29 Febbraio 2012

Moretti a Trieste. Protesta dei No TAV

Erano pochi, eran tanti? Poco importa. I giornali locali parlano di gruppetto, altri di simpatizzanti del movimento No Tav e così via dicendo. In verità, si è arrivati anche a cento manifestanti,non simpatizzanti, ma aderenti al movimento No Tav, sostenitori delle ragioni della No Tav, che volevano portare e urlare in una Piazza dell’Unità Italia di Trieste, circondata dal sole di una primavera che già bussa alle porte della Città, la solidarietà per Luca, per la Valle che non si Arrende. Ma nello stesso tempo chiedere all’amministratore delegato del Gruppo FS, Moretti, di spiegare il perché dell’isolamento cittadino operato da Trenitalia, il perché la Stazione è stata svuotata dalle sedute, con finti lavori di manutenzione straordinaria, per l’operazione apparenza e pubblicità, perché i cartelli pubblicitari ed i monitor che minuto dopo minuto diffondono messaggi pubblicitari ad oltranza, non mancano mica. Chiedere il perché i cittadini devono attendere i Treni in piedi, il perché del ritardo puntuale dei treni regionali, il perchè di continui ed ingiustificati aumenti per un servizio di mobilità che rende immobile il diritto costituzionale alla mobilità collettiva ed individuale, il perché della cancellazione dei treni che collegavano il Sud con il Nord Italia, il perché di una Tav che non ha senso, ancor di più in tal momento di crisi.
Così inizia il post del blog di Marco Barone,  una sorta di cronaca di questa giornata, una “bella giornata di lotta”, come è stata definita dagli attivisti No TAV. Continua a leggere il post di Marco Barone.

Il gruppo No Tav si è riunito in piazza Unità d’Italia, davanti alla sede del Comune, per manifestare contro la politica delle Fs e, in particolare, contro l’ad Mauro Moretti, in città per incontrare autorità e istituzioni locali tra cui il sindaco, Roberto Cosolini. Il gruppo ha dapprima manifestato nei pressi della stazione ferroviaria, poi si è spostato in centro.
I No TAV scandiscono slogan contro la realizzazione della Tav ribadendo la vicinanza ai manifestanti della Val di Susa e al leader del movimento Luca Abbà, ancora in gravi condizioni dopo l’incidente di due giorni fa.

L’incontro tra le autorità e Moretti è stato spostato al Museo Revoltella. Quando i manifestanti hanno scoperto la nuova sede dell’incontro, l’hanno raggiunta e hanno manifestato scandendo slogan di protesta davanti al museo.  Sul posto carabinieri e polizia in tenuta antisommossa.

Più tardi l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha lasciato la sede dell’incontro con il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, e l’assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi. Moretti è stato scortato dalle forze dell’ordine che hanno evitato contatti con i manifestanti e ha lasciato l’incontro salendo a bordo di un’automobile.

Alcuni dei manifestanti No Tav si sono distesi davanti all’ auto blu con la quale era giunto Moretti, nel tentativo di bloccarlo al momento dell’uscita. Questi, però, per evitare di incontrare i manifestanti è uscito da un ingresso laterale e si è allontanato a bordo di una Fiat Punto di colore bianco che l’attendeva.

Vedi il servizio andato in onda su Antenna3

Leggi l’articolo di Luca Tornatore pubblicato su Global Project.

Vedi le foto di Bruno Carini.

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72 commenti a Moretti a Trieste. Protesta dei No TAV

  1. stefano ha detto:

    Tav vuol dire anche lavoro in questo momento!Per quanto riguarda i treni giornata da dimenticare piena di sopressioni di treni

  2. luigi ha detto:

    I no tav stanno diventando simpatici come le br.

  3. Sandi Stark ha detto:

    I gaveva cento e un motivo per protestar per la sua città penalizzada da Trenitalia. I ga preferì protestar per la TAV della Valdisusa. Xe qualcossa che no funziona ne le teste de la gente.

  4. bit ha detto:

    Quoto tutti gli intervenuti.
    Cinismo? a me frega nulla della Val Susa.
    Anche se DEVE essere traforata.
    E su questo, destra e sinistra sono d’accordo.
    Quello che frega a me, invece, che l’Italia ferroviaria si ferma a Mestre. E questo non mi rallegra.
    Ciao

  5. lia ha detto:

    ovvio che non ci sono soldi per migliorare la linea trieste-mestre.
    la coperta una è…
    e i soldi vengono investiti nella tav, quindi per noi non ce n’è.
    i 22 miliardi iniziali (che chissá quanti diventeranno negli anni) potrebbero essere usati per potenziare la rete ferroviaria, la banda larga, le buche sulle strade, anche questo porta posti di lavoro!

  6. Maximilian ha detto:

    Quoto anche io gli interventi sopra anche se pare che qualcosa dovrebbe passare anche sul nostro carso.

  7. capitano ha detto:

    Sa che bella gente che gira in sto blog invece.
    Se la TAV xe tanto utile perchè no se la paghè voi, i politici e i vostri fioi?

  8. Tizio Caio ha detto:

    Scusatemi sono uno di quelli che era piazza.
    Guardate che sia sul volantino distribuito che al microfono è stato detto chiaramente che eravamo là non solo contro la TAV ma anche (perchè le due cose sono collegate) contro le infami politiche di Trenitalia di smantellamento delle linee pendolari e a lunga percorrenza

  9. isabella ha detto:

    @6 D’accordo con te.

  10. flo ha detto:

    Non dite stupidaggini.
    Da qualche parte sta Tav deve passare per fare gli interessi di pochi. Il progetto per il carso esiste. Se lo consultate, scoprireste che per anni potreste non dormire notti tranquille. Dal progetto puoi gia’ verificare che sotto la tua casetta si fara’ il cantiere. E quando poi sarai un diretto interessato, capirai “l’ utilita'” della TAV, costruita per “rendere servizio a te” cittadino ignaro, proprio di tasca tua.

