori ma di mercanti cosmopoliti: sette cimiteri – cattolico, ebraico, islamico, greco-ortodosso, serbo-ortodosso, evangelico, più quello militare con tombe di ogni religione – e neppure un ghetto. Ci sono chiese luterane, valdesi, metodiste, anglicane, oltre a una sinagoga tra le più grandi d’Europa e una chiesa ortodossa di commovente bellezza, San Spiridione, con le cupole e l’iconostasi dorata come al Cremlino. Cose che esistono solo qui: i buffet dove servono le carni affumicate con il kren, i ricreatori – oratori laici per i ragazzi, aperti dai tempi degli Asburgo -, i caffè che servirono la Sachertorte a Joyce e a Rilke: perché, spiega Claudio Magris, «quando una città non sa dov’è, di chi è, che cos’è, allora si affida alla letteratura».”

Questo l’inizio di un articolo molto interessante di Aldo Cazzullo, apparso oggi sul Corriere della Sera.

Continua a leggere l’articolo.

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290 commenti a Trieste, la città che “ha poco di Nord Est, e meno ancora di italiano”

  1. capitano ha detto:

    Cazzullo-il-noto-austriacante si aspetti una sdrumada de comenti de rimprovero.

  2. sandi volk ha detto:

    “Conquistata al prezzo di 650 mila vite, perduta nel disastro della guerra e dell’esodo istriano, ripresa dopo 18 mesi di crimini nazisti, 40 giorni di massacri titini e nove anni di occupazione angloamericana…” 20 anni de fascismo no esisti! Austriacante? ma se se una congerie de stereotipi e luoghi comuni tra el patriotardo e el folkloristico: Trieste e le sue sofferenze, i 7 cimiteri, “la città più settentrionale del Mediterraneo e più meridionale della Mitteleuropa..”, città della scienza, asburgica ma latina, Trieste nostra…., Saba & Co., capuzzi e porzina, mondo slavo che suscitava terror (con le osterie slovene strapiene de triestini). Con cazzade invereconde – Trieste no gavessi mai avu un ghetto – e quel drio la protizza cosa jera? A Koper ga zoga Slovenia e Scozia, no l’Aberdeen! D’altra parte, uno che se ciama Cazzullo …..

  3. Fiore Frattini ha detto:

    Una precisazione,la carne servita nei buffet non è affumicata ,ma bensi bollita in una caldaia con acqua e sale ed è di maiale.

  4. sfsn ha detto:

    strano che in un articolo cussì pien de stereotipi nol gabi cità:
    la bora,
    lelio luttazzi,
    le bele mule triestine,
    la cità con oltre el 50% de over 65,
    la piaza sul mar più grande d’Europa,
    el dialeto,
    i jeansinari,
    el muro del pedocin.

  5. Sandi Sark ha detto:

    “perduta nel disastro della guerra e dell’esodo istriano…”

    che guerra xe stà un disastro? Per mi xe stada la Prima.

    E po’ che balle co’ sto esodo istrian, perchè nissun parla mai dei due esodi triestini, quel dopo la prima guerra e quel dopo el “ritorno dell’italia”?

  6. Sandi Sark ha detto:

    “nove anni di occupazione angloamericana…”

    val quel che go scritto prima sulla colossale ignoranza de ‘sta gente. Trieste iera el 193° Stato dell’ONU, con la sua bandiera el suo tutto. I anglo americani iutava e amministrava… altro chè “occupazione”.

  7. Sandi Sark ha detto:

    ” l’Est entrato nella sfera d’influenza tedesca…”

    roba da bar sport o da latteria de San Giacomo, e me scusi le latterie domace se le svilisso.

  8. Sandi Sark ha detto:

    “ora (anche a causa dei ritardi sloveni) non si va più neppure a Vienna…”

    ecco, perfetto. Bar sport docet.

  9. Sandi Sark ha detto:

    “è più piccolo di quello di Capodistria..”

    monada colossale. Trieste ga due porti, Koper xe un buso con fondài de no oltre 12 metri.

    Una parte del Porto de TS fa meno traffici de quel de Koper (no i petroli), ma no xe assolutamente “più piccolo”.

  10. Sandi Sark ha detto:

    “il porto vecchio voluto da Maria Teresa…”

    Dio mio che ignoranza, ‘sto mato confondi el “porto franco” col “porto vecio”.

  11. Sandi Sark ha detto:

    “Ora dovrebbero finalmente cominciare i lavori per restituire il mare alla città…”

    tara rira tara rara, sviolinada alla lobby de la speculazion edilizia.

    Poveri noi che no gavevimo el mar, che no podevimo far bagno a Barcola, al Pedocin, all’Ausonia, sula Diga.

    Poveri, poveri noi. Per fortuna che riva i Cazzullo e quei de Portocittà, reduci dal Ponte de Messina, a “restituirne il mare”.

    No li mando a cagàr perchè saria poco fin.

  12. Sandi Sark ha detto:

    “spostare le ultime attività nel porto nuovo, che boccheggia chiuso com’è dalla ferriera, in mano ai russi..”

    giusto, el porto fazessi el doppio del traffico se no fussi la Ferriera che lo impedissi. L’altro giorno go visto Putin che el ghe tirava sassetti co’ la fionda al Molo 7°.

  13. Sandi Sark ha detto:

    E i finlandesi che fazeva saune alla Grandi Motori, dove xe ovvio che dovessi espanderse el Porto.

    Cossa ciol sto mato, el Mescàl?

  14. Sandi Sark ha detto:

    “sette cimiteri..” a dir el vero, ne manca un cimitero importantissimo, quel pei mone.

  15. sfsn ha detto:

    mama mia,
    go leto l’articolo fin in fondo: manca solo che el disi “trieste caralcuore” e “vola colomba bianca vola” e el ga cità tuto l’armamentario patriotardo più becero!!
    Cazzullo, ma magnimel…

  16. Sandi Sark ha detto:

    I triestini dicono sempre di no – «No se pol!»

    Solo alle monade dei ‘taliani; no me risulta che se diseva “no se pol” sotto l’Austria.

  17. Sandi Sark ha detto:

    “I primi a sparire erano stati i poliziotti..”

    inveze i primi a sparir nel 1918 iera stai i nostri militari come Banfield e Girardi. Dopo iera sparidi i ferrovieri, i dirigenti socialisti e tanta altra gente.

  18. capitano ha detto:

    Il problema di Trieste sono gli articoli zeppi di luoghi comuni e descrizioni da guida turistica che periodicamente le vengono dedicati.

  19. Sandi Sark ha detto:

    “i titini gettavano insieme con gli odiati italiani..”

    el gavessi dovù scriver “avrebbero gettato”. Altrimenti xe odio etnico, art. 241 del Codice Penale.

  20. capitano ha detto:

    In un ipotetico generatore automatico di articoli su Trieste che frasi, parole o espressioni ci mettereste?
    Di sicuro ‘crocevia’, ‘asburgica’, ‘i caffè dove Svevo passava le giornate’, ‘i caffè dove Joyce passava le giornate’, ‘i caffè dove Saba passava le giornate’,….

  21. Sandi Sark ha detto:

    “Sarebbe sbagliato però presentarla come una città asburgica, il tratto latino e mediterraneo alla lunga prevale..”

    orca mastelam, no me iero mai acortum. Doverò tradur in latin in modo che i me capissi:

    pinza, potiza, fave, Presntiz, spritz, meza lana, Garganja, Vitovska, Teràn, pelinkovez, brignavez, slivovka, Gries, Knoedels de zespe, sliva cmoki, Czarme, Paprike, Slicrofi, jota, bobici, capuzzi, luganighe de Vienna e globase del carso o de cragno, Hren, Gulash, calandraka, Skinco, rasnici, lubjanska, Kipferl, Articioki, matavilz, Gughelupf, Strudel, Rigojanci, gibanica, palacinke, Krapfen, kuhana zaviteck, Fanzlj s’dusci, Kaisershmarren, Kaiserflesich…

  22. Sandi Sark ha detto:

    “Trieste insomma è nostra, appartiene più che mai all’Italia..”

    infatti, questo xe el problema.

  23. Sandi Sark ha detto:

    “gli irredentisti impiccati dagli austriaci…”

    orca mattina, e quanti iera? Che sappio mi solo uno, un terrorista che gaveva mazzà due muleti e che el voleva mazàr l’imperator pre provocar anzitempo quei “650 mila morti” dei quali xe tanto orgogliso ‘sto Cazzullo.

  24. Sandi Sark ha detto:

    ” e i duemila volontari che disertarono dall’esercito imperiale per combattere accanto agli altri italiani..”

    frequentando quelle compagnie che el cita, no se pol pretender. I duemila comprendeva quei de l’Istria e de Gorizia. Iera dentro anche diversi regnicoli. Le stime attuali più favorevoli parla de 860 al massimo, che sarìa el 2,5% de quei de leva. E per mi xe ancora de meno dei 860. E volontari per l’Austria gavevimo circa el stesso numero(un battaglion) se no de più. In Istria un’altro bataglion contro circa la metà, nel Friul austriaco iera 10-15 volontari per l’Italia e diverse decine solo da Cervignàn.

  25. capitano ha detto:

    I bagni dove Maria Teresa andava a farse un sploc

  26. Fiora ha detto:

    orpo son propio indrio…mi go leto el titolo e go pensà quoto. go leto el testo e in gran parte go pensà quoto. go leto i comenti de gente che la sa più longa de mi e scopro che leto da patochi de calibro, no va ben gnente ‘ntel testo.
    Podevo viliacamente astenirme e vardar che aria che gavessi tirà ‘vanti, ma preferisso esponerme per oca giuliva e dimandar.
    A parte determinade ciave de letura oposte de certi “fati salienti” 😉 ma ne l’insieme dele conseguenze dei fati stessi…cossa xè che no ve va ben?
    Tropo easy come quadro? beh no xè a uso de noialtri, ma a uso dei foresti..no ghe dà un ritrato bastanza veritiero?

  27. Paolo Geri ha detto:

    #2. sandi volk

    Totalmente d’ accordo con te. Aggiungo che abbinare di seguito a poche parole di distanza il kren e il nome di Claudio Magris ….. lasciamo perdere.

  28. sfsn ha detto:

    @ sandi 23:
    te se ga dimenticà un poche de vocaboli che al sior Cazzullo ghe podessi servir:
    tandul, cocal, muss, cevapcico (glava de), s’cinka (glava come una), cacabus (articolo de), drek (articolo de)…

  29. capitano ha detto:

    i caffè dove sissi andava a cior lo spriz prima de ndar a sistiana a balar il walzer con franz joseph che xe partì per il messico e ela lo spetava alla finestra ma lui no xe tornà per colpa dei comunisti in combuta coi titini messicani.

  30. sfsn ha detto:

    @ fiora:
    xe proprio quela la question: xe un articolo a uso dei foresti, e continua a ripeter i loghi comuni su Trieste che a sta zità ghe ga fato solo che mal! Cussì tuti i taljani pensa de noi le cazade che conta el Cazzullo de turno!

  31. capitano ha detto:

    Fiora perdonime, no son triestin e no abito a Trieste, ma no te dà fastidio le immmagini de cartolina che fa certi, troppi, giornalisti? Digo in general, podessimo parlar de qualsiasi città.

  32. sfsn ha detto:

    @ capitano 32:
    belissima! te se ga dimenticà che però la iera segretamente inamorada de Slataper, dopo però xe rivà Gaetano Bresci e la ga copada a Mayerling

  33. capitano ha detto:

    E magari se scopri che a Trieste no i ghe gà mai messo pie.

  34. Sandi Sark ha detto:

    Quel che va mal Fiora, xe che tanti triestini credi alla version da Libro Cuore che i ‘taliani se conta tra de lori su la storia de la nostra città, su la nostra anima, la nostra identità, le nostre sofferenze e le taconade che gavemo ciapà.

    Fin che i se la conta tra de lori poco mal, ma se ghe credi i nostri xe grave. Perchè un cocal devi svolàr. Ma se l’ovo se verzi in una cheba de scimioti, el crederà de esser un scimioto. Poco mal, el cocal xe onnivoro, el pol anche sopravviver magnando banane e saltando sui rami de un albero, ma xe pecà che no el possi svolazzàr libero, magnàr ribaltavapori e goderse la sua natura, no te par?

  35. capitano ha detto:

    @35 grazie ma me iero dimentigà de metterghe el castel de Miramar e che per la despresion se gaveva butà sui dolci (presniz, putiza, dobos, sacher, insoma roba rigorosamente asburgica, mitteleuropea)

  36. Redazione ha detto:

    Sandi Sark bannato e bloccato per commenti offensivi.

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    Questa mattina mentre leggevo l’articolessa di Cazzullo ridevo di gusto, pensando a quante coronarie avrebbe fatto saltare qui dentro. Ma dopo questa valanga di commenti ho una sola domanda: “Ma tu non ti chiamavi Stark con la T?”. L.

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ad ogni modo, concordo: raramente ho letto un articolo su Trieste cosi’ sciatto ed enfio di luoghi comuni. L.

  39. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora. Per me TS ha alcuni dei problemi di Venezia. Il primo e’ l’invecchiamento della popolazione. Il secondo e’ invece quel tanto di cartolinesco del suo passato, che se continua a pesare sul suo presente ne diventa la palla al piede. Cazzullo si e’ troppo piallato sulla cartolina. L.

  40. massimilianoR ha detto:

    articolo simpatico per chi non conosce Ts, scritto da uno che non la conosce proprio ed ha riempito parecchi moduli di quotidiano con luoghi comuni e lemmi degni di un opuscolo/depliant/pieghevole di qualche agenzia di viaggi organizzati. qualche caduta di precisione piuttosto pesante: la più innocua ma egualmente fastidiosa (la porcina non è affumicata…). a questo punto URGE un commento di Magris sulle stesse pagine, così, della serie “un tanto Le dovevamo..”. sarei anche curioso di conoscere l’opinione di Paolo Rumiz.

  41. massimilianoR ha detto:

    comunque penso sia difficile scrivere un pezzo “omnicomprensivo” su una città che non sia la propria.
    i casi sono due:
    – o hai un “suggeritore” occulto;
    – o devi scriverlo per il “resto del mondo” ma non per la città in questione.

  42. luogo comune ha detto:

    la Bora (e il borin), la Barcolana, le foibe, el morbin, el can de Trieste (fa le feste), le mule e i muli, picio e picia, la clanfa, la mula de Parenzo, il Carso, la dogana (benzina e sigarette), s’ciavi e taliani, le osmize, le rive, i moli, i caffè storici, il nero e il capo in bi, i pazzi, i vecchi, i suicidi, i furlani, la Marinaresca, i cavalli bianchi lipizzani, il Piccolo, gli ultracentenari (record di), Quei de là, la decadenza, il Novecento e la letteratura, le babe, cosmopolita, la minoranza slovena, il bilinguismo, San Giusto, i rioni, la provincia meno estesa d’Italia, la Bavisela, i coriandoli, il dialetto, l’area scientifico-tecnologica.

  43. luogo comune ha detto:

    Franco Basaglia (e la legge 180), Italo Svevo, Umberto Saba, i fratelli James e Stanislao Joyce, Carolus Cergoly, Mauro Covacich, Pino Roveredo, Susanna Tamaro, Teddy Reno, Lelio Luttazzi, Fulvio Tomizza, Claudio Magris, Scipio Slataper, Adriano Sofri, Tullio Kezich, i fratelli Stuparich, Granbassi (Margherita e il nonno), Boris Pahor (Necropolis), Jan Morris, Paolo Rumiz, Pasquale Revoltella, Renato Balestra, Enrico Rava, Gillo Dorfles, J.J.Winckelmann, Giorgio Strehler, Bobi Bazlen, Emilio Treves, Lorenzo Pilat, Margherita Hack, Nazario Sauro, Guglielmo Oberdan, Freud, Veit Heinichen, Mario Luzzatto Fegiz

  44. luca ha detto:

    E’ interessante il raffronto tra i commenti all’articolo sulla pagina del corriere e quasi tutti i commenti qui. Riassumendo, lì osservano e commentano il quadro. Qui, a prescindere, è pieno di raddrizzatori di quadri. Ragionieri della Triestinità,

  45. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @CORRIERE DLS-

    Carni affumicate …. ben ..; porzina xe boijda ma kaiserfleisch xe ‘fumigata (solo mezo sbajo)!!!!

  46. massimilianoR ha detto:

    @luca: non è questione di “triestinità”. si tratta di superficialità condita da nomi/parole/richiami storici che riempiono il “nulla di nuovo” che l’articolo di Cazzullo rappresenta.
    letto da lontano e da chi non conosce Trieste se non x sentito dire (ma è in Italia?? che lingua vi si parla??), è un modo per trascorrere un quarto d’ora cazzeggiando su nulla di concreto.

  47. capitano ha detto:

    Alba. Il tartufo, Beppe Fenoglio, il Kinder Sorpresa. Ah si, Cazzullo.

  48. massimilianoR ha detto:

    apertura articolo:
    “Siamo tutti in debito con Trieste.”

    chiusura articolo:
    “Per tutto questo, e per molto altro ancora, dobbiamo sempre ricordarci di Trieste.”

    penso che gli estremi riassumano bene il tenore del pezzo.

