di Mariano L. Cherubini
Forte l’entusiasmo rilevato l’altra sera all’Ivan Zajc di Fiume da un folto pubblico presente in sala, tra platea e palchi, per assistere alla tragedia di Sofocle “Antigone” presentata dal Dramma Italiano. Un eclettica regia di Ozren Prohić, direttore anche dell’Opera del Teatro Nazionale Croato Ivan de Zajć.
Otre cento le persone giunte dalle Comunita’ degli Italiani di Lussinpiccolo e Cherso, ospiti del DI, accompagnate dai presidenti Anna Maria Saganić e rispettivamente Đianfranco Surdić. Tre insegnanti del locale Istituto Magistrale “Ambroz Haračić” accompagavano gli studenti che hanno voluto assistere all’Antigone, in quanto materia di studio in programma quest’anno ell’istituto lussignano per l’esame di maturita’. Profonda e’ stata l’ammirazione rilevata dagli studenti, per la prima volta al Zajć.
Antigone e Creonte sono le due facce della stessa medaglia che si riflettono continuamente, alimentando il conflitto come in un gioco di specchi: conflitto tra giovinezza e vecchiaia, tra maschile e femminile, tra la sfera dell’ intimità privata e la sua profanazione pubblica. Ammirata la indiscutibile bravura di Elvia e Bruno Nacinovich per l’appunto nella difficile interpretazione delle due facce di Creonte. Grande e’ stato Emone figlio di Creonte, in scena l’altra sera, che ha dato gran parte di se stesso, attirandosi un notevole interesse di pubblico. Un successo questo veramente meritato di Giuseppe Nicodemo. Bravi gli altri componenti il cast del Dramma Italiano di Fiume. In questo dramma si delinea ancora una volta l’eterno conflitto tra autorità e potere.
di Mariano L.Cherubini
in teoria sarebbe Ivan Zajc (si legge saiz, s di ca/s/a):)
Teatro Ivan de Zaić :-))))) ma uno che scrive un articolo non si informa prima di scrivere?!? Teatro a Fiume si chiama “Ivan Zajc”… che Ivan de Zaić