  11. effebi ha detto:

    “Una bella giornata di lotta”

    credo che il resto poco importi…

  12. effebi ha detto:

    Cronaca della Resistenza in Val di Susa
    dal sito NOTAV:

    “La Valle oggi ha dimostrato quale sia il suo cuore, di come la resistenza sia di famiglia, e lotta sia il nostro strumento”

    (non è datato 25 aprile 1945…)

  13. federer ha detto:

    a quando la news sul Garante dei detenuti???? ne sentivamo proprio la necessità in questo momento….

  14. federer ha detto:

    trovata, chiedo venia:)

  15. Dag ha detto:

    Ma io non capisco…anche io ho delle perplessità sulla Tav (effettiva utilità, tempi, costi, impatto ambientale), però se è vero – come sembra vero – che tale progetto è stato approvato da tutti i governi in carica, che in Val di Susa pure la maggior parte degli amministratori locali hanno dato il loro consenso, cosa si deve fare? Protestare e bloccare tutto sovvertendo ogni concetto di democrazia rappresentativa?

  16. capitano ha detto:

    Io gli amministratori locali li ho visti manifestare. Forse ti riferisci a Fassino, Cota e Chiamparino.

  17. Franco Tremul ha detto:

    5 domande sulla Tav Venezia-Trieste-Lubiana:
    http://www.legambientetrieste.it/TavFVG.htm

  18. Maximilian ha detto:

    Meno male che le autostrade le hanno costruite tanti anni fa, altrimenti adesso saremmo tutti in piazza a protestare per tenerci le mulattiere.
    Qualsiasi cosa si faccia c’è sempre qualche scontento.

  19. capitano ha detto:

    Cosa vuoi…è così scarsa la bibliografia italiana di cattedrali nel deserto che è proprio scocciante doversi preoccupare di un’altra.

  20. arlon ha detto:

    @Tizio Caio: se volè far una protesta per quei che xe i problemi reali qua (che includi sicuramente el fatto che el TAV ga de vignir fatto con criterio), come minimo sepol lasar star discorsi de solidarietà con la Val de Susa, introducendo:

    – el collo de botiglia orendo de Mestre
    – i collegamenti al interno del porto
    – TS-KP con solo 6 km de costruir
    – la stazion del aeroporto de Ronchi, che spetemo da 50 anni
    – el progetto “adria a” de metro leggera
    – la stazion de campo marzio, stupenda, col museo
    – la centrale, restaurada e SVODA per scelte precise
    – i colegamenti con Lubiana/Budapest e Villach/Wien

    …se podessi andar avanti per secoli.

    In ste condizioni, per quanto importante, meter prima la val de Susa o l’aspetto ideologico “no tav”.. e solo dopo ste “questioncine” locali… xe demenzial. E scolegado dala realtà (purtroppo).

  21. mutante ha detto:

    “i treni ad alta velocità, sono il concorde dei ritardati”- articolo del daily mail sul progetto hs2 (una tav inglese).

  22. hobo ha detto:

    arlon, pur no essendo diretamente coinvolto nela protesta, no son d’acordo con quel che te disi, per vari motivi:

    1) el tav dela val di susa xe el stesso nostro (lisbona kiev): per cui xe ovio che le proteste le sia colegade, tratandose dela stessa “grande opera”

    2) le proteste sul teritorio le diventa piu’ incisive se, oltre a sviluparse in una dimensione locale, le riva a meterse in rete con altre proteste analoghe. tra l’ altro in sto modo se evita che le proteste le vegni egemonizade da movimenti identitari de tipo reazionario.

    3) la militarizazion dei cantieri in val di susa xe un bruto precedente che poni problemi seri a chi che volera’ mobilitarse qua, co’ sara’ el momento.

    4) se spera che in futuro se passi dala contestazion de questa o quela opera ritenuda inutile o dannosa, ala messa in discussion de un intero model de svilupo e de gestion del teritorio.

  23. Kaiokasin ha detto:

    Arlon, come i gà zà scrito sora o se meti i soldi per tute le robe (giuste) che te disi ti oppur se li meti nela Tav.

  24. GiovanniB. ha detto:

    Qualcuno dovrebbe spiegare a trenitalia che per goriziani e triestini ( con pieni a 1,4 euro a litro ) spendono più o meno la metà per spostarsi in auto, con tutte le comodità che l’auto da..

  25. arlon ha detto:

    El collegamento fra le ferovie qua e la vision “europea” xe evidente, val di Susa inclusa.

    Dito questo, che messagio se vol dar:

    – lunga vita val di susaaa! no taaav! ah si, anche porto, colegamenti a est, etc etc etc

    – un discorso basado sui problemi reali de ste parti, che xe ben diversi rispetto ala pianura padana

    ?

    Ovio che scegliendo fra ste due linee se mobilita gente diversa, con stimoli diversi, per ragioni diverse. Legittimo sceglier el primo, ma dopo no se se pol lamentar se la percezion xe quela de copiar proteste fate in altri loghi…

  26. sfsn ha detto:

    muli,
    la TAV xe solo un pretesto per costruir enormi cantieri e specularghe de sora. Per l’Italia andava benissimo el pendolino che rivava a viaggiar sulle tratte ferroviarie normali, raggiungendo la stessa velocità che raggiungerà la TAV (che, dovendo far soste intermedie – es. torino, milano, verona, venezia, trieste) no riverà a andar oltre i 250kmh.
    No xe un caso che la Germania, dove xe la presenza de tante città vicine, tipo Italia, non gà aderì al progetto TAV e ga preferì investir sul sviluppo de treni simili al pendolino.

  27. capitano ha detto:

    arlon qui si parla di spendere soldi pubblici per costruire frigoriferi al polo nord.
    Che gran parte dei media stia facendo passare i manifestanti per un gruppo di violenti allo scopo di screditare la protesta a mio avviso è lampante. E’ un sistema vecchio come il cucco.

  28. Tizio Caio ha detto:

    X arlon ma non solo:

    Come già detto non è che la valsusa viene prima delle questioni locali da te descritte ma va accanto perchè c’è appunto un filo che lega tutte queste cose e le scellerate politiche sui trasporti portate avanti da decenni in italia di cui la TAV è parte importante. Poi è chiaro che in questi giorni di fronte a un attacco così forte ai notav valsusini la mobilitazione calchi la mano su questo penso sia ovvio e umano. Comunque in tutti questi anni il lavoro in regione dei vari comitati ha sempre posto l’accento sui problemi del trasporto regionale facendo innumerevoli serate informative e anche volantinaggi ai pendolari.

