C’è ormai una certa difficoltà a proporre iniziative in occasione della festa della donna, l’8 marzo. Molte di noi tendono a diffidare da tutto ciò che proprio quel giorno, accidenti, non il giorno prima e non il giorno dopo, ci viene proposto o offerto. Ma sporadicamente compaiono idee così gentili e ben architettate che la tentazione di parlarne è ineludibile.
La libreria Ubik di Gorizia vuol fare una vetrina al femminile e chiede collaborazione: ovvero segnalare i personaggi femminili che uscendo pagine di un libro sono rimasti nella nostra memoria e nel nostro immaginario. Bisogna spiegarlo, ovviamente, è così i libri che risulteranno segnalati saranno messi in bella mostra insieme ai vostri messaggi.
“Segnalerò Lucia Mondella – se n’è venuta fuori mia figlia, che ha un’allergia scolastica da indigestione di Manzoni. Eh no, cara mia, qua si cercano a protagoniste positive, donne toste, capaci di difendere se stesse, i propri sentimenti, i propri ideali. Bisogna cercare altrove. Dai classici, ai best sellerse, dai saggi alla narrativa per ragazzi.
Ma se proprio attraverso le letture non salta fuori nulla di emozionante, e piuttosto c’è nella vostra vita una figura reale – la vostra mitica insegnante di italiano, una tenacissima nonna capace di sfidare ogni burrasca, insomma, una donna della quale volete condividere il racconto, anche queste testimonianze sono attese in libreria. Tre fra i migliori racconti e segnalazioni verranno pubblicati sulla pagina facebook della libreria e fra tutti i lettori che aderiranno all’iniziativa, verrà selezionato il vincitore di un libro un po’ “speciale”, con l’autografo dell’autrice.
2 Marzo 2012
Propporrei “Voglio strappare al fango le tue ossa. Una storia d´amore e morte fra guerriglia e servizi segreti in Guatemala” di Harbury Jennifer, ma è praticamente introvabile.
Questa la trama: “Lei, Jennifer, è cresciuta in Connecticut; crede in Dio, nei valori di democrazia e libertà. Appena laureata in legge ad Harvard, inizia ad assistere poveri ed emarginati. Prima nel Texas, dove masse di chicanos passano ogni giorno i reticolati che li vorrebbero mantenere nel Messico e nella fame. Poi in Guatemala, dove oltre alla fame domina la morte, distribuita generosamente dai militari. In gran parte i guerriglieri sono indigeni maya, e l’esercito cerca da anni di massacrarli tutti. I vecchi, come pericolosi tramiti di cultura, tradizioni, lingue da cancellare. Le donne, perché si ostinano a partorire i guerriglieri di domani. I bambini perché, se sopravvivono alla fame, sono destinati a crescere. Jennifer raccoglie testimonianze sul genocidio, per contrastare gli uffici immigrazione Usa che rinviano gli esuli nelle braccia degli squadroni della morte. Lui, Efrain Bamaca, è un maya di qualche anno più giovane e qualche centimetro più basso. Dolce, serio, gli ardenti occhi obliqui, il passo da montanaro, retaggio di 16 anni di guerriglia, è un combattente eccezionale, conosciuto in tutto il Guatemala come Comandante Everardo. I due s’incontrano e fanno all’amore. Si sposano, quasi a sfidare il destino, che però non tarda a prendersi la rivincita: il plotone di Everardo cade in una imboscata e lui sparisce, forse catturato dai kaibiles, i rangers anti-guerriglia. La favola diviene tragedia. Jennifer comincia una disperata lotta. Passa i giorni a fare anticamera, aspettando che ambasciatori, generali, consiglieri presidenziali la riempiano di minacce, bugie, promesse. A cercare con terrore il cadavere di Everardo tra fosse comuni e obitori, tra corpi sfatti e martoriati, le mani amputate e le orbite colme di fango. A struggersi in scioperi della fame davanti al Congresso a Washington e alla Politécnica, tetra sede del ministero degli Interni a Città del Guatemala. I vertici dell’esercito la trattano da demente, giurano di non aver mai catturato Everardo. Ma lo stanno sottoponendo alle torture più selvagge per fargli tradire i compagni. Jennifer ha la forza di descrivere l’orrore che vede, l’angoscia e i rari soffi di speranza. Voglio strappare al fango le tue ossa (Rizzoli, 417 pagine, 28 mila lire) è il diario della sua lotta. Sconvolgente, commovente, mai patetico, ti prende più d’un thriller. Alla fine resta la voglia di continuare a sapere di lei. Dopo tre anni, per l’interessamento di alcuni deputati democratici, di Onu, Amnesty e Croce Rossa, ha saputo che forse Everardo è stato eliminato su ordine di un colonnello sul libro paga della CIA e che forse è sepolto vicino a una base militare nella zona di San Marcos. Solo forse, però. “Continuerò a perseguitare i tuoi assassini, Everardo… Mi batterò per restare in vita, perché ho un lavoro da fare”, dice Jennifer Harbury.
