Con un emendamento a firma Piero Camber la legge sui trasferimenti finanziari alle autonomie locali, approvata ieri a larga maggioranza, mette al sicuro gli alloggi ATER dagli aumenti. Il consigliere triestino del Pdl ha infilato nel provvedimento un documento, votato all’unanimità, che colloca il patrimonio immobiliare dei 5 enti territoriali nella fascia “prima casa”, preservandolo così dalle stangate Imu. Nella categoria “seconda casa” avrebbero invece subito aliquote al 7,6 per mille, costringendo le singole amministrazioni a ritoccare le locazioni mensili fino al 30% in più.
Camber ha citato l’esempio di Trieste: già con un’Imu allo 4 per mille, la tassazione comporterebbe un esborso di 3 milioni di Euro, che l’Ater potrebbe recuperare in buona parte con aumenti dei canoni di locazione. Se invece la tassazione fosse del 7,6 per mille, si andrebbero a pagare ben 6 milioni, a carico delle casse regionali, oltre che degli inquilini. Una somma che avrebbe messo le Ater nelle condizioni di tagliare anche sulle manutenzioni ordinarie.
La legge votata ieri trasferisce 60 milioni di euro ai Comuni e ciò permette ai sindaci di tenere le aliquote al minimo: «I Comuni potrebbero quindi non aumentare di un centesimo gli affitti, nemmeno in base agli indici Istat, che – precisa il consigliere – nel caso di Trieste arrivano al +4,66%».
Ieri l’aula ha approvato anche la legge sull’autonomia dei giovani che, in particolare, istituisce un Fondo di garanzia per finanziare progetti imprenditoriali e contributi per la prima casa. Il provvedimento beneficia di 500 mila euro. «L’ampia maggioranza che si è espressa su questa norma – commenta Massimo Blasoni (Pdl), firmatario del provvedimento – dimostra il riconoscimento al nostro lavoro». Secondo Alessia Rosolen (Un’Altra Regione), firmataria del testo, «la norma è stata trasformata in uno strumento consolatorio che non dà risposte»
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