  29. Luca Tornatore ha detto:

    L’affaire TAV si estende ben oltre i confini della Val di Susa, e coinvolge tutte e tutti in profondità.
    Estendendosi al di là di considerazioni puramente tecniche, la battaglia sul TAV innerva di sé il senso della democrazia e dei diritti.
    Oggi il TAV è un dispositivo di guerra agli umani.

    Se è ben vero che il confronto è partito proprio dalla sua assurdità tecnica – ben dimostrata ormai, per lo meno in un territorio come quello italiano, dall’orogeografia complessa e montagnosa e dall’urbanizzazione frammentata e diffusa – ormai il punto è diventato un altro: quale sia la libertà di confronto e di decisione in questo paese, di chi sia la sovranità e quali forme possa assumere, quale sia il diritto, da parte dello stato, dell’usare legislazioni speciali e dichiarare “interessi strategici” da proteggere con operazioni intensive di polizia che ormai assumono i caratteri propri e brutali di occupazioni militari in teatri di guerra.

    Nulla di quanto riguarda l’alta velocità ha mai visto un dibattito, nemmeno in parlamento. Non c’è mai stato un vero confronto sulle ragioni e mai una risposta è stata data alle numerosissime obiezioni tecniche, economiche ed ambientali accumulate negli anni dai movimenti con l’aiuto di ricercatori e tecnici di altissimo livello (solo un esempio: http://www.notav.eu/content-cat-13.html)
    Nemmeno è mai stato detto perché venissero ignorate le molte proposte di alternative possibili ed attuabili con un investimenti di gran lunga inferiori: il 25 febbario 2012 un centinaio di docenti e ricercatori universitari hanno firmato una lettera aperta al Presidente della Repubblica segnalando che questo sia il primo dato completamente inaccettabile in un paese democratico: che decisioni che tanto pesano economicamente e socialmente vengano prese senza alcuna trasparenza sulle loro ragioni reali e senza alcuna possibilità di scelta sulle molte alternative possibili (scelta che del resto, al contrario di quel che si dice, l’Europa lascia ampiamente).

    Oltre a ciò, l’Alta Velocità investe pesantemente la quotidianità della vita di ciascuno: attualmente, il costo – interamente a debito delle finanze pubbliche, al contrario di quello che viene detto, che il TAV sia a finanziamento privato – è di circa 100 miliardi di euro, su un debito pubblico pari a circa 1900. Quello stesso debito per il quale veniamo costretti ad una precarietà sempre più feroce, a barattare condizioni dignitose di lavoro, vita e futuro per una qualcosa che assomiglia molto alla schiavitù, a rinunciare alle pensioni, ad un servizio sanitario pubblico, a smantellare di fatto la scuola al punto da non aver più la carta igienica nei bagni a meno di portarla da casa. E molto altro.
    È chiaro, quindi, che non è ci può essere indifferente spendere altre centinaia di miliardi per completare i piani faraonici della TAV.
    La Corte dei Conti, a proposito dei debiti contratti da FF.SS, RFI, TAV e ISPA e accollati dallo stato, scrive (11/12/2008): “L’uso del debito pubblico abbondantemente praticato da FF.SS., anche in periodi storici alvolta già lontani nel tempo viene trasmesso a generazioni future senza che sia data prova che esse possano in qualche modo avvantaggiarsene: non esiste infatti alcuna relazione o documentazione dalla quale si evinca che allo stesso siano correlati beni pubblici ancora produttivi al momento in cui tale debito finirà di essere pagato”.

    Sta parlando di noi, dei nostri figli e dei loro figli.

    Queste stesse considerazioni valgono in realtà per molto altro. Valgono per tutti i servizi pubblici che il Governo Monti, all’unisono con i suoi predecessori da almeno 20 anni, vogliono privatizzare interamente. Valgono per l’acqua, per le pensioni, per la scuola, per la sanità.

    Il modello TAV è in realtà un modello di saccheggio, un modello di sostituzione della democrazia con qualcos’altro: un comando centrale che non ha ragioni ma solo necessità.

    Queste necessità vengono imposte dovunque sia richiesto con la forza della polizia, anziché essere condivise e scelte collettivamente per la forza della ragione.

    Una forza militare che ormai non nasconde più il suo carattere di occupazione e deve suscitare lo sdegno di chiunque. Di fronte alle scene e ai racconti che provengono dalla Val di Susa si può provare solo orrore.
    Solo stanotte, dopo uno sgombero durissimo di uno svincolo autostradale a forza di idranti urticanti e gas CS – considerati a livello internazionale un’arma di guerra vietata in scenari di guerra – le truppe della polizia hanno inseguito gli abitanti della Val di Susa lungo le strade di Bussoleno, sfasciando le vetrine di un bar dove alcuni erano entrati, bucando le ruote delle auto parcheggiate lungo la strada e danneggiandole a colpi di manganello, sparando gas dentro le case. 100 sono stati i feriti, con arti rotti e ferite multiple, tra cui molti anziani.
    Questo perché erano seduti, calmi e determinati, dove non dovevano stare: a casa loro, sulla loro terra. Un’intera valle inascoltata e disprezzata da 23 anni.
    Qual è il limite all’uso della violenza, qual è il limite, se c’è, tra un’operazione di polizia e gli atti tipici di un esercito invasore? E qual è il diritto a resistervi?
    Scene simili si vedevano a Belfast negli anni 80, quando appunto l’esercito britannico invadeva l’Irlanda.

    In questo modo è ovvio che nessuno di noi, ovunque, ha più una casa, un domicilio inviolabile. Nessuno di noi ha più una terra, una comunità, una sovranità.
    Bloccare tutto dappertutto non sembra poi una reazione tanto spopositata.

    Così, come “la val di susa paura non ne ha”, nemmeno noi abbiamo più paura. Perché dopo la libertà di dissentire, non ci resta ormai molto altro da perdere ma tutto da riprendere per tutti.
    A partire dal diritto di resistenza e di dire “ma anche no, grazie”.

