22 Febbraio 2012

Orti goriziani: coltiviamoci la città

Udine ha il suo “L’orto e la luna”, Pordenone ha gli orti sociali, Trieste ha “Urbi et horti”: e anche Gorizia vuole i suoi orti urbani. La settimana scorsa la coalizione del centro sinistra in corsa alle prossime amministrative con il candidato sindaco Giuseppe Cingolani ha presentato il progetto “ Orti goriziani: coltiviamoci la città”.
Delineato in una fase “pilota”, ma completamente definito nella struttura e nelle finalità, “Orti goriziani” esprime la concezione di città nella quale siano valorizzati la socialità e il lavoro includendo i più deboli, la salvaguardia dell’ambiente e un modello di sviluppo sostenibile per l’intera comunità; nel contempo si propone il ripristino del paesaggio agrario attorno la città – un tempo Gorizia era circondata da vaste zone dedicate all’orticoltura e alla frutticoltura, e vantava produzioni richieste ben oltre i confini locali – e il riassetto di aree abbandonate, partecipando dunque all’arresto della cementificazione e dell’ uso indiscriminato del territorio. Nel contempo “Coltiviamoci la città” significa anche coinvolgere le scuole, le comunità terapeutiche, i gruppi di inclusione lavorativa, le famiglie in difficoltà, gli anziani, le associazioni di volontariato, fornendo l’occasione per la riappropriazione della città da parte dei suoi stessi abitanti.
“L’operazione che ci proponiamo di avviare rappresenta dunque un messaggio forte rispetto la nostra visione complessiva del futuro di Gorizia “ ha spiegato Cingolani , che ne ha sottolineato anche le molteplici valenze culturali: il recupero di tradizioni orticole, e quindi alimentari, che fanno parte della storia di Gorizia, l’agricoltura sostenibile, la salvaguardia della biodiversità, la corretta gestione delle risorse ambientali, i consumi a km 0.”

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45 commenti a Orti goriziani: coltiviamoci la città

  1. Adi ha detto:

    Magari qualche dettaglio concreto?

  2. Mentat ha detto:

    La nostra agricoltura produce più di quanto possiamo consumare e ci mettiamo a fare gli ecosnob con gli orti urbani? Anziani e famiglie in difficoltà faranno la fila per andare a sgobbare gratis nelle fattorie collettive di Cingolani!

  3. Pippo Calogero ha detto:

    @Mentat non ha capito molto della filosofia che sta dietro gli orti urbani, ma neppure ha letto bene l’articolo mi sa: recupero di aree abbandonate, socializzazione, ecc.

  4. Giordano Vintaloro ha detto:

    @Mentat

    Credo come dice Pippo che non hai capito il senso della proposta.

    Non è che servono gli orti perché non abbiamo da mangiare, l’orto urbano in questo caso ha tre scopi:

    1) riprendere contatto con la terra in una città che ha (ancora) caratteristiche di centro urbano verde. Questo per arrestare non solo i progetti di cementificazione ma fare anche sì che la gente non li chieda, capendo l’importanza della terra (e di case e strade, quelle sì, ce n’è di più di quelle che servono).

    2) Ridiffondere le colture (e magari anche un po’ le culture) tradizionali, facendo apprezzare prima di tutto ai goriziani stessi i prodotti tipici che meriterebbero di tornare oltre i confini cittadini. Mia nonna ad esempio (friulana) mi diceva che era conosciutissima la patata di Gorizia, la migliore per fare gli gnocchi. Che fine ha fatto?

    3)Re-instaurare un contatto sociale. Non è male l’idea delle fattorie collettive, ovviamente non nel senso che intende Mentat e suppongo sia denigratorio. Infatti non avrebbero un senso produttivo di beni quanto di senso di socialità, di lavorare per un bene comune. Anziani e famiglie in difficoltà forse non andranno a coltivare la terra gratis ma è possibile che si creino delle cooperative dove questi possano andare a lavorare la terra pagati, almeno un po’.

    Poi, se tanti credono che tanto i fagiolini li possiamo sempre importare dal Marocco, va beh, aspettiamo che il petrolio costi 300 dollari al barile e in quel momento ci renderemo conto che abbiamo buttato via il patrimonio di conoscenza che i nostri antenati hanno “coltivato” per secoli. E pagheremo i fagiolini 20 euro al chilo, com’è giusto.

  5. AndreaGo ha detto:

    Rivoglio la patata goriziana!!!

  6. isabella ha detto:

    Che soddisfazione raccogliere frutta e verdura di propria produzione e che gusto!

  7. Katja ha detto:

    come si può muovere delle critiche di fronte a questo tipo di iniziative?
    complimenti agli ideatori. Gorizia è molto verde se lo merita un risveglio energetico!

  8. Ale ha detto:

    Il principio dell’idea è molto bello ma sono perplesso nella sua reale applicazione.
    1) Quali terreni, 2) chi è il proprietario? 3) quali le modalità di assegnazione, 4) quali le regole di conduzione, 5) come viene distribuita l’acqua 6) come regolamentare le baracche necessarie annesse, ecc. ecc.
    Insomma ai proclami servono progettualità concrete e verificate normativamente altrimenti rischiano di essere sterili proclami pre elettorali.
    Per Mentant replicherei invece che proprio anziani e famiglie che sono oppressi da costi sempre maggiori dei generi di prima necessità (Emporio della Solidarità docet) potrei vedere bene la coltivazione del proprio orto.
    Io proporrei anche uno spazio gratuito al mercato per lo “scambio libero” dei prodotti dell’orto.

  9. dimaco il discolo ha detto:

    ale no sta esagerar che te sconfini nel comunismo. poi riva el doge e se meti a spiegar come piantar radicio.

  10. Mastroianni Francesco ha detto:

    Noi come associazione Nuovo Lavoro abbiamo già da molto tempo intrapreso un certo dialogo con l’amministrazione comunale per poter avere dei campi non coltivati per realizzare il progetto “L’ORTO COMUNE” naturalmente non abbiamo pubblicizzato l’iniziativa spero che l’amministrazione comunale possa quanto prima approvare la nostra richiesta.Mastroianni Francesco presidente dell’Associazione Nuovo Lavoro

  11. Romoletto ha detto:

    ue’ ragasssi, non siam mica qua a contar le margherite, ne’?
    Romoli vince facile se questa e’ la proposta ammonoatrativa e programmatica dei Cingoboys…

  12. daniele deiuri ha detto:

    è da mesi che il MoVimento 5 stelle Gorizia ha pubblicato il programma online e uno dei tanti punti sono proprio gli orti sociali…che caso che il PD abbia puntato su questo punto quando in Liguria hanno cementificato l’impossibile, in tutta Italia continuano ad approvare le creazioni di centri commerciali impoverendo i piccoli negozianti e continuano a costruirci inceneritori e centrali a biomasse da 50Mw. ricordo che il PD è tra quelli che approvano la TAV!!!
    non fatevi fregare da sta gente…aprite gli occhi e collaborate a cambiare lo stile di vita in meglio di questo paese. riprendiamoci la politica

  13. Giuseppe Cingolani ha detto:

    Caro Daniele, io sono il candidato sindaco del centrosinistra di Gorizia, sono stato segretario del Partito Democratico di questa città per quattro anni, e rispondo delle mie azioni e proposte portate avanti in questi anni, in totale coerenza. Come sai il PD è un partito federato, che agisce in autonomia ai vari livelli. Dunque se ti riferisci a me quando dici “non fatevi fregare da sta gente”, vorrei che il tuo giudizio si basasse sul mio operato, non su quello di altri.
    Mi fa molto piacere che anche il Movimento 5 stelle sostenga la proposta degli orti urbani, che sono stati realizzati in molte città fuori dal nostro paese, ad esempio Parigi e New York, e da quasi 30 anni hanno preso piede in diversi Comuni italiani, come Bologna, Parma, Bergamo, Treviso, Torino, Orbassano, Savona e tanti altri. C’è anche un progetto nazionale promosso, oltre che dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani, da Italia Nostra, Coldiretti e Campagna Amica. Questo progetto ha già coinvolto molti Comuni, come Roma, Assisi, Genova, Foligno… A Udine l’esperienza “L’orto e la luna” è in fase avanzata, e a Pordenone gli orti sociali sono partiti nel 2009. Riprendere le buone pratiche, soprattutto se già sperimentate da anni, è dunque assolutamente intelligente da parte di chi vuole amministrare bene le nostre città.
    Un cordiale saluto, Giuseppe Cingolani

  14. zavata ha detto:

    immagino lo scenario futuristico dell’aeroporto finalmente rriutilizzado e convertido in una distesa de radicio e faxoi

  15. Kaiokasin ha detto:

    A S.Canzian d’Isonzo la Sindaca del PD vuole cementificare una vasta area agricola per costruire un centro commerciale (penso che tutti aspettiamo con ansia un nuovo centro commerciale nel Basso Isontino, visto che non sappiamo dove andare a fare la spesa). Del resto il partito è federato…

  16. Katja ha detto:

    il partito è federato ma ha un simbolo ed un nome in comune. farsi due chiarezze ed agire seguendo linee guida d’intesa in tutto il paese sarebbe utile x tutt,i di questi tempi poi mi sembra d’obbligo.