  49. Rupel ha detto:

    @ 38 Redazione
    non capiso cper qual motivo gavé bannado Sandi Stark, saria piú il caso de bannar altri,che tra l ´altro, non i xe neanche triestini e che fá commenti sgraditi e offendenti.l A voi valutare di chi io intendo

  50. mutante ha detto:

    sciagurati, non osate attirare l’ira del veneziano! da quando trieste è maschiamente italiana, nessuno è più morto. nessuno ha più patito la fame o il freddo. hanno scoperto giacimenti d’oro e petrolio nel terrapieno di barcola. capaci solo di lamentarvi, triestini ingrati…

  51. Tergestin ha detto:

    “Trieste, insomma e’ nostra”.
    Orca cio’, i lo diseva za’ nel ’45 no andava ben?
    Gran toco giornalistico, comunque, manca solo i bersaglieri con le mule che ghe lancia fiori e semo a caval.

    @ Rupel

    Pienamente d’acordo. El guaio xe che Sandi xe un tipo schietto e che no se sbassa a far giri de parole per dir una roba. Altri i provoca e parecchio: ma in modi piu’ subdoli e anca i scadena trollade che manda spesso in vacca e litigi le discussioni. Evidentmente su ‘sto sito la politica xe quela de atenerse de piu’ ai modi che ala sostanza.
    No son afato d’acordo con ‘sta scelta redazional.

  52. Paolo Geri ha detto:

    46.luca

    “Ragionieri della Triestinità”

    Non so. Difensori comunque non tanto della “triestinità” – che io a 60 anni non ho ancora ben capito che cosa sia – ma ostinati nel violere l’ abrogazione dei luoghi comuni che perseguitano la nostra città da oltre un secolo. A quanto ho capito “triestinità” è tutto ed il contrario di tutto a seconda di chi incontri, della sua storia, delle sue esperienze, della sua cultura, del suo credo politico. Spesso anche della sua madrelingua. Lasciando perdere quindi ogni tentativo di una definizione univoca della “triestinità” posso almeno pretendere che uno dei più importanti giornali italiani ed europei pubblichi un articolo colmo di ovvietà e di luoghi comuni su Trieste ? Quell’ articolo – come hanno già fatto qui altri – può essere contestato e smentito parola per parola (salvo forse il kren). La stessa frase di Magris – che se non sbaglio è tratta da “Trieste, un’ identità di frontiera” era collocata in un contesto del tutto diverso ed aveva quindi un significato del tutto diverso da quello che il giornalista le attribuisce.
    Nel 1976 a Firenze una persona che aveva concluso gli studi superiori e che aveva quindi una discreta preparazione scolastica mi chiese serissimo quanto era lungo il ponte che univa Trento a Trieste.
    A proposito – anche se OT ma forse no – ho ritrovato chi definisce gli irredenti triestini dei primi del Novecento “i figli di papà”: è la storica triestina Marina Rossi in passato docente delle Università di Trieste e Venezia e ricercatrice presso l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste.

  53. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per completare il quadro dei personaggi, mancano gli Oberdan e i Timeus. Sarebbe bello pero’ che i triestini di questo blog si esercitassero in un articolo dello stesso tipo: “Dieci cartelle su Trieste per il paginone centrale del Corriere entro domani”. L.

  54. massimilianoR ha detto:

    —sintesi— (chiedo venia.. tastiera bstrd..)

  55. sfsn ha detto:

    @ lojze 55:
    el tuo commento dovessi far rider?

  56. stefano ha detto:

    ai triestini no ghe va mai ben niente. per chi in Italia non conosce Trieste se non da lontani ricordi elementari, nomi ed eventi elencati da cazzullo non sono affatto un luogo comune. Lo sono per il triestino, come per il veneziano gondole, palazzo grassi o il ponte dei sospiri, o come per Roma certi pregiudizi pesanti. Mi pare che continuando a parlare di ‘talian si intenda una sorta di cittadino di quest’ultimo tipo, e per chi si lamenta di luoghi comuni, beh, è un bel controsenso.
    Guardate il lato positivo: paginone sul corriere e evidenza sul sito, perchè brontolar come vecie cogome?

  57. Davide ha detto:

    @ 27 capitano.

    guarda che se disi farse un toc’.

  58. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn. No. Molto raramente scrivo con l’intenzione di far ridere. Ovviamente – pero’ – tu sei libero di ridere quando vuoi. L.

  59. Maximilian ha detto:

    Bravo Stefano

  60. massimilianoR ha detto:

    @stefano: hai ragione in linea di massima. nel senso che comunque si tratta di pubblicità. e come tale, priva di contenuti, in quanto il suo scopo è un altro.

  61. Bibliotopa ha detto:

    # 59 (Stefano) clap clap!

  62. luca ha detto:

    54 paolo
    Paolo io credo che un luogo si definisca in primis attraverso i luoghi comuni che lo esprimono. Sono questi i sedimenti che fanno la personalità e l’identità di un posto, come dice Stefano al 59. E’ chiaro che l’articolo di Cazzullo, ai triestini, ha fatto l’effetto della solita palla trita e ritrita. Da questo punto di vista poteva fare sicuramente meglio. Ma ci sarà un motivo se nel 2012 siamo ancora al grado zero di presentazione di Trieste? Secondo me sì. Il motivo è che questa è una città impossibile da raccontare a chi non ci vive. Allora, preferisco un quadro estemporaneo, raffazzonato e datatissimo (ripeto, per noi che ci viviamo) come quello di Cazzullo, e finire sul Corriere, piuttosto che restare tra noi quattro gatti eruditissimi su kren e capuzzi che se la contemo e ricontemo fino allo sfinimento. Nostro e della città.

  63. Fiora ha detto:

    @59 ” perchè brontolar come vece cogome? ” …perché nell’ ambito de una Trieste folcloristica, questo del brontolar sempre, a proposito e a sproposito xè un dei aspetti salienti, ma trovo che te ga raginissima, Stefano e che tuto fazi reclàm e che mal sicuro no fa!

  64. maja ha detto:

    mi me piasessi sai aprofondir la question solevada da sandi riaguardo ala mancanza de un cimetero pei mone (ma anche quela de putin co la fionda ga potenzial).

    ufo? sfsn? altri volontari del stesso calibro?

  65. mutante ha detto:

    @56: quella non è una fotografia di trieste, è un articolo del piccolo. come tale, va preso con le pinze.

  66. massimilianoR ha detto:

    @mutante: è un articolo tratto dal libro del sociologo Alberto Gasparini. si parla di un’analisi della città.

  67. Bibliotopa ha detto:

    A proposito di Nord Est, se c’è un fatto che mi fa spesso sorridere è che per noi di Trieste il Nord Est si trova a Ovest e in gran parte pure a Sud Ovest!!

  68. ciano ha detto:

    @59 quoto

    per mi xe patetitici tuti questi che se lamenta che solo lori capissi veramente TS e i altri no, solo loghi comuni.

  69. Paolo Geri ha detto:

    Se il concetto è “bene o male purchè se ne parli” o peggio “la pubblicità è l’ anima del commercio” dissento totalmente e “torno in cheba” (rigorosamente triestina).

  70. Fiora ha detto:

    …co’ voi pensè che co i mii a distanza de due generazioni l’una de l’altra i iera in Academia Navale de Livorno i ghe diseva ma voi a Trieste che lingua parlate? opur che tochi de scoltar notiziari che disi Trieste capoluogo del Frì-uli (pronuncià propio cussì), capì ben che un minimo de informazion sia pur distorta e sempre raddrizzabile, ai Taliani mal no ghe fa!

  71. sendi volk ha detto:

    Cio, ma nel 2012 el personaggio più recente citado (a parte Magris, Illy, Camber, la Monassi e no me ricordo chi altro, Boris Pahor) se Tomizza (degnissima persona, ma morto da parecchio). E l’immagine che se da se quela del ‘900. Tranne el attacco alle ferrovie, che prepara la strada a qualche gruppo privato per gestir la tratta Trieste-Mestre (e che le FFSS fa evidentemente aposta a mandar in malora per lo stesso motivo) e ai speculatori sul porto vecio, el resto se un’immagine vecia, da ‘900, da glorie del passato. Dove se i immigrati che ga fato tornar san giacomo quel che iera una volta – rion popolare/proletario – e no solo un rion de pensionati, che i ghe ga da l’unico spunto de novità a sta città con negozi, cevapđinice, kebab, asociazioni varie (sopratutto i serbi), che comincia a produr iniziative culturali (in senso ampio)come Guča na Krasu e altro ancora. No, semo ancora a Frany Josef e Oberdank, alla nostalgia de l’Austria e ai iredentisti. Alla faccia de “crocevia di popoli”, i sloveni (e i croati) no esisti. I tedeschi gnanche (no me ricordo se tra le glroie passate el metti anche Rilke o solo i carialcuore. Sul serio, manca solo che el parli del ponte per Trento e saria podu restar a casa (perché purtroppo ste puttanade le ga scritte essendo stà qua, come testimonia el video sul sito del Corriere). No se gnanche pubblicità, ma solo un spot ulteriore per i speculatori e le ferrovie private, che se in atto da parecchio. E per la Trieste dove venira a passar i anni de la pension (per chi che ghe riva), riprendendo i spot che Illy gaveva fatto za nel prima mandato de sindaco sul La7 (invitava letteralmente i pensionati a vignir a TS che la gaveva tutte le strutture per i anziani). Se questa la Trieste del futuro, del “se pol”?

  72. luca ha detto:

    @72 Se il concetto è “meglio non parlarne finché non è tutto ortodossamente allineato al Manuale di Ragioneria Triestina in tutte le sue ottomila varianti ed edizioni”, auguri.

  73. Fiora ha detto:

    @ redazione una domanda Il Sandi SARK bannato è lo stesso Sandi STARK che ho imparato a conoscere? torrenziale, appassionato e mai offensivo?
    Io non ho letto il commento incriminato e non mi permetto di discutere la decisione della Redazione.
    Esprimo solo un grande rammarico se non troverò più il nick di uno che paradossalmente, così da lontano sentivo amico.

  74. Fiora ha detto:

    …penso anche che chiunque si spenda con passione e dal suo punto di vista in assoluta onestà d’intenti (e quella è di tutti, visto che è a titolo gratuito) e non attacchi le singole persone per sciocca antipatia personale che esuli dal contesto , possa venir in qualche modo arginato o ridimensionato, ma che ad eliminarlo sia una perdita più che per lui stesso ,per un blog.
    Vale per Sandi, vale per LuigiVe…vale per tutti

  75. sendi volk ha detto:

    @73 ognuno ne parla come sa e vuole. E ognuno conosce la “sua” Trieste, dipende da interessi, conoscenze, tornaconti (pure). Ma, ri-chiedeo, nel 2012 la prospettiva è sempre quella della “caralcuore”? Della porzina e del rifugio per pensionati? Del lamento (Trieste dimenticata), dei piangistei che nascondono altro (ferrovie e speculazione edilizia in questo caso)? E io, che ci vivo, che devo fare, adeguarmi all’immagine di Cazzullo, mettermi il loden, vestirmi in tricolore o partecipare alle feste in onore dell’Imperatore? Amare la bora (la odio)? Leggere Saba, Svevo, Tomizza anche se sono allergico alla letteratura “domača”? Diventare un fisico teorico, anche se per me la fisica era una sorta di mistero religioso? Esorcizzare i “barbari titini”, anche se erano in buona parte “domači” (tra l’altro, l’unico momento della storia di Trieste in cui è stato spezzato il dominio dei soliti, di cui il Camber è un discendente)? A te forse la CazzulloTrst piace e corrisponde, io di quella città proprio non ne faccio parte (e non posso e non volgio farne parte, mi sa di muffa e mi fa un po nausea).

  76. luca ha detto:

    @ 76 Sendi a me non piace la Trieste manichea.

  77. sfsn ha detto:

    @ maja (che me zuca per la giacheta, come disessi i politicanti dei talk show):
    el cimitero dei mone?
    l’esisti za: xe sant’ana…

  78. Redazione ha detto:

    @Fiora. Sandi Sark non è stato eliminato, ma semplicemente bloccato per quanto riguarda questa discussione. Una cosa è criticare, discutere, altro è farlo usando espressioni offensive. 🙂

  79. Fiora ha detto:

    @78 calma e gesso sfsn! A S. Anna campo sedici fila sei, xè la tomba delle degnissime persone che xè la mia famiglia. Gente de prim’ordine e’ndove che ‘ndarò anche mi…no volessi se esisti un altrove sentir un mona vivo ripeter compagne monade!

  80. Fiora ha detto:

    @79 ..de un sgaio come ti, che se ga lassà andar a una simile monada mi no chiedessi l’alonatnamento…però le scuse a mi e a tuti quei che ga i sui cari là, quele SI!

  81. sendi volk ha detto:

    @77 non esiste la Trieste manichea, non esiste UNA Trieste omnicomprensiva, esistono gli abitanti di Trieste che hanno, vivono, conoscono, Trieste diverse. Che non sono compatibili, spesso. Come vale per ogni città, provincia, regione stato,…. Come è stato dimostrato dal passato e come si dimostra oggi (anche attraverso l’articolo di Cazzullo, che ci rappresenta quella che è la sua – e di quelli a cui fa riferimento – Trieste, escludendo tutte quelle parti che con quella immagine non sono compatibili).

  82. sfsn ha detto:

    deidei, fiora! semo tuti triestini, dunque tuti mone! te se imagini finir in zimitero de venezia? tuti seri, tipo stravinski e lojze… sa ti che compagnia noiosa, ara!

  83. sfsn ha detto:

    @ luca:
    me par che la trieste manichea xe proprio quela de Cazzullo: tuto quel che xe patriotismo xe positivo. Tuto el resto xe crimini e foibe

  84. René ha detto:

    Saludi…

    A Fiora: Sì, xe proprio quel Sandi Stark

    E sul 90% son d’acordo con lui.

    Quel che me premi a mi, personalmente, xe la question portualità e svilupo economico ligado ala portualità stessa.

    Gavemo un Porto Libero, esentasse, come sancì dal’ONU. Tutora in vigor, stando ale carte nero su bianco. Ma finché i tricologici admin del’atual paese i continuerà a contarnela, fazendo mostre assurde in mag.26, ecc… adios muchachos… Trieste la pol rassegnarse sin desso a viver de bei ricordi!

  85. aldo ha detto:

    E’ evidente che Cazzullo non ha creato l’articolo dal nulla, ma che il suo “Virgilio” è stato Claudio Magris, commentatore del Corriere della Sera, continuamente citato dall’inizio alla fine. L’articolo che ne esce è la traduzione giornalistica dell’interpretazione di Trieste di Magris.

    Il povero Cazzullo ha dovuto far ricorso al contatto locale (Magris) che il suo convento (il Corriere) gli passava. Certo, se avesse avuto la fortuna di potersi avvalere di un Sandi Stark o di un Sandi Sark, ne sarebbe uscito fuori un articolo di ben altro livello.

  86. sfsn ha detto:

    a aldo:
    alora le possibilità xe due: o magris ghe ga spiegà le robe un giorno che el iera impiombà, opur cazzullo no ga capì una mazza de quel che Magris ghe contava
    (terza possibilità: magris ghe ga contà tuto in dialeto o in tedesco, e cazzullo no ga capì una mazza comunque)

  87. aldo ha detto:

    Troppo facile prendersela con l’umile braccio foresto che ha scritto e non affrontare il mostro sacro patoco che ha dettato.

  88. massimilianoR ha detto:

    penso che Magris non abbia bisogno di “altoparlanti” come Cazzullo..

    e poi Cazzullo è un attento giornalista molto bravo e preciso nei commenti politici.

    stavolta qualcosa non quadra. sembra un redazionale copia-incolla.

  89. capitano ha detto:

    i caffè dove Magris e Cazzullo passavano le giornate.
    Ah ma Venezia sempre Venezia.
    Genova e i suoi carrugi dove si respira il profumo della focaccia e risuonano le note di De Andrè.
    Torino sabauda con la sua mole e i gianduotti.
    Milano, la città che non dorme mai, la settimana della moda e i Navigli.

  90. sfsn ha detto:

    ma ruvidiz no pol scriverghe a cazzullo e dirghe che per capir trieste bisogna prima passar per istanbul, belgrado, piscanci e viena?

  91. capitano ha detto:

    Ma vardemola dal lato positivo. Da oggi Trieste rientra a pieno titolo nelle città su cui ognidun pol sempre dir qualcossa.
    Se fortunadi, quei de Gorizia cossa pol dir?
    No ghe gà lassà gnanche la rede sulla Transalpina o un toco de carrarmado jugo a Casa Rossa.

  92. massimilianoR ha detto:

    gorizia ga l’ascensòr e che ghe basti.. 😉

  93. sfsn ha detto:

    @ capitano:
    napoli e la sua camorra,
    e la Sardegna, le pecore e il mirto?
    non parliamo degli altoatesini che fanno lo jodler,
    e che dire dell’ H aspirata dei toscani?
    San Francesco e la spiritualità dell’Umbria,
    e i bellissimi e quasi sconosciuti sassi di Matera?
    Bologna la grassa,
    Er cupolone…

  94. capitano ha detto:

    Se pol scriver un articolo sul corriere per dir: Gorizia la nostra Berlino, la lubianske de Gianni e l’ascensor? 😉

  95. aldo ha detto:

    Mi sembra tutto molto semplice. Il Corriere decide di fare un articolo su Trieste e lo affida a Cazzullo, il quale, non essendo onnisciente, si fa spiegare le cose dal commentatore triestino del suo giornale e personaggio triestino di spicco Claudio Magris, citato dall’inizio alla fine, oltre a sentire qualcun altro come Riccardo Illy. Ne esce un’interpretazione della città che politicamente si potrebbe definire di centro-sinistra, che non può piacere da un lato alla destra (Camber non viene di sicuro trattato bene) e dall’altro alla sinistra radicale e nemmeno a filo-tlt e austriacanti (in un passaggio dell’articolo Magris sorride dei revival austriacanti).