E’ il libro più bello, straziante ed intenso che io abbia mai letto.
bella iniziativa. segnalo così a getto amrita di banana yoshimoto. letto e riletto. non è attualissimo.
poi ci penso…la mia lista è lunga…
Mule, dovè mandarghe a Ubik,le segnalazioni, anche se comunque a noi ne fa piaser saver ste robe…
Io invece ho una passione per Annamarie Schwarzenbach, scrittrice, fotografa e viaggiatrice della prima metà del scolo scorso. http://www.libreriadelledonne.it/Stanze/Paradiso/Nespole/Schwarzenbach.htm
no xe la mail
gorizia@ubiklibri.it. E va ben anche feisbuc, ma non go idea de come che se fa ( e non voio imparar, quindi no ‘ste spiegarme).
a mi dime,son fora fb da sei mesi solo perdita di tempo e nessuna vera amicizia.
ok grazie!
ecco cosa ho scritto:
Amrita di Banana Yoshimoto.
affresco corale tenue leggero ma a volte spietato di uno spaccato di vita famigliare giapponese dove la casa della famiglia disgregata diventa una comune di donne con un bambino.
un dipinto in toni leggeri con molte ombre, la cucina notturna matrice di tanti pensieri che cercano di sbrogliare la complicata matassa della vita. capire le relazioni non subirne le rotture aprirsi al mondo senza venirne travolti. tutto ciò è questo romanzo. un romanzo dai toni onirici ma dolci e rassicuranti anche quando raccontano la morte.
consiglio mary poppins.
io pippi calzelunghe.
non è male come libro maja. molto carino.
io della lindgren adoro anche Ronja
Consiglio Nicky Vendola
uh, batudon.
@italiano: io a cena fuori con Niki Vendola ci andrei volentieri!
Per un 8 marzo alternativo?
Per sentire parlare una persona molto intelligente e piena di passione civile, capace di percorsi intellettuali di rara energia e di un linguaggio incisivo e fascinoso, come pochi. Non usate insinuazioni che offendono la vostra stessa intelligenza!
no comment
NOTIZIEE aggiornate ogni giorno questo blog con NOTIZIEE! Come una volta!!
io vado sul classico, e direi “piccole donne” della alcott. nella fattispecie, le figure di Jo e della madre
io mi permetto di consigliare il prontuario della brava casalinga. contiene moltissimi consigli su come gestire la casa. 😛
Oops, lo sapevo io che prima o poi non saper resistere alla tentazione di una battuta mi avrebbe messo nei guai. Martina – accetti le mie scuse?
1) Jo March di Piccole donne e Piccole donne crescono è stata una vera ispirazione, donna coraggiosa e lavoratrice, ma allo stesso tempo dolce e sensibile; insomma una femminilità tutta sua. 🙂 Approfondendo il contesto culturale e sociale in cui è stato scritto il romanzo e la vita della Alcott, ho rivalutato molto questo personaggio (in senso negativo purtroppo). Però, Jo continua ancora ad affascinarmi.
@italiano: anche io uscirei con Nichi Vendola. Omo sai affascinante, peca che el podesi esser mio pare :-p
@dimaco: certo, ma credo che il prontuario serva più agli uomini che “i va in para” quando i ga de far una lavatrice o stirar. A noi babe i ne rompi za de zinquezento anni co sti libri, oramai li conosemo meio dele nostre tasche. 😀
@utenti maschi di bora.la: sono molto curiosa di sapere chi siano i “vostri” personaggi femminili che uscendo pagine di un libro sono rimasti nella vostra memoria e nel vostro immaginario 🙂
ma che domande te fa all’ultimo punto, sara! el personaggio xe “O”, naturalmente. 😛
@sara val anca linda lovelace?
scherzi a parte, credo che cristane vera fallscirenoff sia tra quelle che mi hanno colpito di piú. Forse Kay Scarpetta come eroina positiva
Ellie Arroway (in ‘Contact’ di Carl Sagan) e Rahel (in ‘The God of Small Things’ di Arundhati Roy)
avevo pensato anch’io al secondo libro ufo!
dimaco
ma che ci trovi in cristiane?
Sara ha chiesto quali personaggi femminili hanno colpito noi maschietti. Io ho risposto Christiane F. Perchè è riuscita a autodistruggersi nonostante le siano state date tutte le possibilità di sto mondo per farla finita con l’eroina. ma non ha voluto, o meglio lo ha voluto quanto le faceva comodo per poi ritornare a strafarsi. mi paicciono questi perswonaggi, perchè a differenza di piccole donne, sono reali e incarnano in tutto e per tutto la miseria umana. mi piace perchè alla fine non c’è il vissero tutti felici e contenti. Anzi.