  30. Luigi (veneziano) ha detto:

    E’ lo “schema mentale” a non convincermi per nulla. La TAV e’ ne’ più ne’ meno che un treno che va molto veloce. Checche’ se ne dica, il progetto di TAV e’ stato deciso dai rappresentabti dei governi di tutta Europa. Presentare questa cosa come il male assoluto, con paragoni addirittura con Belfast (allora i no-TAV sono l’IRA?) E’ totalmente improprio. Posso dire d’essere a favore della TAV senza che mi si dia del mafioso o del fascista eccetera eccetera? La TAV in Giappone esiste da decenni: sara’ perche’ li’ sono tutti decerebrati? A Shanghai ho preso un treno che superava i 400 kmh su binario magnetico. Meglio consigliargli di smantellare tutto quanto e tornare al trenino ciuf ciuf? L.

  31. Maximilian ha detto:

    Questa volta la maggioranza è silenziosa.

  32. hobo ha detto:

    luigi,

    immagino che luca tornatore ti rispondera’ nel merito.

    io pero’ ti dico una cosa: luca tornatore ha detto che cio’ che ricorda belfast e’ la militarizzazione della valle, non il tav.

    il tuo artificio retorico e’ scorretto, e anche pericoloso.

    e’ scorretto, perche’ dire che la polizia in val susa si comporta come l’ esercito inglese a belfast (e bada bene: nel mio ragionamento non importa se questo sia vero o se sia un’esagerazione), non significa affatto dire che i no tav sono come l’ira. anzi, proprio perche’ i no tav *non sono* l’ ira, significa evidenziare un uso sproporzionato della forza.

    e’ pericoloso, perche’ evocare lo spettro del terrorismo di solito serve a giustificare legislazioni speciali e sospensioni dello stato di diritto.

  33. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ hobo. L’artifizio retorico non l’ho usato io. Se si paragona l’intervento delle forze dell’ordine a Belfast, perche’ allora non utilizzare il paragone con le SS o il KGB? A Belfast c’era l’esercito e si sparava ad altezza uomo, all’interno di un quadro da guerra civile. In Val Susa siamo a questi livelli? Allora dovremmo avere gli obitori pieni e la legge marziale, come a Belfast. Cosa dovrebbero fare le forze dell’ordine per non essere come a Belfast? Spostarsi e permettere gentilmente la distruzione dei cantieri? Non esageriamo per favore: ne’ in un senso, ne’ nell’altro. L.

  34. hobo ha detto:

    luigi, il tuo artificio retorico consiste nell’ aver introdotto furbescamente nel discorso la formula

    polizia : esercito inglese = no tav : ira

    l’ho gia’ detto: proprio perche’ in val susa non c’e’ terrorismo, ma la protesta, anche dura, di una comunita’, parlare di belfast (che sia esagerato o meno) significa evidenziare un uso sproporzionato della forza.

    poi mi sembra fuori luogo la tua considerazione vittimistica (“posso dire di essere pro tav senza essere accusato ecc.?”).
    in questo momento, che si condividano o meno i motivi della protesta, e’ sotto gli occhi di tutti che sono proprio i valsusini contrari alla tav ad accettare di mettere in pericolo la propria incolumita’ fisica (fisica, reale, materiale, non virtuale).

  35. Luigi (veneziano) ha detto:

    Il vittimismo non fa proprio parte della mia mentalita’. Volendo dirla in altro modo: se i termini della protesta stanno in cio’ che hanno scritto Tornatore, questa non e’ più una discussione di ordine economico-politico, ma quasi uno scontro di civilta’ laddove la TAV e’ una scelta paramassonica presa in modo non democratico col beneplacito dei poteri forti e delle mafie nostrane contro la volonta’ popolare e utilizzando la forza come a Belfast. Se i termini della questione sono questi, allora i si’ Tav chi sono? Ebbene: io non sono massone, non sono un potere forte, non sono un mafioso e ritengo di essere dotato di normale capacita’ di discernimento. Ho preso supertreni ad alta velocita’ in varie parti del mondo: non e’ una follia internazionale quella che ha portato ad ideare questo tipo di mezzi di trasporto, ma una normalissima selta politica ed economica. Cosi’ vorrei venisse trattata anche nel nostro paese. E’ tanto difficile da capire? L.

  36. hobo ha detto:

    luigi, ti rispondera’ tornatore se ne avra’ voglia. io pero’ ti faccio notare che e’ proprio la posizione anti tav ad essere presentata in modo distorto e caricaturale su tutti i media mainstream (e anche da te, che in questo thread sei l’unico ad aver parlato di massoneria, attribuendo pero’ a tornatore la primogeniture dell’ uso di questo termine). e ti faccio notare che di questi tempi chi si oppone a certe scelte lo fa a proprio rischio.

  37. capitano ha detto:

    Semplicemente l’idea di modernità che hanno i propugnatori dell’opera è vecchia di almeno 50 anni.

  38. erco ha detto:

    da lisbona a kiev ande’ in aereo, mulli!
    el bilieto de TAV no te lo pagi nianche se te vendi la mama.

    xe za tropi busi in carso, e noi sa nianche dove i xe de preciso. ma lori intanto i vol romper…che i cascara con tuta la trivela in grota.

    da campo marzio a opicina in treno (se i ripristina la linea locale) ghe se vol solo 20 minutini. (ma la xe in disfunzion)

    soldi non ghe xe pela carta igenica ntele scole. perche’ lori i pol spender de tasca nostra?

    a aurisina bivio i serera’ i condoti dela stazion… perche ghe costa tropoooooo far ***** la gente.

    TAV no servi.

  39. Sandi Sark ha detto:

    El filo conduttor tra la Val di Susa e Trieste xe lo Stato italian che buta cemento per ingrasar le mafie. Trieste comunque mori, TAV o no TAV. Trieste mori per via del Porto, che i podessi far novo con briciole de quel che i spendi per la TAV e avendo ritorni immediati, perchè xe milioni de container che sta fazendo el giro d’Europa pagando el triplo.