  96. dimaco il discolo ha detto:

    @91 no sta dimentigarte de pliskovica

  97. sfsn ha detto:

    @ aldo:
    cioè, praticamente Cazzullo per scriver un articolo pien de loghi comuni su se ga affidà a due loghi comuni triestini…

  98. sfsn ha detto:

    ops, go scrito mal: Cazzullo per scriver un articolo pien de loghi comuni su Trieste se ga affidà a due loghi comuni triestini…

  99. aldo ha detto:

    secondo mi Cazzullo doveva parlar con Chanel Slavich, farse contar dele supersquinzie e cusì gavesi fatto un articolo de atualità

  100. capitano ha detto:

    @96 il corriere decidi de far un articolo e lo affida a Magris, ma l’omo xe portà a discorsi ben diversi che la porzina e il kren. E alora cossa se pensa de far il diretor? Ciama Cazzullo, che a vederlo te pensi già che un dò parole sulla sacher e le luganighe de cragno le buta lì. Cazzullo parti verso Trieste dove lo speta Magris per darghe qualche dritta sul resto, ma a Mestre sucedi l’inevitabile, 30 treni soppressi e te gà già de cossa cominciar l’articolo. 😉

  101. mutante ha detto:

    renè, hai ragione sul porto. non sul fatto che i triestini si rassegnano:

    http://triestelibera.org/it/

  102. Bibliotopa ha detto:

    e po xe anca incompleto, perchè no ghe xe el castel de Boranera!

  103. Fiora ha detto:

    @83 Sfsn, mi me devo imparar de più la scontrosa grazia , cussì no me farà più specie ne vivi né morti e nel nome de François Villon ego te absolvo! Come cos’ che c’entra?! se te sa dei! se no, ala triestina…RANGITE! 😉
    E visto che no lo ga osà dir nisun dirò mi certo che con quel cognome poco podevimo spetarse del aricolista…e speremo che sta becera uscita no me penalizzi…caso mai sia scancelada!

  104. Fiora ha detto:

    @79 ringrazio la Redazione per il chiarimento su Sandi… che mi tranquillizza!

  105. Sara Matijacic ha detto:

    @100 grande Aldo!!!

  106. effebi ha detto:

    Magris: «quando una città non sa dov’è, di chi è, che cos’è… allora si affida alla letteratura».”

    alla fine anche “la letterarura” è come la città che la esprime… non sa dov’è… chi è… cos’è… 🙂

  107. sandro giombi ha detto:

    Mancavano soltanto la Bora e la barcolana… Vuoto pneumatico nelle menti latine, grasso colato, null’ altro, Trieste città dell’ anima… in effetti, ad assai parziale discolpa di costoro va detto che la sontuosa ed allo stesso tempo introspettiva magnificenza di Trieste possono, all’ osservatore superficiale italiano (ovvero a 999 su 1000), provocare, la solita reazione da guida turistica sottopagata…

    Peccato che nessun italiano, a parte l’ immenso Giorgio Bocca, negli anni che furono, il quale, eccezione che conferma la regola, comprese appieno la potenzialità della posizione geo politica, dei vastissimi spazi portuali e dei fondali che caratterizzano Trieste, nessuno ricordi che Trieste è stata ciò che è stata grazie al benedetto Porto Libero ed alla sua formidabile capacità d’ attrazione sulle migliori menti, braccia ed investitori dalla Zona esentasse qui gravitati; delle infinite attività emporiali che all’ interno del Porto si svolgevano, irripetibili ed irriproducibili, come fosse stato il laboratorio segreto di un abile alchimista, genio che dall’ interferenza di farraginosi ed ebeti poteri centrali distanti culturalmente anni luce poteva subire solo legami mortali, e cosi è stato.

    L’ Italia finisce a Mestre, appunto; noi Triestini ci accontentiamo di assai meno: per noi l’ Italia, una buona volta può finire anche sull’ Isonzo o addirittura sul Lisert, si tengano pure la loro deprimente padania e scatenino da li ad ovest le loro orde massoniche, le stesse pronte a saccheggiare il Porto Vecchio con i loro infami complici locali.

    Cazzullo: nomen omen… solo uno con un nome simile può ancora sfoderare, anzi, riesumare il carattere alieno dell’ anima Slava di Trieste; qui, l’ elemento latino costituisce l’ aria e l’ acqua, quello slavo la terra ed il fuoco e sono intrinsecamente inscindibili, tra loro.

    E’ deprimente, anzi angosciante constatare ancora una volta che gli italioti non lo capiscano proprio, d’ altro canto, in tutto ciò che c’ è rimasto di buono, a Trieste (idioma a parte), non c’ è nulla di italiano, due assai lungimiranti italiani, come Cavour ed Einaudi, in epoche differenti, auspicavano uno, Cavour, la “Repubblica di San Giusto”, l’ altro, Einaudi, addirittura Presidente della Repubblica, esortava all’ indipendenza del Territorio Libero di Trieste, perciò questi turisti domenicali, scribacchini per raccomandazione, si occupino delle interviste a Rosi Bindi, si ruffianino con il farabutto Monti e lascino Trieste a chi ha saputo renderla uno tra i dieci più importanti Porti mondiali.

  108. Luigi (veneziano) ha detto:

    “Qui, l’ elemento latino costituisce l’ aria e l’ acqua, quello slavo la terra ed il fuoco e sono intrinsecamente inscindibili, tra loro”.

    Mi hai incredibilmente ricordato il tuo compaesano Renzo de Vidovich, che in ogni suo scritto afferma che in Europa esistono la civiltà dell’olio e del vino e quella del sego e della birra. E via quintali d’inchiostro profusi a descivere come e qualmente queste due civiltà s’innestano l’una sull’altra.

    Standing ovation per entrambi.

    L.

  109. Luigi (veneziano) ha detto:

    E poi: uno che prende in giro Cazzullo per il cognome e si chiama Giombi…

    L.

  110. Paolo Geri ha detto:

    87.sfsn

    “alora le possibilità xe due: o magris ghe ga spiegà le robe un giorno che el iera impiombà, opur cazzullo no ga capì una mazza de quel che Magris ghe contava
    (terza possibilità: magris ghe ga contà tuto in dialeto o in tedesco, e cazzullo no ga capì una mazza comunque”.)

    La terza che hai detto 🙂

  111. capitano ha detto:

    Mi me imagino la scena. El diretòr ghe piazza a Cazzullo un articolo. Panico, allora ciama Magris quel che risolvi problemi.

    http://www.youtube.com/watch?v=YyTXiDDwEeE

  112. Tergestin ha detto:

    Semplicemente a TS i pochi giornalisti, storici e intellettuai che la conta tuta vien boicotai o i li acusa de gaver la titovka in scarsela. E alora va ben quela dose solita de loghi comuni “esotici” pei ‘taliani tipo el crocevia de popoli, el rigor Asburgico, i caffe’ letterari ecc. Ma guai a meter in discussion l’ assoluta italianita’ tanto ambida con tuti i sui miti e dogmi. Ne manca i Pittoni, i Cergoly , i Cusin. O forsi semplicemente ne manca tante penne e teste pensanti e coi attributi.

  113. effebi ha detto:

    114 tergestin: “Semplicemente a TS i pochi giornalisti, storici e intellettuai che la conta tuta vien boicotai o i li acusa de gaver la titovka in scarsela”

    ci puoi fare un elenco di queste “vittime” ?

  114. ufo ha detto:

    Bon dei, go capido tuto. Sia sta Cazullada che quel altra monada de Trst capitale dei zovini le xe solo che sedute de alenamento, sesioni de prove, qualifiche, eliminatorie o come che volè ciamarle: chi che scrivi ste robe – oltre che voler superfluamente insempiar la zente cora più che desso – se sta solo che preparando per el big bang, la grande ocasion, l’ora fatidica. Perchè se questo xe quel che i fa in semifinali, mi digo che fra meno de un mese i ne servirà un pesse d’aprile de risonanza mondial…

  115. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 114 TERGESTIN – Ghe xe altri loghi comuni che i evita de nominar :
    Il grande armamnto Giuliano eliminà o sbagazzà
    o cancellà el nome Es :
    LLOYD AUSTRIACO LLOYD TRIESTINO diventà ITALIA MARITTIMA,
    AUSTRO-AMERICANA -COSULICH -Soc. ITALIA poi
    ingurgità nei vari calderoni Italiani
    GEROLIMICH- assobida da un gruppo Genovese
    MARTINOLICH- MARTINOLI riciclata in Agenzia Marittima
    TRIPCOVICH – diviso tra Venezia,Napoli,Trieste
    ex proprieta’ del Barone G. Banfield
    la lista xe longa ……..
    Po’ manca tuti i Ebrei Sefarditi e Askenaziti ,i Greghi Fanariotie non , I Armeni,i Turchi, I Serbi ,I Croati, etc etc.
    Me dimenticav dei Iredentisti che xe quei che fato Trieste !

  116. effebi ha detto:

    stamatina me go dimenticà de petinarme…

  117. ufo ha detto:

    Tranquilo, no se vedi la diferenza 🙂

  118. effebi ha detto:

    però me go fato el bagno, sto anno son za a 18 no so se rivo a 120…

  119. effebi ha detto:

    http://video.corriere.it/trieste-miei-120-bagni-anno/66d7b14c-6756-11e1-894d-3b3e16fcb429

    un nonno furlan che no ga mai volesto diventar sussito AU e un altro grego-dalmato… con preferenze taljane… 🙂

    me immagino, qua, quei che va matti per la triestinità “originale”….

    domani me fazo denovo el bagno… 120 xe tanti, ma ghe la posso far…

  120. capitano ha detto:

    121 bel. All’inizio del filmato i gà piazzà Trieste più o meno a Doberdò? E l’Italia finissi al lisert?

  121. ufo ha detto:

    Dei che fra un poco xe primavera, rio Ospo se scalda e te pol sparagnar sul boiler

  122. Matteo Apollonio ha detto:

    Che balle…. Noiosi.

  123. Dag ha detto:

    “L’Italia si ferma a Mestre”, dicono in tanti, ma allora perché lamentarsi della stessa Italia, considerato che questa è vista come un gigantesco pachiderma, costoso, lento, pasticcione e che non meritocratico?
    C’è chi, ricordando il glorioso passato, spera che l’Italia valorizzi (ossia investa e finanzi) Trieste così come avveniva con l’A.U. e chi, il Friuli, pur certo non al centro della attenzioni statali, coltiva il suo motto “fasin di bessoi” e va avanti per la sua strada, con le sue forze.

  124. ufo ha detto:

    Assolutamente d’accordo: a me importa ben poco del poter andare o meno a Roma o a Battipaglia. Non ho parenti da quelle parti – è un collegamento decente con Ljubljana che mi farebbe comodo, invece.

  125. Tergestin ha detto:

    @ Effebi

    Beh l’elenco xe ‘bastanza longo.
    Va dai veci tempi de Fabio Cusin e la Gruber Benco e riva ai giorni nostri con Paolo Parovel, Veit Heinichen, Claudia Cernigoi, i ambientalisti de Greenaction e via de la’.
    Senza contar el tuo amico Boris Pahor che ga speta’ decenni prima de esser publicado in italian quando meza Europa lo conosseva za’.
    Questi xe solo quei che me vien a brazo sul momento.

    Se te zerchi un poco te notera’ come personagi tanto diversi e de ambienti altretanto diversi i ga in un modo o nell’altro tuti subido chi accuse chi boicotaggi e chi pressioni, in alcuni casi anca parechio pesanti.
    Pel motivo che no i se ga alineado con l’idea monolitica che dal 1954 xe in un modo o nell’altro imposta a chi vivi da ‘sta parte del confin oriental.
    Googla, zerca e dopo tira pur le tue freciadine.

  126. effebi ha detto:

    128 tergestin:
    “i pochi giornalisti, storici e intellettuai che la conta tuta vien boicotai o i li acusa de gaver la titovka in scarsela:
    Paolo Parovel, Veit Heinichen, Claudia Cernigoi, i ambientalisti de Greenaction, Boris Pahor”

    xe cussì !? te me confermi ?

  127. sfsn ha detto:

    tergestin,
    bravo!
    Fabio Cusin ga perso el posto all’università co xe diventà consiglier comunale per el Fronte dell’Indipendenza;
    Carolus Cergoly ga subì un boicottaggio culturale dal ’54 a quando che el xe morto;
    Cecchelin ghe ga adiritura tocà andar via de Trieste

  128. Alessandro ha detto:

    @128: beh, almeno due la titovka in scarsela la ga… 🙂

  129. sfsn ha detto:

    no capisso perchè el boicottaggio devi riguardar solo quei cola titovka e no quei col fez (che, anzi, i ga avù sai fortuna anche dopo, vedi Biagio Marin…)

  130. dimaco il discolo ha detto:

    effebi te dovesi eser indignà. te maltrata i amici (pahor) e ti te sta zito?

  131. effebi ha detto:

    132 sfsn …biagio marin ga parlà malamente de l’italia… no te se ricordi i 3000 commenti sul quadreto in hotel impero ?

    quindi el ga avù sucesso anche parlando mal de l’italia, senza che nissun ghe stronchi la cariera…

    idem zio boris, invitado in ogni dove (in italia) per parlar mal de l’italia

    la cergol a porta a porta…

    veit ogni giorno sul piccolo…

    carolus Maaagaalà cergoly… più col fez de lui… chi ?

    vedè fantasmi e comploti per tuto…

  132. dimaco il discolo ha detto:

    effebi se te digo una roba te se rabbi?

  133. effebi ha detto:

    figurite… son in bagno…

  134. dimaco il discolo ha detto:

    ah bon alora. un paio de setimkan e fa iera Boris Pahor a scola dove che va mia fia. e ghe go chiesto un autografo con dedica.

  135. sfsn ha detto:

    efebì,
    Biagio Marin iera segretario del fassio a Grado.
    Carolus Cergoly iera fassio de giovine. De omo el iera diretor del Coriere di Trieste indipendentista e de vecio el iera austronostalgico. Se el fussi rimasto cole idee de co el iera giovine i ghe gavessi intitolà una via. Inveze niente (anzi, ostracismo fin che no lo ga sdoganà Moni Ovadia).

  136. effebi ha detto:

    ma te pensi che son insempià ? te me lo ga za dito no so quante volte…

    dimaco, ma chi te frequenti !? 🙂
    un cola titovka cusida sula fronte come ti… ghe cori drio a boris per un autografo…

    eh mi go sempre dito che dovessimo anche noi taljani farse furbi…

  137. sfsn ha detto:

    apunto, feve furbi, meté la titovka e cussì semo contenti tuti!

  138. dimaco il discolo ha detto:

    più che altro la dedica la xe per ti. per questo te chiedevo se te se rabbi se te lo digo. 😀

  139. Luigi (veneziano) ha detto:

    Cernigoi, impiegata pubblica, nemmeno laureata, invitata a parlare in lungo e in largo in giro per l’Italia per propagandare le sue idee (per esempio: per dire che Milosevic è una povera vittima), adesso sarebbe una che viene perseguitata…

    Anche il Cavaliere diceva d’essere l’uomo più perseguitato della storia.

    L.

  140. effebi ha detto:

    quindi te devo far un autografo con una dedica per lui 🙂 ?

  141. Tergestin ha detto:

    Beh visto che indaghemo nel passato dei ex filoitaliani ghe zontemo se vole’ anca Mario Stocca, ex irredentista, che ga suscitado diverse polemiche nei anni zinquanta dichiarando che da giovine credeva anca lu’ che l’ Italia gavessi portado vantaggi ma che dopo i disastri dal 18 al 45 tuti ga rimpianto l’ A/U e che “sarebbe stupido adesso con il Territorio libero rinunciare a questa occasione”. Iera el leader del Blocco Triestino. Nissuna via intitolada gnanca a lu’, forsi el doveva far qualche atentato o dichiarazion razzista de piu’

  142. Tergestin ha detto:

    Peraltro effebi, de Heinichen no te sa gnanca de cos’ te parli me sa, viste le accuse infamanti che ga ciapado. Quanto ala Cernigoi, sbalio o certe associazioni ga fato un casin per impedirghe de parlar nele scole? Se i ghe xe rivadi no so. Intanto la beca de negazionista al pari de quei che parla de piscine ad Auschwitz.

  143. massimilianoR ha detto:

    “Le terre slave fino a qualche anno fa suscitavano ancora diffidenza, se non odio e timore.”

    questa xe la mejo.
    penso che gnanca i volantini del FdG anni ’80 rivava a partorir cazzade simili…
    manca solo la vose narrante stile IstitutoLuce.