Anima gemella! 🙂
A me è rimasto impresso il personaggio di Lisbeth Salander, presente nella trilogia di Stieg Larsson, una donna che sa badare a sè stessa, intelligente, genio dell’informatica, alternativa nel look, informale, una che riesce a compensare la mancanza di forza fisica con l’astuzia e il ragionamento, una donna ferita, schiacciata, abusata, ma che si rialza e continua a lottare, e dove si imbatte nella violenza risponde con una violenza pari se non maggiore, lei che sa che la vendetta è un piatto che va servito freddo e sa aspettare che il suo momento arrivi; allo stesso tempo è una donna capace di innamorarsi, anche se con il timore di diventare vulnerabile. Il suo personaggio – a mio parere – ha dato il meglio di sè in “Uomini che odiano le donne”. Io la adoro!
la differenza sta nel fatto che cristiane è reale lisbeth no. eroina cyberpunk post moderna incarna un archetipo di amazzone guerriera che non si fa distruggere dall’uomo. una specie di arba fenice che rinasce dalle ceneri. perfetta x un fumetto.
aggiungo mariam e laila in mille splendidi soli di khaled hosseini. specialmente mariam.
Personaggi letterari femminili notevoli (per me):
Lisbeth Salander (Millennium Trilogy)
Kay Scarpetta (nei gialli di Patricia Cornwell)
Hermione nella saga di Harry Potter.
Margherita (il Maestro e Margherita, Bulgakov)
Bradamante (Orlando Furioso)
allora mettiamoci pure bia.
lisbeth Salander è quello che vogliono essere le donne, per questo ha tanto seguito. a sto punto io aggiungerei pure aeon flux o alice(resident evil) per dare un’assortimento completo. Pure lara croft, dai.
Sono tutti personaggi di fantasia la cui vita nasce e finisce tra le pagine di un libro. nella realtà non esistono donne che scoprono atlantide o che esplorano città perdute attaccate ad una frusta e armate di calibrio 45 nelle fondine ecc. Qeusti spersonaggi sono lo specchio di ciò che le donne vorrebbero esssere. per questo nessuna capirà veramente christiane f o aileen wuornos o altre migliaia di donne normali. proprio in virtù del fatto che sono normali. nessuna vuole essere anna karenina, ma tutte vorrebbero essere lara croft.
nessun uomo vuole essere ugo fantozzi, ma tutti vorrebbero essere dirty harry.
el premio “banalità del giorno” lo go vinto mi o dimaco qua de sora?
proprio no te ga capi quel che volevo dir maja. ma xe inutile discuter perchè co se toca sti argomenti parlar con ti xe come caminar su un campo minado.
dimaco
i libri xe pieni, straripanti de donne normali, sa? el mondo xe pien de donne normali che compra e legi libri su donne normali, ma qua i ne domandava “protagoniste positive, donne toste, capaci di difendere se stesse, i propri sentimenti, i propri ideali.”
forsi te son ti che no te ga capì lo spirito dell’iniziativa, proponendone come “donne toste” una eroinomane irrecuperabile, una serial killer fora come un pergolo e un’aristocratica adultera morta suicida.
vedi che no te ga capi. mio no go scelto cristiane come eroina ma perchè la xe un esempio dela miseria umana. Lo steso val per la aileen. no la xe tosta, la xe una cretina, che go vù anche modo de conosser de persona (solo dopo un amico comune me ga di chi che la iera), perchè la se ga magna tuto solo per el vizio.
Eroina un cazzo.
@utenti maschi di bora.la: sono molto curiosa di sapere chi siano i “vostri” personaggi femminili che uscendo pagine di un libro sono rimasti nella vostra memoria e nel vostro immaginario
questa xe la domanda che ga fa Sara. e mi go risposto. cossa gavevo de scriver? raperonzolo?
dimaco
no sta bazilar tropo, che go capì benissimo.
te stago disendo che i ne domandava de propor eroine positive.
bon alora zonto : Nina Wilde, archeologa nei romanzi de andy mcdermott.
ma no va ben maja propor solo eroine positive. gavessi podudo ciotar la batory o altre. mi me ga interesà essa. poi che sia altri a meter quel che ghe par.
A sto punto controdomanda: ma ve xe rimasta più in mente Cenerentola o Biancaneve? La strega cativa no val come risposta…
beh biancaneve, ufo, anca perchè son sai curioso de saver cossa la combinava coi sete nati. che me fa sai strano che i nanetti i piconava solo in miniera e de matina i andava via cantando.
Desso dime che questo te lo pensavi al età che i te legeva le favole per farte dormir…
mio pare co el andava a lavorar in fabrica de matina no cantava miga come i naneti che ghe dava de pala e picon in minera tuto el giorno. Se te lavori in miniera no xe che te ghe va cantando sul lavor.
ma sta roba la go pensada tanti ani dopo.
No me legeva favole co iero picio.
@ Dimaco. I sette nani di Biancaneve non hanno nessuna connotazione sessuale, sono ometti e non uomini compiuti ( anche se in effetti entrano in quei buchi della terra che sono le miniere, ma lo fanno in maniera sempre uguale, ripetitiva, senza nessun desiderio di cambiamento e di evoluzione, in maniera pre-pubere). Sono i sette giorni della settimana, i sette pianeti della tradizione cui sono associati i sette metalli che essi traggono dalla miniera, sono il mondo preadolescenziale in cui Biancaneve cresce serenamente, assolvendo una serie di doveri, e impara ad affrontare le difficoltà quotidiane, lavorando diligentemente come i nani ( che nella fiaba non hanno un nome e sono tutti uguali).I guai arriveranno poi e, nonostante i nani l’avvisino di non far entrare nessuno in casa, Biancaneve si farà tentare dalla matrigna travestita e dalle sue lusinghe: i lacci per il busto, il pettine, la mela, simboli di seduzione sessuale, attraverso i quali la matrigna cercherà di arrestare lo sviluppo di Biancaneve. Walt Disney ha fatto danni inimmaginabili al senso e al valore di questa fiaba.
martina luciani #48
bruno bettelheim, per caso?
@48
varda che iera per rider tuta la roba sa? no iera roba seria.
@ Si Maja, sai che non mi ricordo il titolo del libro, ma l’ho letto e riletto all’infinito ( mi succede così con i libri che amo di più: perdo il titolo…Freud o lo stesso Bettelheim ci sguazzerebbero), scoprendo da adulta l’influenza che su di me bambina avevano avuto le fiabe classiche ( e ho cercato di procurare alle mie figlie le versioni tradizionali e non quelle stravolte nei loro simboli e messaggi subliminali). Mi fa molto piacere che qualcuno lo conosca! Potremmo anche pensare di ragionare sulle singole fiabe della nostra infanzia e sulle v ersioni attuali…Sara, che ne dici?
@Dimaco, te ga ragion sula miniera…ma lori, i sete ometi, i estraeva i sete metalli: una faccenda alchemica, te me capissi, no iera carbon qualsiasi!
boh me sarò fato un’idea strana sui nani dopo ver visto un certo film in gioventù. certo che se te guardi ben la situazion el dubio pol venirte. 🙂
Martina Luciani
In realtà non ho letto Bettelheim, ma ne ho sentito parlare e l’argomento mi interessa.
Il libro in questione dovrebbe essere Il mondo incantato (The Uses of Enchantment. The meaning and Importance of Fairy Tales.)
Grazie Maja, proprio quello. Sono andata a cercarlo, ho un edizione del 1980, di Feltrinelli, intitolata ” Il mondo incantato. Uso,importanza e significati psicanalitici delle fiabe”. Sono andata a rileggere la sezione di cui parliamo e confermo a Dimaco che i nani non hanno nessuna pretesa sessuale verso Biancaneve, anzi la ammoniscono a non far entrare nessuno in casa, cioè nella sua intimità. Dice Bettelheim: “per i nani è facile predicare contro i pericoli dell’adolescenza perchè, essendo fissati allo stadio fallico dello sviluppo, non sono esposti ad essi”. Se vero,Dimaco, i dubi xe legitimi – una mula sola e tanti nanetti in giro, nela casetta dela foresta – ma proprio non sucedi niente!
Tutti i libri di Dacia Maraini
Interessante lo scambio tra maja e martina, grazie!
@dimaco il discolo: sei un grande! XD
Martina, dipende dala version. Prova lezer “La camera di sangue” dela Angela Carter… 🙂
@martina volessi leger la version apocrifa de quela fiaba. te sta a veder che el castel de biancaneve iera quel de boranera.
comunque tuti savemo che le favole gaveva una morale, cappucetto rosso, biancaneve ecc, ma no servi far testi de psicoanalisi che te me mandi i putei in paranoia già da subito. che poi anca sto principe azuro me sa tanto de cocal mai una volta che el arivi prima che la tipa la mori. sempre qualcossa ghe capita per strada: un drago, una foresta de rovi,briganti. mi no so, ma al tipo sicuro no ghe vado vicin cola sfiga che se porta drio
e poi perchjè el principe ga de eser sempra azuro? no pdessi eser color zafferano o color beige?
zora la vampira ;P
@ Sara 22,
non ho letto molti romanzi, però mi è rimasta impressa Emma Bovary.