  17. Adi ha detto:

    L’idea è interessante e, credo, poco costosa, se qualcuno non è interessato non coltiva e può comprare i prodotti pronti, se qualcuno ha passione, necessità o un altro motivo per partecipare non disturba nessuno perciò l’iniziativa è da promuovere. Chiaro che non porta la pace nel mondo … piccole cose contribuiscono alla felicità degli individui

  18. Giordano Vintaloro ha detto:

    @ Ale

    1 e 2) “Orti urbani” è una dicitura generica che include sia orti sui terreni comunali che orti su quelli privati. Dei terreni comunali, s’intendono quelli che possono essere coltivati, naturalmente, non il Parco della rimembranza o i giardini, a meno che non si voglia fare un progetto di marketing tipo l’orto di Michelle Obama alla casa bianca.

    3) di solito ad associazioni, cooperative, oppure singoli cittadini che fanno domanda. Ovviamente prima vengono stilate le regole, poi si assegna in base a quelle regole. Ma non c’è bisogno d’inventarsi grandi cose, anche in regione ce n’é, basta vedere dove funziona meglio e copiare con criterio.

    4) Secondo te che regole di conduzione dovrebbe avere un orto? Non impoverire la terra, credo, poi se ci coltivi verze per fare crauti o la famigerata patata di Gorizia, vedi tu. Non si parla di lotti da latifondisti perché questi progetti servono a fare partecipare il maggior numero di persone possibile.

    5) Mah, una domanda che mi lascia perplesso. Forse coi tubi? E alla fine del tubo un contatore per sapere il consumo? E se non ci arriva l’acquedotto, col il pozzo, sempre col contatore per evitare sprechi, come fanno in campagna. Non so se hanno intenzione di servirsi di rabdomanti, potresti chiedere.

    6) Questa mi sembra un po’ pretenziosa: sappi che il piano regolatore del comune regola anche i terreni e non soltanto le costruzioni. Quindi le baracche rispetteranno le cubature previste per quel terreno. Punto.

    Detto ciò, visto che una volta tanto il progetto è semplice da realizzare, porta effetti positivi (è provato) ed è applicabile alla nostra città, non si può farlo e basta senza polemiche inutili?

    Infine vi ricordo di scrivere nome e cognome, è obbligatorio (vedi box). Altrimenti qualcuno potrebbe pensare che avete paura di dire quello che pensate mettendoci la faccia.

  19. dimaco il discolo ha detto:

    ciò. ma sti politici vie a comentar solo quando che xe elezioni in vista? in do ani che fazo eldiscolo su bora.la go visto sai raro comenti de politici fora stagion.

  20. luigi ha detto:

    Che bella l’idea del libero scambio al mercato, sono stufo di pagare a peso d’oro quattro cetrioli avvizziti! Liberiamoci dai meschini condizionamenti economici: voi coltivate la terra per il gusto di farlo e per socializzare, noi avremo frutta e verdura gratis (spero) o almeno a prezzo politico. Mi sembra una proposta da cui tutti potranno beneficiare.

  21. luigi ha detto:

    Bello. Quanto costa?

  22. alpino ha detto:

    Quoto Dimaco varda qua quanti nomi nuovi! xe vegnudi fora dopo el fredo!
    Questa parte mi piace e stuzzica alquanto (per i lettori frettolosi specifico che parliamo di orti nonstante che leggendo il passo a seguire lasci immaginare altro…)
    “..Orti goriziani” esprime la concezione di città nella quale siano valorizzati la socialità e il lavoro includendo i più deboli, la salvaguardia dell’ambiente e un modello di sviluppo sostenibile per l’intera comunità..” tutto sto popò de roba piantando fasoi? patate? radicio? ora la politica vuole impadronirsi della nobile arte della coltivazione della terra! Il candidato la pensa ed il braccio (bora.la) esegue! mettere la dicitura Messaggio di propaganda politica prima dell’articolo non sarebbe stato male, che qua tra PD 5 stelle sammontana et similia par de star in una casa del popolo!