  144. effebi ha detto:

    ecco desso femo l’elenco de tuti quei che ga avù de dir del italia e che l’italia non ga pensà de darghe la medaja de oro

    che roba ara…

  145. sfsn ha detto:

    @ lojze:
    cossa c’entra che la Cernigoi no xe laureada? Xe una persona che ga fato studi aprofonditi sul argomento (molto de più de quanto gabi fato Pupo, ad esempio). Sarìa come dir che Charlie Parker no valeva niente perchè no gaveva el diploma de conservatorio.

  146. effebi ha detto:

    cazzullo…. fate dar la lista e torna far l’articolo, ciolte spazio, xe più de 200mila nominativi… l’elenco telefonico de trieste.

  147. effebi ha detto:

    “la cenigoi xe più de pupo”…. cazzullo ciol nota…

  148. sfsn ha detto:

    @ efebi:
    la question no xe che l’italia no ghe ga dà la medaia de oro: la question xe che se trata de persone inteletualmente o artisticamente valide che no ga avù e no ga alcun riconoscimento da parte dela LORO cità

  149. Fiora ha detto:

    lasseme star Carolus Cergoly, mi go sognà col suo complesso dell’Imperatore …dopo Roth ghe devo a lu’ sto inamoramento per la defonta che tanto i ne remena tanti…quasi che cuor e testa no podessi eser fati a fisarmonica e contignir tuto.
    Dale tasse, ala marcia Radetzky, dai sbagli de Equitalia che toca al citadin dimostrar boletini pagai ala man, ala musica apolide, dal inceneritor, al valzer de l’Imperator.

  150. sfsn ha detto:

    la Cernigoi ga fato quel che qualsiasi ricercator scientifico normale gavessi fato in qualsiasi altro campo: la ga ciolto i famosi elenchi dei infoibai e la ga zercà un per uno de veder chi iera e come che i iera morti. A fronte de questo criterio (che mi me par l’unico sistema sensato de afrontar la question) Pupo continua a ribadir cifre dade dala croce rossa tra el 1945 e el 1947 e mai sotoposte a verifica.

  151. Fiora ha detto:

    Sfsn ghe gavè messo 153 post,ma ala fine la madre de tuti i Threads xè comparsa…
    Digo dele foibe…e speremo che la se fermi giusto el necessario per no… infoibar ogni altro argomento.

  152. effebi ha detto:

    …zummpapppà …zummmpappàààà …zum !

    fin magris ne ga pieni i maroni… 🙂

    ma xe ovio.. no xe miga triestin 🙂

  153. effebi ha detto:

    la Cernigoi come Charlie Parker
    e mi come Pupo… el cantante 🙂

    Grazie Cazzullo… te ne ga portà un fià de morbin…

  154. Alessandro ha detto:

    I libri della Cernigoj xe talmente ideologicamente connotadi che xe impossibili da legger. Par che la gente se intopava da sola e cascava in foiba senza che nissun la tocchi. Per el resto xe una continua apologia de fucilazoni sommarie, deportazioni e arresti. La chiave de volta del libro operazione foibe ad esempio xe: tutti quei morti iera o collaborazionisti (quindi x le cenigoi se lo meritava) o invischiadi col regime. El CLN iera fascisti mascheradi… ecc ecc. Insomma l’incarnazione della storiografia jugoslava. Se per voi xe una fonte… bon per voi… Comunque allucinante, ogni argomento finissi in l'”Italia xe una m….a”

  155. effebi ha detto:

    alessandro te domando mi prima che i fazi i altri:
    te son triestin originale ?
    de quante generazioni ?
    te credi nel tlt unico futuro de trieste ?
    te ga parenti che ga militado nel IX korpus ?
    te Koltivi ortij in Kras ?
    te sa che la pica xe domaca ?
    te sa che tute le galine ga do teste ?
    giura che no te ga esuli in famiglia…

    se solo una de queste xe kannada… te son fora… bannado…
    o sospeso per tre turni o torni alla partenza… decidi.

  156. Alessandro ha detto:

    in prigione senza passare dal via 🙂

  157. nick ha detto:

    che provincialismo imbarazzante in tutti questi commenti! Una quantità davvero esplosiva!
    L’articolo di Cazzullo riportava certamente una serie di stereotipi. Ma è anche il frutto di un punto di vista di chi è esterno alla città, e alla sua storia. E proprio per questo le sue considerazioni non vanno banalizzate o rispedite al mittente. Ma – piuttosto – analizzate. Vabbè, tanto sono discorsi inutili di fronte a quanti non riescono nemmeno per un istante a guardare con un occhio diverso la realtà che li circonda. E della cui dimensione claustrofobica – a questo punto – non possono non essere complici.

  158. sfsn ha detto:

    el provincialismo imbarazzante xe sta scadenà da un articolo de una superficialità imbarazzante.
    almeno noi qua comentemo gratis,
    cazzullo inveze per scriver quela porcheria i lo paga (anzi, considerando el finanziamento pubblico ai giornai, lo paghemo noi)

  159. Tergestin ha detto:

    A mi me xe stado chiesto con sarcasmo da Mr. 10 Febbraio de portar un elenco de patochi che in un modo o nell’ altro ga pagado dazio per no gaverse genuflesso davanti ala version storica, politica e cultural nazionalista e dogmatica che qua ga imperado per lustri. Lo go fato e go zercado aposta de meter dentro persone de epoche e ambienti diversi. Nonostante qualchedun ( che peraltro fa guardacaso parte dei stessi giri e ideologie dei censori ) gabi de irrider e deviar el tuto, spero de gaver fato un poco rifleter i altri. Quela magioranza fortunada che se lo pol permeter, intendo.

  160. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin
    E che dazio gavaria pagà la Cernigoi? No la ciapa el stipendio da dipendente pubblico de un stato che ghe fa schifo? Xe stada licenziada? Qualchedun la ga bastonada per strada? No me par proprio.

    Lassemo star per un attimo la question de le foibe: la Cernigoi xe una che difende a spada tratta el criminal che risponde al nome de Slobodan Milosevic! E questa sarìa ‘na paladina da tirar fora per dar lustro a Trieste? Cori cori, va là!

    L.

  161. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    Anche a te la domandina: come ha stabilito la Cernigoi che gli scavi a Basovizza sono arrivati fino in fondo al pozzo?

    Prova a verificare e poi vieni qui a riferire, così ci facciamo quattro grasse risate sulla “scientificità” di cotanta studiosa…

    L.

  162. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dimenticavo: sapete a cosa sta lavorando la Cernigoi? Ad un saggio per distruggere la figura di Angelo Adam, patriota fiumano antifascista deportato dai tedeschi a Dachau, tornato a Fiume ed ammazzato dagli jugoslavi assieme a moglie e figlia minorenne!

    Siccome questo personaggio sta proprio sulle balle ai negazionisti come la Cernigoi perché con la morte sua e della sua famiglia dimostra che la Jugoslavia non fece altro che sostituire ad una dittatura un’altra dittatura, procedendo con gli stessi identici sistemi dell’Italia fascista (mentre la Cernigoi è una jugonostalgica, fan di Tito), allora questa po-po di studiosa sta cercando di tirare un paio di quintali di merda su Adam, per “dimostrare” che tutto sommato s’è meritato di morire.

    Ad ogni modo, uno dei pezzi più alti di queste “perseguitata” è quando di don Francesco Bonifacio (elevato agli altari) ha scritto che “a rigor di logica non si sa neppure se sia morto”. Come no!

    L.

  163. dimaco il discolo ha detto:

    luigi quindi te me confermi che i talinai ga usa contro i slavi: pulizia etnica su vasta scala, omicidi, deportazioni ecc? perchè me par che gave negà per ani de ver fa porcade contro gli slavi e che questi ultimi i ve ga da adoso solo perchè ierisi taliani e niente altro.

  164. dimaco il discolo ha detto:

    mi penso che parechi ga cambià identità e che pol eser anca vero che molti no xe nianca sicuro che i xe morti.

  165. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco
    Perché usi il “gavè”? Quando mai io ho negato una cosa del genere? E quando mai – per lo meno negli ultimi trent’anni – la storiografia italiana ha negato una cosa del genere? Hai mai letto un libro di storia del liceo?

    La cosa che dico io è che dopo la Grande Guerra l’Italia gestì le proprie minoranze in modo non tanto difforme all’andazzo generale. Anche in Jugoslavia si usò il fucile, si usarono le deportazioni, si usarono le vessazioni di ogni tipo, le chiusure delle scuole, i cambi di cognome eccetera eccetera (si veda per esempio come venne trattata la minoranza tedesca in Slovenia).

    Poi ci fu un gorgo di brutalità, a seguito dell’invasione della Jugoslavia.

    C’è una postilla grande come una casa: io posso citarti almeno cinquanta testi italiani che trattano il tema, condannando senza alcun infingimento il comportamento criminale degli italiani e assumendo le responsabilità di ciò ch’è successo a croati e sloveni. Mi piacerebbe che tu o uno qualsiasi degli altri lettori di questo blog che parlano lo sloveno o il croato mi sappia citare UN libro sloveno nel quale si rilegga criticamente il “mito” di Rudolf Maister e UN libro sloveno o croato nel quale si assuma la responsabilità storica dell’esodo istriano, che di fatto (sottolineo: DI FATTO) ha portato agli stessi identici risultati di una pulizia etnica con tutti i crismi.

    L.

  166. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco 167
    Certo: anche moltissimi sloveni e croati hanno cambiato identità. Le decine di migliaia di scheletri che hanno scoperto in Slovenia sono in realtà dei manufatti di cartapesta.

    L.

  167. sandro giombi ha detto:

    Luigi imaš prav, moje ime je Gombač.

    “Giombi” è il risultato dell’ italianizzazione forzata del mio vero cognome: Gombac.

  168. effebi ha detto:

    si, ghe ne xe diversi de Gombac sulla guida (17), assai più che Giombi (3)

  169. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ giombi
    Quel che mi premeva segnalare (ma evidentemente non l’hai capito) è che attaccare uno per il cognome che porta è una delle cose più sceme che si possano fare.

    L.

  170. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ GOMBAČ – Riduzione in forma italiana oltre che GIOMBI .

    Gambi,Gombacci,Gombassi,Combi

    ( Fonte L’Identità Cancellata pagg 42,94)

  171. effebi ha detto:

    Gambi (5),Gombacci (4) ,Gombassi (2), Combi (1)

    alcuni di questi sono diffusi anche in italia

  172. dimaco il discolo ha detto:

    luigi dire che gli italiani furono oggetto di violenze “SOLO” perchè italiani è avvalorare la falsa opinionce che gli italiani contro gli slavi non fecero mai nulla e che gli slavi si svegliarono una mattina e non sapendo come impegnare la giornata deciso di ammazzare qualcuno.

    Per avere conferma ddella disinformazione basta leggere l’articolo di ieri su Il piccolo su Huda jama

  173. effebi ha detto:

    Gombac anche a torino, milano, vicenza, un autotrasporti a spezia… etc

  174. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @174 EFFEBI – … diffusi anche in Italia.

    Non so che teorema vuole dimostrare ??

    Ma secondo Lei il vecchio detto triestino :

    ” cognome resentà nell’Arno ” cosa voleva dire

  175. Tergestin ha detto:

    Savevo mi che no dovevo tirar fora la Cernigoi. Perche’ dopo me toca leger no solo la stronzada dei infoibadi solo perche’ italiani (Come se no ghe fossi finidi anca sloveni) ma devo leger anca i tentativi de equiparar partigiani a nazifassisti. E xe aberrante.

  176. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco
    Ancora qua mi tocca ripetermi. Dovresti per cortesia fare un piccolo sforzo, acquistando un manuale di storia per i licei o un qualsiasi libro di Pupo (triestino) o un qualsiasi libro di un Gianni Oliva o di una Cattaruzza eccetera eccetera: in dette opere la questione delle foibe è SEMPRE correttamente inquadrata, raccontando anche le violenze subite dalle popolazioni slave.

    La storia degli uccisi “in quanto italiani” è riportata da una serie di personaggi politici italiani. Mai l’ho letta in un libro d’uno storico, soprattutto accademico.

    Adesso per favore mi tiri fuori il libro di un (uno solo!) qualsiasi studioso sloveno o croato che parli della prevalenza delle responsabilità slovene e croate per l’esodo, che – esso sì! – ha DI FATTO messo in opera quel che il fascismo aveva proclamato di voler fare, senza riuscirci?

    @ Tergestin
    Chi è che ha parlato degli “infoibati solo perché italiani”? E chi è che ha equiparato i partigiani ai nazifascisti? Leggi con attenzione, per cortesia e attribuisci correttamente a ciascuno i pensieri e le frasi corrette. Non partire per la tangente come tuo solito…

    L.

  177. sandro giombi ha detto:

    Non ho attaccato nessuno… l’ ironia è impossibile da riprodurre on line, in effetti… C’ è stato chi ha attaccato il portavoce di Fini, Bocchino, per il suo cognome, a lungo, senza ironia, solo per dirne una…

    Io ho attaccato sui contenuti l’ articolo quello si, l’ ex italia ha superato ogni limite di decenza, hanno totalmente esaurito il credito; a parte il collasso/disastro interno, continuano a voler vedere e considerare Trieste come un immagine che debba per forza soddisfare solo la loro proiezione mentale di questa città.

    Ma per chi ci hanno presi? Per dei figuranti ottocenteschi/mitteleuropei?

    E poi: chi cazzo ha chiesto, da queste parti, che morissero in 650.000 italiani per Trieste?

    Mussolini, nel 1915 direttore dell’ “avanti” si beccò un assegno di un milione (!!!) per passare da non interventista ad interventista, e all’ epoca c’ erano solo i giornali a condizionare l’ opinione pubblica…

  178. sfsn ha detto:

    Lojze, vate a leger Darko Dukovski, Rat i mir istarski. Ma la vedo dura, te son el tipico sedicente esperto talian saccenton che no xe bon de leger una lingua slava che sia una.
    Quanto ala foiba de Basovica, i ga smesso de scavar co i ga trovà reperti chiaramente risalenti al periodo dela prima guera mondiale.

  179. dimaco il discolo ha detto:

    terghestin in slovenia sta cercando de riabilitar i domobranci come che in italia i sta cercando de equiparar quei della rsi ai partigiani.

    Luigi anni fa lessi un libro di uno scrittore sloveno(è passato tantissimo tempo oltre 25 anni) che aveva un’idea piuttosto amichevole dei tedeschi e dei fasicisti. basti pernare che dopo tanti anni mi è rimasto ancora impresso il ricordo che lui aveva del campo di concentramento: piuttosto romantico, se posso usare questa espressione, dove i tedeschi non erano così cattivi anzi erano veramente umani a permettergli di cucinare patate e verdure.

    O_o questa la mia espressione quando leggevo il libro.

  180. effebi ha detto:

    dei 17 cognomi gombac (rimasti tali&quali) diria che tuti ga un nome “bastanza” taljan, no saveria dir come mai. forsi xe ancora in vigor le leggi fasciste ? opur xe tuti nati prima del ’43… e che inveze de cambiarghe el cognome i ghe ga cambiado nome.

  181. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ giombi

    Sei stato tu o no a scrivere:

    “Cazzullo: nomen omen… solo uno con un nome simile può ancora sfoderare, anzi, riesumare il carattere alieno dell’ anima Slava di Trieste”.

    Se c’era ironia in questa frase, l’avevi ben nascosta sotto un metro e mezzo di pesante e diretta allusione.

    Perché poi scrivi “ex Italia”? Non esiste già più? Ad ogni modo, ho già fatto notare come fin dal 1866 si affermava che l’Italia era lì lì per scoppiare, e se non fosse scoppiata sarebbe comunque decaduta all’infinito. Siamo qui ad aspettare…

    Tu chiedi poi – immagino anche qui con la tua prepotente ironia – “chi cazzo ha chiesto, da queste parti, che morissero in 650.000 italiani per Trieste”.

    La mia risposta è la seguente: l’ha chiesto lo stesso che ha chiesto ai triestini di andare a morire a centinaia in Galizia. Lo stesso che ha chiesto ai cechi di attaccare la Serbia. Lo stesso che ha sfasciato un impero millenario.

    @ sfsn
    Patetico tentativo, il tuo. Ma vediamo di prenderlo seriamente. Mi dispiace dirti che lo sloveno nisba, ma il croato – con una certa lentezza – pure lo leggo. Quindi vedrò di procurarmi il libro di cui parli, così farò la mia verifica personale. L’ho appena ordinato su profil.hr.

    Diciamo però che in linea di principio non credo che Dukovski la veda come la racconti tu: ha collaborato al testo di Pirjevec “Foibe”, che notoriamente è la “summa” della veterolettura titoista in materia: tutti fascisti, gli sta bene, se ne sono andati perché volevano, viva la Jugo e morta là.

    Ad ogni modo, come ho detto verificherò.

    Riguardo a Basovizza, la tua risposta non è esatta. Io non ti sto chiedendo che cosa passa per la tua testa, ma di andare a fare una VERIFICA: prendi i vari libri/saggi della Cernigoi e VERIFICA cos’ha scritto lei: com’è che ha stabilito che a Basovizza s’è scavato fino in fondo?

    Se non sai rispondere, basta che tu dica “non lo so”: non devi mica inventarti le cose per fare bella figura…

    L.

  182. effebi ha detto:

    altro cognome a caso:

    paHor 118
    paCor 77

    ma xe giusto quel titolo:
    “L’identità cancellata” !?