    Manifestàr a TS per la TAV e no per la speculazion edilizia in porto vecio, i mancati finanziamenti al porto novo, la politica delle Ferrovie e dela Region… significa no aver compreso qual xe el problema principale de Trieste e della sua decadenza.

  40. effebi ha detto:

    son curioso de veder come se la cava supermario… per mi el sospendi tutto, nomina una bella commission tecnica de verifica (tanto paghemo noi) e el fa scivolar tuto al 2013.
    che se grati el governo politico che vignerà dopo

    a quel punto me piaseria vendola presidente del consiglio….

  41. Comitato Odbor PLT ha detto:

    Sandy 39, son d’acordisimo con ti.

    Comitato Odbor PLT – semo continuamente distratti da problemi non nostri, mentre i nostri problemi no li savemo afrontar.

  42. Tizio Caio ha detto:

    Intanto la TAV non è stata fatta in tutti i paesi europei ma solo alcuni. Dipende molto dalle caratteristiche morfologiche dei singoli paesi. Per come è fatta l’italia (moltissimi piccoli paesi, montagne ecc) la TAV è inutile e dannosa. Questo in breve. E cmq ci dicono che serve la TAV e poi tagliano le linee a lunga percorrenza (vedi il diretto che andava a napoli e che ora si ferma a Roma). Quanta ipocrisia.

  43. Sandi Sark ha detto:

    Tizio Caiio, no rivo a capirve. Perchè bisogna esser solidali coi ‘taliàni? Te ga visto solidarietà da parte sua quando i governi italiani ga penalizzà la città?

    Te sa cossa scriveva i giornai de Taranto dopo aver avù el scalo container per farne concorrenza a noi? “Finalmente superato il traffico del porto di Trieste”.

    Te ga sentì parole de solidarietà dopo che i ga bloccà i investimenti per la Piattaforma Logistica del porto? Anzi, ghe xe delle interrogazioni parlamentari de politici meridionali, preoccupade dalle voci de investimenti nel nostro golfo.

    Te ga letto articoli de solidarietà quando l’Italia gaveva serà i cantieri? Te digo mi, nianche una parola.

    Te pensi che i ga rifiutà i posti de lavoro nei cantieri spostadi da qua all’Italia?

    Quando el governo ne becava le navi LIberty per mandarle a Napoli, te pensi che i le ga rimandade indrio?

    Quando i ga rovinà el Lloyd Triestino, te pensi che rivava parole de solidarietà dall’Italia?

    Per ogni industria e risorsa economica che l’Italia ga portà via, chiuso o trascurà… te se ricordi de parole de solidarietà?

    Adesso xe solidarietà con Taranto per via de le scovazze, per evidente concidenza de interessi.

    Se i fa la TAV la riverà anche qua, ma mi sarò za morto, mio fio sarà emigrà e ti no so, dipendi dalla tua età. E sarà meno importante, perchè la città gaverà metà dei suoi abitanti.

    La stessa energia, no podè rivolgerla contro el rigassificator che xe assai più imminente?

    Ciò me vien el dubbio: no xe che per caso ve indignè per la TAV solo perchè la xe in TV e sui giornài?

  44. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tizio Caio
    E’ vero che la TAV non è stata fatta in tutti i paesi europei.

    Finora esistono linee AV in:

    1. Germania
    2. Francia
    3. Olanda
    4. Belgio
    5. Gran Bretagna
    6. Spagna
    7. Svizzera
    8. Italia
    9. Svezia
    10. Portogallo
    11. Grecia
    12. Norvegia
    13. Finlandia

    In alcuni di questi paesi – come la Germania – le linee AV quest’anno compiono esattamente sessant’anni.

    Si stanno progettando o costruendo linee AV anche in:

    1. Austria (la Vienna/Salisburgo)

    Linee AV non esistono e attualmente non sono in cantiere in tutto l’est Europa, anche se nel sito delle ferrovie slovene si parla di linee ad alta velocità per la sua rete ferroviaria. Quindi le linee AV/AC sono ciò che distingue TUTTI i paesi dell’ovest d’Europa (ad esclusione dell’UNICA Irlanda), dall’est Europa: una sorta di nuova cortina di ferro. A proposito: anche in Russia c’è la TAV. Adesso la domanda è: “A quale modello di sviluppo europeo vogliamo appartenere? A quello cui appartengono TUTTI i grandi paesi dell’Europa o a quello cui appartengono la Romania o la Bulgaria (con tutto il rispetto per questi due splendidi paesi)?”. La mia personale risposta è: per la nostra storia, per la nostra economia e per il nostro posto in quest’Europa e nell’Europa che verrà, noi DOBBIAMO fare la TAV.

    A chi dice che in Italia le linee AV non possono essere fatte causa conformazione del territorio io rispondo: “Avete presente com’è fatta la Svizzera”?

    A chi dice che per acquistare un biglietto per una tratta AV bisognerà fare un mutuo rispondo: “Quanto costa OGGI un biglietto Milano/Torino (dove già esiste la TAV). E quanto costano OGGI i biglietti ferroviari in Germania, dove esistono centinaia e centinaia di chilometri di linee AV?”

    Parlando di spazzature e rispondendo a Stark, che grettamente si domanda perché bisogna essere solidali con gli italiani, io rispondo che bisogna essere solidali col genere umano. A lui avranno insegnato il brontolio perenne e lo sputo in un occhio, ma in genere le persone civili e i paesi civili la pensano in modo diverso.

    L.

  45. hobo ha detto:

    sandi,

    se tu non capisci perche’ un triestino possa (attenzione alle parole: dico “possa”, mica “debba”, eh) sentirsi solidale coi vasusini, mi viene il dubbio che tu non ce l’ abbia con lo stato italiano ma proprio con gli italiani in quanto italiani, senza possibilita’ di redenzione. perche’ vedi, tu tuoni tanto contro lo stato italiano oppressore, ma poi di fronte a una comunita’ di cittadini italiani che si ribellano perche’ ritengono di star subendo una violenza da parte dello stato, giri la testa dall’ altra parte con fastidio, che’ tanto si tratta comunque di italiani.

    p.s. i miei amici di trenta la pensano tutto al contrario. quando ho raccontato loro della val di susa, si sono subito immedesimati coi valsusini, visto che anche loro devono difendersi dalle scelte del proprio governo (quello sloveno) in tema di politica energetica. e’ stata proprio un’ immedesimazione spontanea, di gente di montagna con altra gente di montagna.