  23. Katja ha detto:

    concordo con adi

  24. Ale ha detto:

    @ Giordano Vintaloro
    Calo allora le domande in prima persona:
    Se io desiderassi avere un mio orto come nella foto dell’articolo:
    1) l’acqua che uso per bagnare è gratis?
    2) posso recintarmi l’orto con una staccionata;
    3) posso metterci una casetta attrezzi?
    4) devo pagare un affitto?
    5) quanto tempo ho a disposizione l’orto?
    6) posso metterci una serra?
    7) devo dimostrare una produzione di ortaggi altrimenti perdo il posto?
    8) se ci metto qualche animale va bene (galline, conigli ecc)?

  25. Giuseppe Cingolani ha detto:

    @Ale: le tue domande colgono esattamente i punti principali che vanno trattati nel regolamento per l’assegnazione degli orti. Come esempio ti riporto di seguito i riferimenti fondamentali del regolamento di Pordenone: è prevista l’assegnazione di lotti di 50 metri quadri ciascuno destinati alla produzione di ortaggi. Beneficiari i cittadini che non siano proprietari di terreni agricoli o che non ne usufruiscano e le scuole per realizzare programmi didattici, formativi e riabilitativi. La giunta ogni anno deve individuare i terreni da destinare a orti sociali e dal 15 al 30 ottobre i cittadini possono fare richiesta di utilizzo specificando se intendono usare prodotti naturali. La concessione d’uso dura al massimo cinque anni e gli assegnatari si impegnano a coltivare l’orto con continuità, valendosi dell’aiuto, se del caso, di parenti e amici. L’amministrazione comunale mette a disposizione, da parte sua, il collegamento con l’acquedotto e un ricovero per gli attrezzi. L’indennità di concessione annua è stata fissata in 70 euro per gli orti di 50 metri quadri: 31 euro per l’uso del terreno, 34 per l’utilizzo dell’acqua e 5 per contribuire alle spese legate al ricovero degli attrezzi. Valori che verranno modificati proporzionalmente in caso di lotti di dimensione diversa. Resta il fatto che i prodotti dell’orto saranno di proprietà dell’assegnatario.
    In ogni caso ci sono diverse esperienze in molti Comuni italiani, di cui potremo tenere conto nella stesura del regolamento per Gorizia. Ciao e a presto, Giuseppe Cingolani

  26. Martina Luciani ha detto:

    Meglio se per bagnare l’orto, in nome del corretto uso delle risorse, si provveda alla raccolta dell’acqua piovana e solo in caso estremo si ricorra all’acqua potabile della rete; meglio se invece delle staccionate si impiantino siepi, amate dagli uccellini; a me piacerebbe ci si potessero coltivare piante aromatiche, piccoli frutti rossi e fiori…e non vedo perchè no!Per i piccoli animali si dovrebbe fare una specifica previsione e verificare che ci siano le condizioni di vivibilità ( faccio per dire, le terrai un po’ all’ombra,’ste galline o ‘sti conigli, quindi ci vorranno degli alberi, posto che la tettoia in eternit non è nemmeno immaginabile e che l’orto va immaginato e progettato come un qualcosa di bello e armonioso nel paesaggio).

  27. alpino ha detto:

    aivoglia prima che una siepe diventi alta a sufficienza…
    Favorire gli uccellini?? ma se appena butti un po’ di semenza cocai e cornacchie fa festa!
    Per cunini e galine basta do travi e qualche rete da letto vecchia, i cunini in gabbia ovviamente le galine libere ma ovviamente col rischio che le scampi se no xe recinzion..

  28. isabella ha detto:

    Anche cocai e cornacchie hanno diritto a mangiare e le siepi, piano a piano, cresceranno.

  29. alpino ha detto:

    bon ti daghe de magnar che mi coltivo el radicio anche el topo che te rosiga i mobili ha diritto di stare al caldo dentro casa tua e mangiare i tuoi biscotti

  30. Giordano Vintaloro ha detto:

    @ Ale
    ti ha risposto Cingolani quindi mi sembra inutile ripetere.

    @ Alpino
    Mi sembrano discorsi disfattisti i tuoi, come dire perché fare un qualcosa di così semplice, non ne vale la pena.

    Il problema è che sempre meno gente coltiva proprio perché non è semplice, perché ci sono più soldi e tanto la roba si compra, perché in appartamento è difficile avere orti, ecc. E sempre meno gente si incontra e si parla perché è più comodo stare a casa che tanto è calda d’inverno e fresca d’estate, il frigo è pieno e tv e internet offrono tutto.