    “CANCELLATA” volessi dir che nissun se ciama più nè gombac nè pahor (solo per esempio…)

  183. Tergestin ha detto:

    Ma no rivo a capir perche’ ghe sia gente che pretendi de contarme a mi, omo del litoral, la mia storia, quando i podessi inveze contarme quela dei Dogi e dela Serenissima, che saria interessante e senza dubbio piu’ azecada.

    Adesso me se disi che la Yugo de Tito ga fato pari e identico a quel che voleva far Mussolini. Non che intendo tifar per Tito: le mie idee oramai xe note, ma va fate precisazioni.

    De picio i me portava a trovar diversi mii parenti (la cui famiglia mista xe stada “fondada” da un avo triestin, sloven e partigian che xe anda’ in Yugo ala fine dela guera, curiosita’) oltraconfin.
    Iera un poco un delirio, capitava che do’ fradei un se sintiva sloven doc, un italianissimo e i gaveva la mare che parlava croato. Robe che una volta capitava piu’ de quanto se conti.
    Tanti de questi ‘desso no ghe xe piu’, ma me ricordo benissimo che quei de madrelingua italiana i parlava in ‘talian, frequentava asociazioni italiane, imparava l’italian a scola e tute ‘ste robe qua. Senza un minimo problema al mondo. Intendo dir “etnico-linguistico”, no sociale, dato che la ditatura se sa, iera tosta e a dover de cronaca un de lori iera anca ‘bastanza critico sul marescial e per sospetto i lo ga piu’ volte butado in galera. Ma ga campado fin la veciaia. Parlo dela vecia Yugo eh, no de l’attuale Slo e Cro.

    Quindi dir che iera uguale come col fascio, no, no ghe semo proprio. Perche’ soto el fascio i mii bisnonni materni i litigava in casa perche’ el bisnono no voleva che la moie ghe parli in sloven ai fioi gnanca in casa dato che i muleti iera scadenai e saria stado quel un motivo in piu’ per farghe corer rischi (el piu’ grande xe tra l’altro diventa’ un partigian comunista duro). E ‘desso ciameme pur qualche frescon che el me conti che no xe vero.

  184. sfsn ha detto:

    Lojze,
    ma ti dei libri te legi solo i titoli?
    Pirjevec “summa del pensiero veterotitoista”,
    Cernigoi che dirìa che la foiba xe stada scavada fin in fondo…
    (salvo che xe proprio Cernigoi e S. Pahor a aver fato la petizion al presidente dela republica per verzer la foiba e veder cossa xe dentro…)

  185. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @185 EFFEBI – Continuo a no capir el tuo mesagio nascosto! Ti che sempre domandi risposte ,anche ti no te me ga risposto!
    In ogni caso , xe tanti che se ga ripreso el cognome come che ga fato mio papà.
    Visto che te citi Pacor e Pahor ,Pachor e Pakor ridotti in forma Italiana Pacco,Pace,Pacorini,Paccorini,Paci,Pacchiori,Parchi,Paccori,Pacori.
    Se no te piasi el libro de Parovel te trovi
    la stessa lista sul libro de Pizzagalli anzi piu’ completa perche’ la ga anche la data.
    Esempio:Pacor G. in Pacorini 22 ottobre anno VI dell’Era Fascista ! Te va ben cussì ??

  186. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn

    Secondo te, uno capisce in che modo la Cernigoi arriva a dire che Basovizza sarebbe stata scavata fino in fondo, semplicemente leggendo il titolo del suo libro. Idem per capire che il libro curato da Pirjevec (non a caso criticato ferocemente) è la summa del veterotitoismo.

    La logica: questa sconosciuta.

    L.

    PS Ad ogni modo, resta la mia domanda: visto che sei un fedele della vulgata cernigoiana, arrivi una buona volta a sapermi dire come e qualmente ella abbia affermato che a Basovizza s’è scavato fino in fondo? LO SAI, O NO?

  187. effebi ha detto:

    go solo dito che el titolo xe sbaglià
    visto che tanti (quanti ?) ga continuà a mantignir el cognome, tanti se lo ga cambià per scelta (quanti ?), tanti (quanti ?) forzatamente cambiadi no se lo ga ricambiado dal 43 a oggi.

    me par che se ghe iera l’intenzion de cambiar l’identità el tentativo no xe andado a termine.

    “identità cancellata” no rispecchia quel che xe successo.

    nascondo qualcossa ? mah… forsi el titolo nascondi qualcossa

    qua xe le istruzioni per el ri-uso:
    http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:gz_egRoZUOgJ:www.tcd.it/default.asp%3Ftabella_padre%3Dsezioni%26ids%3D18%26tipo%3D-%26pagina%3Dcerca_pr_esamina_comTS.asp%26id_proc%3D457%26fonte%3DcomTS+ripristino+cognomi+trieste+fascismo&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it

  188. Paolo Geri ha detto:

    179. luigi veneziano

    Non è la prima volta che aggiungi al nome di Raul Pupo tra parentesi “triestino”. Come a dire che essendo lui nato a Trieste sa di cosa parla. Che si tratti di uno storico per certi versi – non per tutti – aprezzabile e da leggere comunque è cosa vera. Ma è anche vero che, oltre due decenni fa, Raul Pupo era anche segretario provinciale della D.C. triestina e quindi le sue posizioni da storico su Trieste sono fortemente influenzate dalla sua appartenenza politica del passato, appartenenza che non ha mai rinnegato. Non ho “documenti ufficiali” in merito ma amici bene informati mi dicono che oggi abbia la tessera dell’ UDC in tasca.

  189. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    Ti voglio aiutare: sto parlando di quando Cernigoi parla in alcuni suoi scritti degli svuotamenti e delle ispezioni a Basovizza negli anni ’40 e ’50.

    Che dice in merito? Come fa ad affermare che s’era arrivati al punto più basso, e cioè alla stessa profondita dell’anteguerra?

    L.

  190. effebi ha detto:

    Comune di Trieste
    Ufficio Relazioni con il Pubblico
    piazza Unità d’Italia, 4

    Cognome e nome – ripristino nella forma originaria o modifica nella grafia del proprio gruppo linguistico

    L’interessato (o un suo discendente) che abbia subito il cambiamento di cognome per effetto delle leggi di italianizzazione sotto il Regime fascista, puo ripristinarlo nella forma originaria, presentando domanda scritta alla Prefettura. Il Comune, una volta ricevuto il relativo decreto dalla Prefettura, provvede alla notifica dello stesso all’interessato, alla sua trascrizione e all’aggiornamento dei dati nell’archivio anagrafico.
    Qualora l’interessato, appartenente ad una minoranza linguistica riconosciuta, non rientri nel caso sopra citato, ma voglia modificare le proprie generalità nella forma e nella grafia del proprio gruppo linguistico, può presentare domanda al Comune (archivio dello stato civile, passo Costanzi 2, pianoterra a sinistra) che provvederà ad inoltrarla alla Prefettura, Autorità competente al rilascio del provvedimento.
    Ricevuto il decreto dalla Prefettura, il comune provvederà alla sua trascrizione e all’aggiornamento dei dati nell’archivio anagrafico.
    L. 28.3.1991, n. 114; L. 15.12.1999 n. 482; DPR 2.5.2001 n. 345; L. 23.2.2001 n. 38; DPR 396/2000

    —————
    vedere gli anni delle varie leggi, siamo nel 2012

    nascondo qualcosa ?

  191. effebi ha detto:

    poi, se uno “…non sa dov’è, di chi è, che cos’è, allora si affida alla letteratura”
    anche a quella composta da libri con i titoli sbagliati

  192. sfsn ha detto:

    cocolo el mio Lojze che bisogna dirghe le robe 400 volte:
    nei anni ’50 i ga scavà e tirà su robe risalenti ala prima guera mondiale.
    Se ne deduce che i iera rivai a un livel più basso rispeto ai anni che se riteneva che i gavessi podù butar dentro gente (cioè el ’45).
    Ah, no, sbagliavo! secondo ti Cernigoi, Pirjevec e Samo Pahor xe andai in museo de Henriquez e i ga trafugà cimeli dela prima guera mondial e i li ga butai dentro per sviar le indagini! geni del male sti slavocomunisti!

  193. sfsn ha detto:

    ps:
    efetivamente me son sbaglià: no xe che ti te legi solo el titolo dei libri per sparar giudizi.
    Te basta el nome del autor

  194. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Paolo Geri
    Il motivo per cui scrivo che Pupo è triestino è semplicissimo: serve per evitare che qualcuno gli butti addosso l’accusa d’essere “itagliano” o “taljan”.

    Venendo invece alla sua appartenenza politica, mi sfuggono i passaggi dei suoi testi che manifestamente sarebbero “fortemente influenzati” (come scrivi tu) da ciò. Ma sicuramente tu me ne riporterai almeno un paio con l’indicazione dei documenti che lo smentiscono. Dico bene?

    Per esempio: dov’è che ha scritto cose false nel suo libro “Trieste 1954”?

    Dopo – se vorrai – ti riporterò almeno una decina di passi della Cernigoi dove la stessa ha omesso o deformato le fonti .

    L.

  195. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    Ho capito: tu il libro della Cernigoi nemmeno l’hai letto di striscio. Sbagli gli anni e sbagli a descrivere la “roba” che sarebbe stata tirata fuori.

    Divertente però il tuo tentativo di sviare il discorso con un vorticoso trottare. Inutile, ma divertente.

    L.

  196. sfsn ha detto:

    mi el libro lo go leto.
    te son ti che basta che de un libro sia autor Cernigoi, Pirjevec, Volk o Kersevan e automaticamente xe un libro titin

  197. Luigi (veneziano) ha detto:

    Cori cori, va là! Se l’hai letto allora dimmi dov’è che la Cernigoi dice che negli anni ’50 vennero tirati fuori dal pozzo della miniera dei residuati bellici della Grande Guerra.

    Ma sono magnanimo e voglio darti un’altra volta una mano: fra febbraio e marzo del 1954 una ditta locale lavorò nella foiba. Com’è che Cernigoi afferma che la profondità raggiunta in questo caso fu quella di 225 metri?

    Forza ragasso: trotta un altro po’!

    L.

  198. Paolo Geri ha detto:

    #197. veneziano

    Non ho mai detto che Pupo ha scritto “cose false”. Fra l’ altro eravamo compagni di scuola al liceo e spesso ci rivediamo in diverse occasioni. Gli riconosco serietà e correttezza come storico. Che poi sia nato a Trieste o no è del tutto relativo. Tanti istriani sono nati negli anni Cinquanta a Trieste e non per questo possono dirsi triestini. Non è poi questione di citare suoi passi – ce ne sarebbero parecchi secondo me – che confermano il suo essere influenzato dalla sua appartenenza politica. Il che non è certo nè una colpa, nè un dramma, ma una semplice constatazione. Tutta la sua “lettura politica” della storia di Trieste del secondo dopoguerra corrisponde a quella che prima di lui diedero autorevolissimi esponenti democristiani di Trieste quali Belci e Botteri, tanto per citarne due.

  199. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ EFFEBI – Continuo a non capire cosa vuole dimostrare !!??

    1) Le leggi che governano il cambio cognome le conosco bene, non sono solo quelle del comune, ma ci sono anche quelle del GMA e del trattato di Pace
    2) Quanti cognomi in totale sono stati cambiati non saprei dirlo perche’ io non ho spulciato le Gazzette Uff.li del Regno d’ItaliaPerche’ sia il libro del Pizzagalli che di Parovel riportano i primi VII anni dell’ EF.
    Poi penso si saran stufati di pubblicarli
    anche se per un certo periodo prebellico l’annuario della Camera di Commercio riportava i cognomi cambiati.
    Comunque se questi riportano 5300 cognomi e con un decreto si cambiava una famiglia
    vuol dire già 15000 persone nei primi 7 anni.
    Inoltre riguardano anche province che non sono
    più Italiane.A chi e’ rimasto il cognome e’ stato ripristinato .
    3) Quante persone hano ripreso il cognome cambiato .non so rispondere . Anche qui bisognerebbe andare a spulciare le G.U. della Repubblica Italiana.
    4) Se a tutta questa gente e’ stato cambiato il cognome non vedo cosa c’e’ di sbagliato nel titolo “Identita’ Cancellata”, il concetto mi sembra chiaro se uno legge i cognomi si fa un idea della discendenza e della stirpe che lo abita , variando questa si varia anche il giudizio di prima linea senza sviscerare il sentimento individuale della persona al momento. Cosa era meglio
    come titolo ” Discendenza Cancellata” ,”Stirpe cancellata” o cosa ????
    5) A certi e’ stato cambiato anche il nome se
    troppo slavo di non facile traduzione od equivalenza agiografica ,con riduzioni a dir poco grottesche.Le persone che si trovavano aldifuori delle nuove province cioe’ nel Regno d’Italia prima della Grande Guerra non
    caddero sotto le norme del 10 Gennaio 1926.
    Molte persone che non avevano voglia diinformarsi o timore di lngaggini burocratiche non lo hanno fatto ,le donne sposate visto l’epoca prendendo il nome del marito automaticamente cadeva l’interesse di ripristinare il cognome paterno.
    Se ha un’altra spiegazione migliore , siamo quà!

  200. sfsn ha detto:

    trotta trotta: che bel linguagio de caserma che te ga Lojze. Te sembri proprio quei povereti che durante la naja se apropriava dela terminologia dei uficiai e compagni bela per sentirse più fighi, tipo stecca, stia punito, trotta, ragasso. Proprio el linguagio de quei che se ga trovà ben in quei ambienti, complimenti.

    Darò un ocio co torno a casa, perchè a diferenza tua mi son una persona normale che no ga tuto in testa (o almeno che no millanta)

  201. sfsn ha detto:

    @ geri:
    pupo no scrivi robe scorete, ma in realtà nol xe la coretezza fata persona: basta veder che co el parla de infoibai, l’usa el termine per indicar tuti i scomparsi del ’43 e ’45, compresi quei che xe morti in campo de prigionai o xe stai giustiziai dopo la sentenza del tribunal del popolo. No xe una roba propriamente coreta, no?
    Un’altra roba no coreta che el fa xe taciar tuti quei che no ga una vision tipo la sua de esser “storici militanti” (de destra o de sinistra). A mio aviso xe un storico militante anche lui: un storico militante democristian (basta veder come che el xe saltà su de Vespa, quando che Foratini ghe ga tocà De Gasperi).

  202. dimaco il discolo ha detto:

    Quali sono le principali accuse jugoslave e chi sono i principali accusati?
    Le accuse riguardano i crimini commessi nel periodo bellico, ma anche le persecuzioni avvenute nel periodo pre-bellico, in nome di un razzismo anti-slavo. I principali capi di imputazione sono: deportazione di civili, con l’internamento di circa 100.000 persone in numerosi campi di concentramento; il ruolo dei tribunali speciali di guerra, con sentenze e fucilazioni sommarie di civili, senza alcun accertamento delle prove; rappresaglie, rastrellamenti, incendi di case e di interi villaggi. Le accuse relative al periodo pre-bellico sono: snazionalizzazione e italianizzazione forzata del territorio attraverso l’emigrazione di cittadini italiani, soprattutto nella provincia di Lubiana; divieto dell’uso delle lingue madri; sevizie e torture. Il governo jugoslavo reclamò, dopo la guerra, l’estradizione sia dei massimi responsabili, ma anche dei loro subordinati. Tra i massimi responsabili possiamo citare il generale Roatta, comandante della 2° Armata, Emilio Grazioli, alto commissario per la provincia di Lubiana, il generale Robotti, comandante dell’ 11° Corpo d’Armata, l’alto commissario per il Montenegro Mazzolini e il generale Pirzio Biroli, governatore del Montenegro, Bastianini e Giunta, governatori della Dalmazia.
    Come si è difeso il governo italiano?
    Leggendo le relazioni della difesa, il governo italiano, pur riconoscendo e ammettendo diverse delle accuse, tenta di presentare l’operato italiano in chiave pacificatrice tra i diversi gruppi etnici, in perenne conflitto tra loro.
    Inoltre, poiché durante la guerra non si riconosceva ai partigiani jugoslavi lo statuto di belligeranti, l’esercito italiano, per difendere i propri soldati, era legittimato a compiere azioni punitive contro i cosiddetti ribelli. Infine, come ultima ratio, diversi imputati vengono, per così dire, assolti a priori; i crimini commessi non sono altro che l’applicazione degli ordini ricevuti dai propri superiori, ai quali non si poteva assolutamente disobbedire.
    L’ordine supremo, ovviamente, veniva da Roma e dunque dai gerarchi fascisti. E’ una forma di difesa abbastanza fragile, in quanto implicitamente si riconoscono le proprie colpe.
    C’è un nesso tra questi processi negati e la vicenda delle foibe?
    Sì, un nesso c’è, poiché facendo leva sui crimini commessi contro gli italiani dopo l’8 settembre, l’Italia afferma che se si vogliono processare i responsabili italiani, altrettanto si debba fare con i responsabili jugoslavi. In questo senso, senza addentrarci nella questione delle foibe, i crimini jugoslavi compensano, in un certo senso, quelli italiani. Infatti, anche il Partito comunista italiano, che in un primo momento aveva fatto pressione affinché venissero estradati in Jugoslavia i responsabili dei crimini, dopo l’amnistia di Togliatti ai fascisti italiani e la rottura fra Tito e l’Urss, non porrà più la questione.
    In ogni caso la situazione geo-politica europea farà il suo corso e la Jugoslavia, dopo il ’51, cesserà di reclamare i criminali italiani. E per quanto riguarda la questione del pagamento dei danni di guerra subiti dalla Jugoslavia, poiché l’Italia si rifiuterà di procedere a qualsiasi forma di risarcimento, le espropriazioni ai danni degli italiani nei territori jugoslavi serviranno a compensare le inadempienze del nostro governo.