  46. capitano ha detto:

    Bastano 30 secondi di wikipedia per sapere che anche in Giappone i costi raddopiarono.
    Per quanto riguarda il caso italiano :

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/11/il-libro-nero-dellalta-velocitain-anteprima-su-ilfattoquotidiano-it/156781/

  47. Tergestin ha detto:

    Secondo mi va ben esser solidali con i no Tav, pero’ la nostra cita’ sta andando in remengo sempre piu’. A TS pochi se batti per la sua cita’ e questo fa amarezza.

  48. Kaiokasin ha detto:

    http://www.ose.gr/en/Home.aspx (il sito delle Ferrovie greche non accenna ad alta velocità; altri siti turistici dicono che le ferrovie sono lente e si fa prima col pullmann);
    http://italiano.interrailnet.com/enit/countries/finland/trains-finland (mi risulta solo il pendolino e 1/4 della rete non è elettrificata);
    – Norvegia, no http://www.nsb.no/?lang=en_US;
    http://www.njba.dk/
    – Danimarca, io direi neanche, pur non avendo pratica di danese;
    – Paesi Bassi solo sulla tratta Amsterdam – Schiphol – Rotterdam (diciamo equivalente alla nostra Roma-Milano);
    – la Germania ne ha un paio su alcune direttrici importanti Linea ad alta velocità Colonia-Francoforte, Hannover-Würzburg, Norimberga-Ingolstadt-Monaco di Baviera.
    In generale – in Europa centrale e settentrionale – si vedono servizi ferroviari molto capillari, molto cadenzati, con servizi dettagliatissimi. Su molti siti nordici si vede l’attenzione per l’ambiente, la riduzione del consumo di energia, ecc.
    Dalla qualità del servizio dovremmo partire in Italia, e sulla capillarità per collegare bene il territorio. L’AV/AC l’hanno fatta con costi enormi e disastri ambientali tremendi tra Roma e Milano, l’hanno prolungata a Torino (e già questo economicamente è discutibile). Altre tratte non starebbero mai in piedi, ne in Val Susa ne – tantomeno – nella nostra Regione, dove il traffico a lunga percorrenza è semplicemente ridicolo. Bisogna fermarsi, fare un piano dei trasporti e poi vedere cosa davvero serve e quanti soldi ci sono per fare quel che si vorrebbe.

  49. Tizio Caio ha detto:

    Battersi contro la TAV e per il riammodernamento e potenziamento delle linee esistenti è battersi per la città a mio modo di vedere.

    x veneziano: in generale in molti paesi europei i treni costano molto più cari che in italia dove cmq stanno continuando ad aumentare. Per quanto riguarda le linee ad alta velocità nei paesi che citi non sono informato su tutti cmq per esempio la germania ha optato per un sistema misto con l’alta velocità su poche tratte e contemporaneamente potenziando l’esistente. Inoltre qua da noi continuano a costruire linee per i passeggeri per poi dire che sposteranno le merci su quelle linee quindi una truffa (nessuna merce è mai passata nè passerà sulle linee TAV esistenti in italia). Non dimentichiamoci che per esempio esistono già per esempio fra torino e lione treni veloci che le collegano è il famoso TGV.

  50. Kaiokasin ha detto:

    Studio del 1996, ma sempre molto utile
    http://digilander.libero.it/altavoracita/storico/altavel/altavel.htm

    Qui la parte sulla Tav in Europa, che in questi 16 anni non sarà cambiata poi tanto
    http://digilander.libero.it/altavoracita/storico/altavel/sc5.htm
    Già nelle prime righe si spiega la differenza tra il modello francese/(italiano), quello tedesco e quello inglese/svizzero.

  51. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ capitano – Bastano trenta secondi in Wikipedia e altrove per sapere che il Giappone senza TAV sarebbe un paese bloccato. Infatti loro sono stati fra i primissimi al mondo a farla. Oggi tutti i grandi paesi industriali del globo hanno la TAV, e questo e’ un semplicissimo dato di fatto. E la TAV esiste anche in Italia. A proposito: proprio grazie alla TAV in Veneto si sono liberate le linee che costituiscono uno degli assi portanti del cosiddetto Sistema Metropolitano Veneto: una fitta rete di trasporti integrati che gia’ adesso permette spostamenti frequenti e veloci nella mia regione. Ad ogni modo, volenti o nolenti la TAV si fara’. Oggi sul Corriere intervista con l’arch. Mario Virano – gia’ iscritto al PCI, uomo di sinistra e incaricato dei rapporti con le comunita’ locali della Val di Susa – dipinto dai no-TAV come un mostro. Assai interessante per capire cosa accadeva durante le innumerevoli discussioni. L.

  52. sfsn ha detto:

    come sempre Lojze sa tutto:
    le linee alta velocità non in tutti i paesi implica la COSTRUZION de una linea nuova. Per esempio in Germania i ghe disi “alta velocità” anche a linee che cammina sula rete già esistente. Nel progetto TAV italian, inveze TUTTE le linee devi esser costruide ex novo.
    E questo chiaramente per ingrassar lobby e mafie.

  53. Marcus ha detto:

    mi go traversà col TAV ancora nel 2000 la Germania a 270 km/h, e devo dir che xe comodo. Tuttavia se devi anche veder nel dettaglio la question della Val Susa e quanto apari xe tante perplessità su quel tratto. Perciò in nissun caso me pronunceria facilisticamente a favor del progetto sempre considerando che la gente poi no xe cussì scema quanto se pensa. Del resto credo che la protesta allargada a tutta l’Italia xe diventada una protesta contro la speculazion edilizia spesso in odor de mafia.
    Per mi xe de spetar se sta TAV riva a Monfalcon e poi la faria passar sul Carso via Opicina (fermata di Trieste) direttamente verso Lubiana.

  54. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sfsn – Mai detto di sapere tutto. D’altro canto cerco di informarmi. Oggi paginone su Repubblica: 21000 km di nuove linee AV previste in Europa. Dopo di che, ognuno puo’ anche pensare che per l’alta velocita’ si faccia con la sola foza del pensiero. Non e’ un mio problema. L.

