20 Febbraio 2012

“Addio” al servizio marittimo Trieste-Pola

La Giunta Tondo e l’assessore Riccardi hanno deciso di non finanziare più per gli anni 2012 e 2013 il servizio marittimo Trieste – Parenzo – Rovigno – Pola che nel 2011 aveva visto un grande successo di gradimento con la presenza di un gran numero di passeggeri.
A farlo notare è il consigliere del PD Sergio Lupieri che ricorda che “infatti nella Finanziaria 2011 al capitolo 3912 erano collocate risorse pari a 1 milione per contributi a imprese affidatarie di servizi marittimi di linea tra i porti della regione FVG e quelli della Slovenia e Croazia. Tramite gara europea bandita nel corso del 2011, era stata affidata alla società Trieste lines, il servizio marittimo Trieste – Pola per un anno, prorogabile automaticamente per altri tre anni”.

“Ma – sottolinea Lupieri – a causa dei ben noti tagli al bilancio regionale, è stato eliminato lo stanziamento, già previsto per tale finalità, per l’esercizio 2012 pari a 800 mila euro.
“Si tratta di un servizio marittimo effettuato nei mesi estivi e di elevato successo, che era stato già pubblicizzato anche per i prossimi anni, di  grande risonanza a livello turistico e che certamente a costituiva una grande opportunità per tanti cittadini. Infatti – ricorda il consigliere – il servizio veniva utilizzato anche come trasporto marittimo, sicuramente ecosostenibile, oltre che a scopo turistico balneare.

“Risulta – avverte Lupieri – che Capodistria abbia fatto richiesta di poter essere inserita quale tappa nel tragitto del servizio Trieste – Pola, e viene da pensare che se questo servizio sarà tagliato a livello regionale, Capodistria abbia tutte le intenzioni di divenire capolinea.
“Credo che vada fatto ogni possibile sforzo per reperire le risorse finanziarie necessarie al mantenimento e consolidamento di questo servizio per la prossima stagione estiva, anche per non impoverire Trieste di una importante opportunità turistica” conclude Lupieri.

Replica l’assessore ai Trasporti Riccardi, il quale ammette in prima battuta che «o il servizio viene garantito dall’integrazione di risorse pubbliche o non lo fa nessuno, perchè gli incassi coprono solo il 30 per cento delle spese», ma poi ammette il taglio. «Abbiamo privilegiato il trasporto pubblico locale rispetto a un sistema non primario. Del resto i soldi non sono più quelli di una volta. Vedremo se esisterà un margine di recupero all’interno della Finanziaria».

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20 commenti a “Addio” al servizio marittimo Trieste-Pola

  1. effebi ha detto:

    eh no… eh… no !
    qua me incazzo de bruto !

  2. dimaco il discolo ha detto:

    per sta volta effebi te dago ragion in pien. NO SE POL far ste robe.

  3. Katja ha detto:

    che pecà, fe qualcosa

  4. bob ston ha detto:

    Le solite porcate politiche invece di tagliare i loro stipendi, chiudono un servizio.
    BRAVI CONTINUATE così va bene!!

  5. dimaco il discolo ha detto:

    i lo farà partir de maran con la scrita :”tipicamente friulano”

  6. capitano ha detto:

    Ovvio che lo chiudono, nessuno sapeva che esistesse.
    Avanti di questo passo e non arriverà più neanche una Concordia a naufragare.

  7. erika ha detto:

    che schifo! 🙁

  8. dimaco il discolo ha detto:

    te lo vedi luigi che soto la defonta gavevimo i vaporeti regolari. 😀

  9. Luigi (veneziano) ha detto:

    Anche sotto il fascio, se per quello…

    L.

  10. Luigi (veneziano) ha detto:

    Gli zii di mia moglie abitavano a Fiume, ma da giugno a settembre si spostavano ad Abbazia. Il loro padre aveva un negozio in Corso, che raggiungeva ogni mattina prendendo il regolare vaporetto.

    Anni ’30 del secolo scorso.

    L.

  11. dimaco il discolo ha detto:

    roba ereditada nel 18

  12. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ereditata e rafforzata, in realtà: ai tempi A/U c’erano due corse (andata/ritorno), divenute prima tre e poi quattro e poi sei (d’estate) ai tempi del fascio. Vi si alternavano le motonavi “Lussino”, “Laurana” e “Abbazia”. Il “Lussino” era stato un posamine della marina austroungarica; mentre gli altri due erano imbarcazioni civili sempre austroungariche. Negli anni ’30 vennero varate le nuove “Laurana” e “Abbazia”, poi durante la guerra il venerando “Lussino” tornò a fare il posamine, ma per la Regia Marina. Fra le particolarità del servizio vaporetti c’era la crociera estiva notturna con balli: alle 20:30 si partiva da Fiume con l’ “Abbazia” dotata di pista da ballo e orchestra, si facevano le fermate di rito e poi ci si attraccava ad Abbazia, dove la festa continuava nei saloni dell’hotel Armanda. Il rientro era all’alba (devo queste notizie ai miei parenti e al defunto capitano fiumano Tonci Neumann).

    E’ da notare che il vaporetto Fiume-Abbazia-Laurana-Valsantamarina (come allora si chiamava la località di Draga di Moschiena) venne abolito dalla Jugoslavia e non ripristinato dalla Croazia.

    Oggi si usa l’autobus.

    L.

  13. dimaco il discolo ha detto:

    luigi ma riesci a capirla una battuta? sei tropo serio.

  14. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ci tenevo a raccontarla, questa storia, e tu me ne hai dato lo spunto.

    L.

  15. dimaco il discolo ha detto:

    oddio adesso sono diventato pure la tua musa ispiratrice. lol

    vado a sucidarmi guardando un video di gigi d’alesssio.

  16. Fiora ha detto:

    @15 ed hai fatto bene Luigi.La storia minore è così piacevole… In fondo sono queste le storie che non potremmo trovare su gugl o wiki.
    @16 suicidarti in modo così crudele????!!! 🙁 giammai lo permetterei ! vivi per me, Discolo! 😀 😀 😀

  17. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora

    Uno degli aneddoti più interessanti – ma che non c’entra col contesto dei traghetti – è legato allo zio fiumano Piero, oggi ultranovantenne e ancora bello arzillo (purtroppo sua moglie è mancata molti anni fa). Si sposa nel 1944 e con i parenti prenota il pranzo di nozze al “Dopolavoro”, uno storico locale tuttora esistente con quel nome vicino alla cima del Monte Maggiore, sopra il golfo di Fiume (un luogo incantevole, che da solo merita un viaggio).

    Mentre sono lì che mangiano ancora il primo, ad un certo punto entrano nel locale due partigiani col fucile a tracolla:

    “Che fate qui?”
    “E’ un pranzo di nozze”
    “Ma non sapete che questa zona è in mano nostra?”
    “No savevimo niente”
    “Bon: gavè un’ora de tempo per finir el pranzo, dopo tornè de corsa a Fiume”

    Poi i due partigiani sono andati via.

    E così hanno mangiato primosecondocontornotortanuzialecaffèaperitivo in un’ora, anzi: ancora in meno tempo, per paura che capitasse qualcosa.

    Lo zio Piero non è più tornato a Fiume dal 1947.

    L.

  18. mutante ha detto:

    complimenti alla regione, per l’opera di costante demolizione.

  19. Dag ha detto:

    Ma essendo un servizio trasnazionale, non si potrebbero dividere le spese tra Slovenia ed Italia? E così il 70% non coperto dalla vendita dei biglietti verrebbe diviso in 35%-35%?

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