  203. dimaco il discolo ha detto:

    scusate ho involontariamente dimenticato di citare la fonte:
    intervista a costantino di sante.

  204. dimaco il discolo ha detto:

    segue:

    Questa tua ricerca traccia la storia di una “Norimberga mancata”…
    Si tratta effettivamente di una memoria giudiziaria abilmente evitata, grazie al concorso di una particolare situazione internazionale (che vedeva come strategico il confine orientale, all’interno del mondo bipolare che si stava allora disegnando) e dell’ambigua situazione italiana, che pur avendo perso la guerra, aveva tuttavia concorso alla vittoria degli Alleati.
    L’Italia scelse di mantenere una posizione di basso profilo. In Italia non si è fatto nessun processo, poiché, negando lo svolgimento dei processi in Jugoslavia, il nostro paese non ha potuto, di conseguenza, mai processare i crimini commessi dai nazisti in Italia, dato che avrebbe dovuto scoperchiare anche le proprie vergogne.

  205. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn – “Trottare” e’ tipico linguaggio da newsgroup o da blog internettiano. Il militare non c’entra niente.

    @ geri e sfsn – Mai letta la definizione “storico militante” nei libri di Pupo nei confronti di altri autori. Lui inserisce Claudia Cernigoi fra gli autori “riduzionisti o negazionisti”. Che io ricordi, e’ l’unico appellativo che appioppa ad altri studiosi. La realta’ e’ che Pupo e’ il più profondo conoscitore di tutto il periodo e del tema. Riguardo all’utilizzo estensivo del termine “infoibati”, basterebbe aver letto i suoi libri senza parlare a vanvera: egli spiega chiaramente nelle primissime pagine che questa terminologia e’ venuta ad imporsi nel linguaggio scientifico e popolare, ma Pupo mette ben in guardia, spiegando che la maggior parte dei morti ammazzati non e’ finita in foiba.

    Leggere con attenzione e citare correttamente: due principi da seguire sempre.

    L.

  206. dimaco il discolo ha detto:

    qualchidun se ricorda un politico de nome carletti nelle fila della dc triestina nel dopoguerra?

  207. effebi ha detto:

    199 sfsn …pirie ?

    me piasi tantissimo, disi robe interessanti, che nianche pupo…
    ——————————
    Le matrici della violenza jugoslava: «Morte al fascismo – libertà al popolo!»
    Tito ben sapeva di che parlasse. Come risulta dai testi di Lenin che, per opportunità politica, non hanno mai visto la luce nell’URSS e sono stati pubblicati solo recentemente per i tipi della Yale University Press, il protagonista della rivoluzione russa emanò l’11 agosto 1918 la seguente direttiva: «Impiccate (impiccate senz’altro, affinché la gente veda) non meno di cento kulaki noti, gente sadica, sanguisughe […] Fatelo in maniera tale, che per centinaia di chilometri intorno la gente veda, tremi, sappia, […]: essi strangolano e strangoleranno a morte i kulaki, succhiatori di sangue». Questa condanna a morte di persone colpevoli solo di appartenere a un determinato ceto (peraltro indefinito) aveva nei propositi di Lenin un duplice scopo: colpire i veri o potenziali nemici della rivoluzione e incutere alle masse popolari, per meglio dominarle, un sacrosanto timore nei confronti del nuovo potere. La lezione fu appresa assai bene da Stalin, e cosí pure dai comunisti jugoslavi, allevati alla dottrina bolscevica nelle scuole di Mosca. Come tutti i neofiti, essi tendevano addirittura a esagerare, applicando la tattica del terrore anche nei momenti meno opportuni: mentre Stalin, quando l’Unione sovietica fu attaccata dalla Wehrmacht, cercò il consenso popolare per organizzare la piú efficace resistenza possibile, mettendo da parte temporaneamente l’ortodossia ideologica, Tito e i suoi, nel periodo stesso in cui prendevano le armi contro le forze d’occupazione tedesche, italiane, ungheresi e bulgare, decisero di realizzare anche la rivoluzione comunista; e dato che, secondo l’esempio russo, doveva esserne parte integrante un’offensiva spietata contri i «kulaki» e la borghesia, nel loro fanatismo non esitarono a scatenarla assieme alle ritorsioni contro i collaborazionisti.
    ————-
    anche

  208. effebi ha detto:

    …assieme…
    «Morte al fascismo – libertà al popolo!»

    e fascista poseva esser anche un co una bela casa con orto…

  209. maja ha detto:

    xe chi che xe rimasto a casa sua e la bela casa con l’orto la ga ancora.
    magari el cognome xe un poco diverso de quel che gaveva i noni, ma pazienza, no se pol gaver tuto.

  210. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maja
    Come quei sloveni che i fassisti ghe ga cambià el cognome e ghe ga portà via i campi e i boschi. Pazienza: no se pol gaver tuto…

    L.

  211. maja ha detto:

    lojze, lojze, te me son un poco lento, ogi.
    e de chi te credi che parlavo senno’?

  212. maja ha detto:

    (e chi vuol intendere, intenda.)

  213. dimaco il discolo ha detto:

    l’età maja, comincia a sentir l’età. no xe miga miga più un giovanoto. mi diria senilità.

  214. effebi ha detto:

    si, quela de ITALO SVEVO…

    i ghe ga cambià o el se ga cambià !?

    ..dai, podemo ndar vanti cussì fin l’infinito..

  215. sandro giombi ha detto:

    @Redazione: come mai scrivete: “Nome e Cognome (obbligatorio, sei tu il responsabile civile e penale di questo commento)”, e poi permettete ai soliti introversi frustrati “24orealgiornoalpc” che hanno trovato sul web la latrina per le loro evacuazioni mentali, di poter ragliare a loro piacimento presentandosi con nomi di fantasia? Sempre e comunque vigliacchi, insomma…

  216. Fiora ha detto:

    @213 in sto thread aroventà poderia sonar futile,ma aldilà dei asserti, gavè notà muli i progressi de Lojze nel dialeto triestin?
    ‘ncora un per de finali de cambiar la “-e” in “-i” e el par un patoco fato e finì!
    Complimenti, Siorìa! Co’ ghe vol, ghe vol!

  217. Redazione ha detto:

    @218
    l’anonimato per ora viene tollerato, ma è una questione sulla quale da tempo siamo dibattuti.
    I commenti offensivi e volutamente provocatori vengono comunque censurati.

  218. dimaco il discolo ha detto:

    ma la redazion sa benisimo chi che semo e conossi i nostri nomi veri per cui no vedo problemi.
    Se poi a un ghe gira de farghe causa a qualchidun la redazion ghe pasa il nominativo a chi de dover. punto.
    Poi se volemo tuti ben qua dentro. semo come mari e moglie che se litiga e i se ziga ma ala fine i se vol ben più de prima.

  219. Fiora ha detto:

    io mi sono firmata spesso con nome e cognome, ma mi sento più a mio agio con un nick molto simile al nome di battesimo, come tra amici.
    Per mantenermi informale, sebbene sia automatico, mi spiacerebbe essere costretta a ripetere ogni volta le generalità.
    Di quelli con cui ho un particolare feeling ho a mia volta creato dei nick, no, Discolo?! anche di alcuni con tanto di nome e cognome ho “osato” dei diminutivi. No, Giampi ( Lonzar)?
    La villania non dovrebbe farsi scudo di un nick!

  220. mutante ha detto:

    si può risalire no problem a nome e cognome, è una questione che non esiste e che di solito viene usata da chi non ha più argomenti. imponi nome e cognome, e hai discussioni di 2 forse 3 persone.

  221. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ giombi
    Wow! Il Suo ultimo intervento mi fa pensare che Lei abbia studiato ad Eton e si sia laureato ad Oxford.

    Dico bene, lord Giombi?

    L.

  222. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @222 FIORA : Ben fato! Son abituà, quasi tuti me ciama Giampi , dopo ghe xe quei snob e co’ i me scrivi i me ciama Giampy !
    Cussì so che co’ i me parla el nick name finissi per “y” !!!

    🙂

  223. Fiora ha detto:

    Co’ te ga finì de dar tacade a un e al altro ,segnalo a Luigi Ve il mio post 219

  224. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora
    Mi no go problemi a cercar de scriver in triestin.

    ‘Na roba go notà: voialtri no ‘doperè “ancùo” par dir “oggi”, ma “ogi”. Bruuuuttttto!!!!

    L.

  225. Fiora ha detto:

    ò225 ah Giampi , con ti go tuta una procedura . For monades condivise, ” GIAMPI” per robe semiserie ” Giampaolo” per citazioni o chiamate in causa con terzi “…come dice Giampaolo Lonzar” .
    Co’ le monighe del Sion no se scherzava ciò! 😉

  226. Fiora ha detto:

    luigi no “cercar” ” ma ” zercar”. No “doperar” ma “doprar”
    “Ancùo” xè cocolissimo ma xè roba vostra..miga podemo farse bei coi orpeli dela Serenissima, ciò!

  227. Marcus ha detto:

    @redazione, son dell’avviso che articoli cussì no dovessi esser pubblicadi per la popolazion triestina e confinante la zona A del TLT. Insomma la storia di Trieste esiste, ma se devi assolutamente iniziar a raccontarla giusta e questo xe normalmente el compito dei giornalisti e dei politici LOCALI. Se si vuole continuare a raccontare che per esempio Trieste sarebbe territorio sotto sovranità dell’Italia dove anche gli orbi col baston sa che l’Italia ga solamente il compito provvisorio di amministrarla, poiché Trieste xe la capitale del TLT ovvero un’altro stato, xe ciaro che se conta el falso e questo xe grave. Cosa ne racconterà doman el giornalista, co sta amministrazion temporanea vien sostituida da quella legale o mejo i cittadini del TLT con tutti i diritti civili e politici amministrerà la propria nazion?
    Forsi el ne racconterà che gli dispiaxi ma lui purtroppo no sa legger e per questo el se ga spaccià per triestin dove in verità il xe nianche un talian ma semplicemente un ignorante?
    Ragazzi se n’diamo vanti cussì de ste parti se andrà finir mal.
    La storia e la verità de questa città xe UNA, e no occori falsarla, poiché porta mal. Ricordemosè che tutte le guerre xe stade pagade sempre dal popolo ignorante ovvero non istruito.

  228. sfsn ha detto:

    @ lojze 164:
    i scavi no xe rivai in fondo al pozzo, ma xe rivai a quota 225 secondo la testimonianza de un operaio che ga lavorà a quesi scavi. 225 xe la stessa profondità dove che – secondo la lapide che fa bela mostra davanti ala foiba, dunque no messa la né da Pahor, né da Pirjevec, né da Cernigoi – comincia i resti della prima guerra mondiale.
    Adesso, di grazia, dime quali che xe le prove che la foiba sarìa piena de cadaveri.

  229. effebi ha detto:

    …adesso so che la verità e la storia de trieste xe UNA 🙂

    …me sento mejo. bon muli, chi la scrivi ? 🙂

  230. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @232 EFFEBI: ….mi per esempio….

    …Trieste ,Austriaca,Slovena,Italiana

    xe una splendida Sovrana………

  231. mutante ha detto:

    marcus sul tlt ha ragione. siete qua a scannavi su citazione dell’800 o sull’ultimo sasso caduto in foiba, cosa di utilità zero e completamente offtopic, e vi dimenticate di una parte importante della storia di ts. quanto fa paura la libertà di chi non ha ordini di partito?

  232. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    ALLELUIA! Finalmente e’ arrivata la risposta! Quindi la “prova” addotta dalla Cernigoi per affermare che negli scavi s’e’ arrivati in fondo si riduce a UNA (jedan, eins, one) testimonianza di UN operaio. Chi e’ questo operaio? Non si sa. A chi e’ stata fornita questa testimonianza? Non si sa. E’ possibuile risentire questo operaio, visto che le carte della ditta affermano che ci si e’ fermati quaranta metri prima? No, non si puo’: l’anonimo operaio e’ morto. Quando? Non si sa. E sulla base di queste inoppugnabili prove, e’ nata la storia per cui a Basovizza s’e’ scavato tutto quanto! Diciamo che la “fama” della Cernigoi relativa alla sua asserita attenzione ai particolari e alla scientificita’ dei suoi scritti va a Patrasso con tutto quanto, e morta la’.

    Adesso affrontiamo la questione dell’analisi di Basovizza. Per quanto mi riguarda, non ho la minimissima difficolta’ ad individuare assieme ai governi sloveni e croati una road map per lo scavo di TUTTE le foibe istriane: una per una. Per ultima terremo quella di Basovizza, e poii diverra’ monumento nazionale italiano la foiba che conterra’ più vittime in assoluto.

    Tu che dici: ci stai a questa proposta?

    L.

  233. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dimenticavo: metti caso che il monumento nazionale si venga a trovare in territorio sloveno: e’ ovvio che in quella localita’ gli italiani potranno svolgere ogni anno delle cerimonie, esattamente come ogni anno gli sloveni celebrano i fucilati di Basovizza, alla presenza delle autorita’ italiane.

  234. Alessandro ha detto:

    Bon de novo col TLT… voi credete che il diritto internazionale sia una “legge”. Cos’ha risposto l’India al nostro governo che pretendeva il processo in Italia per i marò secondo il diritto internazionale? “L’India non riconosce questa base giuridica”. Il che significa che il TLT non si farà mai perché è giusto e c’è scritto sulla carta. Il TLT potrebbe nascere solo con una forte sponsorizzazione delle grandi potenze e unilateralmente solo con il sostegno USA e UE (vedi Kosovo). Per cui è evidente che il TLT, almeno per come molti la vedono qua, non (ri)nascerà perché non sono d’accordo l’Italia, la Slovenia, la Croazia e probabilmente nessuno stato europeo il cui governo ha un minimo di sale in zucca dato che sarebbe estremamente destabilizzante

  235. sfsn ha detto:

    e no cocolo!
    no la tegnimo per ultima, visto che xe EL monumento nazional. Comunque,dato che mi te go risposto perchè son omo de parola, vedemo quanto te lo son ti: RIPETO LA DOMANDA: DIME QUALI XE LE PROVE CHE LA FOIBA DE BASOVICA SARIA PIENA DE CADAVERI.
    So za che no te me risponderà (perchè la prova no xe) dunque trovo molto più sensate le obiezioni de Cernigoi.
    ps: Quanto al nome del tipo, me par de averlo de qualche parte a casa. Co lo trovo te comunico. Son de parola mi, no come ti.

  236. dimaco il discolo ha detto:

    scusa luigi, un operaio che vedi coi sui oci che no xe nissun tala foiba xe medìno credibile de un che le foibe se le inventa? no go capi. l’operai ga dito che xe rivadi a liveldove che comincia i detriti dela prima guera mondial. giusto? quindi a rigor de logica xe dimostrado che arivadi ala quota fatidica no ga trova niente per cui la foiba de basovizza xe un fake decennale

  237. Alessandro ha detto:

    Negar la tragedia delle foibe prendendo a pretesto i giochetti sui dati della cenigoj xe come quei che (ovvio che le proporzioni e el contesto xe differenti) minimizza sul numero dei 6 milioni de ebrei perché “le prove”(si noti il virgolettato)che “un” ga trovà disi magari che l’ampiezza dei forni non consentiva de far fora tanta gente. Aberrante. Quindi prendendo a pretesto un micro dato, o comunque un dato trascurabile se tenta de screditar e ridicolizzar una tragedia.

  238. Alessandro ha detto:

    “I commenti offensivi e volutamente provocatori vengono comunque censurati”

    Dir che la foiba de basovizza (e per estension tutta la storia delle foibe) xe un falso decenale no xe provocatorio? Non infanga la memoria de tutte quelle famiglie che ga avù una perdita in questo contesto? Mah…

  239. dimaco il discolo ha detto:

    alessandro far creder ale persone una cosa che non xe vera (perchè dimostrato) come lo chiami. Io lo chiamo fake o falso storico.