  55. dimaco il discolo ha detto:

    gigeto no sta nianca azardarte a paragonar l’alta velocità giaponese con quela taliana. in giapone xe considerà un disonore arivar con un ritardo de oltre un minuto e i capotreni i xe scusa publicamente per il ritardo. me par adiritura se el treno riva tardi che te torna i soldi del biglieto. nianca quela tedesca no se pol paragonar con quela taliana dai. anca mi go viagià con l’ICE (hannover monaco tai ani 90) ma el apragon xe improponibile. deso non so ma quela volta i treni a lunga percorenza gaveva anca el vagon ristorante.

  56. Luigi (veneziano) ha detto:

    El vagon ristorante ti lo trovi anca sul Venexia-Roma. Ma qua no stemo parlando de rivar in ritardo o in orario. Le linee dove se va a 300 kmh ghe xe in tuta l’Europa de l’ovest. E ghe sara’ anca in Italia, da nord a sud e a ovest a est. L.

  57. dimaco il discolo ha detto:

    eh no luigi, si parla anche di quello, perchè se ti riempi la bocca di alta velocità significa che i treni in orario devono arrivaare e punto. non esistono ritardi o soppressioni.
    perchè in italia si vuole fare come in francia, germania o giappone, ma all’italiana.

  58. Luigi (veneziano) ha detto:

    Io mi riempio la bocca di cosa? Io sto solo dicendo che la TAV è un’opera strategica per l’Italia, così com’è strategica per tutto il mondo sviluppato. Solo nel 2011 (dato de “La Repubblica” di oggi) la Cina ha speso per le linee AV/AC più di quanto ha speso l’UE negli ultimi dieci anni.

    Questo è un mero, stupidissimo dato di fatto.

    Ma di sicuro è il resto del mondo che non capisce nulla, e l’Italia – ovviamente – fa schifo a prescindere.

    Sulla stessa “Repubblica” di quest’oggi, c’è un interessante elzeviro a proposito della riedizione del libro di viaggio che Mark Twain fece in Italia: lui scrisse che l’Italia faceva schifo ed era irrimediabilmente destinata ad una decadenza irrefrenabile. Era il 1866.

    Per cui possiamo dire che di decadenza in decadenza, l’Italia è arrivata a decadere fino alla TAV. Sempre ammesso che la si voglia far decadere fino a questo ignobile punto.

    A proposito: ma da che vetta dev’essere mai caduta l’Italia per de-cadere così in basso?

    L.

  59. Tizio Caio ha detto:

    x luigi: vorrei sapere quali sono le linee TAV funzionanti in veneto.
    La padova-venezia?
    Inoltre: paragonare la situazione cinese a livello territoriale, morfologico e di popolazione a quella italiana mi pare un insulto alla tua intelligenza.
    E cmq invito a vedere le varie posizioni contrarie dell’Economist, varie prese di posizione del sole24 ore e di economisti come marco Ponti. tutti estremisti NOTAV?

  60. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tizio Caio
    La linea TAV funzionante in Veneto è la Padova-Venezia. Anzi: per essere corretti si tratta della Mestre-Padova.

    Io non ho paragonato la situazione cinese all’Italia, ma all’Unione Europea. Non mi sento insultato da questo paragone, e tu?

    Riguardo ai contrari, ci mancherebbe altro che non ci siano! Però inviterei ad andare cauto con ciò che viene riportato in giro. In particolare, l’Economist ha presentato nell’ultimo anno almeno dieci pareri diversi sulle linee ad alta velocità. Molte affermazioni appioppate da noi all’ “Economist” in realtà appartengono a blogger vari che scrivono nel suo sito web.

    Ma il dato di fatto rimane sempre quello: le linee AV/AC esistono in TUTTO l’ovest europeo, negli USA, in Cina, in Giappone e in vari altri paesi.

    Pazzia collettiva? Mafia interplanetaria?

    L.

  61. dimaco il discolo ha detto:

    l’america è praticamente piatta, la cina è un paese con quasi due miliardi di persone con un pil in continua crescita, il giappone è uno dei paesi più industrializzati del mondo. poi bisogna fare i conti con un fattore importantissimo: la mentalità. inutile girarci intorno, le robe in italia vengono fatte im naiera diversa che nei paesi sopracitati. la tav qui da noi non è vista come una risorsa ma come mero strumento politico elettorale propagandistico. poi la differenza di costi è enorme.

  62. Luigi (veneziano) ha detto:

    Premesso che l’Italia è pure uno dei paesi più industrializzati del mondo e che la Svizzera è tutta una montagna ed ha pure la TAV, io inviterei ad evitare prese di posizione di tipo “antropologico” come quelle di dimaco.

    Volenti o nolenti, anche questo è un dato di fatto: l’Italia pur con tutte le sue magagne appartiene alla fetta del mondo grassa e ben pasciuta, che per mantenersi grassa e ben pasciuta ha deciso di fare come gli altri grassi e ben pasciuti.

    Che tutto ciò crei scandali mi pare assai strano.

    Che poi – come dimaco – s’invochi una sorta di “antropologia negativa” per l’Italia e gli italiani, questo non è altro che il milionesimo intervento di coloro i quali – qui dentro – schifano il Belpaese “a prescindere”.

    Nulla di nuovo sotto il sole triestino.

    L.

  63. effebi ha detto:

    da Messsaggero Veneto
    20 marzo 2012

    L’Ue: subito la Tav fino a Trieste
    e porto collegato con Capodistria
    Il presidente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo, Brian Simpson, in visita in Fvg. «Alta velocità opera essenziale per il Paese. Il Governo decida subito per l’interesse nazionale»

    TRIESTE. Strasburgo spinge l’Italia ad accelerare sulla Tav e include senza mezze parole il Friuli Venezia Giulia tra gli assi prioritari per l’Europa.