    Ti ricordo che i Romani avevano dei sistemi di coltivazione efficientissimi, ma nell’alto medioevo (476-1000 dc) tutte queste conoscenze si sono perse perché le loro tecniche non sono state tramandate. Non sapevano più fare nemmeno la rotazione delle colture e la resa delle coltivazioni era di poco maggiore a 1, cioè quanto piantavano, più o meno tanto raccoglievano. E questo per 500 anni finché non ce le hanno insegnate di nuovo gli arabi.

    Guardiamo avanti e non disperdiamo il patrimonio agricolo, invece di fare discorsi che sembrano arrivare dagli anni ’60. Gli orti urbani, ad ogni modo, li fanno anche a Detroit e New York, che non sono né di sinistra né c’entrano con la politica italiana: sono città che hanno problemi urbanistici e trovano modi creativi per risolverli.

    In particolare t’invito a documentarti su Detroit: una città che ha perso – perso – 1.000.000 di abitanti in 60 anni, cioè dal suo acme di città industriale. Oggi è un modello studiato da un mucchio di urbanisti.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Detroit

    http://metapolis.wordpress.com/2011/04/09/ridimensionare-la-citta-la-scommessa-di-detroit/

  31. Giordano Vintaloro ha detto:

    Preciso che per problemi urbanistici non intendo solo case e vie, intendo persone, visto che le città sono fatte di persone.

  32. dimaco il discolo ha detto:

    io credo che si potrebbe fare come fanno in germania. I Gartenverein. Posti dove la gente coltiva l’orto e ha una casetta dove pasare il fine settimana lontano dai clamori della città.

    alpino finissila de veder comunisti e comunismo dapertuto che te sembri berlusconi.

  33. isabella ha detto:

    alpino non go topi in casa e se lo gavessi lo manderia via, non lo copassi de sicuro 😉

  34. Paolo Del Ponte ha detto:

    Tengo a precisare alcune cose. I progetti presentati da Giuseppe Cingolani sono stati condivisi dalla coalizione del centro sinistra (Forum, IDV, PD, SEL,Slovenska Skupnost)e in molti casi elaborati congiuntamente da specifici gruppi di lavoro misti.
    Detto questo, sull’argomento degli orti urbani non arriviamo certamente per primi a dir la nostra, ma sicuramente per primi a proporre qualcosa di concreto: chi voglia occuparsene può andare a cercare ispirazione anche un po’ più in là del Movimento 5 stelle e delle sue validissime proposte e realizzazioni. L’esperienza infatti si è sviluppata da diversi anni a livello internazionale, è elaborata direi scientificamente come neo ruralismo, community garden etc, ha poderose organizzazioni in tutto il mondo, al Sud e al Nord ( cito ad esempio l’European network for urban and periurban agriculture o il Resource centres on urban agriculture and food security) ed ha infine un risalto nei confronti dell’opinione pubblica che va ben al di là della nostra conferenza stampa.
    Guardando vicino a noi, leggetevi sul sito di Italia Nostra la montagna di dettagli tecnici sugli orti urbani e notate le affermazioni che definiscono l’orto come luogo di aggregazione multietnica, di confronto e di scambio di conoscenze, di educazione ambientale con gli istituti scolastici e universitari, specie tra i giovani; e ancora luogo urbano verde di qualità contro il degrado e il consumo di territorio, e per la tutela dell’ambiente, rappresentativo di specifiche memorie storiche e capace di favorire la socialità e la partecipazione dei cittadini e le relative possibilità di aggregazione; infine, orto urbano come realtà storica, sociale, culturale, urbanistica ed ambientale italiana di primaria importanza. Ma potete leggere anche quanto elaborato dall’ISTVAP – Istituto la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura periurbana , o considerare che la progettualità del territorio e urbanistica ha ormai completamente rivisto linee di sviluppo improntate solo alla quantità e che il recupero sostenibile del territorio, delle aree agricole collegate alle città e delle relative funzioni economiche, sociali e paesaggistiche è ormai una priorità su cui nessuno discute più. Per inciso, se ne è occupata ampiamente anche la Facoltà di architettura dell’Università di Trieste.
    I dettagli specifici di “Orti goriziani:coltiviamoci la città” sono stati per ora delineati rispetto un progetto pilota: manca ovviamente un regolamento con le modalità di assegnazione, di cui tuttavia è condivisa la filosofia ben illustrata nella conferenza stampa. E manca un disciplinare sulle modalità di produzione degli orti ( tecniche di coltivazione che coerentemente con la filosofia del progetto saranno a ridotto impatto ambientale, così come i sistemi di irrigazione , il controllo della produzione di rifiuti, il loro riciclaggio per le pratiche agricole, etc ) nel loro complesso ispirate ad un modello di sviluppo in cui decresce quanto è insostenibile per il territorio, l’ambiente naturale e per le comunità delle persone, e si affermano invece – sul piano socio-economico e culturale – nuovi stili di vita, di produzione, di consumo, di relazione con il territorio.