  240. sfsn ha detto:

    mi no go nissuna intenzion de screditar né de ridicolizzar una tragedia. semplicemente diffido de chi che ga la verità in scarsela e dei tabù storici indiscutibili.
    Ai negazionisti dela Shoah che sostien che i forni no podeva smaltir tuti i cadaveri ghe xe sta risposto convincentemente: in bona parte dell’Europa orientale i ebrei xe stai copai nei shtetl, i vilagi rasi al suolo, i cadaveri brusai in roghi opur sepelidi in fosse comuni. Solamente per i ebrei dell’Europa occidental xe sta fato un uso sistematico dei forni. Considerando che i ebrei dell’est iera de più de quei dell’ovest i conti me par che torni. Se po un va in Polonia o in Ucraina, se vedi che esisteva una presenza ebraica diffusa (Shtetl, ghetti, quartieri ebraici in tute le cità più grandi), che xe completamente sparida.
    Per quanto riguarda le foibe, inveze, i sostenitori dela “storia ufficiale” no i ga ancora risposto con argomenti convincenti a chi obietta che i documenti e le esumazioni no conferma in nissun modo numeri tipo “migliaia de vitime”

  241. dimaco il discolo ha detto:

    oltretuto nisun nega le foibe, se nega le cifre che da decenni certa parte della politica e non vanno a sbandierare ai 4 venti. nella foiba di basovizza dovrebbero esserci 500 metri cubi di cadaveri ma a quanto pare non nehanno trovati di cadaveri nelle esplorazioni successive. a meno che i yugoslavi non abbiano svutoato tuta la foiba buttato dentro le persone e poi rimesso tutto come stava prima . franmcamente ridicolo

  242. Alessandro ha detto:

    Beh xe za un passo in avanti. Se el discorso xe “le foibe xe usade COME arma de propaganda” posso anche darve ragion. Se al contrario xe “le foibe xe una cazzada e XE solo propaganda” allora non son più d’accordo. D’altra parte xe francamente ridicoli quei che nega un disegno annessionistico de Tito sulla venezia giulia. Che la guerra de aggression sia colpa dell’Italia no xe dubbio ma quei che propaganda ancora la balla della fratellanza italo-jugoslava me fa rider. Mi son abbastanza aperto de capir che un sloven del carso no pol veder la storia come un italian de città e viceversa. Che un con un nonno partigian rosso no poderà mai veder la storia come quel che ga avù el nonno morto a porzus… Volessi almeno che convergemo sul fatto che le foibe xe esistide come mezzo de eliminazion de fascisti, collaborazionisti e oppositori del regime de tito ma de possidenti e innocenti per ragioni private e politiche.

  243. Tergestin ha detto:

    Tra l’ altro chi ga sai insistido sula chiusura imediata dela foiba de basovica nel dopoguera xe tal padre Flaminio Rocchi. Google’ un poco per legerve la biografia e le interviste de questo personaggio.

  244. Luigi (veneziano) ha detto:

    Con ordine. Le prove delle fucilazioni a Basovizza stanni nelle testimonianze dei due sacerdoti – sloveni e ultranazionalisti – note e stranote. Sacerdoti dei quali – a differernza dell’operaio della Cernigoi – si sa tutto quanto. In particolare, don Virgil Scek racconto’ al suo sodale d’esser stato presente alle fucilazioni, cosa che ovviamente la Cernigoi non dice, visto che lei tende a sopprimere le cose che non le piacciono.

    Tornando alla testimonianza dell’operaio, notero’ ch’essa cozza contro i documenti: la ditta afferma per iscritto lo stesso anno dei lavori d’essere arrivata a 180 metri, lui a voce (e non si sa bene come e a chi abbia parlato) afferma invece circa trent’anni dopo di essere arrivato a 225 metri. Voi che siete intelligenti capirete immediatamente a chi credere maggiormente.

    Tornando poi ai numeri, anche prendendo per buone le fonti SLOVENE e CROATE si arriva alle “migliaia” di viiitme. Questo sono sicuro che nemmeno lo sapevate, ma se me lo chiederete per favore vi tirero’ fuori tutte le fonti, cosi’ anche voi miscredenti ritornerete sulla retta via.

    L.

  245. effebi ha detto:

    …ielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivivalafoibatielletivi…

  246. sfsn ha detto:

    mah,
    secondo mi sula storia dell’annessionismo jugoslavo i piani xe diversi: se te pensi che iera un saco de operai a Monfalcon, in Bisiacheria e anche a Trieste (nei cantieri, in arsenal e in fabrica machine) che voleva esser annessi alla Jugo, se capissi come da quela parte esisteva un sentimento de apartenenza ala classe operaia che iera più forte de quel nazional. Penso che a noi, che ormai vivemo un periodo in cui el senso de classe xe sparì, sta roba ne risulta dificile de capir. Un poco – passeme el paragon – come i crociati andassi in Terasanta: noi gavemo sta vision che i andava a zercar fortuna e bori, ma credo che in realtà ghe fussi una parte fondamentale de fede che noi no rivemo proprio a concepir.

  247. sfsn ha detto:

    @ lojze:
    aaaaahhhhh: la testimonianza del prete val più de quela del operaio…… aaaaahhhhh, se capissi tuto!

  248. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per la precisione: la testimonianza COEVA di DUE preti individuati per nome e cognome vale di più della testimonianza TARDIVA di un operaio anonimo che cozza contro un documento coevo. Sissignore.

  249. sfsn ha detto:

    boh,
    una testimonianza coeva de due preti – individuati per nome e cognome per modo de dir visto che xe venù fora dopo chi che iera – che sostien de aver visto esecuzioni senza portar una straza de prova (anzi, gnanche no i sostien de aver visto le esecuzioni, ga visto solo la gente là in giro prima) val poco anche quele. Sissignore (e dopo te sostien de no usar linguagio de caserma…)

  250. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    In caserma si dice “signorsi'” e non “sissignore”. Per evitare altri tuoi birignao futuri sul tema, t’informo che in Veneto e’ usuale rivolgersi a uno che ti fa chiamaa con un “comandi”. Vedi mai che mi scappa e tu alzi subito il tuo ditino…

  251. dimaco il discolo ha detto:

    ok disemo che el operaio ga di una monada e che i xe rivadi a quota 180 lo steso no ga trova niente. dubito che migliaia de persone le pol star in 20 metri scarsi de posto. anche se xe solo ossi.

  252. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per la verita’ si tratta di 20 metri di profondita’: qualche centinaio di metri cubi, quindi. Attenzione: io non sto dicendo che senza alcun dubbio a Basovizza ci sono migliaia di corpi: io dico che le osservazioni contrarie della Cernigoi non sono cosi’ probanti come lei afferma. Cio’ non toglie che gli infoibati e i morti ammazzati ci sono stati, comunque la si voglia vedere. Se si sommano i dati sloveni e croati – ripeto – gia’ si arriva a migliaia di morti. Se non si ama Basovizza, la Croazia dia il permesso di fare un monumento nazionale italiano a Vines, cosi’ nessuno romppera’ più le balle spaccando il capeLlo in quattro. Tornando alla Cernigoi, io dico che solo un orbo di entrambi gli occhi non nota immediatamente che lei parte re-go-lar-men-te prevenuta, in maniera perfino fastidiosa.

  253. Luigi (veneziano) ha detto:

    Scusa, mi sono sbagliato: si tratta di 45 metri di profondita’ (da 180 a 225). Quanto e’ alto il campanile di san Giusto?

  254. Luigi (l'altro) ha detto:

    @sfsn 253

    “anzi, gnanche no i sostien de aver visto le esecuzioni, ga visto solo la gente là in giro prima”

    Estratto dal verbale di testimonianza del prete di S. Antonio in Bosco:

    “Il 7 agosto, il nostro informatore visitò S. Antonio in Bosco e intervistò il prete del villaggio che si diceva fosse stato testimone di molte delle esecuzioni a Basivizza. Il prete, don Malalan, dimostrò di essere un fanatico pro slavo e violentemente anti italiano sulle prime negò di sapere qualcosa su Basovizza. Quando però l’informatore gli mise in evidenza che i reazionari fascisti stavano conducendo un’esagerata campagna contro gli jugoslavi che si erano resi responsabili delle esecuzioni del Pozzo della Miniera e che era nell’interesse delle autorità che le deposizioni venissero raccolte in maniera regolare egli si dichiaro disponibile a parlare e fece la seguente deposizione:

    […]

    5. Il 2 maggio don Malalan andò a Basovizza dove suo fratello era Commissario Politico e gli fu chiesto di essere presente all’esecuzione di tutti quei criminali che era stato possibile catturare a Trieste. Egli rifiutò.

    6. Alcuni giorni dopo egli andò a Corgnale e seppe dal prete del villaggio quello che era successo. Don Sceck ammise con don Malalan di essere stato presente al momento in cui le vittime venivano gettate nella foiba. Egli aveva perfino dato conforto religioso ad alcuni condannati. Questo aiuto spirituale che don Sceck aveva offerto era abbastanza strano, così riferì don Malalan, poichè mentre si rivolgeva ad un agente di Polizia egli avrebbe detto: Tu hai peccato fino ad ora, ti sei divertito a torturare gli slavi ed ora non ti rimane niente altro che affidare la tua anima a Dio. La punizione che ti viene data è ampiamente meritata.”

    (Documento FO 371/48953/R 1085/15263/92 conservato presso il Public Record Office (PRO) di Londra)

    Quando si dice la svista…

    L.

  255. Tergestin ha detto:

    Ma come. Mi cito un prete italianissimo, gran “foibologo” e rappresentante dei esuli e qua fa tuti finta de niente e me perdi tempo con ‘sti prelati slavocomunisti?

  256. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @237 ALESSANDRO : Non mescoliamo le cose ; il TLT e’ il risultato di un trattato derivato dal Trattato di Pace tra le nazioni che hanno partecipato alla 2a Guerra Mondiale, se poi sia valido ancora o meno lo lasciamo agli esperti del ramo.
    Il Diritto Internazionale in Alto Mare e’
    una cosa completamente diversa. Io che ho
    passato quasi 20 anni sulle navi, ti posso dire secondo la mia cognizione di causa e da quello che ho letto, che quello che ha fatto l’India e’ una forzatura ai poteri di Polizia Marittima delegati alle Forze Armate di mare di uno stato sovrano in Alto Mare fuori dalle proprie acque territoriali; che solo in casi
    particolari, specifici e ben riportati dettagliatamente dalle leggi,sono possibili.
    Ma dato che mancano particolari di come si e’ svolta, o almeno io non ho ne letti/uditi,
    non mi sento di dare un giudizio al comportamento del Comandante della nave e dei Marò al momento del fermo anche se ho una personale opinione.

  257. Fiora ha detto:

    @260″ anche se ne ho una personale opinione”
    correttissimo come sempre, Giampi a sottoscriver soltanto affermazioni delle quali te ga esperienza e cognizion de causa.
    …però una frase cussì, cole curiose 😉 xè come atizar un fogo.
    Anche mi go una personale opinion, adombrabile con un ” che ghe sia scampà?! ” ma me fermo qua.

  258. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @261 FIORA – Go capì quel che te pensi.
    Comunque scampà o no scampà ” Lo stato di diritto” no cambia, xe le responsabilità ogetive che xe diverse da quele sogetive.

  259. Fiora ha detto:

    @262 sicché, oggettivamente parlando? …sempre che te possi esplicitar con meza parola…spero che capirò.

  260. Dante ha detto:

    Ma perchè la gavè cussi tanto con Trieste e chi scrivi per Trieste?

    L’articolo iera molto poetico e me gà piasù sai tanto che lo metto su qualche social network…

  261. effebi ha detto:

    no dante no… !!!
    i gaveva quasi finido…
    nooooo…..

  262. sfsn ha detto:

    Lojze 258
    qua se dimostra la tua completa malafede:
    del documento ti te riporti solo el toco riguardante la testimonianza del sacerdote di Sant’Antonio in Bosco (don Malalan) e no del sacerdote de Corgnale (don Scek), che pure appari nela pagina successiva de quel documento (FO 371/48953/R 1085/15263/92 conservato presso il Public Record Office (PRO) di Londra, visibile in copia all’archivio dell’IRSMLT de Trieste):
    nel STESSO documento da ti cità, ala pagina successiva da ti omessa xe scrito infati: “Testimonianza del sacerdote di Corgnale” (cioè el stesso don Scek):
    6. Quando l’informatore chiese a don Scek se era presente all’esecuzione o aveva sentito gli spari, questi rispose che non era presente né aveva sentito gli spari.”

    Dunque:
    1. o te son un imbroion che ometi de proposito le robe che te fa comodo
    2. o te se fidi de imbroioni che ometi de proposito le robe che te fa comodo.

    Inoltre me confermo con l’idea che ti i libri no te li legi perchè el nome del famoso operaio xe riportado nel libro dela Cernigoi a pag. 186 e 190. Xe Carlo Vidali, dipendente della ditta Cavazzoni.
    Continuo però a esser sbalordì: te ghe dà più credito a un prete ultranazionalista sloven che a un operaio italian?? (e po perchè ultra? i sloveni xe sempre ultranazionalisti, Timeus al massimo un patriota irruento…)

    Inoltre – roba che te go za chiesto – me speto che te me dia le prove che la foiba de Basovica xe piena de cadaveri.
    Mi a domanda rispondo. Ti no te lo fa mai, tipica strategia de quei che manipola e dopo se scondi.

  263. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @261 FIORA . se te vol te ghe pol domandar el mio e.mail in redazion e te rispondo. No so uno che fa stalking ,risposto a cquesta lcancelo el tuo.
    No go voja ce se ineschi una lojka ,come pol capitar qua….. 🙂

  264. Fiora ha detto:

    @267 Grazie mille!

  265. Alessandro ha detto:

    @260 lonzar, me pareva evidente che go tirà fora la storia dei marò solo per dir che el diritto internazionale xe relativo e che no xe sempre vero che “pacta sunt servanda”. Per cui anche se giuridicamente el TLT pol esister de facto se nisun ga interesse a ricomporlo el TLT no se farà mai.

  266. dimaco il discolo ha detto:

    scuse un’atimo, ma a basovizza no ga scavà gli inglesi per 4 mesi e i ga trova solo 10 cadaveri con la divisa tedesca. oltretuto legendo in giro se vien a saver che la relazion de quel che ga trova iera rimasta soto segreto per 40 ani. Luigi tu ne sai qualcosa? (non che la tenessi u a casa ovviamente)

  267. Luigi (l'altro) ha detto:

    @sfsn

    Me toca dirlo anca a ti: pian col’alcool, che tropo fa mal.

    Il documento di cui si parla è formato da TRE parti. Una, dove si riassumono alcune testimonianze del luogo, e le altre due che sono le dichiarazioni di don Malalan, parroco di S. Antonio in Bosco, e di don Scek, parroco di Corgnale.

    Le parti che ci interessano riguardo se qualcuno sia stato effettivamente o no ucciso e gettato nella foiba di Basovizza sono queste.

    Riguardo le testimonianze generali si dice:

    “Tre testimoni oculari hanno dichiarato che gruppi da 100 a 200 persone sono stati gettati o costretti a saltare in questa foiba. Le vittime dovevano saltare oltre l’apertura della foiba(circa 12 piedi – circa 4 metri) e veniva detto loro che le loro vite sarebbero state risparmiate se ci fossero riusciti. Dei testimoni riferiscono che sebbene alcune persone fossero riuscite a farcela vennero ugualmente fucilate e gettate dentro.”

    e ancora:

    “La verità di queste dichiarazioni fu confermata da una conversazione con i bambini del luogo, una, dopo aver descritto quello che aveva visto, aggiunse compiaciuta. “E quanto i fascisti gridavano.”
    Una donna anziana parlando delle esecuzioni affermò che secondo lei era stato un vero peccato sprecare dei così buoni abiti e che i fascisti avrebbero dovuto essere spogliati prima di essere gettati dentro.”

    Riguardo le dichiarazioni di Don Malalan c’è:

    – “Don Malalan espresse l’opinione che essi meritavano ampiamente la fine che loro toccò; affermò anche che era falso sostenere che tutte le vittime erano state gettate nella voragine vive perché la maggior parte di esse era stata fucilata nel modo corretto prima di essere gettata dentro” (PUNTO 4)

    – Il PUNTO 6 da me citato sopra

    – “Don Malalan insistette che le esecuzioni erano state portate a termine da truppe regolari della IV Armata e non da partigiani locali in spirito di vendetta” (PUNTO 11)

    Riguardo le dichiarazioni di don Scek c’è:

    – “[don Scek affermò] Che tutte le esecuzioni portate a compimento dagli ufficiali della IV Armata erano perfettamente in regola” (PUNTO 1)

    – “Tutti i 150 civili vennero fucilati in massa da un gruppo di partigiani. I partigiani erano armati con fucili mitragliatori, e poichè non c’erano bare, i corpi furono gettati nella foiba di Basovizza” (punto 5)

    – “don Sceck dichiara che i anche i cadaveri dei tedeschi e i corpi morti dei cavalli furono gettati nella foiba” (PUNTO 11)

    Quello che è CONCORDE in tutto ciò è che:

    1. La gente del posto interrogata dichiarò di AVER VISTO i partigiani jugoslavi (della IV armata aggiungiamo) uccidere persone e/o gettarle nel pozzo di Basovizza

    2. I due Preti, le videro o non le videro, affermarono COMUNQUE che le vittime furono uccise e/o gettate nella foiba

    Quello su cui i due preti furono NON CONCORDI è:

    1. Il fatto che secondo don Malalan, il prete di Corgnale (don Scek) presenziasse alle esecuzioni, mentre per don Scek lui – come dici tu – non c’era (punto 6 di entrambe le dichiarazioni)

    2. Il Sacramento somministrato alle vittime che per don Malanan ci fu (punto 6), mentre per don Scek no, poiché “non ne valeva la pena” (punto 10)

    Ala fin come iera? “ga visto solo la gente là in giro prima”?

    Come no, Su de còmio e va’ col tango!

    L.

    PS: pel resto ti te devi domandar a Luigi (veneziano) vista che iera co lu che parlavì dell’operaio dela Cavazzoni. O ti te confondi (volutamente)?

  268. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @269 ALESSANDRO – Ni volevo far un distinguo ben preciso cioe’:

    TLT/FTT : xe un capitolo che riguarda tratati,
    validita’, interpretazioni ,etc
    eventualmente xe coinvolte Nazioni Sovrane ben precise, e qua fora me ciamo.

    El Diritto Marittimo in alto mare no xe basa
    sul principio ” pacta sunt servanda ” ma xe
    lege ben precisa e sotoscrita da tute le nazioni maritime ed in corso di agiornamento
    continuo comprese le deleghe ale Marine Militari in funzione di Polizia Maritima
    xe ben specificà come una nave mercantile devi comportarse di fronte una nave Militare come e se deve obedienza e in che situazioni.

    .

  269. Bibliotopa ha detto:

    Completiamo la testimonianza di don Scek?

    1 che tutte le esecuzioni portate a compimento dagli ufficiali della IV armata erano perfettamente regolari.
    2 il 2 maggio egli andò a Basivizza perchè il prete di quel villaggio non era presente per officiare alle sepolture di alcuni partigiani.
    3 mentre era lì vide in un campo vicini circa 150 civili che dalla loro faccia era possibile riconoscere quali membri della Questura. La popolazione voleva giustiziarli sommariamente, ma gli ufficiali della IV armata si opposero.
    5 Queste persone furono interrogate e processate alla presenza di tutta la popolazione, che le accusava [..] quasi tutti furono condannati a morte [..]
    5 tutti i 150 civili vennero fucilati in massa da un gruppo di partigiani. I partigiani erano armati con fucili mitragliatori e , in seguito, poichè non c’erano bare, i corpi vennero gettati nella foiba di Basovizza.
    6 Quando l’informatore chiese a don Scek se era stato presente.. [.. v sopra]
    7 il 3 maggio don Scek andò di nuovo a Basovizza e vide nello stesso posto circa 250-300 persone. la maggior parte erano civili. C’erano soltanto circa 40 soldati tedeschi.
    8 Anche queste persone vennero uccise dopo un processo sommario. Nella maggior parte erano civili arrestati a Trieste durante i primi giorni dell’occupazione.
    9 don Scek dichiara che erano quasi tutti membri della Questura
    10 Egli nega di aver amministrato i Sacramenti ad alcuno di essi come chiesto da don Malalan di Sant’Antonio in Bosco poichè “non ne valeva la pena”

    11 don Scek dichiara che nella foiba furono gettati anche i cadaveri di alcuni soldati tedeschi e le carcasse di alcuni cavalli.

    Riportato da Pupo, Trieste 45. Poco sotto aggiunge una testimonianza di un rapporto di un informatore dell’OZNA, che dice che gli Alleati “hanno cominciato a vuotare la voragine [..]hanno eseguito 6-8 trasporti dalla cavità con un camion verso Trieste.Con ciò hanno portato via circa 250 kg di cadaveri in putrefazione. Questo trasporto ha avuto luogo il 28.8 e il 19.8 alla mattina [..] un soldato inglese addetto a questo compito ha dichiarato che non è possibile continuare il lavoro a causa del terribile fetore [..]”

  270. Bibliotopa ha detto:

    Mi accorgo che abbiamo riportato in due più o meno lo stesso testo, contemporaneamente.

  271. sfsn ha detto:

    @ luigi:
    effettivamente go fato confusion tra un luigi e l’altro. la storia del operaio iera per lui.

    Quanto al famoso raporto:
    Don Malalan (PUNTO 5):
    “Il due maggio don Malalan arrivò a Basovizza dove suo fratello era “commissario” e gli fu chiesto di essere presente alle esecuzioni di tutti quei criminali che era stato possibile catturare a Trieste. Egli rifiutò.”

    don Scek (PUNTO 6):
    “Quando l’informatore chiese a don Scek se era presente all’esecuzione o aveva sentito gli spari, questi rispose che non era presente né aveva sentito gli spari.”

    Ergo: nissun dei due preti iera presente al momento dell’esecuzion.
    Ergo: non esisti nissuna testimonianza scritta e firmada con nome e cognome de gente che ga visto butar qualchedun dentro la foiba.

    Aggiungo che conosso un mucio de gente de Basovica e fin da quando che iero picio go domandà in giro se qualchedun iera presente ale esecuzioni. No go mai trovà un che me gabi risposto afermativamente e la roba me par un poco strana, visto che quei che abitava nei dintorni de Huda Jama, per esempio, saveva benissimo cossa iera sucesso.

    Aggiungo un’ultima considerazion: se mi vegno accusà de omicidio, me par che sia interesse dell’accusa trovar el cadavere, proprio per poder aver le prove del omicidio. Se l’accusa no xe in grado de presentar el cadavere, el processo diventa più difficile… In questo caso, teoricamente, se savessi anche dove zercar sti cadaveri, ma nissun ga mai volù veder dentro el Soht.

  272. sfsn ha detto:

    @ bibliotopa:
    250 chili no corispondi sicuramente a 500 mq de cadaveri. podessi esser anzi le vittime della banda collotti che secondo la testimonianza de Jordan Zahar gaveva butà dentro alcune persone nell’estate del ’44.
    Inoltre esisti el telegramma della mission angloamericana in Italia trovado dal storico Gorazd Bajc a Washington che in data 19.2.1946 comunicava:
    “la cessazione delle investigazioni (riguardo alle foibe) è autorizzata. Per minimizzare qualsiasi effetto sull’opinione pubblica italiana e qualsiasi possibilità che gli jugoslavi interpretino che le accuse contro di loro erano infondate, siete autorizzati a rilasciare una dichiarazione pubblica che la cessazione delle investigazioni è dovuta a difficoltà fisiche sopravvenute, e che ciò non implicava che le asserzioni fatte dal CLN si siano dimostrate senza fondamento.”

  273. sfsn ha detto:

    dimnenticavo:
    el telegramma xe in Archivio de stato de Washington e se lo trova sul volume “Foibe” de Joze Pirjevec.

  274. Luigi (l'altro) ha detto:

    @sfsn

    E dagliela.

    I testimoni del luogo HANNO VISTO le esecuzioni e l’infoibamento di persone tra il 3 ed il 7 maggio 1945.

    Lo capisci l’italiano vero?

    Si trattava di almeno 500 disgraziati eliminati in gruppi da 100 a 200 a volta. Leggiti tutto quello che ho riportato sopra.

    “nissun ga mai volù veder dentro el Soht”?

    Ecco un’altra balla. Proprio non conosci il rapporto britannico del 13/10/1945 inviato dal colonnello Nichols della sezione informativa G-2 del Quartier Generale delle Forze Alleate all’Assistant Chief of Staff, il tenente colonnello Sweetman? Fu reso noto dal Piccolo nel gennaio del 1995.

    In esso si dà la cronologia delle eplorazioni della foiba fino alla fine di ottobre 1945 (quando le operazioni furono improvvisamente sospese) con tanto di data e materiale recuperato. E più precisamente vi si dice che:

    – dal 7 agosto al 21 settembre in 38 tentativi portati a termine con successo su un totale di 52, furono recuperati molti oggetti vari mescolati a pietrisco, stivali contenenti i resti di piedi ed un cadavere senza testa;
    – il 22 settembre fu recuperata una tunica ed un braccio umano;
    – il 24 settembre, due carcasse di cavallo, parti di un’arma automatica ed il fodero di una
    spada;
    – il 25 settembre, resti di un cavallo, tre corpi umani (uno di un tedesco, un altro presu-mibilmente di un tedesco ed il terzo presumibilmente di sesso femminile);
    – il 26 settembre, quattro corpi umani, resti di cavallo ed indumenti;
    – il 27 settembre, resti umani, resti di cavallo e zoccoli;
    – il 28 settembre, un corpo umano e altri resti umani;
    – il 4 ottobre, resti umani, resti di cavallo, indumenti e uno stivale;
    – il 5 ottobre, resti umani, due piedi, uno stivale, resti cavallo e capelli
    – il 6 ottobre, resti umani, pietrisco e legname;
    – il 8 ottobre, pietrisco, due piedi, uno stivale ed un berretto inglese G.S. (si pensa appartenuto per ultimo ad un membro della guardia).
    – il 9 ottobre, un corpo, due piedi, una mano e pietrisco.

    Perfino un rapporto dell’OZNA jugoslava del 3 settembre 1945 si dice che:

    “Finora gli alleati hanno eseguito 6-8 trasporti dalla cavità con un camion verso Trieste. Con ciò hanno portato via circa 250 kg di cadaveri in putrefazione. Questo trasporto ha avuto luogo il 28/08 ed il 29/08 alla mattina.”

    La zuca la xe dura. E pur se smovi.

    L.

  275. dimaco il discolo ha detto:

    sfsn te dovessi sentir una intervista de gianni oliva nel 91. sto qua veramente no ga capi una cippa e se fa passar per storico. el disi una roba e subito dopo el contrario.

  276. dimaco il discolo ha detto:

    comunque, luigi, siamo molto, molto, molto lontani dalle cifre di migliaia di italiani che dovrebbero esserci nella foiba a basovizza. secondo bartoli ce ne sarebbero oltre 4000 inclusie persone che sono morte di vecchiaia moltissimi anni dopo e persono meorte anni prima in altri posti. 🙂

  277. effebi ha detto:

    http://www.foibadibasovizza.it/index.htm
    se qualcossa no ve quadra, fe una bella lettere e maneghe qua che i correggi

    e finila de romper le balote…

  278. effebi ha detto:

    se OT da quasi subito e nusun ve ferma…

  279. sfsn ha detto:

    Luigi:
    el rapporto che te me citi ti (che conosso benissimo, comne tute le altre robe che te citi) parla de un totale de 13 corpi umani più altri resti umani. disemo che in totale sia 15-16 persone?
    el raporto del OZNA parla de 250 kg de resti umani. Disemo, che in avanzato stato de putrefazion podessi esser 15-16 persone. Dunque se riferissi ai stessi recuperi.

    Che no me par sia i 500 metri cubi de cadaveri, né le migliaia de cadaveri che se disi.
    (anzi, podessi esser proprio i resti dele vitime dela banda Colotti che Jordan Zahar ga afermà sia stai butai dentro nell’estate del ’44)
    Altra roba: visto che né Malalan né Scek ga visto le esecuzioni, a questo punto i testimoni oculari dei infoibamenti de Basoviza xe tuti gente senza nome! Mentre Jordan Zahar che ga visto infoibar la banda Colotti el nome e el cognome el lo ga…

  280. sfsn ha detto:

    efebi,
    go guardà el link che te ga mandà: el calcolo dei presunti morti dela foiba xe assolutamente arbitrario!
    In pratica i ga ciapà la profondità del 1918 e quela del 1948 e i ga dito che tuto quel che xe in mezo xe cadaveri! Ma i se ga dimenticà che el Soht xe iera el scovazon de Basoviza, de Padrician, de Draga ecc.!

  281. Luigi (veneziano) ha detto:

    Vedo con piacere che la discussione è continuata in mia assenza. Bene.

    Vedo anche che – come può capitare – gli approcci al discorso possoo anche partire in questo modo:

    1. PREMESSO che io la penso in un certo modo
    2. ALLORA interpreto le fonti assecondando la mia premessa.

    E’ ESATTAMENTE il metodo interpretativo della Cernigoi. Ogni parola, ogni riga, ogni paragrafo, ogni pagina, ogni capitolo, ogni libro che questa scrive, trasuda proprio questo approccio.

    Tornando a noi, io dirò francamente che ho sempre ritenuto totalmente stucchevoli le discussioni su Basovizza.,

    Stiamo parlando di tre paesi (prima la Jugoslavia, poi la Slovenia e la Croazia) che per cinquant’anni non hanno prodotto UNA RIGA su foibe ed esodo, TRANNE dei testi ignobili.

    Si tratta di tre paesi dove solo a partire dagli ann NOVANTA (anche tardi) del secolo scorso s’è iniziato a dire che sì, effettivamente qualcuno è stato ammazzato.

    Di fronte al fatto che per anni in Slovenia si scavava per costruire una strada e spuntavano scheletri, oramai è assolutamente e clamorosamente conclamato che l’insturazione del regime di “fratellanza ed unità” è stata condotta in puta di baionetta, cone DECINE di MIGLIAIA di morti.

    Adesso, sostenere che di fronte a queste decine di migliaia di morti e a centinaia di migliaia di espulsi forzati per legge (come i tedeschi) o spintaneamente (come gli italiani), i morti italiani furono solo !qualche centinaio” è francamente ridicolo.

    Domanda: dove sta l’archivio dell’OZNA? Si può visitare l’archivio del KGB in Russia, ma quello dell’OZNA dov’è? Lo sapete che fine ha fatto?

    Altra osservazione: dagli studi italo/croati viene fuori che gli jugoslavi hanno fatto fuori in qualche anno oltre 600 fiumani (individuati con nome e cognme), ma i dati sono talmente incompleti che il numero può tranquillamente arrivare a 1000 (è lo stesso studioitalo/croato ad affermarlo, mica un fascio-irredentista nostrano).

    Poi viene fuori che gli sloveni tirano fuori (pochi anni fa, che carini!) un elenco di circa 1000 scomparsi da Gorizia. Diciamo che su 1000 circa 100 sono tornati? I morti sono 900.

    Poi la Cernigoi (quindi una negazionista) afferma che i morti di Trieste nel 1945 furono circa 500.

    Poi Scotti (vecchio fan di Tito), dice che nel 1943 in Istria ci furono circa 500 morti nelle foibe.

    A quanti morti siamo arrivati?

    1000 a Fiume + 900 a Gorizia + 500 a Trieste + 500 in Istria nel 1943: siamo già a 2900 morti ammazzati!

    E mancano i morti in Istria nel 1945 e i morti in Dalmazia nel 1944/45.

    Caspita! 3000 morti SOLO compitando le fonti sloveno/croate o i negazionisti o i fedeli di Tito!

    Tutto i castello delle menzogne tipo “qui non è stato ammazzato nessuno” cade in modo fragoroso, cari signori.

    E questo senza nemmeno considerare Basovizza sì/Basovizza no!

    Avete capito com’è la storia?

    L.

  282. sfsn ha detto:

    cocolo el mio Lojze:
    1. el libro sui morti de fiume (ballarini-sobolevski) xe comprensivo de TUTTI i morti fiumani in guerra, no solo de quei morti “per mano partigiana”
    2. magari i 500 morti nele foibe de scotti xe contegiai anche nei altri elenchi (per esempio quel del istria).
    3. per i morti de gorizia consiglio el libro dell’Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione ” Caduti, dispersi e vittime civili dei comuni della regione Friuli-Venezia Giulia nella seconda guerra mondiale” che ridimensiona parecchio i numeri dei caduti de gorizia. Xe un elenco dettagliado de tuti i morti della 2GM con le cause di morte e dimostra che un sacco de “infoibai” in realtà iera morti za prima.
    4. a mio aviso in totale se marcia introno alle 1200 persone morte o sparide. Più o meno el stesso numero che xe sta in Lombardia, Piemonte o nel “triangolo rosso” emilian. Dove no iera nissun che stava fazendo una pulizia etnica.
    5. stago ancora spetando che te me dia atto che l’operaio dela foiba ga un nome (Carlo Vidali) a differenza dei testimoni delle esecuzioni, visto che Scek e Malalan no iera presenti, e che te me disi quanti che xe i infoibai nela foiba de Basoviza (vedi comenti sopra)

  283. dimaco il discolo ha detto:

    comunque io condivido ciò che disse stipe mesic riguardo alle foibe nell’intervista rai.

    http://www.youtube.com/watch?v=rshrUhhRdfc

    minuto 2:19

  284. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn
    Ti ripeto quanto ti ho già consigliato: PRIMA di parlare di un libro, LEGGILO!

    1. La tua ricostruzione del testo italo/croato è SBAGLIATA. Leggiti le tabelline e dopo riparlane, vecchio mio.

    2. Magari mia nonna ha le ruote ed è una carriola. PRIMA leggi Scotti, e poi citalo: non inventarti le cose a capocchietta.

    3. I morti di Gorizia: tu non conosci il “famoso” elenco sloveno, prodotto ben dopo il libro da te citato e derivante da fonte ufficiale? Ahi ahi ahi ahi! PRIMA studiare, DOPO parlare, please.

    4. La frase “a mio avviso” è divertente. Ha valore del due di spade quando la briscola è coppe, ma almeno ci hai provato, ciccio.

    5. Interessante: “Carlo Vidali” è quindi il nome del “famoso operaio” che trent’anni dopo i lavori avrebbe affermato che gli scavi erano arrivati a -225, mentre i documenti della ditta dicevano -180. E il testo della sua testimonianza dove si trova, di grazia? Dov’è stata pubblicata? Da chi? Quando e come?

    L.

  285. dimaco il discolo ha detto:

    aaaaaaaaaahhhhhh el mio cucioln ga parla.
    el me ga dito sbatendome giù:
    DIVANO JE NAS

  286. Redazione ha detto:

    La discussione viene chiusa per i toni sopra le righe.
    Luigi (veneziano) è pregato di evitare toni sarcastici e epiteti come “ciccio” nel dialogo con altri utenti. Vale come ultimo avviso.

I commenti sono chiusi.