    Il presidente della Commissione, l’inglese Brian Simpson ha definito «essenziale» la Tav, invitando il Governo a «decidere per l’interesse nazionale». Di fatto, le parole del numero uno della Commissione hanno riecheggiato quelle del primo ministro, Mario Monti. Il presidente del Consiglio aveva richiamato l’esigenza di «fare un passo in avanti ed eseguire l’opera». «Chiaramente – ha dichiarato Simpson – in democrazia si deve ascoltare il dissenso, ma alla fine il Governo deve decidere per quello che pensa sia l’interesse nazionale».

    Le parole di Simpson, diplomatiche ma decise, lasciano intravedere un avvertimento all’Italia. La Commissione Trasporti ha infatti un ruolo decisivo: può modificare i tracciati e incidere anche sui finanziamenti comunitari alle opere.

    Per la Tav l’Italia ha ricevuto risorse europee e deve essere in grado di spenderle. Simpson è stato accolto ieri a Trieste dalle autorità regionali e locali. «Rappresentate una “croce” nel sistema europeo dei trasporti», ha detto il presidente al numero uno della giunta regionale, Renzo Tondo. Dopo l’inserimento del Corridoio Baltico-Adriatico tra i progetti prioritari, la piattaforma-Friuli Venezia Giulia è di fatto al centro dell’Europa. Non è un caso che la prima questione posta a Simpson dall’assessore ai Trasporti, Riccardo Riccardi, sia stata proprio la necessità di confermare in sede parlamentare la centralità del corridoio.

    Ma Simpson si è spinto oltre. Partendo dal suo viaggio per arrivare in regione, via rotaia: «Il treno va veloce fino a Venezia, poi è più lento», ha notato. L’alta velocità – ha garantito – dovrà arrivare fino al confine più orientale d’Italia. «Trieste – ha detto Simspon – è un porto e una città principale e quindi deve essere parte della rete». Del resto, per Simpson, l’alta velocità non sarà «la risposta a tutto», ma è «un elemento importante per la rigenerazione economica e l’inclusione sociale. Tutte le città principali devono essere collegate dall’alta velocità, e poi ci deve essere un sistema locale ramificato, e non una rete locale- spazzatura».

    Sul fronte dei porti, l’esponente di Strasburgo è tornato a parlare del collegamento Trieste- Capodistria, rivelando che ora la parte slovena «è interessata a parlare con l’Italia per farlo, perché vedono il collegamento come un modo per far parte del Baltico-Adriatico». «Da Trieste parte un messaggio chiaro e condiviso di volontà politico-territoriale in favore delle infrastrutture strategiche di trasporto a servizio del Triveneto ma anche della Lombardia e dell’Emilia Romagna», ha commentato l’europarlamentare Debora Serracchiani (Pd).

  64. ufo ha detto:

    Me par soltanto mi, o l’omo Simpson gà dito a ognidun quel che l’altro voleva sentirse dir, che gabi o meno un fondamento o un senso? Tanto fa che un se meti dove che fà eco, e el se zighi “te son un mito” a se stesso medesimo.

    Tra l’altro go come l’impresion che nissun se gabi scomodà a spiegarghe che l’Alta Velocità o TAV che dir si voglia no iera mai e continua a no eser prevista de Venessia in quà… Se dopo un vol far na ferovia 10% più veloce de quela de prima e ciamarla lo steso TAV – nissun ghe lo pol impedir, ma xe come ciamar Ferrari una Fiat Punto solo perchè la xe piturada de rosso e gà l’adesivo gialo sul cofano.

  65. capitano ha detto:

    effebi legi qui.

    http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Regione/344804_trasporti_lue_non_dirotti_il_corridoio_adriatico-baltico/

    «Il vero corridoio è quello disegnato, che passa per il Friuli [sic!] e il Veneto, punto e basta»

    Sto corridoio che giro ghe femo far?

  66. Bibliotopa ha detto:

    Comunque Simpson è uno dei pochi che a Trieste c’è venuto davvero col treno.

  67. ufo ha detto:

    @66 Dopo l’esperienza all’andata – siamo sicuri che poi sia anche ripartito in treno?

  68. Sandi Stark ha detto:

    @65 argomento scottante. Zaia ga parlà ciaro. El direttor del Piccolo xe de quele parti, el sembra assai intortà co’ la confindustria veneta e furlana. De dove xe la Maltauro che ga vinto la Speculazion Edilizia del Porto Vecio? E la Rizzani? De dove xe Tondo, che vol conzarne el rigasadòr per blocar anche quel poco de attività portuali che resta? Col corridoio Venezia Monaco, Padova diventassi el centro dei traffici ferroviari. Un Porto Franco a TS che lavori, e magari che cioghi dentro ditte a lavorar in esenzion fiscale, xe visto come fumo nei oci, dai industriali italiani. E chi ghe rimettessi? Quei più vizini. E che regioni xe vizine a TS? Friul e Veneto. E chi vol far el Porto Offshore de Venezia? Sempre Zaja, e anche Forza Italia voleva, tramite Brunetta. Chi voleva far el Super Poto de Monfalcon? Tondo, e tutta Forza Italia. E perchè a Monfalcon che no ga fondài? Forsi perchè no xe un Porto Franco?

    E perchè adesso la Slovenia se interessa de far joint venture con Trieste? Per paura de esser tajada fora? E chi finanzia le tariffe del trasporto merci ferroviario? Le Regioni. E perchè la Region Friul fa sempre longhi per finanziar i trasporti ferroviari del Porto de Trieste? E perchè i ghe meti i bastoni tra le riode de OBB che porta autotreni a TS? Te pensi che la Region Veneto no finanzierà el suo traffico merci? E che lo finanzierà poco o niente, o tantissimo, in modo de spostàr là tuto el traffico possibile?

  69. effebi ha detto:

    te speti che qualchidun te rispondi ?

  70. Marcus ha detto:

    Sandi no xe altro de far che noialtri cittadini del TLT prendemo in man l’amministrazion del porto e territorio de Trieste ovvero della Nazion Internazional de Trieste come sancido nel 1947 e solamente sospeso nel 1954.

  71. Tergestin ha detto:

    A proposito de Simpson. Vardeve l’ episodio dela monorotaia de Springfield: el sunto de quel che sucedi ogni volta che qualchedun porta “Grandi progetti per il rilancio di Trieste”.

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