  35. Katja ha detto:

    grazie Paolo

  36. Remo ha detto:

    Si potranno coltivare solo ortaggi, o anche fiori e piante ornamentali? Si potranno costruire delle piccole serre con i teli di plastica? Chi fornirà le sementi? Si potranno usare fertilizzanti e fitofarmaci? Il mio vicino ha un giardino che tiene incolto e non è un bel vedere, inoltre d’estate ci sono le zanzare: non si potrebbe fare un’ordinanza comunale che impone a tutti di coltivare il loro giardino, oppure di concedere l’accesso alle cooperative che si occuperanno della piantumazione di fiori e altre piante ornamentali? Il parco di villa Coronini ha degli inutili prati molto estesi: siccome sono del comune e molte famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, non si potrebbero utilizzare per produrre ortaggi?

  37. daniele deiuri ha detto:

    ogni lunedì il Movimento 5 stelle si trova in riunione pubblica in via Leoni 7, il programma compreso gli orti sociali lo abbiamo creato assieme ai cittadini con o senza tessera di partiti, che passando di li e incontrandoli per strada hanno detto la sua, non è stato creato tra partiti di coalizione…

  38. Katja ha detto:

    la solita frammentarietà della politica italiana…non cambia mai niente.

  39. Daniele Deiuri ha detto:

    Se la politica avrebbe condiviso con il cittadino informandolo su cosa si decide nei palazzi e lo avrebbe ascoltato, oggi non servirebbero i Movimenti

  40. Katja ha detto:

    certo ma non dobbiamo concentrarci su il non fare gli errori del passato ma piuttosto sul unire le forze x iniziative comuni a tutti ed utili al progresso culturale e umano. se cominciamo a sottolineare i dissidi non si va avanti

  41. Daniele Deiuri ha detto:

    Partiamo con il discorso che per il Movimento 5 stelle l’Italia e’ in questa situazione per colpa dei partiti che hanno governato male e che non hanno fatto opposizione quando serviva (vedi scudo fiscale per citarne una). Per questo l’alternativa non può essere altro che far governare i cittadini veramente e questo si ha soltanto con il Movimento, perché non ci sono tessere quindi anche un disoccupato può avvicinarsi alla politica, perché nessuno ci comanda dall’alto (dirigenti di partito come segretari) e soprattutto non percepescie alcun “rimborso elettorale” che chiaramente e’ stato abolito con un referendum.

  42. Martina Luciani ha detto:

    Scusate, ma perchè non concentrarsi sulle questioni concrete, oltre le etichette e le presunzioni di manipolazione da parte dei partiti ( un movimento forse non utilizza gli apporti esterni, non li elabora se li ritiene coerenti alla propria filosofia per dargli forma di un progetto?). Se gli orti urbani si faranno, coloro che li attendono ne saranno contenti, coloro che non sono interessati non li frequenteranno.
    Discutiamo sul dove realizzarli, piuttosto, su quali esempi fare riferimento, tiriamo fuori i ricordi su dove già c’erano a Gorizia orti e frutteti e su cosa abbiamo voglia di coltivare, su come vogliamo sia coltivato,su come acquistare a km 0.

  43. Katja ha detto:

    ecco appunto

  44. buzmonic ha detto:

    Dove si può fare domanda per orto urbano?E in che zone sono a Gorizia?Sa dirmi qualcuno?Grazie.

  45. Kaiokasin ha detto:

    Comitato Gorizia riscopre l’Agricoltura Sociale
    go.riscopreagricoltura.soc@gmail.com
    https://www.facebook.com/goriziariscopre.lagricolturasociale?fref=ts
    Tel / Fax: +39 0481 33874
    Via Maniacco, 8 / A- 34170 Gorizia

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