23 Febbraio 2012

Trieste: scatta la polemica sulla cessione dei crediti e degli incassi di Acegas Aps al Gruppo Intesa San Paolo

A ritirare i crediti di Acegas di parte di quelli che non riescono a pagare le bollette ci penserà una società del Lussemburgo. Da dicembre 2011 i crediti dei clienti morosi e il servizio incassi dell’Acegas Aaps sono infatti in mano di una banca lusseburghese  del Gruppo Intesa San Paolo e tali servizi non sono più gestiti dala multiutility. L’accordo, pur essendo stato siglato da più di un mese, è venuto alla luce durante la seduta del Consiglio Comunale di lunedì grazie dell’opposizione, incarnata dal duo Giacomelli e Menis, l’uno Pdl e l’altro grillino.

Il consigliere comunale Paolo Menis non ha nascosto la sua preoccupazione sull’aspetto sociale dell’operazione: “Non mi permetto di valutare la convenienza economica e finanziaria dell’operazione, mi preoccupa di più l’aspetto sociale. La cessione del credito è infatti avvenuta nella modalità pro soluto, ovvero è stato ceduto anche il rischio di inadempimento da parte del cliente di Acegas Aps. Ciò significa che la pensionata triestina che, per dimenticanza o per mancanza di denaro, non pagherà una bolletta del gas o dell’energia elettrica si troverà debitrice non più di Acegas Aps ma di un banca, con i conseguenti rischi di pignoramento dei beni. Su questo aspetto, in un periodo di forte crisi, la giunta comunale dovrà attentamente vigilare”.

Qui il servizio televisivo andato in onda su Antenna3.

Tag: , .

6 commenti a Trieste: scatta la polemica sulla cessione dei crediti e degli incassi di Acegas Aps al Gruppo Intesa San Paolo

  1. Fiora ha detto:

    Eh! Acegas Aps non è decisamente più la “materna” Acegat di una volta, quand’era ubicata in via Genova…. e so quel che dico, riconducibile a passate esperienze nel volontariato.
    Non mi stupisce,ma m’inquieta l’ultima mossa per il recupero dei crediti, che appare anche a me sintomatica di ulteriore “distacco” dai casi umani e… della corrente e di ulteriore asettico rigore o meglio “chirurgico”… col taglio più implacabile dei fili della luce!

  2. Paolo S ha detto:

    COME XE???

  3. Paolo Geri ha detto:

    Logica conseguenza delle privatizzazioni dei servizi pubblici. Adesso è inutile lamentarsi

  4. g.b. ha detto:

    non sanno come far disperare gli anziani!!!!!!!!

  5. Francesco Cervesi ha detto:

    E’proprio sulla convenienza economica e finanziaria che si deve interrogare il Consiglio Comunale in un caso del genere.

    Perchè questa è stata la motivazione che ha spinto la società a cartolarizzare le bollette: non la difficoltà di incasso.
    Questo dalle parole dell’Amministratore Delegato Pillon e dell’assessore Omero nell’intervista al Piccolo.

    Paolo: magari fosse la logica conseguenza della privatizzazione dei servizi pubblici. L’azionista di maggioranza della Società è il Comune di Trieste che assieme a quello di Padova nominano il CDA che a sua volta nomina presidenti, direttori generali,amministratori delegati ecc.
    Il Comune una volta all’anno è chiamato a votare per approvare il bilancio e con il bilancio anche il piano industriale.
    Se ci sono politiche aziendali che non vanno bene il Comune in quanto azionista di maggioranza ha tutti i poteri di intervenire per cambiarle.
    Anche se la società è quotata in borsa.

  6. mutante ha detto:

    perchè rendendo più feroce la riscossione, sperano questo aiuti a tappare il buco di 500 milioni di euro di investimenti sbagliati. bisogna trovare il nome dei responsabili di questa situazione, perchè sono loro che dovranno pagare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *